[Recensione] Amplificatore Operazionale Burson Audio Supreme Sound

Burson Audio Supreme Sound - amplificatore operazionale a discreti

Un discreto percorso per migliorare

Prodotto: Amplificatore Operazionale Supreme Sound
Produttore: Burson Audio - Australia
Prezzo: 90 sterline per una coppia in configurazione duale - 40 sterline per una coppia in configurazione singola
(Convertitore di valuta) - (il prezzo può variare)

Recensore: Mike Cox - TNT UK
Data della recensione: Febbraio, 2015
Traduttore: Roberto Felletti

A maggio 2014 ho recensito gli amplificatori operazionali a discreti Sparkos Labs, scoprendo che ne era valsa davvero la pena.

Quando si è presentata l'opportunità di recensire l'amplificatore operazionale Burson Supreme Sound, mi sono entusiasmato all'idea di ripetere l'esperienza e di confrontare le differenze progettuali.

La differenza più evidente tra il dispositivo Burson e quello Sparkos Labs risiede nelle dimensioni. L'amplificatore operazionale Supreme Sound è realizzato con componenti standard, a montaggio non superficiale; pertanto, essi risultano, alla fine, molto più alti.

L'altezza potrebbe costituire un problema come nel mio caso, poiché ho usato, per alloggiarlo, un DAC Maverick D2. Non tutto è perduto, in quanto si può utilizzare un kit di espansione da 35 mm, affinché gli operazionali possano essere disposti sui lati; è una soluzione funzionale, se non ordinata. Da questo punto di vista, i dispositivi Sparkos Labs vincono decisamente.

Confronto tecnico

Oggi, fortunatamente, il confronto delle specifiche tecniche ha un'importanza secondaria e viene dopo la qualità del suono di un impianto. Invece, negli anni '70 i dati tecnici erano il criterio di scelta dell'apparecchiatura migliore; siamo certi che essi ci dicessero come tali apparecchiature suonavano?

In questo caso, le decisioni che stanno alla base delle differenze progettuali portano a un confronto interessante. La scelta progettuale dei dispositivi Sparkos Labs prevede un elevato guadagno ad anello aperto, pari a 140 dB, mentre il corrispondente valore del Burson è pari a 95 dB. Una tale differenza è molto significativa, anche se dovrebbe avere un impatto minimo sul guadagno in uso, poiché esso dovrebbe essere determinato dal circuito in cui l'operazionale è inserito.

Altra caratteristica interessante dell'operazionale Sparkos è la velocità di risposta, anch'essa differente, pari a +20 -12 V/µs, mentre il Burson ha un valore minimo pari a 35 V/µs. Anche il rumore è differente, 415 nV per lo Sparkos e 360 nV per il Burson, sebbene la differenza non sia enorme. Secondo me, la differenza più significativa tra i due dispositivi riguarda il valore della corrente di quiescenza a cui operano. Quella dello Sparkos è pari a 27,5 mA, decisamente maggiore rispetto a quella di un comune operazionale (10,5 mA è il valore di tale corrente in un OPA 2604); il Burson presenta un valore di corrente pari a 40 mA. Comunque, i confronti sono stati effettuati con i dispositivi in configurazione duale.

Inoltre, Burson Audio specifica che la distorsione, misurata a 1 kHz, con un carico di 600 ohm e un guadagno pari a 1, è, generalmente, pari allo 0,004%; non sono riuscito a reperire il dato analogo per quanto riguarda gli altri dispositivi.

Parametri	OPA 2604	Sparkos Labs	Burson SS
Tensione massima d'alimentazione	± 24 V	± 22 V	± 20 V
Corrente di quiescenza nominale	10,5 mA	27,5 mA	40 mA
Guadagno ad anello aperto	100 dB	140 dB	95 dB
Velocità di risposta	20 V/µs	+20 -12 V/µs	40 V/µs
Rumore a banda larga (DC - 20 kHz)	1,06 nV RMS	415 nV RMS	360 nV RMS
I valori sono approssimati

La corrente più elevata dei dispositivi Sparkos e Burson rappresenta una richiesta molto maggiore a carico dell'alimentatore che fornisce energia all'apparecchiatura che monta questi operazionali. Nel DAC Maverick che ho utilizzato erano montati tre operazionali. Quelli standard richiedevano una corrente totale superiore a 30 mA; con lo Sparkos il totale era salito a 82,5 mA, mentre con il Burson era arrivato a 120 mA.

Questo incremento nella richiesta a carico dell'alimentatore può causare problemi. I regolatori standard del Maverick (7815 e 7915) non ne hanno avuti, poiché ognuno di essi è in grado di fornire 1 A a +15 V e -15 V. Una verifica delle linee di alimentazione aveva rilevato una diminuzione del valore d'ingresso sui regolatori; tale valore scendeva sotto il minimo, sulla linea del positivo, causando fluttuazioni sull'uscita.

Sostituire i condensatori, mettendone altri di qualità migliore e di capacità maggiore, non è stato sufficiente; il sistema aveva bisogno di una tensione d'ingresso più elevata. Pertanto ho cambiato trasformatore, passando da un modello da ± 15 V AC a uno da ± 18 V, risolvendo così i problemi di alimentazione.

Queste differenze nelle specifiche evidenziano le differenti decisioni progettuali; tuttavia ne esistono altre, le schede tecniche possono essere scaricate dai rispettivi siti. L'aspetto interessante risiede nel diverso effetto che i due dispositivi producono sul suono.

