Recensore: Scott Faller - TNT USA
Recensione: Marzo, 2004
Ecco a voi un gruppo di gadget ed arnesi irrinunciabili per ogni audiofilo che si rispetti. Tutti sembriamo essere ossessionati dallo spremere fino all'ultima goccia di dettaglio dai nostri impianti: in questa recensione troverete del materiale adeguato che vi potrà aiutare nell'impresa.
Qui ci sono almeno cinque o sei prodotti per i vostri tweaks che, a mio avviso, potreste trovare interessanti. Essi variano in prezzi e reperibilità, ma sono tutti abbastanza a buon mercato. Non sono il tipo che spende grosse cifre sui tweaks, pertanto troverete solo materiale che costa meno di cento dollari.
Ora, come diavolo si misura l'efficacia di un tweak?
Ma con un Tweak-o-Meter, naturalmente. Avete perso il vostro? Nessun problema, ecco qua un altro esemplare. La scala va da uno a dieci. Ad uno l'effetto è in concreto inudibile, a dieci siamo al Nirvana: tutto sommato è piuttosto semplice, non vi pare? Per voi TNTisti di lungo corso ed in particolare per chi partecipa al forum di discussione in lingua inglese, tutto ciò s'ispira vagamente a quella che abbiamo battezzato "Scala Darryl". Questa scala l'avevamo inventata tempo fa per migliorare la nostra capacità d'innescare "flames" pubblici su quel forum.
Ed eccola qui, la scala del TNT Tweak-o-Meter ©
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...e per cortesia ricordatevi, come sempre, che ognuno di noi ha il suo metro di valutazione, perciò non speditemi email bomba se non siete d'accordo con quanto ho rilevato. Sono solo le mie opinioni basate sul modo in cui un dato tweak suona nel mio impianto(i).
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Che dite? Pulire i vostri CD? Ci potete scommettere! Avete mai guardato un CD sotto una potente fonte d'illuminazione? Avete mai notato quella specie di pellicola oleosa che lo ricopre? Bene, parte di ciò che state osservando sono i residui del processo di produzione.
Sono sempre stato convinto che si poteva eliminare quella robaccia con un normale liquido per la pulizia dei CD a base d'alcool, roba che si rimedia facilmente in qualunque grande magazzino.
Orbene, dopo aver fatto due chiacchiere con H. Duane Goldman, meglio noto come il signor Disc Doctor, costui mi ha instillato dei dubbi. In pratica mi ha assicurato che la formulazione di quei liquidi, pur efficiente per delle normali pulizie, non fa assolutamente nulla (o fa pochissimo) per rimuovere le pellicole ed i residui dei processi di fabbricazione. Inoltre, il Dottore sostiene che un uso prolungato dei liquidi di quella fatta può addirittura provocare una leggera opacizzazione della superficie di lettura dei vostri CD e DVD.
Si dice che la curiosità è femmina, nonostante ciò mi sono comprato uno dei kit di pulizia per CD realizzati dall'ormai noto Dottore. Questo kit è fornito con un centinaio di grammi di uno speciale intruglio appositamente formulato per rimuovere quei famosi residui, inoltre genera anche un blando effetto polish sulla superficie del CD (sempre che scegliate il metodo di pulizia ad "effetto polish" al posto di una pulizia periodica). E' incluso anche un applicatore di gomma estrusa, molto simile quello usato nel kit di pulizia degli LP, che ha delle superfici pulenti di qualità tale da poter essere classificate come "optical grade".
Quando usate il kit per pulire il vostro CD, vi basta applicare solo poche gocce del prezioso liquido. In seguito, pulite e lucidate la superficie del CD. Quando avrete terminato, vi basterà sciacquare il CD con un po' d'acqua distillata ed asciugare il tutto con un batuffolo di cotone. Il risultato è sbalorditivo. Se pensavate di aver già ottenuto tutte le informazioni presenti sul vostro CD, sarete piacevolmente sorpresi dagli effetti di una pulizia appropriata. Facendo il solito confronto A versus B del CD di debutto di Keb Mo (ne ho due copie), ho scoperto che dopo la pulizia c'era ancora più dettaglio. E' stato come aver sollevato dei leggeri veli addizionali che coprivano la fonte dei dati. Non ho mai ottenuto risultati del genere con i pulitori CD disponibili nei supermercati.
