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VertexAQ - accessori per l'ottimizzazione dell'impianto hi-fi

Meno rumore, più musica!

[English version]

Prodotti: VertexAQ system enhancements (vari)
Produttore: VertexAQ - UK
Prezzo:

Recensione di: Nick Whetstone - TNT UK
Pubblicata: giugno, 2008
Traduzione: Roberto Di Paola

La categoria "accessori hi-fi" comprende una gran quantità di prodotti: dai pennarelli verdi per CD, a supporti di qualità per diffusori. Nel primo caso, la necessità di un tale oggetto è discutilbile, nell'altro invece si tratta di un accessorio quasi obbligatorio. VertexAQ (da qui in avanti Vertex) ha a catalogo una gamma di "accessori hi-fi", sebbene il produttore non gradisce questa definizione dei suoi prodotti, perché sostiene non sia adeguata all'effetto che essi hanno. Probabilmente c'è bisogno di una definizione utile a differenziare i supporti per diffusori dai pennarelli; potrebbero pure inventarla, e lo faranno certamente, se vorrete. In questa recensione proveremo a vedere in quale categoria rientrano i prodotti Vertex.

Devo cominciare dicendovi che ho tenuto una corrispondenza con John Cheadle di Vertex per alcuni anni, ed ho incontrato lui ed il suo socio Steve Elford quando ho visitato la mostra hi-fi di Bristol qualche anno fa. In quell'occasione era in dimostrazione la gamma Vertex, ed io ho fatto un salto nella saletta per un rapido ascolto. L'impianto era già stato messo in opera ed il tutto si svolgeva in una stanza d'albergo; pertanto, ho potuto giusto notare che il sistema non suonava male in tali circostanze, ma non ho potuto capire molto circa quei prodotti. Da allora il catalogo Vertex si è ampliato, e quando mi fu offerta l'opportunità di provare un bel po' di questi componenti ho colto la palla al balzo.

Gli accessori ed i sistemi per l'ottimizzazione hi-fi appartengono a due categorie: ci sono quelli che vengono presentati assieme ad una documentazione relativa alle ragioni del loro funzionamento, mentre ce ne sono altri sui quali non si dice proprio niente al riguardo. I Vertex rientrano nel primo gruppo. Tuttavia, poiché essi rappresentano un vero e proprio momento di rottura nella tradizione (e non solo in hi-fi), molti potrebbero obbiettare sulla scientificità delle teorie del produttore. Le basi scientifiche dietro alla tecnologia Vertex sono di dominio pubblico, a patto che sappiate dove cercare. Si tratta di ricerche condotte in origine nell'ambito dell'industria aerospaziale, e più precisamente nella banda degli ultrasuoni, quindi le teorie in questione hanno molto più a che fare con la scienza che con la magia nera o con le chiacchiere. Inizialmente, alla Vertex avevano pensato di applicare le loro competenze nella realizzazione di apparecchi hi-fi come i lettori CD, ma comprendendo quali rischi correvano, hanno deciso di virare verso la categoria degli "accessori", come odiano chiamarli.

Le idee implicate nella produzione della Vertex appartenevano in origine a Steve Elford, che ha lavorato nell'ambito dell'industria degli aeromobili. Ci son voluti però dieci anni perché egli e John Cheadle comprendessero a pieno in che modo tali conoscenze potessero essere applicate, con esiti positivi, all'alta fedeltà audio. Siccome la loro tecnologia era pionieristica in tale applicazione, essi hanno dovuto imparare molto per procedere, ed hanno trascorso migliaia di ore nella sperimentazione, audizione ed affinamento dei loro prodotti. Ed anche se attualmente il loro catalogo è piuttosto variegato, tanto da fornire soluzioni per ogni componente della catena audio, essi ritengono che ci sia ancora molto da scoprire.

Per ovvi motivi, molte delle informazioni circa il funzionamento di questi prodotti non sono disponibili, e devo limitarmi ad una spiegazione semplice basata sulle uniche informazioni che non mettano a rischio i segreti propri dell'azienda. Il punto di partenza della ricerca Vertex è rappresentato dal 'rumore'. Non si tratta solo delle interferenze RFI da cui cerchiamo di proteggere i nostri impianti, si tratta piuttosto del rumore elettrico generato da ogni circuito attraversato da elettroni. Alla Vertex sono soliti proporre l'analogia del treno che si avvicina, paragonando quel tipo di rumore allo sferragliare delle rotaie ben prima che il treno arrivi. Identificato il problema, bisognava trovare la soluzione. E ciò si è rivelato più difficile del previsto, perché bloccare questo rumore in una qualche parte del sistema significava solo spostarlo da un'altra parte.

