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Consigli per gli acquisti

La lettura che ognuno fa di una stessa opera dipende da una infinità di fattori soggettivi: cultura, disposizione d'animo, tendenze personali...
Perciò la percezione che possiamo avere di un evento (originale o riprodotto) è inevitabilmente soggettiva.

Indipendentemente da tali fattori, è allo stato attuale tecnicamente impossibile riprodurre perfettamente un evento sonoro. Come minimo, la situazione ambientale in cui l'evento viene riprodotto è all'atto pratico certamente diversa da quella originale, con tutti gli aspetti psicologici connessi.

Dal punto di vista strettamente tecnico basta dire che attualmente non si riesce a riprodurre esattamente la stessa distribuzione spaziotemporale di pressione sonora esistente in un qualsiasi punto dello spazio al momento della registrazione.

Dato per assunto il fatto che la riproduzione non potrà comunque ricreare esattamente la situazione originale, si deve accettare un certo livello di degrado: ma come un documentario può essere visto su un grande schermo cinematografico oppure in TV, così la riproduzione sonora può essere ascoltata su un Walkman o su un impianto HiEnd.

Quale sia il livello di degrado accettabile è una risposta che ciascuno deve darsi da solo. Non è una risposta facile, ma è quella che si pone ogni audiofilo alle prese con la ricerca di un nuovo componente (situazione purtroppo assolutamente cronica nella condizione di audiofilo...).

Un ovvio vincolo non banale è quello economico, ma forse uno ancora più stringente e meno ovvio è quello del tempo: avendo sufficiente tempo per cercare accuratamente, ascoltare molto, confrontare le proprie idee con altri, insomma per chiarirsi bene le proprie esigenze, si può riuscire a mettere insieme il sistema ideale con una spesa più limitata del previsto.

Nota Bene: il proprio sistema ideale in un certo momento: un sistema ideale in assoluto non esiste, in primo luogo per fattori soggettivi, ma anche per fattori oggettivi: la sala di ascolto e la posizione dei diffusori nella sala sono solo il più ovvio dei fattori tecnici oggettivamente discriminanti nella scelta di un sistema.

Una prima domanda da porsi è la seguente.

Nella scelta del proprio sistema si devono privilegiare gli aspetti tecnici o quelli musicali?

Tipicamente chi adotta il primo punto di vista sceglie sistemi con bassa distorsione, neutri, non colorati, discretamente potenti; chi adotta il secondo sistemi a bassissima potenza ma ad alta efficienza, accettando possibili colorazioni e distorsioni meno contenute. Esistono comunque anche posizioni molto diverse, ad esempio chi ama amplificatori relativamente potenti e velocissimi con casse ad alta efficienza o chi preferisce amplificatori valvolari di bassa potenza con casse ad efficienza normale, ma molto neutre. Molto dipende anche dai gusti musicali.

In tutti i casi si ritiene concordemente che lo scopo di una riproduzione sia quello di ricavare il massimo dal supporto e quindi di restituire l'evento originale così come era all'atto della registrazione. Ma all'ascolto la differenza fra le varie soluzioni è a dir poco enorme.

Provate ad entrare in un negozio di HiFi tradizionale oppure nel laboratorio di uno di quei *personaggi di riferimento* (tipicamente distributori di kit valvolari) che stanno sorgendo come funghi (spero non velenosi...) dalla palude in cui si è impantanata l'alta fedeltà: la differenza dell'approccio al problema della riproduzione sonora e delle modalità di presentazione del prodotto è qualche cosa di veramente incredibile.

Sono certo che la distorsione misurabile delle amplificazioni ascoltate nel negozio era infinitamente inferiore rispetto a quelle del laboratorio, la potenza letteralmente *sparata* era enormemente superiore, e si sentiva dalle vibrazioni di muri e pavimento, senza alcuno sforzo apparente da parte del sistema; d'altra parte quello che ho ascoltato nel laboratorio *suonava*, era arioso, dolce, limpido, almeno ad un livello sonoro medio - basso.