E' evidente che queste impressioni sono state rilevate su un impianto estremamente rivelatore, ma sono convinto che noterete la differenza anche su di un tipico sistema audiofilo. Ho suonato lo stesso disco sul mio sistema più piccolo (pre Korato, finale AKSA, CD Arcam 8se e diffusori Elac 108.1) e, anche qui, il miglioramento era evidente.
La scala del nostro Tweak-o-Meter raggiunge un punteggio pari a 7. Con un sistema dotato di una risoluzione ragionevole, gli effetti sono chiaramente udibili.
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Non c'è quasi bisogno di sottolineare un fatto: chi ha a che fare con il vinile, ha bisogno di potersi liberare della porcheria (vinile, oli, polvere, sporco e varia robaccia) che si accumula sul prezioso stilo. Già dopo aver ascoltato qualche disco, potete notare quanta schifezza si deposita sul diamante: residui di vinile, nicotina, sudiciume vario. Non ci avete mai pensato prima d'ora? Forse è arrivato il momento di considerare il problema, soprattutto se volete ottenere il massimo dai vostri LP.
Bene, si può sempre usare la solita soluzione a base d'alcool con uno spazzolino... NO! Perché? L'alcool (e le altre soluzioni) possono mangiarsi la speciale colla che fissa quel piccolo puntino triangolare all'estremità del vostro cantilever. Un giorno dopo un bel po' d'operazioni di pulizia effettuate con quello che è, dopotutto, un solvente, il vostro diamantino potrebbe addirittura staccarsi. Vi state chiedendo se a me sia mai successa una cosa del genere? No, non mi è mai capitato, d'altra parte se abbiamo una testina relativamente costosa è forse meglio essere sicuri che un'esperienza del genere non capiti mai, non è vero?
Il Doc ha formulato un altro intruglio che pare sia assolutamente sicuro per gli adesivi e, nello stesso tempo, pulisce il vostro stilo. Bastano un paio di gocce sull'apposita spazzolina, una passatina sullo stilo et voilà, tutto torna pulito.
A questo punto la domanda è: ma la differenza si sente? Si, si sente di sicuro. Dipende in gran parte da quanto sporco fosse lo stilo prima della pulizia. Se era molto sporco, la differenza si sente molto. Se era poco sporco, la differenza si sente poco. Ehm...
La domanda successiva è: ma ne vale la pena? Secondo me assolutamente si. Guardo a questo prodotto come ad una polizza assicurativa, certo non percepisco grandi differenze tutte le volte che faccio una pulizia, anche perché cerco di mantenere lo stilo sempre pulito, ma mi interessa molto il fatto che l'intruglio non danneggia gli adesivi usati nel cantilever. Mi basta questo dettaglio per farmi sentire tranquillo.
La scala del nostro Tweak-o-Meter raggiunge un 6 pieno. Ripeto, per me è più che altro una polizza assicurativa.
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Tutti coloro che hanno a che fare con i tubi termoionici, sanno che questi piccoli globi trasparenti possono suonare molto male quando sono affetti da vibrazioni. Ho in giro un buon numero d'anelli anti-vibrazioni ma i miei preferiti sono quelli prodotti dalla Halo.
Non sono solo in grado di domare gran parte delle vibrazioni che interessano il vetro: permettono anche alla valvola di dissipare correttamente il calore. Se li guardate da vicino, invece di aderire a tutta la circonferenza della valvola, essi hanno solo tre o quattro punti di contatto sul vetro. Questa scelta progettuale garantisce un migliore scorrimento del flusso d'aria ed una maggiore dissipazione del calore. Il risultato è una valvola che si mantiene più fresca durante il funzionamento.
Il miglioramento della qualità sonora è piuttosto evidente nel momento in cui li installate. La messa a fuoco dell'immagine diventa più nitida, i bassi più controllati ed il vostro sistema a valvole vi dona un maggior dettaglio
Queste piccole gemme valgono ogni centesimo del loro prezzo, peraltro già molto basso.
Sulla scala del nostro Tweak-o-Meter leggiamo un bell'8.
