Consulenza HiFi - Lettere alla Redazione di TNT-Audio

Settimana 11/5/2024 - 18/5/2024

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  1. Sempre sul pre fono esterno
  2. Diffusori Argon Audio
  3. Ultime incertezze
  4. Kali IN8 - richiesta parere
  5. Upgrade digitale
  6. Re: Abbinamento con Elac Debut REF 6.2
  7. Ampli in protezione
  8. Qualche modifica da verificare
  9. Come avere più bassi
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Sempre sul pre fono esterno
Buongiorno Direttore,
la ringrazio per la
risposta che mi ha voluto dare relativamente all'unità fono esterna al 99%, ma la risposta non mi ha convinto completamente. Capisco la separazione delle elettroniche che ottimizza spazio e alimentazione, nonché il segnale di bassissimo livello... ma il paragone del perché si scelga un dac separato, secondo me, non regge. Generalmente, mi corregga se sbaglio, si sceglie un dac esterno quando c'è un "degrado" tecnologico e allora, per non cambiare tutto il lettore CD, lo aggiorniamo con un DAC esterno, o se voglio migliorare la conversione stessa, solo in quel caso... del resto lei parla spesso di semplificare e di eliminare le "scatole"... ma allora... cosa è meglio? Anche nel caso dell'amplificazione per esempio (la solita domanda)...è meglio l'integrato o il pre finale? è meglio separare tutto o è meglio un "combo" ampli-DAC-Streaming-player-CD? Non vorrebbe essere una domanda polemica e capisco che la risposta dipenda da molti fattori... però, almeno sulla carta, c'è una risposta?
La ringrazio della sua disponibilità e se avrà la gentilezza di rispondermi.
Cordialità,
Antonio - E-mail: gino.antonio (at) libero.it

LC
Caro Antonio,
generalmente, fino a un certo livello dell'impianto, la soluzione integrata la preferisco, perché accorcia il percorso del segnale ed elimina tanti cavi. Allo stesso modo, mi piace molto la soluzione dei diffusori attivi, che elimina qualche altro problema, al costo di ridurre la flessibilità dell'impianto. Tuttavia, quando si parla di impianti impegnativi, la separazione dei componenti può essere preferibile, perché difficilmente in un'unità integrata (ampli o lettore CD che sia) si riescono a mettere soluzioni top di gamma tutte insieme. O, magari, sarebbe anche possibile, ma i costruttori preferiscono optare per soluzioni separate quando si tratta di apparecchi no-compromise. Ecco quindi che DAC e pre fono esterni diventano quasi indispensabili se si desidera ottenere il top delle prestazioni. Per ora gli all-in-one senza compromessi sono praticamente introvabili. Pertanto, sia per ragioni tecniche che commerciali, quando si desidera il meglio si è praticamente obbligati a utilizzare componenti separati. Infine, consentimi, ma il confronto che ho fatto tra DAC esterno e pre fono esterno regge alla perfezione: un componente tratta i segnali digitali, l'altro quelli analogici. Ricordati che il DAC non solo attua la conversione del segnale digitale, ma ha al suo interno lo stadio analogico d'uscita, che è uno dei componenti che più influenza il suono finale. Si potrebbe voler sostituire il DAC non solo perché la conversione è obsoleta ma semplicemente perché si vuole migliorare il suono tout-court.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Diffusori Argon Audio
Buongiorno Lucio,
scrissi tempo fa per avere un consiglio su come migliorare il mio impianto (ampli Maia integrato +power box Maia ds2 + giradischi pro ject + subwoofer Aiwa e casse BFL che tu mi consigliato di sostituirle con altre più moderne).
In merito alle casse moderne mi hai indicato le Argon Audio Alto 55 che ti hanno particolarmente stupito per il rapporto qualità prezzo. Mi sono deciso di acquistarle ma non le ho più trovate sul catalogo Argon, sostituite dalle Forus 55.
Ritieni che possano essere qualitativamente paragonabili alle precedenti?
Grazie della risposta,
Camillo - E-mail: camillo.accornero (at) yahoo.it

