Prodotto: Condensatori ClarityCap (ICW) SA
Produttore: ClarityCap - UK
Costo: 1 uF: £2.40, 6.8 uF: £6.20, 10 uF: £8 (approssimativamente).
Recensore: Maarten van Casteren - TNT UK
Recensito: dicembre, 2006
Traduttore: Roberto Di Paola
Uno dei siti web che mi piace visitare di tanto in tanto è: Tony Gee's Humble Homemade Hifi. E' un sito molto interessante dove si trovano progetti e realizzazioni di diffusori autocostruiti. Una delle mie pagine preferite è quella che riguarda le prove di condensatori effettuate da Tony. C'è una lista di oltre 20 tipi diversi di condensatori a film, che è il frutto di esperienze ed opinioni personali su di essi. Solitamente i più costosi sono anche i migliori, ma qualche volta ci sono delle sorprese. Una di queste è rappresentata dai condensatori ClarityCap, che Tony ritiene siano ben fatti, abbiano un suono molto neutro e non costino uno sproposito. Questi motivi mi sono bastati per interessarmi ad essi. Ho contattato la ClarityCap e me ne hanno spedito alcuni sample affinché potessi provarli.
Tutti i condensatori che ho utilizzato appartengono alla serie SA, che è un gradino sotto il top del loro catalogo.
Quelli appartenenti alla serie DTAC sono ancora migliori, ma più difficili da installare poiché sono molto grossi e scomodi, ed al posto dei cavetti hanno i terminali a vite.
Devo dire comunque che anche i condensatori SA non sono affatto piccoli. Qualche problema lo creano in molte applicazioni, ma con le buone o con le cattive li ho inseriti. La ClarityCap offre altre tre serie di condensatori: APW, PW e PX. I componenti di queste serie costano meno e sono più piccoli dei SA, ma anche la loro qualità è inferiore. A proposito, la ClarityCap è anche nota come ICW. Per dirla tutta, essa è una divisione della ICW, un'azienda che si concentra in applicazioni industriali.
In primo luogo li ho testati come condensatori di blocco della corrente continua nel mio ampli integrato Anatek A50. Essi sono posti tra il controllo del volume e lo stadio amplificatore, e servono a "garantire" che nell'ampli passi solo corrente alternata. Non conoscevo la marca e il modello del condensatore installato nell'Anatek perché era montato con l'etichetta verso il basso. Ma non appena l'ho estratto, si è rivelato per quel che era: un ICW PW! Significa che stavo sostituendo quel componente con uno dello stesso produttore, ma il SA appartiene ad un range più elevato di due gradini. Ho utilizzato un condensatore SA da 1uF che riempiva l'intero spazio lasciato libero dal PW da 3.3uF, ritenendo che quella differenza di valore elettrico non costituisse un problema.
Il suono del mio Anatek A50 mi piace molto, ma ultimamente ho "riscoperto" il mio vecchio Electrocompaniet ECI-2; anche questo è un integrato da 50 Watt come l'Anatek. Confrontato con quest'ultimo, l'ECI-2 è un po' più caldo, morbido e ricostruisce un "soundstage" appena più profondo, mentre l'Anatek ha un basso più pulito ed una focalizzazione migliore. Infine, le differenze tra questi due amplificatori non sono grosse: è più una questione di carattere che di qualità. C'è da dire però che l'Electrocompaniet è stato modificato con diodi Schottky, condensatori Elna Silmic e Black Gate nella sezione d'alimentazione, mentre nell'Anatek ho sostituito il potenziometro del volume con un attenuatore a passi Dact CT2 piuttosto buono.
Con la sostituzione dei condensatori di ingresso, l'Anatek è divenuto più caldo e dolce, tanto da ricordare il suono dell'Electrocompaniet. Le frequenze medie ed alte erano più pulite. Non c'erano perdite nel dettaglio, solo un po' di "spigolosità" in meno (rispetto a prima). Dopo un po' di rodaggio quel carattere caldo è mutato diventando più neutro e trasparente. Rispetto alla situazione precedente, il suono era ancora un po' più pieno, probabilmente per il fatto che il condensatore più economico aggiungeva un pizzico di "verve" alle alte frequenze. Comunque i dettagli più piccoli erano meglio identificabili grazie ad un suono più rilassato. per quella cifra (circa 5£) questo è stato il miglior upgrade che potessi fare. Un miglioramento evidente della qualità del suono al prezzo di un cd in offerta!
Considerato questo successo, li ho testati nei miei diffusori. I Dynaudio Contour 1.8 mk2 che posseggo hanno un crossover del primo ordine, ciò significa che il filtro passa alto del tweeter consiste di un solo condensatore, in questo caso da 6.8 uF. Un'ottima idea upgradarlo. Quelli di serie erano dei Solen MKP, sono buoni, ma non allo stesso livello dei ClarityCap SA. L'unico problema con i Dynaudio è dato dal fatto che nei loro crossover c'è una sezione che ritarda il segnale del tweeter in modo che la sua emissione sia in fase con quella del woofer. Questa sezione adotta una coppia di condensatori da 10 uF ognuno. Il segnale diretto al tweeter attraversa tutti e tre i condensatori, connessi in serie! Questo vuol dire che non ha molto senso sostituire solo quello da 6.8 uF, per cui li ho sostituiti tutti. Ho dovuto "strizzarli" ben bene visto che i ClarityCaps sono enormi rispetto ai Solen, ma alla fine ho vinto io...
Stranamente ho fatto fatica a percepire fin da subito dei miglioramenti, diversamente da quanto mi era capitato con l'ampli. L'equilibrio tonale dei miei diffusori era identico rispetto a prima. Ho notato un palco virtuale un po' più ampio e degli alti più dolci, ma devo ammettere che la differenza non era poi così grande. Dopo qualche settimana mi sono accorto che passavo più tempo ad ascoltare musica rispetto al solito. Mi sembrava come se le mie casse diventassero sempre più dettagliate. La gamma acuta aveva acquistato una chiarezza che prima non aveva, ma la musicalità non perdeva nulla rispetto al passato. Nonostante la risoluzione e la chiarezza dei miei diffusori fosse aumentata, il suono fluiva senza alcuna fatica d'ascolto, anzi mi sembrava tutto più naturale. La messa a fuoco migliorava, e l'immagine tra i diffusori acquisiva più solidità e sembrava "riempire meglio gli angoli" tra di essi; ovviamente il "sound stage" guadagnava un po' di ampiezza in tutte le tre dimensioni. Abbastanza stranamente il basso adesso era più solido e la gamma media un po' più piena, mentre il bilanciamento tonale rimaneva generalmente identico rispetto a prima (leggi: neutro come la mia stanza). In aggiunta, adesso il suono risultava più svincolato dai diffusori, con solo quelle antipatiche sibilanti che tendono ancora a restare attaccate ai tweeter mentre ogni altro suono sembra provenire da qualche luogo nel palco virtuale.
ClarityCap è proprio il nome giusto per questi condensatori! La chiarezza e la trasparenza, infatti, sono probabilmente le loro virtù più grandi. Forse in giro ci sono condensatori migliori, c'è sempre qualcosa di meglio, ma le differenze non saranno di certo enormi. E questi devono essere certamente tra i migliori condensatori disponibili. Aspettatevi di dover spendere diversi multipli della cifra richiesta per l'acquisto dei ClarityCap per trovare qualcosa di meglio o che semplicemente li eguagli. A questi prezzi dovete assolutamente provarli nel vostro impianto. L'utilizzo è caldamente consigliato sia nei crossover dei vostri diffusori, che come "DC block" negli amplificatori o nei lettori di CD.
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