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Straad Condicio 2.5 - condizionatore di rete

007: Licensed to ...ill

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Prodotto: Straad Condicio 2.5 - condizionatore e stabilizzatore di rete
Costruttore: Straad Audio Design - Croazia
Prezzo appross.: 600 Euro (vendita diretta)
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Recensito: Ottobre, 2004

[Straad Condicio 2.5]
Straad Condicio 2.5 - condizionatore di rete

Il Condicio 2.5 è definito come un "purificatore e stabilizzatore di rete". Chi lo produce è la Straad (Stankovic-Radosevic Audio Design), un duo croato specializzato nel trattamento della rete elettrica. L'oggetto offre 5 prese in standard europeo e può sostenere un assorbimento continuo di 2500 watt e 3kW di picco, largamente sufficienti per alimentare un intero impianto HiFi, pure complesso e potente.
La letteratura a seguito e le caratteristiche tecniche dichiarate sono piuttosto impressionanti:

Come potete intuire dalla foto e dalle dimensioni l'oggetto è piuttosto piccolo ed è persino leggero, nonostante il cabinet in legno massello piuttosto spesso.
Le cinque prese vanno utilizzate secondo la logica del "source first": alla prima di connettono le sorgenti e così di seguito fino ai finali di potenza o ai subwoofer attivi. Completano l'unità un grosso cavo d'alimentazione non staccabile ed un led rosso che segnala l'accensione, che avviene inserendo la spina nella presa (non c'è interruttore).
Sulla tecnologia utilizzata si sa poco, se non ricordo male i progettisti parlavano di un non meglio specificato circuito a mos-fet. Dati l'assorbimento massimo piuttosto alto, le dimensioni ed il peso ridotti, sono portato a pensare che si faccia uso di una sorta di alimentazione switching. Gli stabilizzatori di tensione tradizionali, di questa potenza, sono enormi e pesantissimi, per via dei trasformatori utilizzati.
Non posso dirvi di più per due motivi: il circuito è coperto da brevetto internazionale e l'unità è inespugnabile. Per aprirlo bisognerebbe segare il cabinet in legno. Non ci sono viti, brugole od altro, sembra tutto incollato in un unico blocco. Altre versioni, più o meno potenti e più o meno "raffinate", sono disponibili.

I progettisti del Condicio sono così preoccupati del mantenere il segreto sul loro prodotto che il manuale d'uso riporta una serie di curiosi avvertimenti:

Non tentate di effettuare misure o prove di carico sull'unità. Non cercate di aprire o modificare l'unità, altrimenti mettereste a repentaglio la vostra vita e quella delle apparecchiature nel vostro impianto. Attività proibite sull'unità possono attivare il dispositivo di autodistruzione ed auto-protezione, diminuendo le prestazioni dell'unità e/o distruggendola del tutto!