Da un lato il primo sistema è quasi al massimo livello tecnologico nella riproduzione esatta del prodotto registrato: una obiettività *tecnica*, individuata da misure tecniche rigorose. D'altra parte il secondo sistema è certamente meno ottimizzato alle misure, ma il suo suono può essere estremamente seducente.

É un dato di fatto che al di sopra di un certo livello di prezzo e qualitativo, peraltro ormai minimo, le misure di tutti i componenti risultano assolutamente simili, mentre il suono di un componente continua ad essere ben diverso da un altro: in pratica non si riesce a trovare una reale diretta corrispondenza fra eccellenza del suono e misure di laboratorio, tanto che ormai parecchi considerano le misure *tradizionali* decisamente non significative (ad esempio la distorsione totale, che si dice sia in realtà non percepibile fino all'1% se la distribuzione delle armoniche segue particolari regole).

Comunque anche indipendentemente da quanto sopra è impossibile scegliere un componente basandosi sulle misure tecniche pubblicate dalle riviste: trovare un componente in fallo è praticamente rarissimo, e quando lo si trova ciò deriva invariabilmente da *...una precisa filosofia di progetto che privilegia il risultato sonoro alle sterili misure di laboratorio...*. Se poi si tiene conto della remota possibilità che ci siano anche problemi economici che obbligano le riviste loro malgrado a trattare con un occhio di riguardo i migliori inserzionisti e si prende in considerazione l'irritazione che può comportare ad un inserzionista una recensione negativa su un prodotto di punta in un momento critico...

Perciò il fattore tecnologico di per se stesso entra in minima parte nella scelta di un sistema.

C'è un altro aspetto discutibile che riguarda la riproduzione.

Un ottimo impianto deve essere estremamente selettivo e perciò può e deve dare ottimi risultati sonori solo con supporti particolarmente selezionati, oppure deve riuscire a far suonare bene anche supporti normali, per non dire un po' scarsini?

Leggendo le recensioni degli apparati sulle riviste HiFi i vari recensori vantano le doti di selettività dei loro sistemi e l'eccellenza dei supporti utilizzati.

Lucio mi risulta faccia decisamente parte della nutrita schiera di quelli che al contrario credono che un buon impianto debba far suonare bene qualsiasi supporto.

Far suonare bene un supporto scadente può significare mascherarne i difetti, farne risaltare le qualità, o aggiungervi proprio qualche cosa che non c'è.

In realtà la situazione dipende probabilmente da caso a caso; ma anche individuata la situazione effettiva fra le tre possibilità qui sopra citate, non è poi detto che la risposta alla domanda posta sopra sia scontata.

Anche riuscire a ricostruire in maniera statistica, e quindi in modo approssimato, una parte di informazione persa in fase di produzione del supporto può portare ad un suono più naturale ed in definitiva piacevole.

In effetti questa sembra sia la strada adottata da più costruttori, anche schierati sugli opposti versanti tecnologico e sonoro indicati sopra.

Dal punto di vista tecnologico le sofisticatissime tecniche di conversione D/A implementate da Pioneer per i suoi CD player tendono ad ottenere una ricostruzione stimata del contenuto musicale del segnale a frequenze superiori alla frequenza di campionamento, che non possono essere memorizzati sul CD.

Dal punto di vista sonoro, invece, c'é anche chi ritiene ottime per uso audio valvole piuttosto microfoniche, fattore considerato di norma un difetto: tuttavia permettendo una certa dose di retroazione acustica, con un ritardo dell'ordine del centesimo di secondo si dovrebbe ottenere un comportamento molto simile a quello dei riverberi a molla, che potenzialmente potrebbe produrre effetti di ambienza molto piacevoli.