LC
Caro Camillo,
sì, le nuove Alto si chiamano Forus 55, ci sono state delle piccole modifiche ma nessun stravolgimento. Non ho avuto ancora modo di provarle, ma immagino che il rapporto qualità/prezzo sia rimasto inalterato. Non mi è chiarissimo come funzioni il periodo di prova di 30 giorni offerto da Argon, puoi chiedere dei chiarimenti direttamente a loro o al distributore italiano. Nella pagina ufficiale si parla di reso gratuito entro 30 giorni, per cui se non dovessero piacerti (ne dubito) potresti comunque restituire i diffusori a costo zero. Non sono sicuro che questa politica di reso sia attiva in tutti i paesi europei, e se includa l'Italia tra questi, per cui è meglio chiedere lumi all'azienda stessa.
Appena sarò un po' più libero ne chiederò una coppia in prova, per capire che tipo di miglioramenti siano stati introdotti su un prodotto dal già incredibile rapporto qualità/prezzo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ultime incertezze
Caro Direttore,
ometto per ovvietà i complimenti sempre ben meritati alla sua rivista. Penso che questa sarà l'ultima lettera che scriverò a TNT Audio. Sono alla soglia dei 75 anni. Non sono sordo, anzi mi sembra di sentire bene. Mi ritengo un ”esperto“ di impianti Hi Fi per i tanti anni di militanza nell'ascolto, fin dagli anni 70, e la grande varietà di articoli ascoltati, comprati, venduti, scambiati.
Premetto che ascolto prevalentemente Jazz anni 50/70, cantautori Italiani ormai vecchi come me, e incursioni nella classica. Nel 1985 ho venduto LP e giradischi, e sono passato in toto ai cd che continuo ad acquistare. Dopo questa nota storica sull'audiofilo medio, penso, le chiedo ancora un parere. Mi trovo ora con la copia Audiolab 6000 a + cdt, acquista usata ancora in garanzia per 650 euro, una copia di Elac Dbr 62 cavi Audioquest. Ambiente piccolo, ascolto con volume basso. Il tutto suona benissimo. Dettagliato, equilibrato, ampia scena sonora. Mi rimane solo un piccolo cruccio. Vorrei un impianto tutto inglese, anche per tornare alle origini dei miei ascolti. So bene come la pensa su queste idee. In ogni caso provo. Penso che sia sufficiente cambiare i diffusori, non inglesi, ma eccellenti. E qui proprio mi trovo nel marasma: KEF, Pro Ac, B&W, Q Acoustics, Triangle, Monitor Audio, Spendor, ecc.
Il mio budget è intorno ai 1000 euro. Non vorrei diffusori a pavimento, per via delle altezze variabili del mio piccolo locale.
Ti ringrazio fin d'ora per la risposta.
Luigi - E-mail: claudiomaga7 (at) gmail.com

LC
Caro Luigi,
capisco la nostalgia per i tempi che furono, ma la nazionalità di un prodotto HiFi, oggi, è quanto di più incerto ci possa essere. Ad esempio: di che nazionalità sono le tue Elac? Sono costruite in Cina ma progettate da un americano. L'azienda però ha sede in Germania. Quindi le tue Elac sono americane, tedesche o cinesi? Le tue elettroniche Audiolab sono progettate in UK, ma realizzate anch'esse - ohibò - in Cina! Anche i marchi di diffusori che hai elencato temo condividano lo stesso destino. Fra questi, tra l'altro, Triangle non dovrebbe apparire perché è un marchio francese. Monitor Audio ha iniziato a spostare la produzione in Cina già ben venti anni fa, nel lontano 2004. Spendor e ProAC dichiarano di progettare e realizzare tutto in UK, per ora, quindi forse gli unici veri British in questa lista sono loro. Purtroppo in questi due cataloghi non mi risultano diffusori da scaffale intorno alla cifra che hai indicato tu. L'unica soluzione è cercare nell'usato, ad esempio qualche ProAC Tablette delle serie precedenti. A rigor di logica, però, a questo punto dovresti anche sostituire le elettroniche, con qualcosa di Naim, Audiolab, Exposure etc. di tanti anni fa, prima che le produzioni venissero spostate in altri paesi, europei e non. Infine, consentimi un'osservazione: la stessa idea di suono inglese si è profondamente modificata nei decenni ed è difficile trovare forti connotazioni timbriche comuni tra marchi appartenenti a una certa area geografica. Anche la stessa filosofia Flat Earth degli anni '70 e '80, che ha caratterizzato la leggendaria partnership Linn/Naim, cui aggiungere anche Rega ed Exposure, di fatto non esiste più.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Kali IN8 - richiesta parere
Buongiorno sig. Cadeddu,
le posso chiedere un parere personale al volo? Ho letto con interesse la recensione delle
Kali IN8, ne parlano anche benissimo in rete, non guardando il prezzo fra queste e un paio di Wharfedale Aura 2?
Grazie,
Max - E-mail: jeppsea (at) gmail.com

