Prodotto: NET Audio RockClock MK2
Prezzo: 90.00 GBP, spese di spedizione escluse
Prodotto: Net Audio MiniClock MK2
Prezzo: 70.00 GBP, spese di spedizione escluse
Prodotto: Net Audio MicroClock
Prezzo: 38.00 GBP, spese di spedizione escluse
Prodotto: Net Audio CD Clock Power Supply
Prezzo: 45.00 GBP (40.00 GBP in bundle con un clock), spese di spedizone escluse
Produttore: NET Audio - UK
Recensito da: Giorgio Pozzoli - TNT Italy
Recensione: Maggio 2005
La NET Audio è un produttore di elettroniche che si è votato alla battaglia per il bel suono e contro il jitter. I prodotti sono essenzialmente oscillatori di alta qualità e altri dispositivi per il tweaking dei CD player. David Pritchard, proprietario e direttore tecnico, ci ha mandato un set completo dei clock disponibili per una recensione.
Questi dispositivi sono progettati per sostituire il Master clock del CD Player. Ciò di norma richiede l'eliminazione dei componenti dell'oscillatore originale (tipicamente un quarzo ed una coppia di piccoli condensatori) montati sulla piastra del cd player e la connessione delle piazzole così liberate all'uscita del nuovo oscillatore.
L'operazione è di solito non complicata, ma richiede alcune conoscenze di elettronica, se non altro per riconoscere il contenitore del quarzo e la topologia dell'oscillatore. Proprio per superare tali difficoltà, un certo numero di istruzioni di montaggio specifiche per alcuni CD player molto diffusi sono presenti sul sito della Net Audio. Molti altri sono comunque disponibili in rete sui siti di altri produttori di oscillatori per audio digitale.
D'accordo, va bene, l'aspetto non è davvero la cosa più importante per un oggetto che deve essere inserito all'interno del contenitore di un CD player. Ma vedete, anche solo guardando una elettronica si possono ricavare un sacco di informazioni...
I clock della Net audio clocks sono componenti robusti, montati su piastre a circuito stampato di alta qualità. Si tratta di piastre a doppia faccia, con fori metallizzati e superficie protetta da materiale isolante. Nel caso del Rock e del MiniClock, tutto il circuito è completamente racchiuso da una scatola piuttosto massiccia di metallo (ferro?) pressofuso, montata in parte da un lato e in parte dall'altro della scheda, in modo da racchiudere completamente tutti i componenti del circuito.
In questo modo, il circuito è completamente isolato dalle interferenze elettromagnetiche (EMI) esterne, e soprattutto viceversa. Ciò non è meno importante: ho un clock che, non essendo protetto, irradia tanta potenza RF da causare problemi facilmente misurabili anche ad alcune decine di centimetri di distanza...
Il Microclock è invece montato su una scheda estremamente ridotta, che dovrebbe poter essere adattata a qualsiasi CD player, ed è tanto piccola da poter essere di norma montata direttamente sopra la scheda principale. I componenti del Microclock sono di qualità abbastanza elevata: ad esempio vengono usati condensatori Wima. E' anche dotato di un regolatore di tensione integrato che lo rende molto meno sensibile alla qualità dell'alimentazione: in tal modo è possibile connetterlo direttamente all'alimentazione interna (notoriamente molto "sporca") del CD Player senza troppi effetti negativi.
La piccola piastra è rettangolare. Avrei preferito trovare le uscite del clock sul lato corto, in modo che fosse possibile montarlo direttamente sulla piastra del CD player al posto del quarzo: la differenza consiste solo nel fatto che per connetterlo sono necessari in questo modo due pezzi di cavo lunghi 1.5cm invece di 0.5cm. In ogni caso, è meglio cercare di dare alla piastra un sostegno maggiore, dato che le connessioni elettriche sono un po' troppo lunghe per garantire da sole una adeguata stabilità meccanica alla piastrina: l'oscillatore non è assolutamente protetto, e penzolando in giro può facilmente causare corti circuiti molto pericolosi.
La CD Clock Power Supply è una alimentazione non regolata a bassa tensione. E' costituita da un piccolo trasformatore di rete che converte i 230V in 12V di picco, un ponte raddrizzatore a componenti discreti con diodi soft-recovery (che dovrebbero minimizzare i disturbi di commutazione) ed una fila di condensatori di filtro di elevata qualità, essenzialmente Elna e Wima. La scheda è a singola faccia, ma ci sono molti piccoli componenti SMD montati sul lato inferiore della scheda. Il circuito di filtro è totalmente passivo, ma piuttosto complesso.
Tutte le connessioni, qui, fanno uso di terminali a vite.
Non entrerò in ulteriori dettagli tecnici, in quanto mi è stato chiesto esplicitamente da parte di Net Audio di evitare di presentare immagini dei circuiti o discuterne l'implementazione.
Abbiamo perso parecchio tempo nel cercare di effettuare misure significative di questi clock, insiema ad altri due che avevo già in casa e che ho utilizzato come riferimento. Questi riferimenti sono due ben noti clock commerciali per il tweaking di CD player.
