Prodotto: finale AT5000
Produttore: Astin Trew - UK
Importatore Italiano: MadForMusic
Costo: 800 sterline - 900 euro circa (il costo può variare a seconda del paese)
Prodotto: finale Usher R1.5
Produttore: Usher - Taiwan
Importatore Italiano: GTO
Costo: 1.550 sterline - 1.750 euro circa (il costo può variare a seconda del paese)
Prodotto: finale Belles Soloist 5
Produttore: Power Modules - USA
Importatore UK: Coherent Systems - UK
Costo: 1.100 sterline - 1.250 euro circa (il costo può variare a seconda del paese)
Recensore: Maarten van Casteren - TNT UK
Data: Marzo 2010
Traduzione: Marco Fiorani
Stavo cercando un amplificatore finale veramente buono ormai da un bel po' di tempo. Mi ero imbattuto anni fa nel mio preamplificatore Django, che ancora oggi mi piace molto, ma non ero ancora stato altrettanto fortunato nel trovare un finale che gli facesse da degno compagno. Il mio vecchio e fedele Electrocompaniet ECI-2 lavora ancora bene, ma in effetti è un integrato e sta anche invecchiando. Ho recensito parecchi finali che suonavano leggermente meglio, con più punch e trasparenza, ma nessuno che veramente mi abbia convinto ad acquistarlo. L'unica eccezione è stato il meraviglioso finale Vincent SP-331MK che ancora rimpiango di aver lasciato andare.
Dopo la mia visita al National Audio Show del settembre scorso ho deciso di fare un ultimo tentativo per trovare il finale di potenza adeguato al mio impianto e ho richiesto, per recensirli, tre finali che sembravano ottimi candidati. Erano rispettivamente il Belles Soloist 5, lo Astin Trew At5000 e lo Usher Reference 1.5. Presenterò ciascuno di essi prima di addentrarmi nella sezione "Suono" per le cose veramente interessanti.
Tutti e tre gli amplificatori sono stati provati con i miei diffusori Dynaudio Contour 1.8 mk2, il mio preamplificatore Django e il mio lettore CD Astin Trew At3500plus. Come sorgente alternativa è stato utilizzato il giradischi "d'epoca" Micro Seiki DQX-500, dotato di testina Denon DL160 e del preamplificatore phono Cambridge Audio 640p. Ciascuno dei finali è stato utilizzato per un periodo adeguato sia da solo che confrontato con gli altri due in diverse occasioni.
Al National Audio Show avevo notato la combinazione pre e finale Belles Soloist 3 e 5. Avevano un aspetto molto accattivante ed erano anche abbordabili, specialmente se confrontati con gli altri amplificatori Belles. Tony Sallis, direttore generale di Coherent Systems che importa Belles nel Regno Unito, era presente e mi aveva detto che ne sarei rimasto piacevolmente sorpreso: ma cos'altro avrebbe potuto dire ? In ogni caso ne ero rimasto affascinato e avevo chiesto di poterli recensire. L'opportunità di poter provare una coppia di amplificatori Belles nel mio impianto era una tentazione troppo forte.
Quando sono arrivati ne sono effettivamente rimasto piacevolmente sorpreso a cominciare dalle dimensioni. Gli imballi in cui sono arrivati erano incredibilmente piccoli, e gli amplificatori che vi erano ospitati erano ancora più piccoli di quanto ricordassi dalla mostra. Si può facilmente sollevare il finale con una sola mano! Non ho parole per descrivere la gioia dopo aver ospitato recentemente nel mio impianto numerosi amplificatori molto più ingombranti. Sono così facili da posizionare, e occupano così poco spazio, che non si può fare a meno di apprezzarli. È proprio necessario che tutti gli altri amplificatori siano così grandi e pesanti quando è evidente che è possibile far si che le cose siano più piccole e pratiche? E se apprezzate le cose ancora più compatte e pratiche, allora sarete contenti di sapere che Belles ha appena presentato una versione integrata degli amplificatori Soloists.
