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SAP Relaxa 1

Base a levitazione magnetica

[English version]

Prodotto: base a sospensione magnetica Relaxa 1 by SAP
Costruttore & Distributore: SAP - Italia
Prezzo di listino: 620 Euro
Recensore: Lucio Cadeddu
Recensito: Dicembre 2001

[SAP Relaxa1]

L'idea di una base a levitazione magnetica circolava da tempo tra gli appassionati di HiFi ed uno rapido sguardo a vecchi messaggi in vari neswgroups (sia italiani che internazionali) lo potrà confermare.
I vantaggi di un simile approccio sarebbero stati quelli di una totale assenza di punti di contatto tra la base (eventualmente vibrante) e l'apparecchio "sospeso".

I problemi da risolvere, almeno due: il confinamento del campo magnetico, che poteva interferire con gli apparecchi, specie giradischi analogici, e l'instabilità delle forze agenti sul sistema. Molti audiofili si sono avventurati nella costruzione di un siffatto meccanismo, ignorando l'esistenza di un teorema che sta alla base di tutta la teoria sulla levitazione magnetica.

Il famoso teorema di S. Earnshaw (1842) stabilisce infatti che in presenza di sole cariche "statiche" l'equilibrio di una particella carica, se esiste, è instabile [ Earnshaw, "On the nature of the molecular forces which regulate the consitution of the luminferous ether", Trans. Camb. Phil. Soc., 7, pp 97-112 (1842) ].
Una generalizzazione di questo risultato arrivò più tardi (1939) da Braunbeck che dimostrò l'instabilità di un corpo dielettrico in un campo elettrico e di un corpo ferromagnetico o paramagnetico in un campo magnetico [ Braunbeck, W. "Free suspension of bodies in electric and magnetic fields", Zeitschrift für Physik, 112, 11, pp753-763 (1939)].
Ancora più tardi Tozoni [Tozoni, "New stable magnetodynamic suspension systems", IEEE Trans. Magn., vol. 35, no. 2, p 1047-1054] ha dimostrato che il risultato di Earnshaw cambia se si introducono nel sistema delle non linearità.

I sistemi per rendere stabile l'equilibrio possono essere vari: si va dall'effetto giroscopico nei cosiddetti cuscinetti magnetici al campo magnetico variabile controllato tramite software e sensori di posizione a controreazione, come nei treni giapponesi MagLev, oppure ricorrendo a materiali superconduttori, in presenza di temperature prossime allo zero assoluto (anni 30) o in superconduttori ad alta temperatura critica intorno ai -100 C (si parla di effetto Meissner).
L'unico sistema di levitazione magnetica passiva libera da vincoli si basa sull'effetto giroscopico come ad esempio nel famoso e tanto discusso giochetto Levitron. Un miglioramento del Levitron ha poi portato ad applicazioni industriali nel campo dei cuscinetti magnetici. La storia del Levitron è interessante di per sè, i più curiosi potranno trovare molto materiale in rete.

Una sospensione totalmente passiva (senza movimenti relativi o rotazioni), quindi, non poteva essere realizzata senza un vincolo che eliminasse l'instabilità secondo Earnshaw.
Verso la fine del XIX secolo la soluzione al problema fu quella della sospensione "ibrida" che fa uso della levitazione magnetica e di vincoli meccanici per eliminare il grado di libertà che produce l'instabilità, che è poi proprio quello che ha realizzato l'Ing. Puppin del Politecnico di Milano per la SAP, progettando la Relaxa 1, una base a sospensione magnetica a basso flusso disperso con due vincoli (4 guide verticali) che tengono il ripiano allineato con la base in modo perfetto.
Il progetto è brevettato ed i detentori del brevetto sono V. Fratello (SAP) e E. Puppin (Politecnico di Milano).

La Relaxa 1 è pensata per isolare dalle vibrazioni apparecchi del peso tra 2 e 25 kg, come lettori CD, DVD, giradischi analogici, pre, ampli, DAC, pre phono e per estensione qualunque oggetto avesse bisogno di essere "liberato" dalle vibrazioni che si propagano attraverso il piano d'appoggio.
L'oggetto, insignito di due prestigiosi awards internazionali al CES (Best Innovation 2001 e Best of CES by TechTV) viene commercializzato in Italia a 620 Euro.
Esteticamente si presenta molto bene e l'effetto "levitazione" aggiunge quel coolness factor che non mancherà di attrarre gli audiofili più sensibili alle continue innovazioni tecnologiche.
Il grado di finitura è ottimo a parte una riserva sul materiale delle guide scorrevoli, riserva precisata in dettaglio nel paragrafo Consigli d'uso e lamentele.

Funziona?