LC
Caro Max,
premetto che non ho ascoltato le Wharfedale di cui mi chiedi un parere, ma consentimi di dirti che è la domanda a essere fortemente mal posta. Le Wharfedale Aura 2 sono delle casse passive assolutamente tradizionali, necessitano di un amplificatore e non possono modificare il proprio comportamento/suono in alcun modo. Invece, le Kali IN8 sono delle casse attive professionali dotate di DSP, grazie al quale si possono modificare risposta in frequenza e interfaccia rispetto all'ambiente. Si tratta, in definitiva, di due prodotti completamente diversi per tipologia, pubblico al quale si rivolgono e caratteristiche. Sarebbe come se ti chiedessi che auto scegliere tra una moderna ibrida da città e un fuoristrada diesel. Cosa risponderesti? Quindi: posto che ritengo le Kali IN8 delle casse straordinarie per il prezzo e per tutto ciò che offrono, esse richiedono un impianto che sia dotato almeno di un preamplificatore, altrimenti diventano molto complicate da utilizzare. In un impianto tradizionale, invece, le Wharfedale sarebbero a loro agio. Che fare dunque? Se possibile, ascoltarle entrambe, anche se faccio fatica a capire il senso di confrontare due diffusori così diversi (anche per costo!).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade digitale
Caro Direttore,
torno a scriverti dopo qualche anno, il che significa che sono in cerca di un parere autorevole nel panorama dell'hi-fi ormai dominato da youtuber, unboxatori di professione, leoni da tastiera e recensori dell'ultima ora. Ma questo, si sa, è il mondo, in cui viviamo e dobbiamo farcene una ragione. Vengo subito al dunque, questo è il mio setup attuale:

Sono molto soddisfatto del risultato ottenuto, soprattutto dopo l'inserimento delle R3 Meta che rispetto alle precedenti Kef Q300 mi hanno fatto fare non uno, non due, ma almeno tre passi in avanti. Ancora una volta avevi ragione tu, i diffusori fanno davvero la vera differenza. Come avrai intuito ascolto principalmente musica liquida, inoltre uso l'impianto per visione film e ascolti fugaci via bluetooth. Come generi musicali prediligo cantautorato, rock italiano e non, un po' di heavy metal.
Premesso che trovo di una praticità estrema l'all in one della Cambridge, oltre che ben suonante, dove potrei intervenire per migliore la sezione digitale? Con un budget intorno ai 1000€ io avrei pensato a tre strade percorribili: altro all in one di livello superiore, i diffusori forse lo meriterebbero ma col budget a disposizione la vedo dura. Puntare tutto su un dac esterno. Passare ad uno streamer con dac integrato e mandare in pensione il buon vecchio Daphile che, purtroppo, mi sembra un po' in stato di abbandono e avrebbe bisogno di una bella svecchiata (Logitech ha chiuso la piattaforma mysqueezebox.com, alcuni servizi di streaming non sono compatibili e gli aggiornamenti sono una rarità).
Prima di muovere un passo aspetterò i vostri preziosi consigli, nel frattempo rinnovo i miei complimenti alla redazione e magari vado a confondermi un po' le idee su youtube o qualche forum ;-)
Fabio - E-mail: fabio.morrocu (at) gmail.com

