Lehmann Black Cube SE II, Hagerman Bugle 2 ed ART Audio Precision Phono

Vediamo che possono fare dei pre phono da 100, 259 e 1300 USD

[Prova a confronto di tre pre fono]
[English version here]

Prodotti: Lehmann Black Cube SE II, Hagerman Bugle 2 and the ART Audio Precision Phono
Costruttori::
Lehmann Audio - Germania
Hagerman Audio Labs - USA
ART Applied Research and Technology - USA
Prezzi approssimativi: Lehmann 1300 USD, Hagerman 259 USD, ART 100 USD
Recensore: M.L. Gneier - TNT USA
Pubblicato: febbraio, 2024
Traduttore: Giulio Maira

Ogni volta che provo dei prodotti analogici riscopro spesso alcuni dei miei LP più preziosi. Purtroppo, alcuni di questi momenti possono ricordarmi i tanti LP che ho dovuto buttare alcuni anni fa. Quei dischi sono andati perduti in un allagamento causato da una perdita di acqua calda a casa mia. Per fortuna, ero in vacanza per tre settimane quando è successo. L'allagamento causò danni per migliaia di dollari. Ancora peggio, quasi 1.500 dischi sono andati distrutti. L'accordo preso con l'assicurazione, dopo molte discussioni, è stato decente. Mi sono stati pagati 5 dollari per disco. Cominciarono da 2 e ci vollero mesi per verificare il valore di ciascun disco e dimostrare quanto fosse difficile, se non impossibile, sostituirne molti. Lo so, 5 dollari non sembrano tanti, ma allora i dischi usati erano molto meno costosi di quanto lo siano adesso, quindi 5 dollari andavano più o meno bene. Come avevo ipotizzato, molti tra i dischi danneggiati non furono mai ricomprati. Anche se mi diverto a riscoprire gli LP che non ascoltavo da un po', è anche triste ricordarmi, anche dopo tutti questi anni, che un disco che mi non ero accorto aver di perso in realtà se n'è andato, per sempre.

Cosa c'entra questo con i preamplificatori fono, per non parlare di quelli di cui sto scrivendo qui? Proprio questo: quando comprai il mio primo pre fono pensavo che avrei avuto una vita intera davanti di acquisti di dischi, sia nuovi che usati. Le cose non sono andate proprio così. Certo, vengono ancora stampati nuovi dischi e nuovi giradischi vengono acquistati da gente che ha più o meno la stessa età che avevo io quando comprai i miei primi giradischi, testine ed LP, ma c'è una grande differenza. Oggi i dischi sono diventati una novità. Non c'è niente di sbagliato in una novità, ma dobbiamo essere onesti su questo fatto. Sono sicuro che alcuni vedano questa come una nuova era d'oro dell'analogico, ma è illusorio. Negli ultimi due anni probabilmente avrò acquistato circa cinquanta dischi. Cosa hanno tutti in comune? Qualità di stampa risicata, vinile scadente e molto rumore di superficie. Questi difetti si verificano indipendentemente dal fatto che gli LP provengano da un'etichetta major o da una cosiddetta etichetta audiofila. Questa osservazione è stata confermata da colleghi fidati che lavorano nei settori interessati. Possiedo LP vecchi di più di quaranta anni che suonano meglio e presentano meno rumore superficiale, anche dopo migliaia di ascolti, rispetto a praticamente ognuno di quei cinquanta nuovi LP. Quindi, i nuovi LP fanno schifo e gli LP usati invecchiano ogni giorno e sono generalmente troppo costosi per la qualità della musica che state acquistando. Già potete vedere dove sto andando a parare...

Se oggi dovessi acquistare un nuovo preamplificatore fono, non sarei propenso a spenderci troppi soldi. Certo, se in tasca avessi soldi che avanzano ne butterei un po' in un bel pre fono, solo così, per il piacere di farlo. Oggi, se guardo ai nuovi giradischi, vedo che alcuni sono realizzati da aziende nuove o in transizione (si pensi all'MT10 Precision di McIntosh). Queste aziende hanno intenzione di fare soldi, almeno per ora. Dal punto di vista di un capitalista incallito, va bene, ma se siete al corrente di ciò che sta realmente accadendo nella produzione di LP, la cosa potrebbe spingervi a fermarvi e riflettere. Una gran parte dei nuovi componenti analogici sembra progettata per colpire visivamente piuttosto che soddisfare dal punto di vista sonoro. Questo è semplicemente uno spreco in termini di design, ingegneria e materiali. Ma tant'è, almeno per ora, vende.

