Questo mi ha fatto sorgere il dubbio che, più spesso di quanto non si pensi, ai fini del raggiungimento della (quanto più possibile) corretta riproduzione musicale, vengano percorse strade, talora anche economicamente impegnative, che non sempre conducono al migliore risultato possibile.
Quello che tenterò di fare è formulare una specie di *check list* che possa essere utilizzata come ipotetica linea guida un po' da tutti coloro che intendono trarre il massimo dall'impianto di cui dispongono o che intendono comporre.
Cercherò di essere sintetico. La mia non vuole essere una enunciazione completa delle cose da farsi e delle mille e più sfaccettature di ogni singolo argomento trattato, ma solo una proposta che intende definire, come detto, delle indicazioni che ritengo, a grandi linee, giuste ed utili.
Chi vorrà, potrà poi approfondire ogni singolo aspetto.
Fortunatamente, TNT è incrementale, ed andando a *rispolverare* qualche vecchio articolo, magari si può anche sviscerare l'argomento che più ci interessa!
Alla faccia del cosiddetto *correttore degli errori*!
Mettete sempre la vostra sorgente in condizioni di estrarre il massimo delle informazioni possibili dai vostri dischi, qualunque essa sia!
Se siete in procinto di comporre l'impianto, non risparmiate proprio sulla sorgente.
Chi ha utilizzato e continua ad utilizzare giradischi analogici sa bene di che cosa sto parlando.
Chi vive esclusivamente nel *dominio digitale* potrebbe non saperlo.
Questo perchè, con il CD, si è cercato di fare in modo di *mascherare* quei problemi che, invece, venivano immediatamente alla luce con il vinile (rientro acustico, salti di solco, ecc.).
Bene, il fatto che ci si possa non accorgere di tali problemi, NON SIGNIFICA CHE QUESTI NON ESISTANO, o, peggio, DEBBANO VENIRE IGNORATI!
Ricordiamoci che gran parte del merito dei miglioramenti cui sono stati sottoposti i lettori CD nel corso degli anni, li dobbiamo all'esistenza dei vinile, che ha rappresentato (e continua a rappresentare) UNO SCOMODO PUNTO DI RIFERIMENTO (in termini di musicalità).
Tentiamo quindi di semplificare la vita (anche se sarebbe meglio...
licenziarlo! :-) al correttore degli errori.
A me piace immaginare il suo intervento, in termini figurati, come un tratto di linea retta in un contesto sinusoidale: c'è continuità, ma una continuità piatta!
Largo pertanto a tutti gli interventi utili al conseguimento degli obiettivi, ciascuno secondo le sue capacità, possibilità e, perchè no, in funzione dei limiti che si intende imporre (io, ad esempio, cerco sempre di evitare, per quanto possibile, l'apertura e la manipolazione interna degli apparecchi, soprattutto durante il periodo coperto dalla garanzia dell'importatore/costruttore).
Non è necessario spendere un sacco di quattrini, di soluzioni a basso costo ce ne sono parecchie.
Chi cerca (su TNT :-)) trova!
E qui viene il bello!
L'HIFI è una passione, certo, però nella vita ci sono altre cose...
non ultimo i diritti-doveri di convivenza con le persone che ci stanno vicine (non solo in senso figurato ma anche -e soprattutto- fisico!).
Per cui, nei limiti del possibile, posizioniamo i diffusori in modo tale che risultino adeguatamente distanti dalle pareti.
Se trattasi di diffusori mini o midi, collochiamoli su stand di buona qualità.
Per chi fosse in procinto di acquistare una coppia di diffusori, raccomando una regola che ritengo FONDAMENTALE: sceglieteli in funzione dell'ambiente in cui verranno collocati ed anche del punto esatto!
No, non sto esagerando. Capita di ascoltare due diverse coppie di diffusori in negozio e, magari, si sceglie la coppia che, ad esempio, a parità di apprezzamento, ha più estensione in basso; alla fine si scopre che quello che era stato un elemento determinante per la scelta, in sala di ascolto, magari è proprio quello che causa una prestazione non soddisfacente in casa propria (ambiente costretto, magari riflettente e rimbombante, ecc.)!
In genere, l'amplificatore è il componente della catena HIFI più longevo.
Parti meccaniche soggette ad usura, infatti, non ce ne sono, a parte i vari interruttori e commutatori.
E' più robusto di un piatto che gira, di un cassetto che si apre o di un altoparlante in carta, e, grazie a queste sue caratteristiche, può soggiornare per anni nell'ambiente audiofilo nel quale si è insediato.
Nessuno ne mette in discussione l'indubbia validità, in termini di valore affettivo, però, a parte alcune eccezioni, non sempre l'amplificatore *stagionato* riesce ad essere degno partner dei compagni di più recente progettazione.
Un mio caro amico, affezionato ad un vecchio Pioneer SA8800 della fine degli anni '70, non ha cuore di separarsene.
Deve essere un vero piacere per l'ampli ricevere il segnale da un Marantz CD17 KIS e pilotare una coppia di SF Minima Amator, però... :-|
Non sto dicendo di buttare i vecchi ampli, per carità!
Ma è necessario che l'audiofilo si assicuri che il proprio ampli sia capace di rendere giustizia al reale valore della sorgente e che disponga dell'autorevolezza per pilotare in modo ottimale i diffusori.
O quanto meno prenda coscienza dei limiti dell'ampli in suo possesso (ed utilizzo).
E poi lo stesso discorso vale anche per il nuovo. Non pensate che tutti gli amplificatori, al giorno d'oggi, siano in grado di valorizzare qualsiasi sorgente o pilotare adeguatamente qualsiasi diffusore!
Amplificatori validi in un contesto, potrebbero risultare poco validi in uno differente.
Noi, da parte nostra, tentiamo di spiegarvi quelli che riusciamo a provare...
Si, insomma: i cavi!
Raccomando di sceglierli esclusivamente DOPO AVER APPLICATO I PRINCIPI 1, 2 E 3!!!
Il rischio, con quello che costano i cavi di segnale e di potenza, e quello di SPENDERE SOLDI IN MANIERA SBAGLIATA!
Facciamo un esempio: un audiofilo compone l'impianto, scopre che risulta un po' asprigno sugli acuti ed acquista quei cavi che gli consentono di addolcire il suono, scaldandolo un po'.
Dopo un po', scopre che esiste TNT :-), e, leggendo gli articoli, si rende conto che molto può essere fatto per, ad esempio, consentire alla sorgente di estrarre le informazioni nel modo più accurato possibile.
Stabilizza, spalma, sostituisci, smorza e sospendi, la sorgente finisce col suonare molto, ma molto meglio: calore, morbidezza, profondità, dettaglio ecc., tutto migliora.
Caspita, bastava così poco! :-)
Però ora, quei cavi che, in precedenza, sembravano rappresentare il toccasana, adesso risultano decisamente fuori luogo, ed impediscono di valorizzare adeguatamente le nuove scoperte (finalmente!) positive caratteristiche della nostra sorgente! :-(
Evitate di trovarvi in questa situazione!
Come?
Continuate a leggere TNT!
E' il modo migliore per fare in modo che l'insieme risulti superiore alla somma delle sue parti (e con la spesa minore possibile)!
La componente *matematica* del Direttore mi perdonerà! :-)
Buona lettura e buon ascolto a tutti!
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