LC
Caro Fabio,
è un mondo sempre più confuso, questo è sicuro. Troppa informazione = nessuna informazione, si sa. L'unica arma che abbiamo è la nostra capacità di analisi e discernimento, per riconoscere e separare buone e indipendenti informazioni da malcelati tentativi di clickbaiting e conseguente monetizzazione. Per quanto riguarda la tua voglia di upgrade, il Cambridge CXA61 con soli 1000€ non puoi migliorarlo, i diffusori vanno già bene così, pensa alla parte sorgente. Una possibilità è prendere il lettore/streamer Cambridge CXN V2, che viaggia intorno al migliaio di euro, anche un po' meno a ben cercare. Avresti perfetta sinergia con il tuo amplificatore, sia sonora che funzionale che elettrica, il che non è poco, e anche una certa omogeneità estetica. Di sicuro è un sistema più comodo da utilizzare - fai tutto da app! - rispetto al tuo set-up attuale. Non aspettarti miracoli dal punto di vista sonoro, le differenze tra sorgenti digitali sono sempre abbastanza piccole, a meno di non alzare di molto l'asticella del budget.
Spero di esserti stato utile e tienimi aggiornato sugli sviluppi,
Lucio Cadeddu

Re: Abbinamento con Elac Debut REF 6.2
Buongiorno direttore e grazie della sua
risposta. Vorrei chiederle gentilmente un altro consiglio in virtù anche di quello che mi scritto. Il mio impianto è composto da amplificatore Denon pma600ne lettore dcd600ne e diffusori Elac Debut Reference dbr62. Mi dice che questi diffusori hanno bisogno di una maggiore attenzione rispetto ad altri della stessa fascia di prezzo e che suoneranno meglio con un altro amplificatore. Quindi volendo fare qualche cambiamento quale amplificatore mi consiglierebbe e viceversa quali diffusori? I Kef q350 hanno un suono di maggior qualità e più facilmente adattabili? Faccio presente che non mi piacciono gli alti metallici e mi piacciono i bassi profondi.
Cordiali saluti,
Santino - E-mail: santinocrivellone (at) yahoo.it

LC
Caro Santino,
le Elac sono eccellenti nella loro fascia di prezzo, le terrei come punto fermo. Purtroppo continui a non darmi le informazioni utili che ti ho chiesto, in particolare sull'ambiente e sulla disposizione dei diffusori. Sarebbe inutile sostituire l'amplificatore se poi la situazione logistica fosse pesantemente compromessa. Comunque sia, un amplificatore che dovrebbe darti qualcosa in più potrebbe essere il Rega Io o qualche modello NAD, ad esempio. Se ti piacciono i bassi profondi, una corretta installazione dei diffusori e una minima cura nell'acustica ambientale sono obbligatorie, l'amplificatore da solo non può fare miracoli. Di sicuro il Rega Io ha un suono corposo e solido e se ti dovesse sembrare che mancano ancora i bassi la colpa di sicuro non sarebbe sua (e neppure dei diffusori!).
Tra l'altro, nel DNA di questo amplificatore non è presente traccia di enfatizzazione della gamma medio-alta né di metallicità alcuna.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ampli in protezione
Buongiorno Direttore,
non appena possibile la prego di rispondere a questa mia per un problema tecnico sul mio ampli casalingo 7.1 Denon AVC A1 SE che mi ha dato tante soddisfazioni musicali fino a pochi gg. fa: stavo ascoltando musica jazz sui 2 canali front (casse Infinity Alpha 50) cosa che faccio da sempre sul mio giradischi Thorens 321; decido di passare su 7 canali, cosa anche questa che faccio spesso, ma improvvisamente l'ampli va in protezione con lucetta rossa accesa lampeggiante - spengo e riaccendo il sistema fa il giro delle impostazioni test regolarmente ma alla fine spegne il display e innesca la protezione con luce rossa lampeggiante - ho provato a staccare una ad una le casse ma niente.
Vorrei un suo parere e se è possibile che, in genere, all'interno dell'ampli ci siano dei fusibili che si possano danneggiare.
Grazie del suo tempo,
Luigi - E-mail: luigicala500 (at) gmail.com