Dare un'occhiata (e sentire) il gruppo di pre fono provati qui è capitato per caso. State tranquilli che quest'articolo è quanto di più vicino potrò mai scrivere ad una prova a confronto di prodotti. Detto questo, ho trovato tutti e tre i pre sia interessanti che musicali. La gamma di prezzi va da poco più di 100 fino a 1300 dollari. Iniziamo con l'innegabile campioncino di questo particolare gruppetto, il Lehmann Black Cube SE II. Devo smettere di perdere tempo ed andare direttamente al risultato finale? Questo pre fono è tutto ciò di cui si possa mai avere bisogno. Se avete veramente l'intenzione di comprare solo un pre e dimenticarvene, è lui. È un prodotto molto intelligente sotto quasi ogni aspetto. Devo dire che non mi piace particolarmente la direzione in cui Lehmann sta andando sia sopra che sotto questa linea di prodotto. I modelli Black Cube che negli anni '90 portarono l'azienda in prima linea nell'audio di fascia alta semplicemente non fanno per me. La gestione dei cavi è un problema reale ed avere l'input da una parte e l'output dall'altra è abbastanza seccante, soprattutto con cavi spessi e poco maneggevoli. Tutti i Cubes sono certamente prodotti classici, ma il loro utilizzo, almeno per me, è veramente scomodo.

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La decisione di mettere qualche soldo da parte ed acquistare un Black Cube SE II non sarebbe affatto cattiva, non ve ne pentirete. Io muovo due critiche principali a questo prodotto: partiamo da quelle. Innanzitutto, non mi piacciono gli alimentatori esterni, soprattutto quelli collegati tramite un cordone ombelicale permanente come nel caso della sezione audio del Black Cube SE II. So che l'obiettivo è un rumore più basso (ne parleremo presto, comunque) ma non ne vale la pena. In secondo luogo, è un po' rumoroso. è importante notare che sto parlando di livelli di rumore che potrebbe notare un recensore, non di quelli per cui l'audiofilo medio potrebbe preoccuparsi. è interessante notare che i livelli di rumore sono più o meno gli stessi (per quanto ho potuto percepire) indipendentemente dall'uscita della testina o dal guadagno usato. Ripeto, questo non è il rumore che probabilmente si sentirà nell'uso quotidiano, ma c'è, quindi tenetelo presente. Rumore a parte, il Black Cube SE II è un pre fono fantastico, non da ultimo a causa della sua grande versatilità. Attraverso l'uso di switch e ponticelli è possibile adattarlo praticamente a qualsiasi sistema o sorgente immaginabile. è improbabile che utilizzerete molti dei settaggi offerti, ma è bello sapere che se dovesse arrivare quel giorno, sarete pronti per qualsiasi cambiamento nel vostro sistema.

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Quando ero uno scrittore più giovane, mio padre mi avvertì che la parola o le parole giuste non sempre sarebbero arrivate così facilmente come quando si è giovani. Aveva ragione. Ho cercato di trovare qualche parola per descrivere il suono del Black Cube SE II. Tenete conto che io cerco accuratamente di evitare il tipico gergo audiofilo come trasparente, dettagliato e simili. Queste parole non vogliono dire niente e hanno confuso decenni di audiofili con la loro vaghezza. Quello che posso dire è che il Black Cube SE II è particolarmente bravo nel riprodurre la timbrica. Spesso, quando passo dall'uno all'altro pre, sento che il timbro di uno strumento che suona singolarmente come un violino o anche una voce femminile viene presentato con un timbro scarsamente differenziato. Questo si sente principalmente in un confronto diretto, ma anche ascoltando abbastanza a lungo lo stesso componente sentirete che manca qualcosa, quando un componente o un intero sistema è privo del tipo di fedeltà che garantisce una corretta riproduzione timbrica.

Sospetto da tempo che la causa di questo problema con il timbro possa essere la distorsione da isteresi, ma di questo non ho assolutamente alcuna prova. Non mi è nemmeno chiaro se questa carenza nella riproduzione del timbro possa essere un problema di aggiunta, o di sottrazione. Pensateci. Quando ascoltate un LP state ascoltando strati su strati di elaborazione, tutto con l'obiettivo di conservare la qualità originale... di cosa? Del suono del master o del master tape? Stiamo a posto... Peraltro ciò solleva anche la questione se questa informazione sul timbro, nel disco, ci sia mai stata. In molti casi, anche nel caso di apprezzate pubblicazioni classiche, direi che spesso non è così. In ogni caso, è il timbro il punto in cui il Black Cube SE II eccelle.

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È anche un eccellente riproduttore di cambi e flussi nella dinamica naturale. Spesso mi diverte il fatto che, anche con la gamma dinamica superiore del digitale, spesso ci ritroviamo con registrazioni di ridotta gamma dinamica. Vai a capire perché. Il Black Cube SE II cattura superbamente le sottili dinamiche e lo fa a ogni livello di ascolto. Questo non è un preamplificatore fono che necessita un alto volume per suonare bene. Di fatto, mi sono ritrovato ad apprezzare la capacità del Black Cube SE II di mantenere la sua capacità di presentazione anche a livelli molto bassi. La sua presentazione è allo stesso tempo sofisticata e discreta. è lì, è bello, eppure è facile dimenticare che sta lì e che fa così bene tutte le cose che fa. Il Lehmann Black Cube SE II è un magnifico preamplificatore fono. Se siete onesti amanti della musica, non vi diventerà mai stretto.