La Relaxa 1 è un oggetto molto particolare i cui benefici variano grandemente a seconda degli apparecchi sotto ai quali lo si usa. Per questa ragione i tests si sono protratti oltre il lecito :-)

Ho provato la Relaxa 1 con diversi apparecchi: pre, integrati, giradischi analogici e lettori CD ed i risultati sono stati vari: si passa da miglioramenti "MOLTO sensibili" ad "appena percettibili" attraversando situazioni "intermedie" dove migliorano alcuni parametri ma peggiorano altri.
Ad esempio, su alcuni lettori CD economici - dove l'utilizzo della Relaxa 1, visto il costo, sarebbe improponibile - miglioravano nettamente la pulizia e la coerenza timbrica, ma peggiorava il già precario soundstage. Il fatto mi ha lasciato perplesso intanto perchè non sono riuscito a formulare una ipotesi sensata dei motivi e poi perchè mi aspettavo - al contrario - un miglioramento proprio relativamente a quel parametro.
Nei casi migliori invece - ad esempio con un giradischi a telaio semirigido - l'upgrade è indiscutibile e sensibilissimo: il suono si ripulisce e si arricchisce di dettagli, così a beneficiarne è sia la musicalità complessiva che il palcoscenico immaginario che tende ad allargarsi assumendo contorni netti e ben definiti, di eccellente stabilità e messa a fuoco.
È come se tutto guadagnasse in precisione, specie in gamma medio-alta.
Tuttavia, coi giradischi analogici il risultato è estremamente variabile a seconda della sospensione da questi utilizzata e dalla frequenza di risonanza di questa e del sistema braccio/cantilever.
La frequenza di risonanza della base Relaxa 1 "scarica" è di 2 Hz (!!!) e diminuisce all'aumentare del carico. A causa di ciò i risultati sui giradischi analogici sono da verificare caso per caso.
Certamente ne trarranno maggiori benefici quelli con telaio semirigido (ed infatti...) o completamente rigido (con qualche riserva sui Rega) che devono far fronte al problema vibrazioni molto più dei loro colleghi a controtelaio sospeso.
Sulle elettroniche a stato solido, evidentemente meno sensibili a problemi di vibrazioni, il risultato è stato invece coerente ma non troppo sensibile, come era lecito aspettarsi.
Purtroppo non ho potuto effettuare tests su apparecchi a valvole (anche per via del limite dei 25 kg) ma è lecito prevedere un effetto simile a quello riscontrato su apparecchi a stato solido, magari più pronunciato, conoscendo i problemi di microfonicità delle valvole.

Come già affermato più volte qui su TNT-Audio, TUTTI i sistemi di abbattimento delle vibrazioni, con o senza damping, apportano benefici variabili a seconda dei casi, come i progettisti di tali dispositivi ben sanno.
Il problema non è infatti da riportare al semplice (e benefico) abbattimento delle vibrazioni quanto piuttosto all'interazione tra le frequenze di risonanza proprie dell'oggetto - ed ogni apparecchio HiFi ha frequenze di risonanze proprie e diverse - e come queste vengono alterate dalla presenza di una base che vibri ad una frequenza inferiore ai 2 Hz, come la Relaxa 1.

Consigli d'uso e lamentele

Peso ammissibile.
Il peso massimo ammissibile dalla Relaxa 1 è di 25 Kg, certamente sufficiente per moltissimi apparecchi HiFi, ma non per tutti. Ci sono molti giradischi e lettori CD, per non parlare di amplificatori a stato solido o a valvole, che superano abbondantemente questo peso. Si tratta di apparecchi di un certo pregio, esattamente quelli sotto ai quali una base antivibrazioni da oltre 600 Euro apparirebbe adatta, almeno come ordine di spesa.

Dimensioni.
La Relaxa 1 è larga 50, profonda 38, alta (scarica) circa 6,5 cm e pesa circa 4 kg. È dunque piuttosto ingombrante e difficile da inserire in un ripiano intermedio di un tavolino HiFi di dimensioni normali. Ciò ne relega l'utilizzo al ripiano superiore, dove normalmente sono posizionati giradischi e/o meccaniche-lettori CD. Quand'anche si riuscisse ad inserire la base in un ripiano intermedio occorrerebbe far attenzione all'altezza totale apparecchio + Relaxa 1. Con alcuni apparecchi piuttosto alti l'altezza della "coppia" potrebbe risultare eccessiva. D'altra parte ciò era praticamente inevitabile, visto il sistema adottato.

Costo.
Il costo: 600 Euro sono una bella somma per otto magneti, una base in compound di derivazione aeronautica ed un piano sospeso in metacrilato grado "1" da 10 mm di spessore. Certamente va tenuto conto della ricerca (vera) che c'è dietro al prodotto ma il prezzo risulta comunque alto per un accessorio che presenta un utilizzo non esattamente universale, come cercherò di spiegare ulteriormente nel seguito.