La qualità costruttiva è veramente eccellente. E nonostante la loro piccola taglia queste apparecchiature sembrano assemblate molto bene. Specialmente il finale fornisce una sensazione di estrema solidità. Il contenitore e i connettori sono di qualità eccellente ed entrambi gli amplificatori hanno un aspetto serio e risoluto, sebbene in stile minimalista. Il preamplificatore ha subito rivelato un problema tecnico, quindi il finale è stato utilizzato unicamente con il Django come gli altri due. L'amplificatore ha avuto bisogno solo di poche ore per il rodaggio e necessita di circa un ora per raggiungere di nuovo il suo massimo potenziale dopo essere stato spento. Il progetto è a stato solido in classe A/B e fornisce 65 watt su 8 ohm e 110 su 4 ohm. Resta sempre molto fresco anche quando viene messo sotto pressione.
Tempo fa avevo recensito il favoloso amplificatore integrato Astin Trew At2000plus, e avevo preferito utilizzarlo come finale con il mio preamplificatore Django. Michael Osborn mi aveva quindi suggerito che, avendo preferito lo At200plus in quella configurazione, avrei apprezzato lo At5000 dato che utilizza la stessa sezione di amplificazione dello At2000plus unita ad una alimentazione di corrente più generosa in configurazione "dual mono". È inoltre più semplice, ovviamente, con meno roba nel contenitore a creare interferenze. Mi aspetterei che fosse addirittura migliore. Dunque, eccoci qui a provare un At5000!
Ha certamente un bell'aspetto, è decisamente ben costruito e, come del resto tutto quello che esce da Astin Trew, dà una buona impressione di sostanza. L'interno ha anch'esso un magnifico aspetto con i due grossi trasformatori toroidali, componenti di eccellente qualità e circuiti dal disegno pulito. L'amplificatore è completamente in configurazione "dual mono" ed è stata posta grande attenzione all'alimentazione. Tanto per cominciare, è generosamente dimensionata per un amplificatore di questa potenza grazie ai trasformatori sovradimensionati e ai condensatori di riserva. Astin Trew utilizza inoltre diodi Schottky molto silenziosi e condensatori di qualità "audiophile" in polipropilene messi in parallelo ai normali elettrolitici. Lo stadio di uscita usa una singola coppia di circuiti MOSFET per ciascun canale. La valvola, dotata di smorzatore, fa parte del circuito di alimentazione e non interferisce assolutamente con il percorso del segnale audio.
È accreditato di una potenza di 50 watt su 8 ohm e 100 watt su 4 ohm, il che lo rende il meno potente del terzetto in prova. Era stato disegnato in origine per pilotare piccoli diffusori da supporto di alta qualità. Per ottenere un risultato ottimale con diffusori da pavimento, Astin Trew suggerisce di utilizzare una coppia di AT5000 in configurazione "bi-amping"; sfortunatamente le mie Dynaudio non lo consentono e quindi non sono stato in grado di provare questa soluzione. Una coppia di At5000 suonava molto bene pilotando dei diffusori Revolver al NAS, pertanto sono sicuro che quest'ultima sia una ottima opzione.
Questo finale è un vero mostro! Pesa 40 chili ed è enorme. Le grosse maniglie sul frontale e sul retro non sono li solo per fini estetici, ce n'è veramente bisogno! Eroga 150 watt per canale su 8 ohm e fino a 500 per carichi che scendano fino a 1 ohm! L'amplificatore è chiaramente e pesantemente spostato verso la classe A, anche se non viene specificato quanti watt "veramente in classe A" riesca a produre. Lo stadio finale utilizza 8 coppie di transistor in parallelo per ciascun canale e i dissipatori di calore sono giganteschi. Devo ammettere che ci avevo messo gli occhi sopra da tempo. Sembra essere il più grosso amplificatore che io possa permettermi, e probabilmente anche quello con il maggior numero di watt in classe A. Decisamente impressionante.