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Un mio collega mi ha parlato di Jim Hagerman e Hagerman Audio Labs. Il suo Bugle è alla quarta versione e ho avuto la fortuna di passare un po' di tempo con l'ultima, il Bugle MC. A 259 dollari è veramente economico, quindi se ora volete andare a comprarne uno invece di leggervi il resto di questo articolo non mi offenderò. Il Bugle MC è un flessibile stadio fono che offre impostazioni di guadagno da 40 a 60 dB e regolazioni adeguate per la gestione dell'ingresso. Per alcuni, la cosa migliore potrebbe essere che tutte queste regolazioni vengano eseguite tramite manopole rotanti sul pannello frontale. Per quanto mi riguarda preferirei che questo tipo di settaggi, che vengono regolati praticamente solo quando viene installata una nuova cartuccia, vengano effettuati altrove (come all'interno o sul pannello posteriore). Il Bugle MC è un piccolo preamplificatore con una presentazione grande, quasi sfrontata. Il rovescio della medaglia di questa audacia è un sottile senso di congestione che si insinua quando la musica diventa densa, prodotta in maniera pesante o particolarmente dinamica. Col tempo mi sono trovato a desiderare che il Bugle fosse un po' più soave e gentile nella sua presentazione. Mentre il Lehmann fa di tutto e di più per non attirare l'attenzione su di sé, il Bugle è il tipo un po' più estroverso.

Nel mio sistema il Bugle era anche un po' più rumoroso del Lehmann. Tuttavia, ho appena ricevuto un'e-mail da Jim Hagerman nella quale mi dice che sta rimpiazzando il primo amplificatore operazionale del BUGLE MC con un OPA2210 il cui rumore di fondo è sorprendentemente migliore di 6 dB (più silenzioso). Valuterò il Bugle aggiornato e ne parlerò presto. Ad ogni modo, ammetto senza problemi di essere un po' fissato sul rumore. Proprio non mi piace. Per anni ciò mi ha reso generalmente disdegnoso nei confronti degli apparecchi a valvole (fino a quando non ho sentito degli apparecchi a valvole veramente silenziosi, e poi me ne sono innamorato). Non riesco a levarmi dalla testa il rumore negli apparecchi, siano a valvole o a stato solido. Semplicemente non penso che debba essere lì. Se alcuni progetti riescono a sbarazzarsene, allora non dovrebbe esistere in nessun progetto fatto bene. Ora, non pensiate che io trovi il livello di rumore del Lehmann o dell'Hagerman eccessivo o imperdonabile perché non è ciò che penso. Ripeto, è soprattutto nel confronto che si nota il rumore e soprattutto facendo un tipo di confronti che sono, davvero, molto lontani dall'ascolto che si fa per puro piacere. Mi piace il Bugle MC per il suo carattere audace, coraggioso ed eccentrico. I suoi difetti sono in realtà un po' accattivanti, se paragonati all'implacabile imperturbabilità del Lehmann. Entrambi sono ottimi preamplificatori fono e non troverete due progettisti più dediti al loro mestiere di Jim Hagerman e Norbert Lehmann. In quello che fanno, sono due di quelli bravi.

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Non ho idea di chi abbia progettato il pre fono ART Audio Precision ma vorrei avercela perché mi piacerebbe stringergli la mano. Lo immagino come un tipo che lavora nell'anonimato, qualcuno che sapeva che nessuno avrebbe mai conosciuto il suo nome o l'avrebbe associato a un prodotto, e che tuttavia si è dedicato alla progettazione di un eccellente preamplificatore che ha ben poco da migliorare in termini di costo finale. L'ART (come gli altri preamplificatori qui) fornisce l'equalizzazione RIAA e 43 dB di guadagno in modalità MM e 63 dB di guadagno in modalità MC. Quando è selezionata la modalità MC è possibile scegliere un carico di 100 o 24 Ohm con un pulsante sul pannello posteriore. Nella modalità MM l'unità fornisce un carico di 47k Ohm, adatto a tutti i magneti mobili e alle bobine mobili ad alto livello d'uscita. C'è una comoda manopola di guadagno davanti che ho usato per mantenere il potenziometro del volume regolato verso le ore di pomeriggio come amava dire il mio vecchio amico Roger Modjeski. Vi potreste anche chiedere perché abbia incluso il pre fono ART in questo articolo. C'è una buona ragione. Si tratta di un preamplificatore fono innegabilmente buono, che non ha un bell'aspetto ma che non costa quasi nulla. è vero, manca qualsiasi parvenza di appeal visivo. Sarebbe possibile usare gli indicatori di alimentazione come luci da lettura. E sì, ad ART piace usare molti colori nei propri LED: blu per alimentazione, verde o rosso per il clipping e giallo per selezione MM/MC. La vista del pre fono ART Audio Precision NON impressionerà amici e vicini. Tuttavia, con tutti i soldi risparmiati potrete facilmente permettervi una sorta di separatore per nascondere del tutto il piccolo diavolo alla vista. Ma sì, sto scherzando...o no?

