[ Home | Redazione | HiFi Shows | FAQ | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]

Preamplificatore Stereo AM Audio A-4

Degno erede di nobile stirpe

[AM Audio A-4 Logo]
[English version]

Prodotto: Preamplificatore stereo A-4 (solo linea)
Costruttore: AM Audio -Italia
Prezzo: 2600 EUR
Recensore: Giorgio Pozzoli - TNT Italy
Data recensione: Aprile, 2004

Introduzione

I lettori di TNT ben conoscono AM Audio. Quindi, nell'invitarvi a dare una occhiata alle precedenti prove di prodotti AM Audio qui su TNT, aggiungerò solo poche parole su questo così atipico operatore del settore.

AM Audio venne fondata parecchi anni fa ed in tutti questi anni ha continuato a produrre componentistica audio di altissima qualità, creandosi una buona reputazione in Italia ed all'estero.

Il risultato è particolarmente significativo se si tiene conto del fatto che i prodotti non sono normalmente disponibili nei negozi, per la precisa scelta di evitare, per quanto possibile, qualsiasi intermediazione fra il produttore e l'utente finale.

Il catalogo AM Audio include un ampio range di preamplificatori fono e linea, integrati, finali e sistemi di altoparlanti.

L'aspetto

L'A-4 ha un aspetto in linea con tutti gli altri preamplificatori AM Audio: un blocco basso, completamente nero, alto 6.7cm (2.6") e largo 44cm (17"). Il pannello frontale, satinato ma con una finitura nera traslucida, è costituito da una lastra di alluminio insolitamente (12mm=1/2") spessa. Il frontale è ulteriormente rinforzato nella sezione centrale da un ulteriore pannello sporgente dello stesso spessore, che raggruppa le due uniche manopole e il led centrale blu con il logo AM Audio in oro.

I bordi del pannello e delle manopole sono arrotondati, in un modo che mi dà sempre una strana sensazione: ho sempre avuto l'impressione che delle piastre di tale spessore e finitura debbano essere di legno, mentre sono metallo pieno.

Le scritte sul pannello, in blu chiaro, sono (giustamente, secondo me) poco intrusive, anche se qualcuno più interessato a leggere che ad ascoltare potrebbe anche dire che sono piccole e poco leggibili. Di fatto, la semplicità dei controlli disponibili le rende praticamente inutili: non c'è certo gran rischio di fare confusione...

Un poco difficile da vedere è invece la linea di riferimento sulle manopole: incredibilmente, questo avviene perchè la linea è scavata troppo a fondo nel massello di alluminio (!), e di conseguenza se non è direttamente sotto la luce, la sottile riga blu in fondo resta in ombra! Anche questa, d'altra parte, sembra una soluzione orientata a non alterare le linee pulite del disegno.

I piedoni sono compositi, metallo e feltro; il piede anteriore sinistro include anche il ricevitore del telecomando, che non va perciò a sporcare la linea molto semplice e lineare del pannello anteriore.

Come ho detto, il pannello porta due manopole, un selettore di ingresso a 6 posizioni ed il volume. Nessun interruttore di alimentazione, è sul retro, vicino alla vaschetta IEC per il cavo di rete. La posizione potrebbe indicare che è meglio lasciare l'unità sempre alimentata, ma di fatto le differenze di suono appena dopo l'accensione e dopo un paio di ore sono alquanto difficili da percepire, sempre ammesso che non siano illusorie.

[AM Audio A-4 BackPanel]

Il pannello posteriore sembra essere stato pensato come compensazione per la semplicità di quello anteriore: c'è un totale di 18 prese RCA. Le prese sono organizzate in due gruppi separati, uno per ciascun canale.

Da sinistra si incontrano: l'interruttore di alimentazione, la vaschetta IEC, due uscite di alimentazione stabilizzata (per alimentare ad esempio gli stadi fono esterni AM Audio, anche se esistono alimentazioni separate specifiche per questi), le cinque prese RCA degli ingressi del canale sinistro, due uscite tape e due uscite linea per il canale sinistro, ed il blocco di 9 prese RCA relative al canale destro, organizzate nello stesso modo.

Notare le doppie uscite linea, che rendono estremamente facile il multiamping, che AM Audio tende a supportare (di fatto ho ascoltato un simile sistema all'atelier AM Audio a Vigevano, presso Milano)

Il telecomando, piccolo ed elegante, anche se non comparabile alla corazza del preamplificatore, è chiaramente un componente standard, dato che riporta il logo Philips. Anche qui si segue la linea di massima semplicità, infatti il telecomando pilota solo il volume.