Ne ho letto di cose strane, dichiarate dai costruttori, ma questa le supera tutte! Persino un meccanismo di autodistruzione!!! E cosa mai sarà, l'arma segreta di Saddam Hussein che nessuno è riuscito a trovare? Sembra di essere capitati sul set di un film di 007, con quegli aggeggi infernali che esplodevano al battere d'ali di una farfalla...[o era il telefilm "The Persuaders"?] :-)
Non è la prima volta che mi capitano progettisti molto gelosi dei propri segreti. Pensate che una volta fui contattato da un'Azienda greca produttrice di dispositivi di correzione ambientale. Mi dissero che non potevo non conoscerli, che il mio impianto si sarebbe messo a ballare in mezzo alla stanza, accendendosi da solo nelle notti di luna piena, che dopo questa esperienza sarei uscito di casa - nottetempo - nudo indossando solo uno striminzito tappetino in feltro per giradischi e poche gocce di olio per perni dietro le orecchie.
Convinto da cotanta sicumera chiesi dei campioni in prova. Mi fu risposto che avevano paura che avrei copiato i dispositivi e li avrei venduti per conto mio, rovinando per sempre la loro esistenza e quella delle loro generazioni future.
Uno sguardo al loro sito web illuminò di luce nuova tutta la curiosa faccenda. Nel sito si parlava di tutto, delle mirabolanti prestazioni di questi oggetti ma, strano particolare, non c'era una sola foto dei prodotti. Niente. Solo la bozza di un disegno fatto fale che non ne lasciava intuire neppure la forma.
Il progettista, manco a dirlo, si proclamava - umilmente - come erede di Leonardo Da Vinci. Non scherzo, tengo tutta la corrispondenza intercorsa salvata in un'area protetta del mio disco, a futura memoria, non si sa mai. Lo faccio sempre, certe "uscite" sono così esilaranti che bisogna conservarle per i posteri. E no, non chiedetemi di rivelare "il peccatore".
Profondamente motivato ed ispirato da questi accadimenti, durante un paio di weekends liberi (adesso capite perchè ogni tanto TNT-Audio si prende un paio di settimane di riposo) ho deciso di seguire i consigli di mia figlia Silvia (3 anni) per progettare e realizzare un prototipo di motore automobilistico che va ad acqua di rubinetto anzichè a benzina.
Non appena alcune riviste del settore mi hanno chiesto tale rivoluzionario motore in prova, ho declinato l'invito per paura che mi venisse rubata l'idea e venduta a chissà chi. E poi come l'avrei messa col Medio Oriente? Già mi immaginavo orde di sceicchi arabi in lacrime bussare alla mia porta per pregarmi di ritirare il prodotto dal mercato, prodotto che avrebbe causato la loro rovina.
Sto divagando, scusate.
Torniamo all'oggetto della nostra prova, il Condicio (sine qua non). La faccenda del meccanismo di autostruzione mi ha fatto ridere fino alle lacrime, giuro. E penso che non sia neppure legale al 100%. Dovesse succedere DAVVERO una cosa del genere credo che l'Azienda potrebbe passare dei guai piuttosto seri, specie se qualcuno si fa male.
Comunque sia, mettiamo alla prova l'apparecchio prima che esploda (è in casa già da diversi mesi) creando una discontinuità spazio-temporale nella mia stanza d'ascolto.
Le mie prove sono state effettuate con diversi apparecchi e poi confrontate coi risultati ottenuti da Stefano Monteferri e Hartmut Quaschik, indipendentemente, sul modello maggiore, il Condicio Reference 3.8 (quello da 3.8 kW, circa 2500 €). Sia Stefano che Hartmut si sono rifiutati di scrivere una recensione, quindi tocca a me mettere insieme le cose.

Licensed to...ill :-) [dall'album di debutto dei Beastie Boys]

Lo Straad Condicio 2.5 funziona. Sì, nel senso che se inserite la spina nella presa il led rosso si accende. Alle 5 prese viene fornita una tensione di 227 Volts circa, abbastanza stabile e precisa. Lo so, non avrei dovuto misurarlo...ma la curiosità era troppa.
E' super-silenzioso, non si sentono ronzii, vibrazioni o altro. Rimane pure curiosamente freddo.
La sua presenza all'interno di una catena HiFi non passa inosservata....dal punto di vista sonoro, intendo. Sin dal primo giorno nel quale l'ho collegato all'impianto ho avuto delle sensazioni contrastanti sugli effetti che produceva sul suono dei miei apparecchi. Alcuni parametri sembravano migliorare, altri restavano inalterati ed altri ancora peggioravano, in alcuni casi sensibilmente.