Procedendo nel lavoro di ricerca, alla Vertex hanno scoperto ulteriori problemi, relativi agli impianti hi-fi, che bisognava trattare; per cui hanno sviluppato molti altri prodotti in grado di risolvere in vari modi i principali problemi delle catene audio. Non hanno soltanto trovato una via per bloccare il rumore; sono riusciti ad eliminarlo dai componenti e persino a prevenire la sua trasmissione al resto dell'impianto. Si dice che questi prodotti siano capaci di apportare miglioramenti evidenti, e che dall'utilizzo di uno o due di essi potrete ottenere buoni risultati; comunque sono stati concepiti allo scopo di funzionare in combinazione. Inoltre, piuttosto che spingervi all'acquisto sconsiderato, la Vertex offre una guida utile a mostrare il corretto ordine d'inserimento dei suoi prodotti nel vostro impianto, in modo da ottenere il massimo beneficio ad ogni passo.

Impiega altresì parte delle risorse per istruire i rivenditori circa il modo di dimostrare tali prodotti, in modo che il potenziale acquirente possa udire l'effetto di ognuno singolarmente, e di tutti sinergicamente. E siccome essi sono capaci di modificare radicalmente il carattere degli impianti, i rivenditori devono anche essere istruiti sui consigli da dare ai clienti nel caso in cui servisse riequilibrare la timbrica del loro sistema. Per la stessa ragione, piuttosto che limitarsi all'invio del materiale al recensore, alla Vertex preferiscono consegnarlo di persona ed impiegare del tempo per spiegargli come egli debba procedere.

E fu così che John Cheadle è arrivato a casa mia con il bagagliaio della macchina pieno di scatole contenenti molti, ma non tutti, i prodotti della gamma Vertex. Eravamo quindi pronti per cominciare.

Avevo preparato il mio impianto rimuovendo i miei supporti assieme ad uno o due altri dispositivi capaci di migliorare le prestazioni. Ho abbandonato anche il mio distributore di rete dedicato per una ciabatta connessa alla presa elettrica. Il sistema usato per la dimostrazione consisteva in uno Slim Devices Transporter, che alimentava un amplificatore Burson PI-100 via Buffer Burson. I diffusori erano dei cloni dei Hawthorne Audio Duet, con un amplificatore aggiuntivo, pilotato tramite crossover attivo, che alimentava i woofer dei Duets. Ho selezionato una lista di brani che utilizzo solitamente per le mie recensioni, ecco uno dei grandi vantaggi dei dispositivi di streaming!

Filtro di rete VertexAQ Jaya Il primo ascolto è stato effettuato senza alcun accessorio. Abbiamo ascoltato alcuni minuti di ogni traccia della play list, e dopo l'ultima abbiamo inserito il filtro Silver Jaya. Si tratta di un filtro di tipo shunt, ed è progettato per ripulire la corrente elettrica dalle interferenze RFI , ma rimuove anche parte del rumore elettrico. Il Silver Jaya, rispetto al modello standard, agisce su di uno spettro di frequenze più ampio. Mi chiedevo con quanta facilità sarei stato in grado di riconoscere i cambiamenti causati dai prodotti Vertex, ma non avevo motivo di preoccuparmi. Il miglioramento, infatti, era udibilissimo fin da subito; e riguardava ogni aspetto della performance: il basso era più solido, la gamma alta si schiariva, il palco virtuale era più ampio ed anche il timing migliorava. dopo aver fatto questa esperienza, credevo che sarebbe stata dura per qualunque altro dei prodotti Vertex migliorare di più il suono.

Toccava quindi alla mensola Super Kinabalu con il sistema d'accoppiamento standard Vertex posizionati sotto il Transporter. Anche in questo caso il miglioramento era evidente non appena ho premuto il play sul telecomando. Anche se le voci e gli strumenti erano più chiaramente definiti e separati, il messaggio musicale assumeva una maggior coerenza generale.

