Il Nad 310 è la più recente proposta della casa inglese in tema
di amplificatori integrati di basso costo. A fronte dell' esigua
cifra che occorre spendere per entrarne in possesso (pensate
che io l'ho pagato 360.000 lire in un negozio della
capitale!!!), il piccolo Nad mostra una costruzione di buon
livello e vanta una grande cura della componentistica attiva.
All' interno troneggia un bel trasformatore toroidale, la
cablatura è curata ed abbastanza ridotta, conseguenza di una
circuitazione molto semplice e dell' assenza dello stadio fono
(un vero peccato).
Sono presenti inoltre dei controlli di tono
dall' intervento giustamente discreto, escludibili dal tasto
source direct, ed un inconsueto ingresso frontale per
walkman e Cd portatili. Purtroppo (e siamo già alla seconda
rinuncia) è assente anche l' uscita cuffie; a voi l' arduo
compito di stabilirne l' importanza.
La potenza dichiarata è di 20 watts per canale; il produttore
insiste nei suoi depliants sul surdimensionamento della
sezione di alimentazione, accreditata di fornire una corrente
di 20 ampere nei momenti di picco; devo dire che la potenza
è comunque sufficiente per sonorizzare degnamente
ambienti di medie dimensioni con diffusori di efficienza
media (86-87 dB).
Sinceramente sconsiglio la rincorsa
a piccoli diffusori dall' alta efficenza, poichè
spesso questo va a discapito della linearita di emissione;
meglio rinunciare a qualche decibel di pressione acustica per
ritrovarsi con un suono più equilibrato e piacevole. A voi la
scelta.
L' impianto nel quale il 310 è stato inserito e strapazzato è
composto da diffusori Concertino Sonus Faber, diffusori
autocostruiti (da me), Cdp Teac CD 5 e Sony M77, ampli
integrato Galactron 2060;
due gli ambienti nei quali ha
suonato, entrambi di modeste dimensioni (3.5x4.5x2.9m e
3.5x4x3m), entrambi mediamente assorbenti, ma dalla resa
ben differente.
Bene, immagino che a questo punto siate
curiosi di sapere come suona questo Nad; devo dire che non
è semplice dare un giudizio di un apparecchio così
economico.
Riferirsi ad altri molto più costosi e corretti non
sarebbe giusto e potrebbe far perdere di vista le notevoli
qualità dimostrate.
Il Nad 310 ha una precisa impostazione
timbrica che tende a privilegiare la gamma media, che risulta
fresca e piacevole, abbastanza curata e dotata di una buona
capacità di introspezione; non si raggiungono altissimi
livelli di precisione e naturalezza, ma in effetti è proprio su
questo terreno che questa elettronica riesce a guadagnare dei
punti che rendono piacevole il suo ascolto, proponendo in
maniera convincente gli strumenti che vivono tra queste
armoniche e curando in particolar modo le voci, con
preferenza per quelle maschili che vengono riproposte
corpose e sufficientemente fluide.
Purtroppo le prestazioni peggiorano scendendo in gamma bassa e mediobassa; l'
estensione è sufficiente, ma l'ampli dimostra scarso
controllo delle membrane dei woofers, soprattutto quando
viene richiesto di muovere ampi fronti sonori e generare
pressioni da impatto fisico.
In queste condizioni il basso si
espande e perde di precisione, laddove a volumi di ascolto
inferiori manteneva una certa coerenza col resto della
gamma. L' estremo acuto non è perfettamente rifinito, sicchè
nei passaggi più difficili tende ad indurire e diviene un
tantino confuso.
La ricostruzione scenica operata dal 310 è
piuttosto ristretta, soprattutto in profondità. Il Nad non
riesce ad scandire con precisione i piani sonori che risultano
spesso appiattiti, confusi. La dimensione orizzontale è più
curata: di certo la focalizzazione delle sorgenti non è da
record, ma la scena risulta comunque piena e popolata.
Nel complesso l' ascolto del Nad 310 si rivela comunque
piacevole, poco affaticante, direi in assoluto abbastanza
soddisfacente e coinvolgente; prestazioni quindi molto
elevate in rapporto ai concorrenti diretti.
Suggerisco di non lasciarsi ingannare dal basso costo di questo amplificatore e
di porre una certa attenzione alla composizione del resto
dell' impianto; una prova con un lettore giapponese
economico ha dimostrato con i suoi castrofici esiti come non
sia insensato spendere una cifra anche doppia per munirsi di
un Cdp dal buon suono che riesca ad evidenziare le buone
qualità di questo economico apparecchio. Di più: il Nad è
sensibile al posizionamento al punto che si dimostrano utili
alcune prove su svariate superfici di appoggio; utilizzando
piedini conici o provando a sospenderlo su pallocini o
camere d' aria, a seconda delle proprie esigenze, è possibile
variare la timbrica dell' ampli.
Si tratta certo di sfumature,
ma altrettanto economica è la portata dell' investimento.
Riservate cure simili anche agli altri componenti dell'
impianto. Il fine tuning è cosa necessaria se si vogliono
ottimizzare le prestazioni del proprio impianto, che sia esso
pluriminionario o particolarmente economico, come nel
nostro caso.
Ovviamente anche l' abbinamento con i
diffusori è da curare con attenzione; io lo ho fatto aquistare
ad un amico poichè ero curioso di ascoltarlo e sto mettendo a
punto le casse per adattarle al suo suono; immagino che
purtroppo sia difficile far perdere tempo ad un commesso
indaffarato appresso ad un apparecchio così economico.
Orbene, se non vi consentono di ascoltare il 310 con i
diffusori ed il lettore con i quali dovrà convivere, cercate un
altro negozio; la scelta giusta vi condurrà ad un sicuro
accrescimento della vostra discoteca; ne vale proprio la pena!
Copyright © 1996 Giuliano Nicoletti