Efficacia dell'isolamento.
La base isola perfettamente dalle vibrazioni sul piano verticale, molto meno (anzi ZERO) su quello orizzontale, per via delle guide a carrello che vincolano i due ripiani. In pratica è sufficiente urtare in senzo orizzontale il ripiano sospeso o anche la base o persino il tavolinetto sul quale poggia per trasmettere all'apparecchio (esempio: giradischi analogico) una bella botta.
Con un sistema anti-vibrazioni LIBERO di flottare anche lungo il piano orizzontale ciò non accade. Non è un difetto rilevante, ma un limite del progetto, peraltro chiaramente specificato nella documentazione in mio possesso dove si parla solamente e giustamente di "vertical environmental vibrations" (vibrazioni ambientali verticali).
Sarebbe interessante valutare quante delle vibrazioni che pervengono ai componenti HiFi dall'ambiente (cioè dai diffusori, in buona sostanza) siano di questo tipo, cioè verticali.
Mi pare di aver capito che alla SAP abbiano lavorato per superare questo limite, costruendo dei piedini in grado di oscillare anche sul piano orizzontale.
La Relaxa 1 è, in realtà, un sistema privo di smorzamento (damping) elastico mentre la maggior parte dei sistemi di lotta alle vibrazioni prevedono la trasformazione dell'energia meccanica in deformazione e quindi calore.

Bilanciamento dei pesi.
Altro limite del progetto è la sua dipendenza dal bilanciamento del carico: posizionando un apparecchio HiFi perfettamente simmetrico dal punto di vista della distribuzione delle masse, esattamente al centro della Relaxa 1, il ripiano si abbasserà in modo equidistante relativamente ai quattro punti di sospensione, restando così in bolla.
Purtroppo nel mondo reale gli apparecchi HiFi sono tutto tranne che perfettamente bilanciati dal punto di vista della distribuzione dei pesi, basti pensare al trasformatore d'alimentazione, normalmente in posizione lateral-posteriore o al motore e relativa alimentazione di un giradischi. Sto pensando ad esempio a tutti quei giradischi (uno dei quali da me provato con la Relaxa 1), che hanno il motore completamente separato dalla base, in un cabinet pesante. Far restare "in bolla" un sistema siffatto sulla Relaxa 1 è impresa non da poco.
Certo, se il dislivello non è eccessivo, si può ri-livellare il tutto con opportuni spessori, ma in questo modo si modifica la risposta elastica dei punti d'appoggio dell'apparecchio sulla base. Esempio: uno spessore plastico ed i restanti tre (o due) metallici.
Anche la pulizia estetica di un sistema con un "tacco", come si fa per i vecchi tavoli zoppi, non è certo il massimo della vita, specie se si tratta di impianti di un certo pregio. Non dimentichiamo poi che le guide lavorano al meglio (cioè con il minor attrito possibile) quando sono libere di scorrere in modo perfettamente verticale. Con la base superiore inclinata il vettore forza peso avrebbe una componente non nulla, diversa da quella verticale.

Lo "sbilanciamento" sarebbe un problema di scarsa (o nulla) rilevanza nel caso di elettroniche (pre, ampli, DAC etc) ma assume un certa importanza proprio nel caso di sorgenti (analogiche o digitali) per le quali la Relaxa 1 sembrerebbe pensata (essendo queste le più sensibili alle vibrazioni).
Molti audiofili sanno quanto ci si debba impegnare per mettere perfettamente in bolla un giradischi e quanto questo fattore sia rilevante ai fini di un corretto e preciso playback del vinile.
Per quanto riguarda i lettori CD, pur essendo molto meno sensibili al problema "messa in bolla" una cosa è certa: tutti i sistemi di lettura del compact disc, come anche consigliato nella prima riga di ogni manuale d'uso, funzionano meglio se posti perfettamente in piano.
Sottolineo che tali lettori CD, nonostante abbiano quasi tutti la meccanica centrale, dispongono di un trasformatore d'alimentazione (o più d'uno) posizionato normalmente ad un lato dello chassis, il più distante possibile dai circuiti di decodifica e di uscita. Ciò li rende piuttosto sbilanciati dal punto di vista del peso e quindi difficili da equilibrare quando posti su un ripiano estremamente mobile come quello della Relaxa 1.
Questo problema si acuisce con apparecchi di basso peso in quanto sollecitano poco la sospensione magnetica ed è noto che la forza repulsiva dei magneti è funzione della distanza (maggiore la distanza, minore la forza, secondo una legge quadratica, non lineare!). Uno dei problemi ben noti delle sospensioni magnetiche passive/ibride è proprio la scarsa rigidità. Persino il Levitron soffriva del medesimo problema. La stessa dipendenza quadratica fa poi reagire la sospensione in modo differente in base al carico applicato.