LC
Caro Luigi,
prima verifica le cose più ovvie ovvero che l'amplificatore abbia abbastanza aria intorno, magari collegando i 7 canali scalda un po' di più e va in protezione; staccalo dalla tensione, scollega e ricollega tutti i cavi, verificando non ci siano cavi in contatto tra loro; prova ad accenderlo senza che ci siano diffusori collegati, e vediamo che succede. Fatte queste prove banali, ci sarebbe da effettuare una procedura di reset (vedi manuale) e cominciare a pensare, se anche quest'ultima dovesse fallire, che potrebbe essere saltato qualche fusibile all'interno. Se non te la sentissi di verificare di persona, valuta la possibilità dell'intervento di un tecnico, meglio se della rete di assistenza ufficiale Denon.
Qui trovi l'elenco dei centri assistenza autorizzati.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Qualche modifica da verificare
Caro Direttore, prima di entrare nella fase operativa (acquisto) vorrei sottoporti. il mio (breve) programma. Essendo del tutto disinteressato alla musica ”liquida“ negli anni ho raccolto un buon numero di CD che ora, essendo da poco in pensione, posso ascoltare. L'attuale impianto è composto da un Denon 520, un cd player Cambridge Audio 351 C e da una coppia di Q Acoustics 2020i. Basso costo, buon ascolto. Però ho avuto modo di ascoltare impianti di amici che mi sono davvero piaciuti. Ti risparmio l'elenco. Il migliore secondo il mio ormai limitato udito, era composto da Cyrus One, Cyrus One cd e diffusori Elac dbr 6.2.
Gli ambienti sono entrambi piccoli (4 X 5 più o meno) e poco riflettenti per la presenza di librerie. Non ho problemi di budget, ma non disdegno l'usato se buono. Una alternativa che ho pensato potrebbe essere una copia di Rega (Brio + Apollo) oppure Audiolab 6000 a + cdt).
Ovviamente sempre con le Elac.
Ho finito.
Ti ringrazio fin da ora e mi auguro possa scrivere questa bella rivista ancora tanti anni.
Cordiali saluti,
Carlo - E-mail: clm120649 (at) gmail.com

LC
Caro Carlo,
ogni volta che ascolti un impianto in un luogo che non è la tua stanza devi fare la tara all'influenza dell'acustica ambientale. Questa, in percentuale, va tranquillamente oltre il 50% del risultato globale. Ciò significa che questi impianti che ti sono piaciuti potrebbero aver beneficiato di un'acustica o di un'installazione migliori; la dimensione della stanza, di per sé, non dice molto e non basta a capire come potrebbe suonare un impianto. Fatta questa premessa, certamente terrei le Elac DBR 6.2 come punto fermo, e andrei su Rega per la coppia di elettroniche, eventualmente scegliendo l'Io al posto del Brio. Risparmi un bel po' e la differenza in termini sonori è trascurabile, nel contesto. Sia l'Io che l'Apollo sono diversi gradini sopra le tue attuali elettroniche e realisticamente molto vicini alla coppia Cyrus che ti è piaciuta. Visto che si tratta di impianti di amici, io un tentativo di farmi prestare o le elettroniche o i diffusori per una prova nel mio ambiente lo farei. Potrebbe chiarire molte cose.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Come avere più bassi
Buongiorno, mi piacerebbe, se possibile, avere un consiglio riguardo ai cavi di potenza più adatti per il mio impianto. Attualmente ho un integrato Atoll IN 400 SE che pilota due diffusori Focal Kanta 3 collegati tramite cavi Nordost Red Dawn da 4 metri. l'accoppiata Atoll - Focal, a mio avviso, dà un suono molto aperto. Chiedo, se è possibile ovviamente senza cambiare amplificatore, risaltare maggiormente i bassi ed avere un suono un poco più equilibrato e non troppo aperto. Sostituendo il cavo quale sarebbe il più adatto per questa accoppiata?
In attesa di un suo riscontro anticipatamente ringrazio e porgo i miei cordiali saluti,
Bruno - E-mail: galli.bruno (at) libero.it