Mensola VertexAQ Super Kinabalu. Il cavo standard che alimentava il Transporter è stato rimpiazzato dal Silver Roraima. I cavi Vertex differiscono da tutti gli altri cavi hi-fi per il fatto che hanno un dispositivo di 'blocco del rumore', pensato per prevenire la trasmissione del rumore elettrico da un componente all'altro per mezzo dei cavi. ancora una volta, il miglioramento si poteva udire chiaramente. Il sound stage si ampliava ad ogni step, ed in alcune traccie, anche le voci e gli strumenti crescevano in modo evidente. Il basso diventava più profondo ed articolato, ed immediatamente si percepiva un palco che cresceva in profondità; anche gli elementi più arretrati acquistavano corpo.

Una seconda mensola Super Kinabalu, con il solito sistema di supporto, è stata posizionata sotto l'ampli Burson, e la storia si è ripetuta. Sembra che, mentre certe ottimizzazioni migliorano un parametro della riproduzione, i prodotti Vertex migliorino il suono in ogni suo aspetto. Già a questo punto mi riusciva difficile credere a quel che avevo sentito, ma non era ancora tutto...

Cavo d'alimentazione VertexAQ Roraima.
Così abbiamo sostituito il cavo d'alimentazione standard sull'ampli con il Roraima standard. Ancora una volta, è stato facile identificare un miglioramento. Sono stato colto da una strana sensazione quando abbiamo suonato alcune traccie nelle quali ci sono brevi momenti di silenzio. All'inizio di 'Strange Young Men', la traccia quattro dell'album 'New Songs' di Gwyneth Herbert e Will Rutter, c'è un colpo di batteria, uno o due secondi di silenzio, e quindi un altro colpo. Il rumore di fondo era talmente basso che ho creduto si fosse fermata la riproduzione. Se avete avuto esperienze del genere saprete certamente di cosa parlo.


Ed era giunto il momento di inserire i cavi di segnale Silver Solfonns tra il Transporter ed il Buffer Burson, e tra quest'ultimo e l'ampli. Prima di connetterli, John Cheadle mi ha dimostrato, con l'ausilio di uno stetoscopio, quanto fosse efficace il sistema di blocco del rumore attorno al quale sono realizzati i cavi Vertex. Chiunque assista a questa dimostrazione non può più dubitare del fatto che le dichiarazioni del produttore siano fondate sui fatti.

Anch'io ho abbandonato immediatamente i dubbi che mi avevano accompagnato all'inizio delle prove, e mi sono seduto ad ascoltare gli effetti delle ottimizzazioni successive. E non sono rimasto deluso. Nuovamente ho notato, senza sforzo alcuno, dei miglioramenti generalizzati; non serviva ascoltare tre o quattro volte la stessa traccia per notarli.

John Cheadle mi ha avvisato del fatto che in certi momenti della prova avrei potuto avvertire dei peggioramenti, piuttosto che miglioramenti, di alcuni parametri. Il motivo poteva essere dovuto all'azione di uno dei suoi prodotti, che mentre risolveva il problema in uno degli anelli della catena poteva, al tempo stesso, spostarlo in un altro. In tutta onestà, io non penso di avere avvertito alcun peggioramento; ho notato dei cambiamenti nel suono dell'impianto, ma nulla che potesse dirsi "peggiore". Ad esempio, nella traccia 'The Trolley Song' di Stacey Kent c'è un assolo di sax; io ho sentito distintamente quel sax allontanarsi da Ms Kent durante i primi passi dell'upgrade. Successivamente l'ho sentito riavvicinarsi un po', per tornare ancora indietro quando il palco si è ampliato in seguito all'inserimento dei successivi prodotti. Devo chiarire che nessuno di questi può degradare il suono di un impianto. Può darsi però che il guadagno prestazionale - dovuto al loro utilizzo in prossimità di un componente - faccia emergere qualche problema relativo ad un componente non ancora trattato.