Il preamplifiatore fa uso di alcuni "trucchi" da microprocessore: all'accensione l'output è disconnesso, il volume viene azzerato (davvero sconcertante, finchè ci si abitua e si impara ad apprezzare questa funzionalità) e l'unità diviene operativa solo dopo alcuni secondi.

Questo impedisce che qualsiasi transitorio di accensione si presenti all'uscita. Gli amplificatori AM Audio, con la loro risposta molto estesa alle basse frequenze, sono piuttosto sensibili a questo problema di transitori, che fanno scattare le loro protezioni: quindi il costruttore correttamente suggerisce, nel manuale davvero completo, di accendere prima le sorgenti, poi i preamplificatori e quindi i finali, e di seguire la sequenza opposta allo spegnimento.

Note tecniche

[AM Audio A-4 - vista interna]

Abbiamo già parlato della ultra professionale (direi quasi artistica..) disposizione dei componenti all'interno, che è immediatamente evidente a chiunque (date una occhiata alla foto sopra...). Gli aspetti tecnici sono in realtà altrettanto interessanti.

Prima di tutto, l'unità è completamente dual mono, cioè contiene due canali di preamplificazione completamente separati ed indipendenti. Di fatto, gli unici elementi in comune dal punto di vista elettrico sono la presa di alimentazione IEC, l'interruttore di alimentazione ed i servizi (essenzialmente il ricevitore e gli attuatori del telecomando.

Nella vaschetta IEC, sul pannello posteriore, è integrata una coppia di fusibili ed un filtro di alimentazione, per impedire ai disturbi di penetrare nell'apparato.

Il filtro è costoso, ma dovrebbe essere obbligatorio, sulla base delle correnti regolamentazioni e rende, secondo la mia esperienza, l'unità molto poco sensibile alla sostituzione del cavo di alimentazione. Questo è un fatto molto positivo, secondo me, in quanto è un ottimo indicatore dell'indipendenza del comportamento dell'unità da quanto avviene all'esterno, nella rete elettrica, e garantisce quindi un risultato stabile e costante in qualsiasi condizione. E vi evita anche di spendere cifre irragionevoli in un cavo molto speciale...

L'interruttore di alimentazione è sul pannello posteriore, non così facile da raggiungere, ma ciò evita di avere connessioni con tensione di rete che corrono attraverso l'apparecchio. E' anche la mia soluzione preferita.

Da questo punto, ogni singolo componente è duplicato, come si può vedere dalla foto sopra. I due canali sono distribuiti in due blocchi paralleli che attraversano tutta la scheda madre da sinistra a destra.

Per prima cosa da sinistra si trovano due trasformatori toroidali piuttosto grossi (dichiarati da 25W, ma sembrano almeno da 30), uno per ciascun canale, inclusi in scatole metalliche.

Quindi ci sono i diodi raddrizzatori. I ponti a componenti discreti sono preceduti da resistenze che induriscono leggermente l'alimentazione, ma limitano le correnti di picco. Inoltre ciascun diodo ha un condensatore (giallo, ben visibile nella foto sopra) in parallelo.
In entrambi i casi sono interventi posti in atto allo scopo di ridurre i disturbi irradiati dai diodi in fase di commutazione. Una precauzione piuttosto rara, ma molto importante.

Seguono i condensatori dell'alimentazione, che livellano la tensione continua pulsata prodotta dai diodi: i maggiori sono 4 da 2200uF.

Qui troviamo una delle caratteristiche di AM Audio: la combinazione in parallelo di diversi condensatori di alta qualità, elettrolitici (per le basse frequenze) ed a film (per quelle elevate), in modo da minimizzare l'impedenza a qualsiasi frequenza, dalle più basse alle più alte. Ovviamente, neanche questo aiuta a ridurre i costi...
Dopo di questi, ci sono dei regolatori di tensione piuttosto complessi, che eliminano ogni disturbo od ondulazione ancora che abbia superato i filtri passivi. Notare i grandi transistor in case metallico (MJ15022/MJ15025) e loro dissipatori; altri componenti attivi sono piazzati tutti attorno. L'intero circuito sembra assolutamente sovradimensionato anche se si tiene presente la possibilità di alimentare attraverso i connettori sul pannello posteriore due ulteriori unità esterne.

Prima di giungere ai circuiti audio, ci sono ulteriori filtri RC, ancora con condensatori in parallelo e resistenze vetrificate di potenza.