LC
Caro Bruno,
normalmente avrei evaso questa richiesta con un laconico “da anni non forniamo più consulenza sui cavi”. Tuttavia, stavolta sfrutto l'occasione per sottolineare un errore metodologico che ancora troppi audiofili tendono a commettere. I tuoi diffusori costano oltre 10.000€ la coppia, l'amplificatore circa 5000. I cavi sono intorno ai 1500€. Mi e ti faccio una domanda: avendo a disposizione poco meno di 20.000€ per comporre l'impianto, possibile che non abbia pensato a una sinergia migliore tra ampli e casse? Sia Atoll che Focal sono tendenzialmente aperti, magari l'ambiente è pure riflettente - come nella maggior parte dei casi - non potevi pensare a un abbinamento diverso? Il rivenditore non ti ha consigliato altro? E, soprattutto, non hai ascoltato l'insieme prima di decidere? Ora, posto che anche i cavi che utilizzi sono di ottima qualità, non credo che un cavo diverso possa darti più bassi. Cercare di addomesticare le impostazioni di diffusori e amplificatore con un cavo è una chimera. Non ci riuscirai. Un cavo può - forse - limare qualche aspetto marginale, ma non far aumentare i bassi e diminuire l'apertura in gamma medio-alta. Sarebbe più utile, semmai, pensare a tutto il resto, e con questo intendo acustica ambientale e installazione dell'impianto. Magari potresti ottenere un suono più corposo avvicinando anche solo di 10-15 cm i diffusori alla parete posteriore, o trattando l'area dietro i diffusori o dietro al punto d'ascolto. Magari inviami una piantina e un paio di foto, vediamo se ci sono margini di miglioramento. Nel caso tutto fosse blindato dovresti, forse, pensare a un cambio di componente. La scelta più logica e meno impegnativa sarebbe quella di un amplificatore più rotondo, ma non farò nomi fintanto che non vedo in quale contesto l'impianto è inserito. Vorrei evitarti la roulette russa di inutili cambi di componente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Gentilissimo Direttore,
innanzitutto Ti ringrazio come sempre per la cortese
risposta, pubblicata sul Volume della Posta n. 1077, e Ti scrivo nuovamente per condividere le riflessioni che mi hai indicato nella predetta risposta. Sono assolutamente d'accordo con Te che un diffusore migliore suona oggettivamente meglio di uno peggiore e ciò vale per tutta la musica che viene proposta in riproduzione, tanto che nella mia precedente lettera precisavo che le DALI OBERON 5 - almeno per la mia esperienza - rimangono comunque diffusori oggettivamente migliori rispetto alle DALI ZENSOR 5.
Infatti, nel proseguire negli ascolti a confronto sulla base delle Tue riflessioni, ho dovuto riconsiderare come il maggior senso di apertura trasmesso dalle DALI ZENSOR 5, limitatamente ad alcuni vinili, non corrispondeva ad un miglioramento oggettivo del suono riprodotto rispetto alle OBERON, ma soltanto ad un piacevolezza legata al mio gusto personale, come giustamente Tu avevi osservato. Questo aspetto però mi ha fatto riflettere sul fatto che le elettroniche AUDIOLAB 6000, sebbene siano di un livello oggettivamente superiore ai miei precedenti componenti CAMBRIDGE serie Topaz, mancavano tuttavia - quantomeno in abbinamento con le OBERON - di alcune caratteristiche sonore tipiche del suono Cambridge, quali in particolare una scena sonora "in avanti" ed una presentazione ricca d'impatto con quel grande senso del ritmo che fa battere intensamente i piedi.
Pur riuscendo ad apprezzare la grande chiarezza, ariosità e definizione dello spazio conferita al suono dall'AUDIOLAB, con il trascorrere del tempo sentivo sempre di più la mancanza delle caratteristiche sonore sopra indicate proprie delle elettroniche CAMBRIDGE. Giunto a questo punto ho quindi deciso di tagliare la testa al toro provando nel mio ambiente l'accoppiata CAMBRIDGE CXA 61 e meccanica di lettura CXC. Il risultato è stato totalmente appagante poiché le elettroniche CXA hanno una grande sinergia con le DALI OBERON 5, producendo un suono energico e ritmico ("punchy") combinato ad una grande musicalità e raffinatezza. In una parola questa combinazione - almeno nel mio ambiente - produce un suono immersivo con un grande effetto "live", con gli strumenti e voci che entrano fisicamente nella stanza ("in room"); effetto che appunto avevo già provato con la serie TOPAZ ma in scala molto molto ridotta rispetto a CXA!!
Ho quindi capito che AUDIOLAB e CAMBRIDGE sono entrambe eccellenti elettroniche, ma che hanno firme sonore diverse, e che per mio gusto personale - a parità di livello - le caratteristiche di incisività, ritmo ed effetto live del suono proprie di CAMBRIDGE sono più appaganti rispetto ad una presentazione più ariosa propria di AUDIOLAB (ovviamente tutto ciò riferito alla mia esperienza nel mio ambiente d'ascolto e con i miei diffusori DALI OBERON 5).
Preciso che questo confronto - trattandosi di elettroniche di pari livello - ricade a mio modo di vedere nel naturale e giusto concetto di gusto personale, che penso debba essere tenuto distinto dal diverso e "pericoloso" (come da Tua definizione) concetto di "MY-FI" in cui invece ero caduto nel confronto tra i due diffusori DALI di diverso livello. Altro aspetto positivo è stato inoltre il recupero del mio caro pre-fono REGA MM MK5 poiché la sinergia con l'amplificatore CXA sembra questa volta essere assolutamente positiva! (utilizzo il termine "sembra" perché, rispetto all'ascolto di CD, ho ancora poche ore di ascolto del vinile con il nuovo amplificatore CAMBRIDGE). All'esito di tutta questa girandola il mio impianto risulta quindi attualmente così composto:

Lascio in allegato un set di foto a testimonianza dei predetti aggiornamenti. Concludo ringraziandoti sempre con grande stima perché - così come i tuoi consigli mirati le volte precedenti - questa volta anche le tue perplessità e riflessioni si sono rivelate molto utili perché mi hanno spinto a riflettere profondamente su quali siano i parametri sonori per me fondamentali rispetto ad altri, e quindi mi hanno permesso di crescere ulteriormente ed in maniera significativa nel mio percorso audiofilo, il tutto con l'unico e fondamentale fine rappresentato dalla ricerca della chiave più appagante per aprire la porta dell'emozionalità della musica.
Grazie infinite.
Un caro saluto,
Francesco - E-mail: michelangeli.1977velvet (at) gmail.com
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Francesco,
dopo lunghe tribolazioni vedo con piacere che sei approdato al suono che sembra soddisfarti di più. Giustamente, come dici tu, le scelte migliori sono frutto di esperienza e di sinergie tra i vari componenti e il nostro gusto personale. E sono felice di sapere che il Rega Fono sia stato da te riabilitato, evidentemente era solo una questione di non ottimale accoppiamento, diciamo così, timbrico.
Continua a seguirci e buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

Esce l'atteso nuovo album del sassofonista jazz Kamasi Washington, dal titolo Fearless Movement, lavoro nel quale non mancano le contaminazioni con altri generi. Tante le collaborazioni, come questa con Patrice Quinn e Brandon Coleman in Computer Love.

Archivio! Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.

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