Influenza del campo magnetico.
Per quanto riguarda l'influenza dei magneti presenti nella Relaxa 1 sui circuiti degli apparecchi su di essa posizionati o sulle testine fonorivelatrici dei giradischi mi devo attenere ai dati dichiarati dal Dip. di Fisica del Politecnico di Milano, dati forniti con la documentazione tecnica della base Relaxa 1.
Tali dati suggeriscono la presenza di un campo magnetico piuttosto debole (e, si aggiunge, trascurabile) a circa 20 mm di distanza dai magneti.
Dalle mie prove pratiche con due differenti testine MM non ho rilevato, all'ascolto, differenze od influenze di sorta.
Non ho, tuttavia, alcuna idea di come e se questo pur confinato campo magnetico possa interagire - nel tempo - coi minuscoli magneti presenti nelle testine dei giradischi. È ben noto che le testine MC hanno la tendenza, nel tempo, anche in assenza di campi magnetici esterni, a magnetizzarsi. Qualcuno si ricorderà un apparecchietto che serviva appositamente per riportare le testine MC nelle condizioni iniziali di funzionamento.

Attriti e qualità dei materiali.
Due parole sulle guide scorrevoli. Per quanto possano essere tali (cioè molto scorrevoli) in realtà hanno un po' di attrito che si può sentire sia con la mano, spingendo il ripiano contro la base, sia alla fatidica prova con lo stetoscopio che mette impietosamente in evidenza un rumore di metallo che scorre contro metallo, molto più forte nei pressi delle guide e più attenuato (ma sensibile) agli spigoli liberi dai vincoli.
Inoltre, il materiale è dichiarato essere acciaio inox ma nei due esemplari che ho ricevuto in prova (il primo era una pre-serie), col tempo, si è formata una patina di ossido che testimonia la scarsa qualità dell'inox stesso.
D'altra parte è ben noto che il vero inox non viene attratto dalle calamite...mentre queste guide lo sono.
Per distinguere il buon inox da quel che non lo è basta per l'appunto prendere una calamita e verificare se attrae il pezzo oppure no. L'inox dei materiali per la nautica o per i lavori di alta carrozzeria è amagnetico.
Il piccolo segreto me lo ha svelato il mio carrozziere quando sostituì le viti portatarga del mio Coupè con altrettante inox. Le scelse con il metodo della calamita, saggezza ed esperienza d'altri tempi.
Ora, capisco che le guide siano state rettificate per questioni relative alla precisione dello scorrimento ed è possibile che tale lavoro abbia semi-distrutto il trattamento inox ma, in un oggetto da oltre 600 Euro, sarebbe stato meglio non risparmiare e far ricorso a materiali più nobili come il titanio o una matrice metallico/ceramica (nota come metal matrix).
Tali materiali sono assolutamente inattaccabili dagli agenti atmosferici ed insensibili ai campi magnetici, di conseguenza i due magneti che formano la "sospensione magnetica" della Relaxa 1 potrebbero agire in completa assenza di influenze esterne.
La presenza del forte campo magnetico tra i due magneti e la vicinanza delle guide ad esso potrebbe micrometricamente attrarre (e quindi far flettere) le stesse, facendo aumentare l'attrito da scorrimento, ad esempio.

Conclusioni

La SAP Relaxa 1 rappresenta quello che per anni è stato il sogno di molti progettisti HiFi: una sospensione a levitazione, senza punti di contatto. In realtà la Relaxa 1 i punti di contatto li ha (guide verticali) ed attraverso questi una minima parte di vibrazioni può ancora essere trasmessa.
Nei vari casi nei quali non presenti controindicazioni (già elencate nel paragrafo precedente) la sua efficacia è notevole ed il suo apporto all'interno di un sistema HiFi è piuttosto sensibile.
Si tratta di un oggetto interessante, da provare assolutamente A CASA PROPRIA prima dell'acquisto, onde poter escludere problemi di incompatibilità col nostro sistema.

Concludo dicendo che sono particolarmente fiero che un tale sistema sia stato inventato (da un docente universitario del Politecnico di Milano, Ing. Elio Puppin) e prodotto in Italia, a testimonianza del fatto che quanto ad inventiva non siamo secondi a nessuno.
Ora mi aspetto un sistema a levitazione magnetica a controllo numerico con controreazione :-)
Ma forse gli audiofili, al solo sentir parlare di controreazione, penserebbero subito a qualcosa di malvagio e mal suonante :-)))

© Copyright 2001 Lucio Cadeddu - http://www.tnt-audio.com

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