Prodotto: Alimentatore Never-Connected
Produttore: Never-Connected - UK
Costo: N/D.
Recensione: Nick Whetstone - TNT UK
Pubblicata: Settembre, 2007
Traduzione: Roberto Di Paola
Se leggete regolarmente TNT, e se vi intendete un minimo di hi-fi, allora saprete certamente quanto sia critica l'alimentazione per qualunque componente attivo ad alta fedeltà. Spesso - nella progettazione di un apparecchio hi-fi - gli sforzi maggiori sono profusi nella realizzazione della sezione d'alimentazione. Ma per quanto essa sia ben progettata, deve pur sempre fare i conti con i capricci della rete elettrica (rumore, picchi e cadute di tensione). Per questi motivi, molti audiofili - nel tentativo di risolvere tali beghe - fanno ricorso ai filtri di rete. Tuttavia, essi aggiungono spesso la loro buona dose di problemi, infatti, la loro azione ha l'effetto di ridurre la dinamica e di iscurire il suono dell'impianto.
L'unica altra soluzione potrebbe venire dall'uso di un'alimentazione a batterie, ma anch'esse ci obbligano ad accettare compromessi. In primo luogo, esse possono dare potenza soltanto a dispositivi come DAC, stadi phono e preamplificatori. L'avvento degli amplificatori in classe-T - i quali possono funzionare con una sola batteria a 12 volt - ha reso possibile alimentare anche questi dispositivi in maniera più pratica..., ma (in hi-fi ci sono sempre dei ma...) dimenticatevi pure di poter usare piccole batterie perché, semplicemente, non riescono a fornire la corrente necessaria ai picchi dinamici più elevati, ed il suono tende ad ammorbidirsi troppo. Per risultati realmente ottimali, sarebbe necessaria una batteria per auto, tuttavia non è proprio il caso di tenerne una in casa: la cosa non funzionerebbe per ragioni di sicurezza e perché sarebbero necessari cavi lunghi. E se voleste alimentare a batterie l'intero impianto, ve ne servirebbe un buon numero e belle grosse, oltre ad un posto dove sistemarle. Oh, e non dimenticate che dovete risolvere il problema di caricarle in modo che siano pronte quando volete ascoltare musica! Per non parlare delle reazioni chimiche al loro interno. Per tali ragioni, questa non è una soluzione praticabile.
Ciò di cui avremmo bisogno è un alimentatore plug-and-play, ma che sia isolato dalla rete elettrica come lo è una batteria. L'alimentatore Never-Connected (d'ora in avanti N-C) è tutto questo. Ma come può essere connesso alla rete elettrica ed al tempo stesso isolare i circuiti da essa?
Non sono un ingegnere elettronico, quindi quel che dico è frutto di una mia idea al riguardo. Gli impulsi elettrici giungono dal ponte raddrizzatore, ed un grosso condensatore li "leviga" ed assicura un'alimentazione regolare). Supponiamo adesso che ci sia una specie di sistema di sincronizzazione capace di rilevare quando il raddrizzatore sta fornendo effettivamente corrente e quando no; in tal caso, dovrebbe essere possibile scollegare temporaneamente l'alimentazione. Per ovvie ragioni, il produttore non ci dice nulla circa il modo in cui esso è fatto, almeno finché tale tecnologia non sarà coperta da brevetto; pertanto questo è un altro di quei casi in cui dobbiamo accontentarci di sapere che, in qualche modo, l'affare funziona.
L'N-C è uno dei tanti prodotti innovativi progettati da piccoli costruttori, in questo caso si tratta di Fenson & Co. Loro sono stati abbastanza gentili da farmi avere in prova una scheda contenente una sezione d'alimentazione regolata con uscita variabile. Quando mi è stata consegnata, l'ho connessa ad un trasformatore adatto, ed ho installato il tutto in un contenitore con uno switch ed un fusibile. Ho impostato la tensione d'uscita a 12 volt, ed ho aggiunto un filo con un connettore per alimentare il mio DAC NOS e i miei amplificatori in classe-T.
Collegando l'N-C ad un DacKit Scott Nixon leggermente modificato, il risultato è stato quello che mi aspettavo. In altre parole, la musica veniva presentata in modo appena più dolce, come se stessi usando una batteria, ma non c'era traccia di quella "rilassatezza" che avevo notato utilizzandone una . Direi che, tra tutti gli alimentatori da me utilizzati fino ad oggi, l'N-C ha fornito le migliori prestazioni in termini di qualità del suono, e ne ho provati di lineari regolati oltre alle batterie, agli SMPS e ad un alimentatore lineare modificato, il quale originariamente era stato progettato per dare corrente ad un Superclock. Devo ammettere di aver confrontato, di fatto, il modulo N-C con alcuni alimentatori di sicura qualità. Se ne utilizzaste qualcuno al posto di quelli di serie in molti prodotti hi-fi commerciali, avreste miglioramenti consistenti.
E, sorpresa sorpresa, i risultati sono stati simili anche con i classe-T (Charlize ed Autocostruire 2020). Quindi l'N-C fa quanto promette ed anche di più: non solo isola i circuiti degli apparecchi dalla rete elettrica, ma può anche isolare ogni singola sezione di un componente dalle altre, prevenendo i disturbi dati dalla modulazione degli alimentatori. In parole semplici, ciò significa che ognuno degli stadi di un dato componente non interferirà con gli altri. Prendiamo ad esempio un lettore CD. La condizione ideale sarebbe che avesse alimentatori separati per la meccanica di lettura, per il convertitore, per l'uscita analogica e per il display. Con i moduli d'alimentazione N-C, si potrebbe utilizzare un singolo trasformatore ed isolare ugualmente ogni sezione del lettore dalle altre; ed è noto che l'alimentazione del display è "inquinante"...
Se vi interessa sapere come entrare in possesso di questa nuova meraviglia tecnologica, sappiate che al momento è disponibile solo come upgrade per apparecchi già esistenti, e tramite agenti specializzati, ad esempio presso la Trichord. Ci sono anche alcuni nuovi prodotti che la adottano come un preampli ECS, un ampli integrato Astintrew, gli stadi phono Trichord e l'alimentatore del motore Michell. Purtroppo non è ancora disponibile per gli autocostruttori. Comunque, con una rete elettrica che peggiora sempre più, è un bene che ci sia una soluzione! Per ora, se volete l'N-C nei vostri apparecchi hi-fi, vi basterà contattare la Trichord .
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