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Prodotto: Dima Schon per l'allineamento delle testine
In vendita presso: Phono Phono
Prezzo: inferiore a 50 €
Recensore: Werner Ogiers - TNT Belgio
Recensito: Marzo, 2006
Per me, la corretta installazione di un fonorivelatore si è sempre risolta in un compito snervante, accompagnato dalla frustrazione derivante dall'intrinseca inaccuratezza degli attrezzi usualmente adoperati e dalla stanchezza visiva insita nel processo stesso.
Tutte le dime che ho usato finora, comprese la nuova e la vecchia che accompagnano i dischi test di HFN&RR, il protractor della Rega, i progetti gratis che si trovano in rete, la dima ufficiale a 2 punti della SME, e persino la dima dedicata dello SME IV, tutte quante presentavano piccoli errori nella stampa dei segni di riferimento e nell'ubicazione del foro per il perno del piatto. Praticamente tutte erano più o meno ondulate. E, essendo solo stampate su carta o su un cartoncino sottilissimo, non solo non coincidevano mai con il reale spessore di un disco, ma tendevano anche ad imprigionare lo stilo nelle scabrosità della loro superficie, provocando momenti di panico con i ballonzolanti piatti dei giradischi a cinghia dal controtelaio sospeso. Infine, la maggior parte di esse non specificavano il metodo col quale calcolavano i punti nulli: Baerwald o Stevenson? Diametro interno di 60 o di 65 mm.? Ecc., ecc..
Ed eccoci alla Tonarm-Mess und Justierschablone della Schon. Stampata su un pezzo di plastica bianca dallo spessore di un (sottile) LP, questa dima adotta il solito metodo a due punti nulli per trovare il giusto overhang ed il corretto angolo di offset. Ma presenta anche diagrammi che aiutano a fissare l'overhang in via diretta (cioè con fonorivelatore e braccio sopra il perno del piatto, nei casi in cui ciò è possibile), ed indiretta (con l'ausilio di una linea diritta con cui mirare al fulcro del braccio). Poi c'è un'area dedicata alla misura dell'errore radiale relativo attuale, successivo alla regolazione, per qualsiasi raggio. La dima Schon, se mantenuta in senso verticale, può anche essere usata per misurare in via diretta l'altezza del montaggio del braccio, sebbene sia un'operazione che prevederebbe l'uso di un adeguato supporto pesante e dritto a cui appoggiarla. (Forse la Michell dovrebbe iniziare a fornire dei piccoli monoliti neri con i loro giradischi Odyssey? Comunque ci si arrangia lo stesso ottimamente con una vecchia cassetta VHS).
Infine, c'è uno specchietto per il controllo dell'azimuth. E' uno specchio che, per una volta, sembra utile, dal momento che prevede come riflettente la sua parte superiore, anziché quella in fondo.
Sembra ben promettere, no? Specialmente se si tiene conto del prezzo di soli 50 euro o meno. SE riuscite a trovarla. So di un solo negozio in rete (vedete il link all'inizio dell'articolo) e di un negozio reale, in Olanda, che ce l'hanno. Il sito web di VertrieberDOS-HIFI neppure menziona questa dima. Quindi, buona fortuna nella caccia!
Questa dima prevede un sistema intelligente per trovare la giusta combinazione di overhang e angolo di offset. Nel caso vi ritroviate a possedere un fonorivelatore con la parete frontale piatta e preferibilmente verticale (tipo la puntina Denon DL-103, le Grado, le Jan Allaert, le EMT, le Benz Ace, la maggior parte delle Ortofon MC, le Koetsu, le Shelter, ...), fissateci su una mina con un po' di nastro adesivo. Ciò renderà molto più visibile l'allineamento del corpo del fonorivelatore ai segni sulla dima, velocizzando la ricerca del punto di corretto overhang, e permettendo di trovare l'angolo di offset con una buona approssimazione. Il corretto angolo di offset si trova, poi, muovendo il corpo del fonorivelatore per allineare correttamente il cantilever con la dima.