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La performance del preamplificatore ART significa almeno due cose per me. In primo luogo, significa che ad un costo di materiali più manodopera che presumibilmente non supera i 15-20 dollari (e probabilmente è una stima generosa) ART può creare un preamplificatore fono robusto (anche se brutto) e straordinariamente buono per poco più del prezzo di un pasto al fast food. Per deduzione, le prestazioni dell'ART implicano anche che molti preamplificatori fono di molto più costosi non sono neanche lontanamente realizzati così bene dal punto di vista della progettazione e realizzazione circuitale.

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Riprodurre un LP significa che il vostro sistema sta creando e amplificando rumore. Non è possibile evitare questa realtà. Il rumore di fondo intrinseco del vinile è molto elevato. Potete paragonarlo all'ingrandimento di una foto o al tentativo di registrare una conversazione tranquilla che avviene nella stanza accanto. Nel caso della foto, immaginate di provare a ingrandire un testo molto piccolo. Continuando a ingrandire la foto il testo non diventerà più leggibile, perché vi ritroverete con più rumore (pixel sfocati) rispetto al segnale effettivo (il testo). Lo stesso vale per la registrazione delle persone che parlano nella stanza accanto. Potete aumentare il guadagno del microfono quanto volete, ma alla fine ci sono buone probabilità che la registrazione non recupererà un gran che della conversazione. Il segnale desiderato (il suono della conversazione) verrà sommerso dal rumore. La stessa cosa vale per un preamplificatore fono rumoroso. Lui sta cercando di amplificare le informazioni contenute nei solchi dell'LP, ma la debolezza essenziale del suo progetto è semplicemente l'aggiunta di troppo rumore. Va bene il guadagno, ma quello che serve veramente in un preamplificatore fono davvero buono è un guadagno con basso rumore di fondo.

Il suono dell'ART è fortemente caratterizzato dal suo rumore sorprendentemente basso. è senza dubbio uno dei preamplificatori fono più silenziosi che abbia mai usato. Non si sente il silenzio più di quanto non si possa vedere l'oscurità. Ma il silenzio relativo dell'ART rivelerà del segnale nei vostri LP che un preamplificatore rumoroso non può fare altro che coprire. E questo oscuramento avverrà continuamente, ad ogni volume, con ogni LP che ascolterete. Ecco perché l'ART è così incredibilmente buono.

Sto dicendo che l'ART è migliore dell'Hagerman o del Lehmann? No. Sto dicendo che entrambi sono migliori dell'ART? Nemmeno. So che a molti recensori piace confrontare un prodotto con un altro e giudicare ciò che credono essere il vincitore e il perdente. Capisco anche perché questo tipo di recensore sia popolare tra alcuni lettori occasionali, ma non è proprio questo il lavoro di un recensore, almeno secondo me. Il mio compito è raccontarvi ciò che provo, i vantaggi e gli svantaggi di ciò che recensisco e cosa vuol dire utilizzare effettivamente un determinato prodotto. Il giudizio finale di valore è e dovrebbe essere sempre solo il vostro.

Dipende solo da voi decidere se spendere 1300, 259 o 100 dollari per un pre fono. Con ciascuna di quelle somme potete comprare un pre fono che piace a molte persone, ma solo voi potete decidere cosa è giusto per il vostro sistema ed il tipo di musica che ascoltate. Per quello che vale, mi piace il fascino e la spavalderia di Hagerman, e rispetto la pura competenza e versatilità di Lehmann. E poi c'è il piccolo ART dall'orribile aspetto e con un pannello frontale che non assomiglia altro che a una serie di lampadine multicolori. Per me fa tutto quello che serve. è tranquillo, rivelatore e musicalmente discreto. Non è che non possa permettermi di spendere di più. Diamine, i cavi che collegano l'ART al mio sistema costano più di cinque volte il suo prezzo. è solo che non sono sicuro che ci sia un qualche motivo per spendere di più, con l'ART Audio Precision Phono Pre in circolazione. Potresti non ascoltarlo mai o non credermi mai, ma è davvero buono.

Ascoltate bene, ma ascoltate felici amici miei.

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