Occorrerà dunque tentare di fare chiarezza.
Cercando di non complicare troppo ed inutilmente la trattazione diciamo
innanzitutto che
l'Alta Fedeltà ha come fine la riproduzione fedele della Musica.
Capisco che questa possa sembrare una banalità grossolana ma non lo è.
Per poter giudicare un impianto ad Alta Fedeltà occorre conoscere
la Musica dal vivo in quanto la "simulazione" di un evento musicale è ciò
a cui tutti gli apparecchi HiFi dovrebbero tendere.
Si capisce subito che questo non è un compito facile, anzi diciamo pure
che è impossibile riuscire a riprodurre in ambiente domestico gran parte
degli eventi musicali cui si assiste dal vivo. Basta pensare ad una grande
orchestra o ad un concerto rock.
Questa limitazione intrinseca, i motivi
della quale sono numerosi e piuttosto complessi, non è tuttavia così
grave. Infatti il nostro cervello ha la capacità di ricostruire
sensazioni reali anche da imitazioni della realtà.
Basti pensare alla fotografia, al cinema e persino alla scrittura. Una
quantità di informazioni ridotta è spesso sufficiente ad ingannare
i nostri sensi donandoci emozioni pari all'evento reale.
Dunque, ricapitolando, non si può sperare in una riproduzione domestica
che si sostituisca alla realtà ma si può tendere ad una sua
buona imitazione.
Per allenare l'orecchio, anche se sarebbe più corretto parlare di
allenamento del cervello, occorre conoscere alcuni parametri con i quali
valutare il suono riprodotto.
Cominciamo con l'equilibrio timbrico.
Tanto per citare un atteggiamento tipico, spesso si giudica un impianto
dalla quantità di BASSI. Sarebbe come valutare una TV in base alla quantità
di colore rosso che riproduce. Una buona immagine video, come un buon suono riprodotto,
è data dalla somma di ogni sua componente, i tre colori nello schermo, le varie gamme
di frequenza in un impianto Audio.
D'altra parte giudicare la quantità dei BASSI è estremamente facile ed
è questo il motivo per il quale la maggior parte delle persone la utilizza
come parametro di giudizio.
Sarebbe come giudicare la bellezza di una donna dalla lunghezza dei
suoi capelli. Facile ma fuorviante.
Più difficile è valutare le altre gamme di frequenza e, soprattutto,
la loro giusta composizione all'interno del suono riprodotto.
Questo parametro, non me ne vogliano i puristi, va comunemente sotto il nome
di equilibrio timbrico ed è una delle prime cose da valutare in un
impianto HiFi.
Se vi sembra che all'ascolto prevalga una certa gamma di frequenze
(bassi, alti o medi) a discapito del resto allora l'equilibrio timbrico di
quell'impianto (o componente di esso) non è ottimale.
Altra cosa a cui prestare attenzione è la Dinamica.
Questo è un concetto molto intuitivo ma scarsamente considerato dall'aspirante
audiofilo.
Detto molto semplicemente la capacità dinamica di un impianto HiFi
è la possibilità dello stesso a seguire facilmente le variazioni di volume
sonoro nel programma musicale.
Esempio: il passaggio da un pianissimo orchestrale
ad un fortissimo, il passaggio da un sussurro ad un acuto di un cantante e
così via.
Si badi che questo non ha niente a che vedere con il VOLUME in quanto tale.
Tanto per tornare all'esempio della TV: quando il passaggio da una scena buia
ad una molto illuminata (che so, un'esplosione nella notte) avviene in modo
repentino con una forte e veloce variazione di luminosità nello schermo,
bè quella è il corrispondente della capacità dinamica in un impianto
HiFi. Osserviamo che questa capacità dipende da così tanti parametri
che non la si può misurare. Soprattutto NON dipende dalla potenza
continua dell'amplificatore, come molti purtroppo continuano a pensare.
Altro parametro poco considerato è l'Immagine.
La riproduzione stereofonica è stata studiata come sistema per ingannare il nostro orecchio (in
senso positivo, naturalmente), cioè dargli l'impressione di assistere
ad un vero evento musicale e NON ad una sua artificiosa rappresentazione.
La differenza che più si nota tra un evento reale ed uno riprodotto è
proprio dato dalla ricostruzione spaziale del suono.
Tanto per intenderci, quando ascoltate un vostro amico che canta,
accompagnato da un altro alla chitarra, anche chiudendo gli occhi siete in
grado di dire in che posizione si trova colui che canta e dove sia lo
strumento.
Questo accade perchè il nostro sistema uditivo è in grado di
ricostruire, analizzando ed elaborando i suoni diretti e riflessi che gli
pervengono, l'ambiente nel quale si svolge l'evento musicale.
Qui l'esempio della TV ci aiuta poco in quanto l'immagine video è solo una
pallida rappresentazione a due dimensioni (altezza e larghezza dello schermo)
di un evento a tre dimensioni (la realtà).
Tuttavia avrete notato come per poter percepire il senso della distanza
abbiamo bisogno di guardare con entrambi gli occhi. Bene, ciò
accade anche per i suoni. Ecco perchè abbiamo bisogno di due
canali (due casse) per poter riprodurre tridimensionalmente il suono.
Ed è per lo stesso motivo che la Natura ci ha dotato di due orecchie.
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