Certo, le mine perdono grafite, il che potrebbe lasciare segni e macchie sul fonorivelatore, cosa che non gradirei molto vedere sul nasino dorato della mia MC1b. Così ho preso la mina e l'ho pittata di nero (i vasetti di Humbrol, che mi rimandano ricordi vecchi di tre decadi, di quando costruivo aeromodelli Airfix nella stanzetta dietro il negozio dei nonni. Ah ... les temps perdus!). Naturalmente la mina aggiunge massa al fonorivelatore, aumentando la forza d'appoggio durante la procedura di installazione. La mina che ho usato pesava 0,03 g, e, naturalmente, ne ho tenuto conto compensandone il peso.
Le istruzioni operative sono stampate direttamente sul piano della dima, così che, per ogni punto nullo e per ciascun orientamento del fonorivelatore/mina rispetto alle linee di traguardo, si sa subito qual è la successiva operazione da compiere per ottenere la convergenza. Chiaro e veloce.
Iniziamo ...
Piazzate lo stilo esattamente nel punto A ed aggiustate l'angolo di offset finché la mina è parallela alle linee di traguardo.
Spostate il braccio nell'area interna del piatto, vicino al punto B. Lì, la dima Schon presenta un utile piccolo solco: metteteci dentro lo stilo e ruotate il piatto finché la mina torna parallela alle linee di traguardo.
Ora fate un passo indietro e guardate il fonorivelatore lateralmente. Qui si vede che lo stilo sta davanti al punto B, il che indica un eccesso di overhang.
Diminuite questo overhang arretrando la posizione del fonorivelatore nella conchiglia, cercando di non cambiare l'angolo di offset.
Ora tornate all'area esterna del piatto e ruotate la dima fino a fare nuovamente coincidere lo stilo col punto A. Controllate la mina e le linee della dima: in questo caso non sono più parallele, il che è indice di un eccessivo angolo di offset.
Compensate questo eccesso di offset ruotando il fonorivelatore nella sua conchiglia, tentando di non modificare la lunghezza dell'overhang. Una volta ottenuto il parallelismo, tornate al punto B e ripetete l'intera procedura finché in entrambi i punti A e B risultino corretti sia l'overhang che l'angolo di offset.
Con l'aiuto dell'amplificazione ottica fornita dalla mina, e la rigorosa disciplina nel cambiare solo l'offset nel punto A e l'overhang nei dintorni del punto B, questo metodo assicura una convergenza rapida ed indolore.
Certo, il tutto si fonda interamente sul presupposto che il cantilever sia perpendicolare alla parete frontale del corpo del fonorivelatore, e che lo stilo sia perpendicolare al cantilever. Ma praticamente tutti i metodi si basano sul medesimo presupposto; eppoi, se siete così fortunati da avere un idoneo microscopio, potete sempre controllare preventivamente il fonorivelatore, allineare il corpo e poi eventualmente compensare le regolazioni tenendo conto di un errore di perpendicolarità del cantilever o dello stilo che abbiate previamente misurato.
Fin qui, tutto bene; e ad un primo sguardo, o al primo uso che ci si trovi a farne, la dima Schon sembra essere quella definitiva.
Ma non è così.
Cominciamo a dire che il manuale d'istruzioni è solo in Tedesco. Non è un problema se avete già montato varie puntine, ma potrebbe rappresentare un ostacolo insormontabile per chi è alle prime armi. Non sarebbe male prevedere in dotazione un ulteriore foglio con la traduzione delle nozioni e dei metodi principali.
Inoltre, la scelta del raggio dell'LP, come specificato, è fatta seguendo la norma DIN: 57,5 mm per il raggio interno, e 146,05 mm per quello esterno. Ciò serve ad ottimizzare l'errore di tracciamento e la distorsione per un'area molto ampia, maggiore di quella usata sulla maggior parte degli LP commerciali. E' un approccio che funziona bene per dischi dal programma molto lungo, o per la musica classica, dove il finale si trova sempre alla fine di un lato. Ma per la maggior parte degli altri dischi si sarebbe potuto ottenere un miglior risultato, e quindi un minore valor medio di distorsione, scegliendo un raggio interno di 65 mm o giù di lì. (La Clearaudio propone addirittura 75 mm, ma è un po' troppo, ed applicabile soltanto alle stampe audiofile dei giorni nostri, che presentano tempi di ascolto ridicolmente corti per ogni lato.)