Avrete indovinato che è giunto il momento di trattare i cavi di potenza. Abbiamo dunque tirato fuori dai loro imballi i Moncayo, che di primo acchito sembravano la versione maggiorata dei cavi di segnale. Poiché i miei diffusori hanno la doppia morsettiera, mi è stato chiesto di rimuovere i miei ponticelli, spezzoni degli stessi cavi di potenza, e di sostituirli con i ponticelli Vertex, che avevano il solito dispositivo capace di bloccare il rumore tra le due sezioni del crossover. A rischio di diventare noioso, non posso far altro che riportare di nuovo un miglioramento udibile. Ad ogni step, il suono guadagnava allo stesso modo, presumibilmente perché tutti i prodotti svolgevano la stessa funzione, ma in differenti parti del sistema.

Subito ho notato un miglioramento del timing in particolare, avendo avvertito l'urgenza di battere il tempo con il piede. L'attacco, il sustain, il delay di ogni nota si potevano discernere più facilmente, giacché la definizione era migliorata. Ciò era particolarmente evidente nella traccia che avevo scelto dall'album 'Dafos'. I gong, ad esempio, suonavano più tridimensionali e materici. Era più facile percepire la posizione di uno strumento nel sound stage. Sembrava quasi che le note fossero più separate temporalmente; quasi come se ogni elemento del messaggio musicale fosse stato magnificato di diversi ordini di grandezza, cosicché tutto fosse più distinguibile. Gli estremi della banda audio erano migliorati al punto che l'intervallo delle frequenze udibili sembrava maggiormente esteso. Il suono era roccioso qualunque fosse la complessità del segnale musicale. All'inizio della dimostrazione, i corni tibetani nella traccia 'The Turning Scripture' dall'album Sister Drum di Dadawa suonavano più come una bolla d'aria. Alla fine del percorso, invece, ogni nota di ciascun corno era chiaramente udibile.

VertexAQ standard coupler system. La Vertex produce due tipi di sistemi da utilizzare assieme alle mensole per apparecchi, quello standard che avevamo provato, e lo Hi-Resolution system. Per cui, il passo successivo consiste nella sostituzione del treppiede standard sotto l'amplificatore con lo Hi-Resolution. Come un semplice pezzo di metallo posto tra l'ampli e la sua mensola possa far differenza è una cosa che non capisco tanto facilmente; tuttavia, con il nuovo treppiede, il miglioramento era ancora una volta evidente. Beh, se fa tanta differenza, non deve trattarsi affatto di un semplice pezzo di metallo.

VertexAQ Hi-Resolution coupler.E non avevamo ancora finito. Abbiamo tirato fuori dagli imballi due basi di legno con tre piedini ciascuna, anch'essi di legno, chiamati Picos. Queste sono larghe circa 13 cm e profonde 10 cm, e si posizionano sopra i diffusori. Sebbene non si trattasse di qualcosa connessa all'impianto in senso proprio, facevano anchesse di sicuro il loro lavoro, e mi è bastato far suonare un po' di musica per notarlo. Ebbene, anche con i miei dipoli, in qualche modo, producevano dei miglioramenti. So bene che non è facile crederlo, ed io stesso, se non l'avessi sentito con le mie orecchie, non sono certo che ci avrei creduto. Sembra che la funzione dei Picos sia quella di dissipare le vibrazioni del mobile del diffusore, ed io stesso posso confermare quanto si dice: ho appoggiato la mano sulla parte superiore dei miei diffusori con e senza i Picos...

Infine, abbiamo tirato fuori un secondo filtro Jaya, il modello 'basic', e l'abbiamo inserito in una presa libera dall'altra parte della stanza. Quasi sollevato, stavolta non sono stato in grado di notare alcuna differenza, sebbene John Cheadle insinuava che avrei potuto avvertire l'effetto già dove stava. Successivamente ho spostato il Jaya in una presa adiacente a quella dove era connesso il mio server musicale, ed ho notato un miglioramento molto lieve ma definito. Potete installare i filtri Jaya nei pressi delle spine di componenti come monitor da computer e televisori, e vedere di fatto migliorare le immagini. Si tratta di un buon metodo per mostrare l'azione del filtro, perché tramite un'immagine sul monitor potete notare come riduca effettivamente la grana, proprio come accade con il suono di un impianto hi-fi. Se la qualità di questi prodotti vi sembra tale da non essere credibile, ogni vostro dubbio sarà fugato non appena li ascolterete.