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Qui c'è qualcosa di completamente diverso. Un giorno mentre mi trovavo al MAF (Midwest Audiofest), Wayne della Bolder Cable mi lanciò questo arnese e mi disse: "Toh, prova un po' 'sta roba". Il tappetino per CD Grunge Buster è un "mat" molto sottile che si piazza sul lato del CD dove c'è l'etichetta. Il tutto deve poi essere inserito nel vostro lettore CD e riprodotto come di solito.
I risultati sono molto interessanti. Tutti coloro che hanno lo hanno provato non hanno alcun dubbio nel sostenere che qualcosa, nel suono, è cambiato. Ascoltando, si scopre che la scena sonora si è spostata di un passo, o forse anche due, verso il fondo. Le Sssss e le Chhh risultano molto ammorbidite. Le registrazioni diventano meno taglienti.
E' qualcosa da utilizzare unito ad incisioni d'alta qualità? Ne dubito, ma... è qualcosa da utilizzare con incisioni di qualità più bassa? Assolutamente si. Il mio Grunge Buster vive nei pressi del mio Tjoeb, in modo da poterlo usare in qualunque momento.
Vale i soldi spesi? Assolutamente si, date un'occhiata a quanto costa: diavolo! è meno della spesa necessaria all'acquisto di un CD nuovo. La cosa migliore è che... funziona! Se poi i risultati vi piaceranno o meno, questo dipende dalle registrazioni e dai vostri gusti personali. Come funziona? Non ne ho idea. Lascio il dilemma ai forum di discussione.
Leggo un'altro 8 sulla scala del Tweak-o-meter. Forse state pensando che non dovrebbe spuntare una valutazione così alta... gli è che questo arnese ha di certo un effetto udibile
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Ecco a voi il tweak più costoso di questa multirecensione. Se ci pensate, 99 USD non sono poi molti se rapportati alla somma che abbiamo investito nel nostro impianto. Provate a vederla in quest'altro modo: il costo di questi arnesi è uguale a quello di cinque o sei CD nuovi oppure a quello di due o tre esemplari di vinile audiofilo. Isolamento (o disaccoppiamento), accoppiamento diretto: sono in corso accesi dibattiti per stabilire quale tra queste due scuole di pensiero sia la migliore. Al riguardo, ho le mie opinioni ed esse cambiano a seconda del tipo d'apparecchiature con cui si ha a che fare. Mi risparmio di esporre ora il mio pensiero: lo farò in un prossimo articolo. Veniamo ora alle prestazioni dei Daruma.
Essenzialmente, il Daruma è una sfera d'acciaio inserita tra due dischi d'alluminio più larghi. Niente di supertecnologico, solo un'ingegnerizzazione semplice ed efficace.
Tornando al MAF, Brian di Venus Hi-Fi ed il nostro gruppo d'appassionati ha messo alla prova i Daruma sotto tutti i tipi d'apparecchiature, con risultati variabili (buoni e, ehm, meno buoni). Le prestazioni migliori sono state raggiunte sotto preamplificatori, amplificatori, lettori CD, DAC ed oggetti simili. Abbiamo avuto dei risultati interessanti piazzandole sotto dei piccoli diffusori. Ma attenzione: non mi sento di raccomandarvi quest'ultima soluzione perché i Daruma rendono poco stabile qualunque dispositivo sotto il quale sono sistemati. Non hanno, infatti, dei vincoli né sul piano orizzontale né su quello verticale, esiste pertanto la possibilità che qualunque cosa pesante perda stabilità e cada.
Le ho provate sotto tutte le mie apparecchiature (tranne i diffusori). Ho notato un distinto miglioramento nel suono.
TUTTO, letteralmente tutto, è diventato più controllato e pulito: l'immagine, la scena sonora, i bassi... tutto! Su certe apparecchiature i benefici sono più evidenti che su altre. Non credo di essere in grado di spiegarvi le leggi fisiche che stanno dietro il funzionamento di questo accessorio, e non ci provo nemmeno. Lascio l'incombenza al costruttore. Eccovi il link: Final Labs
Concludendo, vi posso dire che i Daruma fanno ora parte permanente del mio sistema. In questo momento si trovano sotto il preamplificatore, e prevedo di acquistarne un paio di coppie per l'alimentatore del pre e per il finale con le 2a3. Funzionano davvero molto bene.