Ma, ad ogni modo ... Adottando le misure radiali a norma DIN ed il criterio di minimizzazione dell'errore Lofgren A (noto anche come Baerwald), si dovrebbero ottenere i due raggi nulli a 63,1 e 119,2 mm. Con la dima Schon si arriva a 62,7 e 117,6 mm; e ciò mettendo in conto anche i circa 0,5 mm di errore nella posizione del buco per il perno! A che mi serve una dima fatta addirittura di plastica se poi ottengo questo livello di inaccuratezza???
Beh, diciamo che la situazione non è così grave come sembra. Il metodo Baerwald di scelta del raggio nullo a partire dai raggi previsti dalla norma DIN porta ad una distorsione massima di circa lo 0,7%. Un'installazione con i raggi nulli (erronei) della dima Schon porterebbe a distorsioni dello stesso ordine di grandezza se consideriamo solo un'area di LP che va da 57 mm a 143 mm. A 146 mm la distorsione sarebbe dello 0,75%. E' un buon risultato. (Va qui riferito che la dima Schon prevede anche un secondo gruppo di punti nulli, a 61,2 e 112 mm, che conduce ad ottimizzare la distorsione allo 0,63% per un'area che va dai 56 ai 135 mm. Non riesco proprio a capirne le ragioni.)
MA anche se l'errore prodotto dall'inaccuratezza del mio particolare esemplare della dima non è letale, ancora non mi rende accettabile il compromesso sulle dimensioni previste dalla norma DIN.
Però non tutto è ancora perduto, dal momento che le linee di traguardo percorrono ininterrottamente tutta l'ampiezza del disco, così che nessuno ci impedisce di aggiungere - con estrema cautela - i propri punti nulli preferiti marcandoli con uno di quei pennarelli non cancellabili a punta sottile (anche se la cosa costringe ad abbandonare la comodità di quel bel piccolo solco del punto B). In giro si trovano eccellenti software per il calcolo automatico dei punti nulli secondo i desideri di chiunque (guardate questo). La seguente tabella riunisce un gruppo di possibili soluzioni, con i valori di distorsione calcolati a partire da una velocità relativa stilo/disco di 10 cm/s:
Nome | Raggio interno Ri (mm) |
Raggio esterno Ro (mm) |
Punto nullo interno Ni (mm) |
Punto nullo esterno No (mm) |
Distorsione massima Area Ro - Ri (%) |
Distorsione a 60 mm (%) |
IEC | 60.3 | 146.1 | 66.0 | 120.9 | 0.644 | 0.689 |
DIN | 57.5 | 146.1 | 63.1 | 119.2 | 0.714 | 0.356 |
SME IV/V | 58 | 146.1 | 63.6 | 119.5 | 0.701 | 0.406 |
TNT | 65 | 146.1 | 70.8 | 123.5 | 0.542 | 1.292 |
Clearaudio | 75 | 146.1 | 80.8 | 128.3 | 0.370 | 2.899 |
Questo è solo un contorno ...
Non siamo ancora arrivati a fine pasto.
Nonostante fosse fatta di plastica, la mia dima era ondulata, quasi quanto quelle in carta che ho e che odio. La cosa condiziona leggermente la fissazione dell'overhang e dell'angolo di offset, Ma manda anche a donnine allegre ogni tentativo di utilizzare lo specchietto per regolare l'azimuth. Ho trovato un parziale rimedio adottando un piccolo ma solido pesetto che mi trovavo per le mani. Piazzato a cavallo del perno del piatto ha appiattito abbastanza la dima da permettermi un buon allineamento della puntina. Quando ho regolato l'azimuth, l'ho dovuto spostare sull'area prossima allo specchietto per avere una qualche efficacia, ma anche così mi sono rimasti dubbi sulla validità della misura. Davvero fastidioso: alla fine, penso sempre che un LP liscio e piano sia il migliore "specchietto" per la regolazione dell'azimuth. Provate qualcosa come il lato 4 dell'album Big World di Joe Jackson.
Si tratta di un prodotto che avrebbe potuto essere meraviglioso, ma che in conclusione si deve considerare malamente pregiudicato dalla sua generale carenza di accuratezza realizzativa e dalla sua inadeguata confezione: si può solo sperare che in futuro alla Schon/DOS prevedano processi di produzione più accurati.
© Copyright 2006 Werner Ogiers - www.tnt-audio.com
Traduzione: Carlo Iaccarino
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