[L'amplificatore operazionale Supreme Sound inserito nel Maverick]

Qualità del suono

Il DAC Maverick D2, dotato dell'operazionale standard OPA 2604, è un prodotto dal sorprendente rapporto qualità/prezzo, con i suoi 250 dollari (ca. 200 euro), caratterizzato da un suono aperto, trasparente e ritmato. Soltanto quando si cambiano gli operazionali ci si rende conto di cosa sia capace l'umile dispositivo.

In entrambi i casi, gli amplificatori operazionali a discreti sono un significativo passo in avanti rispetto all'OPA 2604, poiché producono un suono più dettagliato e rifinito, con un palcoscenico molto migliorato. Dopo aver provato questi dispositivi, non vorrete più usare i normali operazionali.

Gli amplificatori operazionali Burson Supreme Sound producono un suono meravigliosamente profondo e pieno. La struttura delle armoniche sembra più completa e realistica se paragonata a quella dei dispositivi Sparkos. Inoltre, i Burson sono molto più dettagliati e rivelatori. Talvolta, questa caratteristica può rendere la musica peggiore, poiché si ascoltano anche i difetti delle registrazioni.

Subito dopo aver installato i Burson non ero rimasto soddisfatto, perché, ascoltando un album, percepivo una distorsione che con altri operazionali non si notava. L'album in questione era "Aventine" di Agnes Obel e la traccia in cui il difetto era più evidente era "Chord Left". Dopo molte email inviate al gruppo di Burson Audio e dopo aver analizzato il problema con un amico, ero giunto alla conclusione che la distorsione facesse parte della registrazione.

La caratteristica rilevante dei dispositivi Burson è la capacità di estrarre i dettagli; ne beneficiano il palcoscenico e la ricchezza tonale. Confrontando il Maverick D2, fornito di alimentazione migliorata ed equipaggiato con gli amplificatori operazionali Burson, con il mio DAC abituale, il La Voce dell'azienda "aqua acoustic quality", le differenze erano sottili; un risultato sorprendente se si considera il prezzo, diverso.

Il La Voce riceveva i dati dal software JRiver tramite l'interfaccia I2S di un PC con Windows 8.1, il quale utilizzava una speciale interfaccia I2S dell'azienda Pink Faun. Questa interfaccia è progettata per evitare il jitter e il rumore introdotti da una normale connessione USB. Il Maverick riceveva i dati via USB da un PC dotato del sistema operativo Audiophile Linux, usando VLC come riproduttore multimediale.

Entrambi i computer erano telecomandati tramite applicazioni in esecuzione su un iPad, così era possibile commutare facilmente tra il Maverick, equipaggiato con il Burson, e il La Voce.

La configurazione con il La Voce esibiva un suono più analogico, più rilassato, con minore spigolosità digitale. Sebbene il La Voce suoni meglio nel mio ambiente d'ascolto e per le mie orecchie, potrei convivere tranquillamente con il Maverick D2 modificato con il Burson. La differenza di prezzo (500 dollari contro 2.000 dollari, compresa la scheda d'interfaccia I2S per PC - ca. 400 euro contro ca. 1.600 euro) vi permetterà di incrementare notevolmente la vostra collezione musicale che, tirando le somme, è lo scopo della prova.

Conclusioni

Il tempo trascorso con gli amplificatori operazionali Burson Audio Supreme Sound ha confermato quanto scoperto con i dispositivi Sparkos Labs. La sostituzione degli operazionali standard con questi dispositivi a discreti eleva di un gradino il suono.

Sarebbe difficile rendersi conto dei miglioramenti qualora aveste intenzione di provare ed acquistare un DAC da 500 dollari (ca. 400 euro), vale a dire un Maverick D2 dotato di amplificatori operazionali Burson SS. Qualsiasi DAC, che si trovi in tale fascia di prezzo, probabilmente sarà equipaggiato con più amplificatori operazionali.

Con una miglioria di questo tipo, bisogna prendere delle precauzioni. Se gli operazionali esistenti sono saldati direttamente sul circuito stampato, toglierli può essere complicato. Se non avete mai eseguito prima una simile operazione, fatevi aiutare da qualcuno che sia esperto; in caso contrario, potreste danneggiare l'apparecchiatura, rendendo la riparazione antieconomica.

Dovete anche considerare le prestazioni dell'alimentatore; in caso di dubbi, contattate Burson Audio prima di effettuare qualsiasi ordine. La Burson ha molta esperienza; sul loro sito potete leggere molte testimonianze, corredate di immagini, e potete riuscire a trovare, tra esse, il vostro dispositivo.

Una volta fatto il grande passo, prendetevi il tempo che vi occorre e assicuratevi che i dispositivi siano inseriti nel verso giusto. Il tempo impiegato in questo senso vale lo sforzo e sarete ricompensati con un suono più coinvolgente, caratterizzato da tonalità più piene e da un maggiore dettaglio.

Il miglioramento conseguente può essere spettacolare, tuttavia non aspettatevi che tutto suoni meglio. Alcuni album potrebbero mettere ancora di più in mostra le proprie carenze; secondo me, le solite colpevoli sono la maggior parte delle registrazioni dei Queen o dei Led Zeppelin.

La musica che davvero risalta è costituita dalla maggior parte del repertorio di Diana Krall o dei The Tallis Scholars e dal Miserere di Allegri. In questo caso, potete ascoltare un dettaglio molto maggiore e la microdinamica si rivela in tutto il suo splendore.