Tutto ciò vale un 8 pieno sulla scala del Tweak-o-Meter. Mi ripeto, funzionano davvero molto bene (almeno sul mio impianto).
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Qui abbiamo un altro prodotto destinato ad isolare (accoppiare), solo che questo è meno appariscente ed è più a buon mercato. Le Sound Care Spikes nascono da un progetto diverso da quello delle Daruma. Questo accessorio è, in pratica, una punta d'acciaio che si posa su un supporto dedicato di zinco/acciaio dolce. L'intero sistema è poi alloggiato in un contenitore di plastica rigida, con lo scopo di prevenire i graffi sul vostro ultracostoso rack.
Rispetto ai Daruma sono leggermente più corte, il che potrebbe trasformarsi in un vantaggio o in uno svantaggio per le vostre apparecchiature e per il vostro rack. Su qualche mio apparecchio ho dovuto rimuovere i piedini originali per poterle utilizzare. Non è stata una faccenda complicata, solo un po' di lavoro in più.
Gli effetti sono stati simili a quelli ottenuti con le Daruma, ma non così eclatanti. Sto parlando di piccole differenze che, tuttavia, su un impianto rivelatore sono chiaramente distinguibili.
In ogni modo, funzionano. Se il vostro budget è risicato, potreste prenderle in considerazione.
Meritano un bel 6 sulla scala del Tweak-o-Meter. Non si comportano in maniera eccelsa per quanto riguarda l'isolamento, ma non sono poi male. Per una recensione TNT completa su questo accessorio cliccate qui
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Questo è uno dei tweaks che preferisco. Non credo esista un'apparecchiatura entrata in casa mia che non abbia ricevuto almeno un po' di questo materiale. Il Rope caulk è noto da lungo tempo per le sue proprietà ammortizzanti. Diavolo, ho iniziato ad usarlo ancora negli anni settanta, nella parte inferiore di quei giradischi economici, non solo per aumentare la massa ma anche per ammortizzare le risonanze del piatto e del suo mobiletto.
In seguito, l'utilizzo si è esteso ed ho iniziato a metterne un pezzetto in cima ai condensatori ed agli operazionali. Lo uso anche sui cestelli degli altoparlanti ed all'interno dei contenitori economici in metallo di quasi tutte le apparecchiature. Ci ammortizzo le meccaniche CD, lo uso per sigillare gli altoparlanti sul pannello anteriore dei diffusori... lo metto praticamente dappertutto. Mi è letteralmente indispensabile. Quasi tutto suona meglio dopo averlo applicato. L'efficacia varia da un apparecchio all'altro ma, in pratica, il suono diventa più controllato. I bassi meglio definiti, l'immagine e la scena più a fuoco. Quasi tutto quello che vi aspettate da un tweak classico.
Devo in ogni modo darvi qualche avvertenza importante: non utilizzate questo materiale vicino ad apparecchi che generano molto calore, come ad esempio gli amplificatori a valvole. Diventa molliccio e potrebbe anche fondere, spargendosi a destra e a manca. Non dovrebbe, ma non ho avuto il coraggio di provare. Poi, tenetelo lontano dai conduttori sotto tensione. Dubito che sia conduttivo, ma sono certo che non volete veder andare arrosto un'apparecchiatura a causa di un intervento inadeguato
Un'ultima raccomandazione. All'interno dei vostri apparecchi, ci sono tensioni letali ed altre cosucce che possono rivelarsi poco gradevoli. Se siete dei novizi nel campo dell'elettricità, non fatevi prendere dalla smania delle modifiche. Vogliamo rivedervi qui per leggere i nuovi articoli, la prossima settimana!
Tenendo conto delle eccezioni sopra menzionate, provatelo un po' dappertutto. Costa poco e funziona molto bene. N.d.T. Si tratta di un materiale simile a quello che noi chiamiamo "pasta per lavelli", reperibile presso qualunque negozio di forniture idrauliche. L'analogo "commmerciale" è il blue-tak.
Sul Tweak-o-Meter si guadagna un bel 7. Io ne utilizzo in quantità industriale...
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© Copyright 2004 Scott Faller - www.tnt-audio.com
Traduzione: Davide Baldini