La qualità costruttiva è epica. I connettori per gli altoparlanti sono i migliori che io abbia mai visto, anche se ce n'è solo una coppia. Poco male, non amo troppo il bi-wiring. Ogni cosa è a prova di bomba e imponentemente sovradimensionata. Il trasformatore delle alimentazioni principali è gigantesco e i transistor di uscita sono fissati su una piastra di rame spessa circa 2 centimetri! Il tutto semplicemente vi urla in faccia "sono un amplificatore costoso e muscoloso". Nonostante tutto ciò, il prezzo richiesto non è in realtà molto alto, in ogni caso è il più caro dei tre, e costa il doppio dello Astin Trew.
Questo amplificatore somiglia decisamente ai finali Threshold che si trovavano negli anni passati sia dal punto di vista estetico che delle specifiche. Si dice che si tratti di una copia, mentre altri dicono che Usher abbia acquistato i progetti, ma la verità sembra essere che il progetto sia stato solo ispirato dai Threshold, con alcune modifiche. Ne esiste anche una versione più piccola, la R1.3, e altre ancora più potenti, ma la R1.5 sembra essere l'unica disponibile nel Regno Unito.
Con questo mostro il consumo di energia elettrica è un problema. Utilizza circa 55 watt prima ancora di accenderlo. Ebbene si, in fin dei conti da spento probabilmente consuma di più di quanto alla maggior parte degli altri aplificatori occorra per suonare musica! Parte dei circuiti sembra rimanere sempre accesa anche quando l'interruttore frontale è spento. Accendere l'amplificatore significa innalzare il consumo a circa 260 watt, che è quello che ci si aspetta da un amplificatore del genere. Ora, un watt di consumo continuativo su un intero anno nel Regno Unito costa circa 1 sterlina (circa 1,12 euro). Quindi, il solo fatto di tenere questo finale attaccato alla spina, senza mai accenderlo, costerà già 55 sterline (circa 62 euro) all'anno. Accendetelo per una media di 4 ore al giorno e vi troverete con una bolletta che si avvicina alle 100 sterline (circa 120 euro) annue. Questo significa che, in un arco di utilizzo di 15 anni, questo amplificatore vi costerà in energia elettrica la stessa cifra che avete destinato all'acquisto! L'unico modo per evitarlo è staccare la spina quando non lo si usa. Purtroppo è necessario un po' di tempo prima che si scaldi, specialmente se è stato disconnesso, quindi questa non sembra una soluzione praticabile. Si potrebbe obiettare che un "normale" finale che costi anche un migliaio di sterline più di questo, costerebbe meno nel lungo periodo, e potrebbe essere più pratico conviverci o addirittura potrebbe suonare meglio. In altre parole, questo Usher dovrà suonare dannatamente bene per guadagnarsi da vivere.
Per audiofili audaci e ricchi: questo finale si può anche mettere a ponte facendolo diventare un amplificatore mono estremamente potente. Ovviamente non ho potuto provarlo, ma comunque ritengo che, almeno nel mio ambiente di ascolto, sarebbe una vera esagerazione. Inoltre, quando la nostra amplificazione pesa più di noi stessi, ritengo si sia veramente passato il limite.
Eccoci arrivati alle cose che veramente contano. Quale dei tre suona meglio? Ebbene, se vi aspettate che io proclami un vincitore rimarrete delusi. Non è che io non voglia, o non osi, dirvi qual è il migliore: il fatto è che questi tre finali sono estremamente differenti tra loro. Ognuno di essi ha le proprie peculiarità e ciascuno è nettamente diverso dagli atri due. Sono convinto che tutti e tre i finali possano lavorare in maniera eccellente con determinati impianti e generi musicali. Quale è il migliore dipenderà da cosa voi vi aspettate da un amplificatore finale. Sono arrivato a preferirne uno, il più caro dei tre. Non è una sorpresa che un amplificatore che costi il doppio probabilmente suoni meglio.