Se vi state chiedendo cosa accade quando inserite i prodotti Vertex nel vostro impianto, una risposta riassuntiva è questa: essi riducono in maniera sostanziale il rumore di fondo. Per coloro che non avessero ben capito il concetto dirò che è un po' come essere in una stanza dove si proiettano delle immagini tramite uno schermo: più l'ambiente e buio, più saranno nitide le immagini. In questo caso l'illuminazione ambientale può essere assimilata a quel rumore di fondo di cui parlo. Se guardate delle immagini con la luce accesa, vi accorgerete che esse non saranno molto chiare. Spegnendo la luce - se non ci sono altre sorgenti luminose nella stanza (a parte il proiettore) - avrete abbassato la luminosità dell'ambiente, per cui le immagini si vedranno più chiaramente. Ecco qual è l'azione dei prodotti Vertex: riducono il rumore indesiderato, cosicché il suono desiderato sia più nitido. Non sentirete soltanto un suono più chiaro; bensì ogni sfumatura, anche la più sottile, diverrà udibile, e questo aiuterà il cervello a discernere cose come il palco virtuale, l'immagine acustica, il timing... Sarete senz'altro sorpresi da quante informazioni il vostro impianto sarà capace di restituire, se solo non sono mascherate dal suo stesso rumore.

Ma il fenomeno Vertex non si limita ad abbassare la rumorosità di fondo. Prevenendo il girovagare del rumore nel sistema, non solo il segnale musicale si mantiene incontaminato, ma si risolve al tempo stesso il problema dell'intermodulazione. Finora, quando ci è capitato di incontrare un problema di microfonicità in un impianto hi-fi, abbiamo provato ad affrontarlo tramite l'isolamento; è il caso delle valvole che trattiamo con sistemi di smorzamento dedicati. Alla Vertex hanno capito che la microfonicità è un problema di tutto il sistema, piuttosto che di pochi elementi; perciò hanno progettato delle soluzioni per trattarlo in senso olistico.

Mi è stata data la possibilità di giocare e divertirmi con i prodotti Vertex per un paio di settimane. Quindi, Steve Elford mi ha chiesto quale fosse la mia opinione su di essi. Gli ho risposto che ancora non riuscivo a credere alle mie orecchie per l'impressionante guadagno prestazionale ottenibile utilizzando questi arnesi; tuttavia, avevo notato che il suono si era inscurito un po'. Con mio stupore, egli mi ha risposto che ne era certo, che conosceva le ragioni e sapeva come risolvere la questione. Mi ha detto che mi avrebbe mandato un set del loro Hi-resolution couplers da posizionare sotto la sorgente (il Transporter) al posto di quello standard. Abbastanza certamente, con questa sostituzione il suono si è schiarito nuovamente. Per esempio, se in una registrazione c'era il fruscio tipico del nastro, quel rumore era diventato molto più udibile. Quando ho riferito l'accaduto, mi è stato detto che non si trattava di un evento fortunato ma casuale; era invece il frutto di molti esperimenti con molti sistemi, e dell'aver preso nota di tutti i risultati.

Gli effetti dei prodotti Vertex nel mio impianto sono tanto impressionanti, che se fossi stato il primo recensore a scriverne sarei molto preoccupato! Fortunatamente, ci sono stati altri rispettabilissimi recensori che l'hanno fatto prima di me, pertanto scrivo questa recensione in tutta tranquillità, certo del fatto che almeno alcune persone competenti non penseranno che io abbia perso la mia integrità e non sia stato raggirato da qualche bravo imbonitore. Invece, i prodotti Vertex mantengono le promesse: rimuovono il rumore ultrasonico che, seppur inudibile, affligge gli impianti hi-fi. Gli effetti di tale rumore coinvolgono il timing, il dettaglio e la qualità del suono in generale, in impianti di livello economico come in quelli high-end. Non renderanno grande un impianto scadente, ma renderanno decisamente migliore un sistema già buono.