In definitiva, per chiarirsi le idee e giungere ad una scelta meditata e soddisfacente credo che le domande fondamentali da porsi perciò siano le seguenti.

Tenendo conto dei miei gusti, dell'orario di ascolto, dell'isolamento e della tolleranza dei vicini, mi serve veramente molta potenza o me ne basta poca?

Se non avete mai valutato seriamente questo aspetto, cercate un negozio che abbia un sistema di misura della potenza inviata ai diffusori in prova (o in alternativa cercate di ascoltare dei monotriodi od altri amplificatori di alta qualità e bassissima potenza): scoprirete che le potenze in gioco sono infinitamente inferiori a quanto avete sempre pensato (e vi hanno dato ad intendere...).

Se ascoltate un minisistema a valvole e non siete dei "rumoroni" è perciò possibile che la potenza vi risulti assolutamente sufficiente, anche se irrisoria; in effetti con il mio finale da 1.5W e le mie casse da 90 dB ho verificato che in condizioni normali si arriva alla saturazione spinta solo con CD con dinamica particolarmente elevata (ad esempio i Carmina Burana di Orff, tanto per intenderci), per cui la cosa è certamente accettabile.

D'altra parte state attenti anche all'aspetto opposto: la disponibilità di una riserva di potenza adeguata a parità di qualità sonora costa cara, ma permette un trattamento del messaggio sonoro molto più autorevole e sicuramente molto apprezzabile.

Voglio un suono assolutamente preciso e senza colorazioni, oppure accetto una certa colorazione in cambio di maggiore dinamica e bassi più potenti?

Voglio un impianto selettivo, oppure un impianto *buono*, in grado di perdonare anche le registrazioni meno dotate?

Mi interessa un sistema in grado di mettere a fuoco i singoli strumenti in maniera estremamente precisa, oppure sono più interessato a recepire il messaggio musicale nell'insieme?

Quale è in definitiva l'obiettivo che voglio porre al mio sistema di riproduzione di eventi sonori? è più importante il piacere di ascolto o il rigore della riproduzione?

In attesa di chiarirvi le idee, usate pure le riviste per informarvi. Ma non basate la vostra scelta sulle recensioni. Invece ascoltate tutto quello che potete: solo voi potete prima decidere che sistema vi interessa e poi sceglierlo: nessun altro può sapere meglio di voi cosa vi piace.

Non limitatevi ad andare ad ascoltare un solo sistema, e non andate in un solo negozio; cercate di valutare il massimo numero di possibilità diverse sotto ogni aspetto. Non scartate a priori neanche la carta dell'autocostruzione: in particolare con le valvole o con kit premontati le difficoltà sono spesso molto ridotte.

Certo, serve un minimo di attrezzatura, e con le valvole si rischiano sberle a 400Volt, ma non è detto che siano proprio sempre mortali... per mia fortuna. Se non siete più che esperti comunque evitate l'acquisto di kit non adatti per principianti e soprattutto kit a valvole con tensioni superiori ai 400Volt: gli effetti di un errore banale possono divenire veramente letali!

Altra precauzione: se non siete certi di riuscire a montare un kit, prendete accordi, prima dell'acquisto, per far completare o verificare il montaggio a chi ve lo vende.

Non scartate l'autocostruzione neanche... se non intendete acquistare o montare nessun kit! Personalmente trovo che molto spesso chi propone kit ha un punto di vista più aperto e corretto dei negozianti (cioè: vi fregano comunque, ma in modo più *artigianale* e ... simpatico...):
andate almeno ad ascoltare le soluzioni proposte: se non vi interessano, avrete ascoltato delle filosofie e delle proposte alternative; se vi interessano, potrete eventualmente farvi montare il kit da un amico o dal fornitore stesso; oppure potreste aver trovato un nuovo hobby.