Devo inoltre precisare che tutti questi finali hanno suonato in maniera grandiosa quando li ho ascoltati separatamente. Sono stato più che impressionato da ciascuno di essi e ho potuto evidenziare punti di forza e debolezze solo quando ho cominciato a confrontarli direttamente. Sono rimasto decisamente sorpreso da come un finale potesse evidenziare le debolezze o i punti di forza di un altro semplicemente alternandoli durante gli ascolti. Aspetti che non avrei potuto cogliere da un ascolto isolato sono divenuti palesi durante il confronto. Per questo motivo questa recensione mi ha consentito in un certo qual modo di ampliare le mie vedute.
Iniziamo con il Belles. È stato il primo ad arrivare quindi è solo per cortesia che ne parliamo per primo. A causa delle dimensioni si sarebbe tentati di non prenderlo completamente sul serio e considerarlo quasi una "baby-Belles" (gioco di parole intraducibile con "baby-belle", ragazzina; n.d.t). E bisogna dire che il finale appena superiore nel catalogo di Belles costa più del triplo. Potrà suonare come un vero Belles? La risposta è si. Me ne sono completamente convinto nel giro di pochi minuti. Non si tratta di un amplificatore giocattolo e non è un modello minore "per iniziare" o destinato a un secondo impianto. Si tratta di un amplificatore serio. La cosa più sorprendente è il basso. Questo piccolo amplificatore sa come gestire il basso! Profondo, controllato, pieno di corpo e armonioso, mi ha fatto battere il piede! Amplificatori più grossi possono produrre un basso anche più teso e profondo, ma per il suo prezzo questo è decisamente buono.
Il palcoscenico sonoro è anch'esso eccellente. Più profondo che largo, ma dalle proporzioni naturali, ben focalizzato e piacevolmente localizzato. Il basso teso e profondo contribuisce ad immagini stabili e convincenti. Il Belles tende a creare immagini centrali solide come roccia, con i cantanti che assumono reale presenza fisica. Proprio per questo motivo le voci più vicine al microfono possono risultare molto intime. Ha inoltre l'abilità di proiettare un'immagine davanti agli altoparlanti che può funzionare egregiamente con alcune registrazioni. Naturalmente ciò implica che che il suono può risultare leggermente "in avanti", il che potrebbe essere meno piacevole con altre registrazioni.
Il bilanciamento è neutro, con abbastanza peso e calore in basso e brillantezza negli alti. Il suono è vivo e coinvolgente, dotato di buona dinamica senza nemmeno un accenno di mollezza. Il rovescio della medaglia è che ci sono amplificatori più raffinati sulla stessa fascia di prezzo. Ma energia e raffinatezza sono decisamente dei compromessi a questo livello di prezzo e il Belles è in definitiva un ottimo interprete, che perde solo un po' di dolcezza in cambio di un sacco di divertimento.
Quando si alza molto il volume il suono ha la tendenza a indurirsi un po'. Quindi se vi piace ascoltare a volume molto alto, a meno che abbiate un ambiente piccolo, dovrete abbinare questo finale a dei diffusori di sensibilità sopra la media. Non è comunque necessario che vi precipitiate ad acquistare dei diffusori a tromba, il Belles ha potenza più che sufficiente per la maggior parte delle situazioni. Aveva sicuramente abbastanza potenza per le mie esigenze.
Il secondo finale in prova è stato lo Usher. All'inizio ciò che attira immediatamente l'attenzione è il basso. È forte, profondo, caldo, teso e decisamente armonioso. È il miglior basso che io abbia sentito uscire dalle mie Dynaudio Contour 1.8 mk2. Non avevo idea che potessero scendere tanto! I woofer sono completamente controllati, riducendo ogni rimbombo, mentre la dinamica che viene aggiunta al basso è impressionante. E non è semplicemente "controllo", si tratta realmente di un'iniezione di vitalità nell'ottava più bassa che aggiunge sia estensione che consistenza. Il risultato è un basso solidissimo, caldo e propulsivo che sottolinea la musica in maniera decisamente convincente.