Data la nostra limitata strumentazione di laboratorio, ci siamo concentrati nel cercare di avere essenzialmente misure visivamente significative, più che di effettuare misure precise di valori, in particolare per il jitter.
Apparentemente, le misure più interessanti si possono ottenere nella maniera più semplice e diretta, cioè misurando lo spettro del clock con un analizzatore di spettro.
Il mio oscilloscopio/analizzatore di spettro ha una velocità di campionamento ed un numero di punti di FFT limitati, per cui l'ho dovuto portare al limite (ed oltre...). Un articolo che descriva in dettaglio queste tecniche verrà presentato a breve.
Gli spettri sono stati raccolti con i clock montati in una configurazione stand alone, e non dentro un Cd player, alimentati ciascuno dal corrispondente alimentatore e caricati con una resistenza da 100ohm in serie con un condensatore da 47pF, posizionati alla fine di un segmento lungo 10cm di doppino solid core ricavato da un cavo UTP Cat.5. Il carico ovviamente era in parallelo con l'impedenza di ingresso dell'analizzatore di spettro, 100pf//1M. Notare che quasi tutti i clock, ma in particolare il Rock Clock, si sono dimostrati particolarmente sensibili al carico: quello utilizzato è sembrato abbastanza ragionevole.
In particolare, i tre clock della Net Audio sono stati alimentati dal CD Clock Power Supply, se non diversamente indicato.
Tutti gli oscillatori sono rimasti alimentati per almeno 45 minuti prima delle misure, in modo da garantire un adeguato livello di stabilità termica.
Come vedrete, tutti gli spettri nel diagramma sono stati disposti in modo da avere i picchi centrali sovrapposti. Ciò permette di confrontare i diversi comportamenti in maniera più agevole. Nei fatti, i clock hanno mostrato frequenze centrali leggermente diverse, come ci si doveva attendere. Anche se le differenze erano solo dell'ordine delle 10ppm, e quindi irilevati sotto l'aspetto pratico, si sono dimostrate sufficienti a rendere illeggibili i diagrammi, se non ricentrati.
Il rumore di fase casuale viene in queste condizioni indicato da un rialzo del noise floor ("duomo"), dalla larghezza del picco centrale e dal gonnellino ("skirts") attorno ad esso. Gli altri picchi, soprattutto quelli a qualche KHz dal picco centrale, potrebbero rappresentare jitter non casuale, con una ben determinata frequenza, ma potrebbero anche essere artefatti dell'analizzatore, essenzialmente alias di armoniche di ordine più elevato.
Questo primo set di misure dovrebbe già dare una precisa idea di quale sia il livello assoluto dei vari oggetti.
Il MiniClock ed il RockClock mostrano un noise floor estremamente basso, segno di un rumore casuale molto ridotto. Sfortunatamente, però, sembrano avere anche qualche problema: il gonnellino è più ampio di quello della concorrenza ed anche del MicroClock. Al contrario, il Miniclock appare sotto questo profilo perfettamente in linea, se non meglio, dei riferimenti, ma mostra un picco più largo e un noise floor rialzato.
Ci accontentiamo di questi risultati? Assolutamente no. C'è qualcosa di strano che richiede ulteriori indagini.
Infatti, guardate l'ingrandimento dello spettro qui sopra. E' chiaro che l'apparente larghezza dei gonnellini è essenzialmente causata dalla scarsa risoluzione dell'analizzatore: qui il Rockclock ha ancora un minimo di gonna, ma è a livelli bassissimi rispetto agli altri clock; per di più, sia il RockClock che il MiniClock mostrano un picco centrale decisamente più sottile degli altri, il che starebbe a significare che il rumore casuale di fase è minore. E allora?
Se tornate al secondo diagramma sopra (+-1KHz), è chiaro che la maggior parte dei problemi del RockClock sono legati a jitter causato dall'alimentazione (il livello assoluto delle armoniche della frequenza di rete - non mostrate - nello spettro è tanto basso, sotto i -70dB, che i picchi non possono essere causati da alcun tipo di intermodulazione).
Così, ho deciso di ripetere la misura dei due clock utilizzando però una alimentazione regolata: un circuito molto semplice, basato su un regolatore TL431 collegato ad un alimentatorino esterno non regolato, di quelli da inserire direttamente nella presa, fra l'altro decisamente economico.
Queste è la comparazione dello spettro del Mini e RockClock con l'alimentazione regolata rispetto alle misure precedenti per gli altri clock.
Come potete vedere, ora sia il RockClock che il MiniClock mostrano un comportamento molto migliore: il picco centrale è più stretto degli altri, i picchi riferibili all'alimentazione sono quasi scomparsi ed in ogni caso molto più bassi degli altri, in generale il noise floor non è significativamente peggiore della concorrenza.
Potrebbe valere la pena di verificare se i due picchi sulla destra sono veramente alias di armoniche superiori, come ritengo, o altri problemi di jitter; comunque, il jitter dovrebbe causare picchi simmetrici, e qui i picchi dall'altra parte sono molto ridotti; per di più, essi non appaiono assolutamente sullo spettro di uscita.
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