È tutto troppo bello per essere vero? Beh, sì e no: dipende dalle vostre finanze. Non sono dei prodotti a buon mercato, ma date le loro prestazioni valgono i soldi che costano fino all'ultimo centesimo. Per spremere il massimo da ogni apparecchio, alla Vertex hanno adottato un approccio senza compromessi per la loro realizzazione. Materiali come granito selezionato, fili in argento puro e componenti ad alte prestazioni non costano poco; soprattutto se acquistati in piccole quantità. La Vertex usa connettori elettrici Furutech, connettori phono WBT a serraggio, banane a serraggio, e forcelle di alta qualità. I rivestimenti sono realizzati su loro specifiche. Aggiungeteci il tempo necessario per la produzione, che per molti di questi oggetti è completamente manuale. E la gran parte di questo lavoro è complicato e dispendioso in termini di tempo. Per ovvi motivi, quindi, non si può contrattare su questo tipo di lavoro, e per le stesse ragioni, l'impiego di uno staff è assolutamente obbligatorio. Infine, bisogna tenere conto della ricerca ventennale occorsa per sviluppare l'attuale gamma di prodotti in catalogo. Tutto questo dovrebbe essere sufficiente a spiegare perché i costi sono così alti. Ciò nonostante, alla Vertex lavorano senza sosta per poter evadere gli ordini.

Questi prodotti possono sembrare troppo costosi per chi è abituato ad impianti economici, ma possono risultare come un vero affare per chi possiede sistemi dal prezzo molto elevato. Qualche centinaio di Sterline spese per un filtro di rete Jaya dovrebbe apportare un miglioramento, in un impianto che ne costasse migliaia, paragonabile a quanto si otterrebbe dal miglioramento di un componente importante come la sorgente.

E già che parliamo di prezzi, devo dire che con i prodotti Vertex, la solita legge del rendimento decrescente sembra non valere. Intendo dire che non sembra importante quanti di questi prodotti aggiungiate ad un impianto; ognuno di questi genera un miglioramento sostanziale. È uno di quei casi in cui se uno solo va bene, due vanno meglio e tre meglio ancora.

La gran quantità di dispositivi che bloccano il rumore nei vari cavi possono causare alcuni problemi pratici, ma nulla di veramente degno di nota, considerati i benefici. A parte questo piccolo inconveniente, e a parte i prezzi, non c'è nient'altro di negativo da dire su questi prodotti.

Per quanto riguarda un altro aspetto positivo, dico che non occore avere l'intero sistema Vertex per percepire miglioramenti apprezzabili. Il filtro Jaya farà quasi certamente una bella differenza in ogni impianto, ed ancora di più se parliamo del Silver Jaya che opera su di un più ampio intervallo di frequenze. Come passo successivo, suggerirei di comprare le mensole, prima per le sorgenti e poi per gli amplificatori. Alla Vertex mi hanno detto che molti dei loro clienti cominciano con uno solo dei loro prodotti e poi, quando i fondi lo consentono, aggiungono gli altri. Altri invece, che hanno impianti da decine di migliaia di Sterline, avendo assistito alla dimostrazione della Vertex, ordinano l'intero sistema. Questi hanno dichiarato spesso di essere molto più contenti del loro impianto dopo aver inserito tali prodotti, e di essere meno inclini alla sostituzione degli apparecchi.

Si tratta dunque dei prodotti più stupefacenti che io abbia ad oggi recensito (e non ho ancora detto di aver provato il top delle loro mensole e cavi di potenza). Paul Messenger, nella sua recensione degli accessori Vertex, ha detto che aggiungendoli al sistema, il CD pareggiava le prestazioni del vinile. Io non ho suonato CD né vinili in questa prova, ma potete aggiungere al precedente commento che questi accessori innalzano anche le prestazioni dei dispositivi di streaming come lo Slim Devices Transporter. Suonare 'Dark Side of the Moon' e 'Dreamboat Annie' mi ha riportato alla memoria le mie esperienze d'ascolto di questi album in vinile. Molti, negli anni, hanno sostenuto di aver fatto grandi scoperte nell'ambito della tecnologia hi-fi, dichiarando l'eccezionalità delle loro creazioni. La Vertex ha davvero fatto qualcosa di nuovo, ed è stata capace di dimostrare la correttezza delle sue teorie. Non ci chiedono di credere alle assurdità, dicono semplicemente che c'è un problema di rumore nelle apparecchiature elettriche, e c'è un modo per eliminarlo. Almeno per una volta, la prova della teoria è chiaramente udibile nella sua dimostrazione pratica.

© Copyright 2007 Nick Whetstone - www.tnt-audio.com

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