Una volta ripresisi dallo shock provocato da un tale basso, la cosa successiva di cui ci si rende conto è la gamma dinamica. Questo finale suonerà senza sforzo a qualsiasi livello. Potete alzare il volume finché vorrete e lo Usher continuerà a suonare musica tranquillamente. Ogni cosa semplicemente diventerà sempre più grande. Di solito nel mio ambiente di ascolto, e con i miei diffusori, il limite si raggiunge quando il basso diventa troppo forte in certi passaggi. La combinazione di volume alto, dinamica spontanea e un gran basso è decisamente soddisfacente. E funziona con qualsiasi tipo di musica e di registrazione, in quanto è completamente indipendente dalla risoluzione. Questo non dipende dal fatto che questo finale non abbia risoluzione adeguata o non sia rivelatore, il fatto è che non si basa su queste due caratteristiche per impressionare. Si tratta di un pugno d' acciao in un guanto di velluto e il tutto funziona bene con la maggior parte delle registrazioni. Le cattive registrazioni suonano sopportabili, quelle buone suonano bene e quelle migliori diventano semplicemente meravigliose.
Ho detto semplicemente "di velluto" dato che gli alti non sono effettivamente allo stesso livello dei bassi. Degli alti dolci, vellutati e spaziosi sarebbero il complemento ideale del basso caldo e potente ma in realtà gli alti non possiedono la stessa classe dei bassi. Non sono per niente male ma possono risultare leggermente sibilanti in alcune registrazioni o un po' appuntiti in altre. Non è un grosso problema. Non ci si può aspettare che un finale da 1.550 sterline sia perfetto sotto tutti gli aspetti. È abbastanza impressionante così com'è. Ma se la gamma alta è la vostra priorità allora dovrebbe essere possibile trovare qualcosa di meglio a questo prezzo. Dovrete comunque accettare un grosso compromesso dalla parte opposta dello spettro sonoro dato che non esiste un finale a questo livello di prezzo che abbia bassi buoni come lo Usher e che lo batta sulle alte frequenze. Mettete in conto di pagare decisamente molto più caro un amplificatore che soddisfi entrambe le esigenze. Per quanto mi riguarda, se si tratta di accettare un compromesso, questo è il miglior compromesso possibile che mi possa permettere. Chiedere di più sarebbe ingordigia.
Rimane solo la gamma media che è eccellente. Potrebbe in parte essere dovuto all'influenza del grande basso, in ogni caso i medi sono piacevoli e caldi, dotati di grande solidità ed eccellente trasparenza. Il palcoscenico sonoro è ampio, profondo e caratterizzato da buona focalizzazione e grande stabilità. Le voci, specialmente quelle femminili, possono soffrire leggermente delle sibilanti sull'estremo, ma sono comunque ben riprodotte. Di nuovo è la sottolineatura del basso che aggiunge peso in modo da dare alle voci quel quid in più in solidità e presenza.
L'ultimo finale ad arrivare è stato lo Astin Trew. Lo At5000 è caratterizzato da quello che potremmo definire il suono di famiglia della Astin Trew. Molto omogeneo, piacevolmente dettagliato e dalle calde sfumature, con un gradevole tocco di ricchezza sui medi. È fantastico con le voci dato che produce un suono molto naturale, elegante e dolce, che mette in evidenza i brani vocali ben registrati. Risulta solo leggermente morbido specialmente se confrontato con il finale Belles Soloist, pur non essendo così morbido come era invece l'integrato At2000plus. In questo caso si tratta di produrre un suono piacevole e rilassato senza dare però l'impressione che manchi qualcosa. Il palcoscenico è proporzionato in maniera soddisfacente e la focalizzazione è eccellente. L'impressione complessiva è di un suono molto naturale che può essere ascoltato per ore senza fatica d'ascolto. È particolarmente buono a volumi bassi, per ascolti notturni, in quanto evidenzia una gran quantità di dettagli e riproduce la musica in maniera veramente efficace senza bisogno di alzare il livello.