Il circuito audio è piuttosto semplice. E' composto da uno stadio differenziale implementato con un doppio FET, seguito da uno stadio a simmetria complementare in classe A a mosfet, questi ultimi montati su dissipatori individuali.

La retroazione ingresso-uscita è completamente assente, mentre viene utilizzata una certa quantità di retroazione locale per mantenere la distorsione (dell'ordine dello 0.2% fino a 5V di uscita) ragionevolmente bassa.

Nel circuito audio si usano esclusivamente condensatori al polipropilene, inclusi i due rossi ed enormi che disaccoppiano l'uscita, mentre vengono usati condensatori al poliestere per le alimentazioni.

Il potenziometro è un Alps Black Series (R27), un componente di qualità estremamente elevata.

Il pannello posteriore porta una seconda scheda verticale, con i relè di commutazione degli ingressi (le piccole scatole arancioni: il commutatore rotante pilota solo i relè). Lo spessore e la qualità delle schede utilizzate è qui evidente: la bellissima scheda madre blu, che porta il 90% della componentistica, è davvero un capolavoro.

Il cablaggio è relativo per lo più ai sevizi ed è ridotto al minimo, ma c'è anche da dire che l'impressione che si ha a prima vista è anche migliore della realtà, in quanto i collegamenti esistenti passano sotto la scheda madre.

Altri punti da notare, il contenitore di alluminio, e quindi amagnetico. E la sorpresa che si ha quando si solleva il pannello superiore: è una lastra di alluminio spessa almeno 2.5mm, assolutamente non risonante.

E c'è ancora molto più di quel che si può vedere: la stretta selezione e matching dei componenti, e la particolare cura con cui sono state disegnate le linee di massa per minimizzare i rischi di anelli di terra.

Il suono

Il suono di AM Audio è piuttosto tipico. Scorrevole, imponente, deciso, ed allo stesso tempo gentile e corretto.

L'A4 non si discosta in maniera significativa dal suono di famiglia. E' un po' più gentile e arrotondato degli altri, ma è stato progettato con questo scopo, perchè i preamplificatori AM Audio non sono differenziati più di tanto in classi di prezzo, e quindi devono presentare caratteri diversi per adattarsi a diversi gusti.
Rispetto al riferimento, il colore è appena leggermente scuro.

Il basso profondo è presente e sufficientemente dettagliato, appena un po' meno controllato del riferimento (che su questo parametro è eccezionalmente, direi fin troppo, controllato e preciso).

Il medio basso è sontuoso, caldo, rotondo, talvolta tendente a coprire leggermente il basso profondo e a farlo apparire meno controllato di quanto realmente sia.
La presentazione delle medie frequenze è bellissima, calda e piacevole. Questa banda di frequenze è leggermente in evidenza rispetto alle altre, cosicchè le voci sono un po' più in evidenza rispetto a quanto sono abituato. Sia le voci maschili che quelle femminili acquisiscono un corpo ed una forma, senza per questo perdere in dettaglio. La caratterizzazione è trasmessa in maniera bellissima all'ascoltatore; l'inflessione e l'atteggiamento del cantante sono immediatamente percepibili.

Le alte frequenze sono dolci, morbide, fluide. Le voci femminili sono intagliate in maniera eccellente, conservano sempre la loro dolcezza e fluidità ma mantengono al contempo ogni connotazione aggressiva che il cantante abbia voluto inserire nella performance, con una cura che veramente sembra estrarre qualsiasi sfumatura.

Il palcoscenico è piuttosto dettagliato e preciso, molto ampio e con una profondità accettabile. Il sound stage è molto più ravvicinato di quello a cui sono abituato, ma molti audiofili considererebbero quest'ultimo troppo lontano ed arretrato.

La velocità non è elevata quanto in altri preamplificatori, ma non posso neppure dire che sia particolarmente lenta: semplicemente non si affretta mai dietro alla musica, non drammatizza la velocità per il piacere di farlo, semplicemente tiene il passo della musica. Veramente naturale e rilassante.

Ma ora mi sto rendendo conto che questa dissezione delle qualità del preamplificatore sta perdendo di vista la cosa principale. Ed è necessariamente così, perchè la bellissima musicalità di questa unità pervade tutti gli aspetti della presentazione del suono e tutte le bande di frequenza, e miscela tutti i differenti elementi a costituire un carattere forte e rotondo.