Comunque, non state ad ascoltare i consigli più di tanto: la scelta è e deve essere vostra. Ritengo di aver fatto i migliori affari della mia vita scegliendo l'opposto di quanto consigliato dal negoziante, lasciandomi guidare solo dalle orecchie e dal piacere nell'ascolto.
Non so se è vero o solo una mia convinzione, ma è una gran bella convinzione e nessuno riuscirà mai a togliermela!

Lo stesso negozio comunque ha avuto recentemente l'accortezza di farmi sapere di essere convinto di avermi fregato, dicendomi che in fondo loro non hanno mai creduto in un componente che mi hanno venduto loro l'anno scorso (ovviamente non mi hanno riconosciuto)... gentili, vero?

Ma non gli do tanta soddisfazione: alla fine anche in quell'occasione ho scelto io in base al suono, e tutto sommato non ho rimpianto la scelta. Fra l'altro penso di servirmi ancora da loro in futuro: tanto alla fine l'ultima parola nella scelta sarà mia.

Soprattutto non dite *ma io non capisco nulla*: usate le orecchie tutti i giorni, sono abbastanza allenate, vi diranno loro cosa vi piace!

Se temete di non conoscere a fondo gli strumenti musicali, basatevi sulle voci: vi renderete facilmente conto di colorazioni o caratterizzazioni del sistema che state ascoltando.

Se avete bisogno di una ulteriore guida alla scelta, un buon sito è Goodsound. Anche qui, comunque, come su ogni altro sito o rivista, TNT inclusa, seguite i consigli generali, prendete in considerazione i prodotti consigliati, ma verificate sempre le affermazioni fatte per conto vostro con le vostre orecchie!
Personalmente su alcune valutazioni di prodotti non sono assolutamente d'accordo!

Fin qui ho cercato di essere obiettivo ed imparziale, anche se non credo di esserci riuscito.

Sicuramente il mio atteggiamento è condizionato dalle mie abitudini di ascolto (prevalentemente notturno, talvolta in campo vicino, con volumi ridotti, amplificazioni valvolari di potenza ridotta ma abbastanza trasparenti e casse da supporto di tipo americano di efficienza certamente non altissima).

Eppure preferisco nettamente il suono del mio amplificatore a quello dei grossi sistemi *tradizionali*: forse non è particolarmente... *fedele(?)* dal punto di vista tecnico, ma il suo suono mi piace e non mi stanca.

La profondità apparente del campo sonoro è assolutamente ragionevole, la precisione nella localizzazione dei singoli strumenti è buona senza fortunatamente divenire troppo spinta.

Considero il mio impianto piuttosto selettivo. Purtroppo. Perché questo significa che con una buona parte dei miei supporti il risultato è piuttosto insoddisfacente. La capacità di far suonare bene tutti i supporti è certamente un grosso pregio, anche se non facilissimo da ottenere.

D'altra parte con i supporti veramente buoni il risultato è, (e non ammetto repliche: de gustibus non est disputandum), a mio avviso estremamente piacevole. E questa, alla fine è l'unica cosa che conta e che mi possa interessare!

Perciò personalmente mi limito ad acquistare di norma supporti generalmente ben suonanti, senza essere speciali, in modo da stare comunque tranquillo...e godermi la Musica.

Copyright © 1999 Giorgio Pozzoli - www.tnt-audio.com

PS: Nella versione originale attribuivo (sulla base di notizie di cui all'epoca della stesura originaria dovevo essere certo), una certa tendenza alla scelta di valvole microfoniche ad Audio Tekne. Mi è stato fatto notare da fonte che considero assai autorevole (grazie Fabio) che in realtà la cosa non è assolutamente vera, tanto che Audio Tekne utilizza speciali materiali antivibrazioni nei suoi prodotti di alto livello proprio per abbattere gli effetti microfonici. È invece vero che Audio Tekne fa anche uso di valvole non nate per l'audio e quindi potenzialmente microfoniche, il che potrebbe avere causato l'equivoco. Mi scuso per l'imprecisione.

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