Uno dei punti di forza dell'At5000, come per l'At200plus, è la sua abilità di farsi da parte e lasciare che la musica fluisca senza interferire. Semplicemente non attira molto l'attenzione su se stesso, il che è una cosa estremamente positiva per un amplificatore. Con lo At2000plus condivide coerenza e neutralità. Si può confrontare con qualsiasi tipo di musica, fatta eccezione forse dell'hard rock, e in ogni caso veicola il messaggio musicale piuttosto che ostentare le sue caratteristiche audiofile.
Quando l'ho messo sotto pressione lo At5000 ha cominciato a soffrire un po'. Il basso è divenuto leggermente più morbido, mentre gli alti avevano la leggera tendenza a indurirsi. Nel complesso ciò ha virato il suono verso una tonalità complessivamente più brillante. Può essere leggermente frustrante se si cerca un maggiore impatto sonoro. Si va ad alzare il volume per ottenere maggiore impatto e peso e invece l'amplificatore risponde suonando un po' più leggero. In confronto allo Usher questo rende lo At5000 quasi un peso piuma. Devo precisare che i miei diffusori Dynaudio amano un po' di potenza in più e hanno la tendenza a succhiare via la vita dall'amplificatore. Se abbinato con dei diffusori leggermente più efficienti questo finale avrà delle prestazioni incantevoli. Un'ulteriore alternativa, fortemente consigliata da Michael Osborn, consiste semplicemente nell'utilizzare due At5000 per la bi-amplificazione. Lo ha suggerito anche a me, ma sfortunatamente non mi è possibile farlo con le mie Dynaudio. La buona notizia è che due At5000 hanno circa lo stesso prezzo di un singolo Usher 1.5, il che rende la cosa decisamente fattibile. Mi sarebbe proprio piaciuto provarlo.
Anche con queste critiche devo dire che lo At5000 è un finale decisamente soddisfacente che, finché si resta nel suo ambito di utilizzo normale, non ha sostanziali punti di debolezza. I trucchi audiofili più spettacolari possono sedurre l'ascoltatore nel breve periodo ma questo finale alla lunga ha la prerogativa di convincere davvero.
Chiaramente ciascuno dei tre finali ha punti di forza e debolezze. Lo Astin Trew è vellutato e raffinato, ed è il più economico. Fra i tre finali certamente rappresenta quello con il migliore rapporto qualità prezzo. Ma può suonare un pochino troppo morbido ed eccessivamente beneducato, suonerà inoltre leggermente esile se tirato per il collo. Si tratta di certo del finale più morbido fra i tre, e questo risulta ben evidente dal confronto con il Belles. Se lo si confronta con lo Usher si può notare una certa mancanza di corpo che forse non si noterebbe ascoltandolo isolatamente.
Il Belles è molto vivo e coinvolgente e ha un buon peso, ma può suonare un poco artificiale e tagliente. Si potrebbe semplicemente definirlo "frizzante", credo, a seconda delle registrazioni e dei gusti. Se confrontato con lo Astin Trew faceva apparire l'immagine sonora poco naturale e troppo contrastata, se mi è consentita una metafora fotografica. Ma ha più ritmo dello At5000 che è semplicemente un po' troppo soffice per emozionare realmente.
Lo Usher ha un gran basso e potenza da vendere, ma manca un po' di raffinatezza sugli alti. Qualche volta può rendere poco piacevoli alcune registrazioni sibilanti. Lo Astin Trew lo batte sulle alte frequenze ma non gli si avvicina nemmeno nella metà più bassa dello spettro sonoro. Inoltre lo Usher è il più caro dei tre finali, e questo anche senza tener conto del costo dell'energia elettrica.