L'evento musicale non viene analizzato, scomposto, ma rappresentato come un tutt'uno, attraverso pennellate colorate e disposte ad arte, che vanno direttamente al cuore della materia, al significato profondo della musica, come un quadro impressionista, molto più che in maniera iperrealistica e precisa in ogni dettaglio come in un quadro fiammingo o del Bellotto.

Questo, come qualsiasi cosa al mondo, ha dei lati negativi: qualche perdita di precisione nelle frequenze più elevate e nel posizionamento degli strumenti, ed una specie di vapore, di etere sottile, musicale che riempie tutto il soundstage, coprendo un po' il nero dello sfondo. Ma allo stesso tempo devo chiarire che tutti i dettagli sono in apparenza presenti, anche se forse meno evidenti, e che alla fin fine questo etere non è altro che un modo molto piacevole di rendere l'ambienza ed in generale le informazioni tipiche di un evento.

Critiche

Questo è uno dei casi in cui ci si trova in difficoltà: troppo poco di negativo da segnalare, non è realistico... quindi, pensiamo seriamente a trovare qualcosa.

OK, bene: il piccolo pannello di alluminio con il logo AM Audio sul telecomando non si sposa assolutamente con le altre linee del sistema; forse un pannellino di acrilico nero lucido sarebbe stato più adatto. Comunque, preso per conto proprio il telecomando è un piccolo oggetto veramente piacevole, delle dimensioni giuste e con una finitura lucida sulla maggior parte del corpo che si sposa bene con il pannello anteriore del pre.

Il numero delle prese che affollano il pannello posteriore lascia così poco spazio fra l'una e l'altra che in alcuni casi introdurre o estrarre una spina può essere un problema. Un grosso problema, per il recensore, molto meno per un utente meno... patologico.

Ah, ebbene sì, c'è una cosa che davvero odio. Detesto veramente il modo in cui questa bestiaccia insidiosa e subdola porta segretamente a zero il volume dopo l'accensione, lasciandomi lì come un idiota ad aspettare che venga fuori qualche briciolo di suono dalle casse...

Ovviamente si tratta di un funzionalità decisamente interessante, e non un difetto: è certamente il miglior modo di eliminare il rischio di esplosioni di musica a tutto volume a mezzanotte, semplicemente per essersi dimenticati il volume troppo alto...

Non un mio problema, a dire il vero: mia moglie è ormai rotta a tutte le esperienze auditive a qualsiasi ora della notte, e i miei vicini sono per lo più persone anziane, con apprezzabili problemi di udito (grossa fortuna per un recensore audio...). L'unico dubbio è relativo a quanto resisteranno i miei giovani vicini della porta accanto, prima di spararmi o di trascinarmi in tribunale...

Comunque, mi dicono che è possibile disabilitare questa funzione tramite un microswitch all'interno. Personalmente, sconsiglio di farlo.

Conclusioni

L'A-4 è un ottimo preamplificatore. Non è certamente economico, ma resta un affare: la performance sonora è già buona, allineata, al minimo, alla concorrenza per lo stesso prezzo, ma se si aggiungono le finiture, la garanzia di 5 anni, l'accesso diretto al produttore e la cura nella costruzione e nella progettazione, l'intero pacchetto è qualcosa che ben pochi produttori si possono permettere a questi prezzi.

E' un preamplificatore da consigliare a tutti? Non ne sono completamente certo. Ha un carattere molto definito, simile per alcuni aspetti a molti sistemi a tubi, anche se sfrutta appieno la forza e potenza dei sistemi a stato solido.

Non è una questione di qualità. Le differenze sono più che altro una questione di gusti. L'A-4 ha questo specifico carattere perchè è stato disegnato per averlo.

Così non ci sono scorciatoie: prima di acquistarlo, dovete valutare accuratamente se il suo carattere si sposa con i vostri gusti e possibilmente ascoltarlo attentamente, e poi prendere la decisione per conto vostro.

Considerate anche che AM Audio ha altri preamplificatori con prezzi nello stesso segmento, con la stessa qualità globale e caratteri diversi. Così, anche nel caso in cui doveste giungere alla conclusione che questo non è il vostro preamplificatore ideale, è probabile che nel catalogo AM Audio ce ne sia uno di vostro gusto.

Perciò una visita a Vigevano si ridurrà difficilmente ad una perdita di tempo. Ma in caso voi non possiate recarvisi, è sempre possibile che sia AM Audio a raggiungervi...

© Copyright 2004 Giorgio Pozzoli - www.tnt-audio.com

[ Home | Redazione | HiFi Shows | FAQ | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]