Il bilanciamento timbrico, apparentemente, è il parametro che risente meno della presenza dell'apparecchio. Ad essere modificate profondamente sono la dinamica (micro e macro) ed il soundstage.
L'equilibrio timbrico, dicevo, non cambia di tanto. Però alcune cose succedono e vorrei tentare di raccontarvele.
Innanzitutto c'è un sensibile effetto di "asciugamento" della gamma media, che talvolta diventa pure un po' ruvida, specie sulle voci. Poi, in gamma alta, c'è un impoverimento generale ed a tratti un inscurimento. I piatti della batteria, ad esempio, perdono di metallicità e brillantezza. Più in generale, direi che si ha un impoverimento del contenuto armonico del segnale, quasi ciò che accade confrontando un CD con la sua versione in MP3 compressa.
In gamma bassa, invece, c'è una sorta di "boost" della regione dei 100-150 Hz, che viene "in avanti" dando una sensazione di suono più presente ed energico. Purtroppo l'effetto non sembra del tutto naturale, anche perchè è accompagnato da una riduzione dell'estensione verso le prime ottave.

In generale, sembra che la Musica sia stata passata attraverso una lava-asciuga biancheria. Ne esce strizzata, asciutta, ripulita di tutto, anche di molte cose che servivano. Perde il suo fruire naturale, è ridotta agli ingredienti essenziali.

La micro e la macro dinamica sono influenzate molto dalla presenza di questo condizionatore/stabilizzatore/filtro di rete. La Musica perde di vitalità e di impatto, i percorsi ritmici diventano all'improvviso elementari e, se ciò consente di seguirli con più facilità, essi appaiono assolutamente poveri e sterili. Compressione è il primo termine che mi è venuto in mente ascoltando il Condicio alle prese con materiale a forte contenuto energetico. Tra l'altro, questo accade anche quando all'unità viene collegato un solo apparecchio dal ridotto assorbimento, tipo un ampli integrato.

Per quanto riguarda il soundstage, accadono cose strane. La scena si sposta in avanti, la profondità si perde e così pure la larghezza. Tutto è più piccolo, costretto, ammassato. Quel che c'era dietro ai diffusori viene spostato in avanti. L'aria intorno agli strumenti ed agli esecutori è come se fosse stata risucchiata, aspirata via con una macchina per il sottovuoto spinto. Le proporzioni rimangono corrette, ma la credibilità dell'illusione ne risente molto.

Due parole infine per spiegare, a chi fosse poco familiare con l'inglese, il significato del sottotitolo di questa recensione. Come sapete, è mia consuetudine usare titoli di canzoni o di albums per etichettare l'apparecchio in prova. Mi sembra un modo carino per ricordare che si tratta di apparecchi fatti per la Musica. Stavolta ho usato un gioco di parole, preso dal titolo del primo album dei Beastie Boys. Il gioco è tra "Licensed to kill" (Agente 007 con licenza di uccidere) e "Licensed to...ill" (licenza di ammalarsi). Il tutto fa riferimento, ovviamente, al meccanismo di auto-distruzione...

Qualche consiglio e diverse lamentele

L'unità deve essere lasciata accesa permanentemente, a meno che non si decida di non usare l'impianto per lunghi periodi. Non scalda, non fa rumore e consuma poco (quanto, non è dato sapere, altro segreto...). E' consigliabile un certo break-in (50 ore) prima di un utilizzo "critico". Consiglierei di tenerlo lontano il più possibile dagli apparecchi HiFi.
Lamentele...beh, non è un mistero che questo prodotto non mi abbia convinto dal punto di vista sonoro. Non ha convinto neppure Stefano ed Hartmut, peraltro, che hanno provato il modello superiore (da ben 2500 Euro) in condizioni diverse, con impianti elettrici diversi ed una notevole quantità di apparecchi, prima di me.
Se volete la mia opinione sincera, io non lo userei nel mio impianto. Questo non significa che l'apparecchio non funzioni. Svolge egregiamente la sua funzione stabilizzatrice ed immagino che in situazioni disastrate di fornitura di energia elettrica possa fare molto meglio di ciò che ha fatto a casa mia, dove la tensione di rete è stabile, sempre compresa tra 225 e 230 volts (non era così qualche anno fa...). In effetti, nella documentazione allegata all'apparecchio si racconta che l'unità è stata progettata per far fronte alle esigenze della rete elettrica croata che, si dice, pare essere non esattamente ideale: sbalzi di tensione, voltaggio lontano dalle specifiche etc. Questo, almeno, è ciò che hanno scritto i progettisti della Straad.
Alcune lamentele a margine: l'unità sembra ben costruita ma l'imballo è inesistente: una scatola di cartone sottile priva di scritte, con un po' di materiale smorzante dentro. Il manuale d'uso andrebbe rivisto. Io toglierei alcuni "claims" e rivedrei la questione dell'auto-distruzione. Le prese sono solo a standard europeo. Non fatevi trarre in inganno dalla foto: quel terzo foro centrale che sembrerebbe adatto anche per le prese italiane è in realtà...finto. Disegnato.
Infine, il cavo d'alimentazione non è sostituibile.