Se cercate raffinatezza la scelta è facile: prendetevi lo Astin Trew. Se pensate sia troppo leggero, compratene un altro e configurateli in bi-amplificazione se potete. Se preferite un amplificatore che sia vivace e sia in grado di suonare "rock" e odiate l'alta fedeltà troppo educata, allora il Belles fa per voi. È un eccellente finale a tutto tondo se vi piace un po' di energia. Infine se volete autorevolezza e un basso fantastico con un controllo superiore dei vostri diffusori, lo Usher è il vostro amplificatore.
Confrontando lo Usher con gli altri finali continuavo a preferirlo ma mi ci è voluto un po' di tempo per capire il perché. È più corposo e suona più grande, ma anche gli altri due sono amplificatori eccellenti. Eppure lo Usher aveva quel qualcosa in più che mi faceva desiderare di ascoltarlo e che rendeva la musica più piacevole. Quindi mi sono ricordato della prima volta che vidi il film "Star Trek, the Next Generation" ascoltando il sonoro con lo stereo. Se lo fate vi accorgerete di un costante "hum" di sottofondo. Si tratta del suono dell'astronave che non riuscivo a sentire con un normale televisore. Aggiunge un'atmosfera speciale alla serie. Vi da la forte sensazione di esserci realmente. Potete sentire l'astronave. La stessa cosa accade con lo Usher: sembra che con certi brani riesca a tirare fuori una corrente sotterranea che crea un forte coinvolgimento emozionale. Avrete una miglior percezione dello spazio e dell'acustica e avrete la forte sensazione di essere nello stesso ambiente con i musicisti. Vi fa entrare in contatto con la musica e devo ammettere che da assuefazione. Se lo si confronta con gli altri amplificatori che ho avuto nel mio impianto lo Usher offre una sensazione quasi tattile e forse per questo motivo rende più facile il coinvolgimento emotivo. Qualunque cosa sia, mi piace moltissimo.
Alla fine ho preferito lo Usher anche se non posso affermare che questo lo renda automaticamente il vincitore. Inoltre è il più caro dei tre e, se non lo si stacca dalla presa di corrente quando non lo si usa, costerà quanto il suo prezzo di acquisto in elettricità. Pesa 40 chili ed è molto ingombrante. Tutto ciò dovrebbe pressoché metterlo fuori gioco, per quel che mi riguarda, anche se devo ammettere che è quello che suona meglio dei tre. Il suo basso è semplicemente fantastico.
Questo non significa che gli altri due amplificatori suonino male, naturalmente. Lo Astin Trew va benissimo se vi piace un suono omogeneo, setoso e raffinato. Si comporta magnificamente con le registrazioni dal vivo ed è fantastico con le voci. Tutto sommato, fra i tre finali, è quello che probabilmente si avvicina maggiormente ad un suono "valvolare". Per il suo prezzo si tratta di un finale meraviglioso e, in termini di raffinatezza, è uno dei migliori che io abbia mai ascoltato. Se questo incontra i vostri gusti, lo At5000 è un vero affare anche se, o forse specialmente se, ne prendete due in bi-amplificazione.
Il Belles è l'opposto dello Astin Trew. Non particolarmente dolce ma energico, veloce e coinvolgente. Questo è il finale che fa per voi se vi piacciono un po' di scintille e grinta nella vostra musica. Ha anche un gran basso e suonerà a volume sufficientemente elevato per la maggior parte delle situazioni. È inoltre facile da posizionare e decisamente ben costruito.
Alla fine devo confessarvi una cosa. Avrei voluto odiare lo Usher perché è cosi grosso e pesante, e perché spreca così tanta energia elettrica. Ma alla fine l'ho comprato. Non riuscivo a separarmene. Se questo suona come un raccomandazione, ebbene sia. Solo non scartate a priori gli altri due finali. Si meritano ben più di questo.
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