Conclusioni

Lo Straad Condicio 2.5 è, come molti dispositivi analoghi, un oggetto che vive di compromessi. Apparentemente si guadagna qualcosa ma si perde anche un bel po'. Nel mio caso, per le prove che ho fatto, si perde molto di più di quanto non si guadagni. Non mi sento di raccomandarlo in situazioni dove la rete elettrica è di qualità accettabile, mentre potrebbe (immagino) essere d'aiuto in situazioni disastrate, come il commento del Costruttore (qui sotto) sembra confermare.

Replica del Costruttore

Vorremmo ringraziarti per il tempo e l'impegno spesi durante la prova del nostro prodotto ma siamo piuttosto sorpresi circa le conclusioni ottenute sulle le performances del nostro Condicio 2.5. Queste sono in conflitto con i risultati di tre diverse riviste croate: HI-FI Media (www.hifimedia.hr), WAM (www.wam.hr) e T3 (www.t3.com.hr). Inoltre, il Condicio è stato testato in almeno una dozzina di impianti Hi-End costituiti da componenti di alto livello come Alon, Atmasphere, Audio Research, Avantgarde, California Audio Lab, B&W, Copland, Carry Audio, Dali, Gryphon, JM Lab, Mark Levinson, Magnaplanar, Martin Logan, Michell, Musical Fidelity, Oracle, Pass, Stabi, Theta, VPI... Durante queste prove i possessori di tali impianti erano molto soddisfatti delle prestazioni ottenute e molti di loro sono diventati nostri clienti!
Pochi giorni fa (Ottobre 15-17, 2004) abbiamo partecipato per la terza volta allo Zagreb Audio-Video Show tenutosi presso l'Hotel Sheraton e due Condicio hanno svolto, come al solito, un ruolo significativo.
Uno era su un impianto con Exposure 3010, Stylos Sys HAD DAC, Pass 2.2, Pass 150.5 e diffusori Beta Systems C2; l'altro era in uso su un impianto A/V.
Possiamo dire che, sebbene Straad non sia un marchio e neppure un'Azienda, è un gruppo di audiofili appassionati interessati solo alla fedeltà del suono ed alla qualità di costruzione dei propri prodotti. Certamente, non meritiamo di essere chiamati "ignoranti" dopo decenni di lavoro in vari progetti audio (mai chiamati "ignoranti", NdT).
Pertanto, possiamo solo concludere che ci fosse un malfunzionamento nell'unità testata (causato dal trasporto) oppure nel tuo impianto. D'altra parte, non ci è stato dato modo di conoscere la composizione dello stesso.
Infine, lasciami commentare la tua "divertente" osservazione sul meccanismo di auto-distruzione. Quando ti abbiamo spedito l'unità in prova, non avevamo ancora il brevetto sul circuito e pertanto abbiamo inserito un tale sistema per proteggere i nostri interessi. Naturalmente, il Condicio 2.5 non causerà alcun "Big Bang", si spegnerà in maniera del tutto silenziosa.
Cordiali saluti,
STRAAD - E-mail: neven.radosevic@inet.hr

© Copyright 2004 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com

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