Audion ETPP Monoblocks e Premier 2 phono pre
Prodotto: Audion ETTP Monoblocks e Premier 2 phono pre
Costruttore: Audion Ltd. - Inghilterra
Prezzo approx.: 5.500.000 il pre, 5.500.000 il finale.
Quando, qualche tempo fa, cominciai a scrivere per la rivista "High Fidelity", il direttore David Chessel (che è anche il proprietario di Audion) mi chiese come era composto il mio sistema.
La risposta fu la seguente: front-end Gyrodeck/Roksan Artemiz/AT33 e Micromega Solo, l'accoppiata Naim 62/140 ed un paio di splendidi diffusori a linea di trasmissione autocostruiti.
Ci avevo messo un bel numero di anni per arrivare a questa configurazione, che mi rendeva pienamente soddisfatto. Il commento di David è stato: "OK, ma dove sono le valvole?"
Al che, io gli spiegai che ascolto prevalentemente Rock, e che per quanto buone fossero le valvole, difficilmente avrebbero potuto essere meglio per il Rock dei miei pre-finale Naim, e che comunque stavo già risparmiando per un'accoppiata Naim 72/250.
L'ultima cosa che volevo era quell'effetto "easy listening" caldo e rilassato che da sempre associavo alle elettroniche valvolari (impressione, devo dire, derivante più da lettura di riviste che da prove di ascolto critico).
David mi disse allora "OK, ti manderò una coppia di finali mono da 30W, e mi farai sapere che ne pensi".
Qualche settimana dopo, ricevetti una coppia di finali AUDION ETTP 30W, e li estrassi con cura dai loro imballi cercando di non far cadere le valvole in terra...
Secondo le specifiche tecniche allegate, i finali sono disegnati intorno ad un paio di EL34 in configurazione Extendet Triode Push-Pull (ETPP), e producono 30W su 8 Ohm, tutti in pura Classe A (a differenza dei cosiddetti ampli in Classe A a stato solido).
Hanno connessioni della miglior qualità, e nell'insieme sono il manifesto del livello di qualità che può essere raggiunto da una piccola "cottage industry".
All'interno, il trasformatore di alimentazione toroidale rende l'altezza di questo finale minore di quella consueta per un amplificatore a valvole: tutti i componenti sono di buona qualità.
I trasformatori di uscita sono compatibili con praticamente tutti i diffusori in commercio (8, 4 e 2 Ohms). Un potenziometro Alps e l'interruttore di accensione sul retro (un po' difficile da raggiungere) completano la dotazione.
Ed ora arriviamo al primo dei miei problemi con questi ampli (da un punto di vista finanziario): questi finali sono stupendi: lucenti di cromature, con i loro fianchi in legno e lo scintillio delle EL34, sembrano fatti per il Gyrodec.
Il secondo (e vero) problema era che, senza un pre, potevo usarli solo direttamente dal Micromega.
Nel frattempo mia moglie si era fatta molto sospettosa su tutta la faccenda, e così insistetti affinchè fosse con me al momento della prova.
SHOCK!! Cosa stava succedendo? Dov'era il caldo "velluto" dei tubi? L'intero balance dei toni era molto "Naim", ma lo splendido dettaglio in gamma media del Naim si era esteso anche agli estremi banda, assieme ad un generale miglioramento della dinamica. Il palcoscenico sonoro si era aperto ben oltre i diffusori, la batteria era arretrata di un paio di metri e la musica fluiva.
La mia prima impressione fu di un netto miglioramento: mi girai così verso Kate e le chiesi che ne pensava. "Non ho mai amato i Naim" fu la risposta "questi sono molto più dolci".
Ora, dolcezza non era certo la parola che gli Audion mi facevano venire in mente, ma c'era una certa assenza di ruvidezza - non nel senso di un "taglio" della gamma alta, ma piuttosto come se fosse stato asportato uno strato di "ruvidezza" elettronica.
Tutto il mese successivo fu un'orgia di ascolti. Una certa durezza ad alti livelli di volume, che avevo imputato alla difficoltà dei finali nel pilotare i miei diffusori (di efficienza piuttosto bassa) si attenuò considerevolmente con il rodaggio degli ampli.
A distanza di un mese rischiai definitivamente la bancarotta, nel ricevere il Pre Phono a due telai Silver Knight 2.0. Esteriormente simile agli ETPP, è un pre phono valvolare a due telai, con una sezione alimentazione distaccata generosamente dimensionata. Tutte le connessioni (5 inputs e 2 outputs, con possibilità quindi di multi-amping) sono di eccellente qualità.
L'aggiunta del pre aumentò la "solidità" del suono, ed inoltre annullò totalmente l'effetto di variazione tonale al variare del volume. La sezione phono, a lungo attesa, si dimostrò eccellente, migliore di quella del Naim e di un pre phono Hart che avevo in prestito.
Nel giro di breve tempo, il Gyro dimostrava la sua superiorità sul Micromega, e da lì partiva una di quelle sedute d'ascolto con copertine di LP sparse ovunque sul pavimento: si, quei 30 Watt bastavano per pilotare i miei diffusori! (anche se sospetto che, in un ambiente più vasto della mia sala d'ascolto di 7x4 M avrebbero avuto qualche difficoltà)...
La dinamica dei finali ora era superba. Vi farò un esempio. Nel pezzo d'apertura di Nevermind dei Nirvana, l'introduzione è fatta con alcuni accordi lievemente distorti, e poi c'è l'esplosione della batteria da dietro: ecco, se tutto funziona come deve, a questo punto mi si drizzano sempre i capelli sulla nuca.
Notate che non mi sto riferendo al livello del volume, ma al contrasto ed alla tensione tra quegli accordi iniziali e la batteria che segue. Purtroppo, a differenza che con l'LP, con il CD di Nevermind questo test è sempre fallito, con qualsiasi ampli.
Qualsiasi upgrade di questo tipo comporta comunque qualche limite. I finali si induriscono un po' se spinti (scorrettamente...) oltre il loro limite con i miei diffusori a bassa efficienza. Un paio di Cabasse Farella 401 che ho attualmente in prova (94 db) sono stati spinti dall'amplificatore oltre la mia soglia del dolore, senza alcuna distorsione.
A questo punto, la mia ricerca si orienterà verso un paio di diffusori in kit con una curva d'impedenza dolce, in modo da ottenere il massimo da questi finali.
Il basso è secco e profondo, ma manca un po' del controllo che il vecchio Naim sapeva esibire, e talvolta sembra quasi ritardare un attimo, se confrontato a quello. La sezione phono del pre è MM, ma di sensibilità sufficiente per delle MC a basso output, mettendo il volume al massimo (in questo caso, ricordatevi di abbassarlo PRIMA di inserire un CD). Infine, sono noiosi da tener puliti, anche se un bel pennello di quelli che usano le donne per il make-up fa miracoli per la polvere...
Così, sono un convertito. Gli ampli Audion, pre e finale, complessivamente battono il Naim in quasi ogni parametro. È vero che costano il doppio: ma il risultato non è quello che ci si aspetterebbe da un ampli a valvole. Questi ampli sanno davvero suonare il Rock, e la loro abilità di "aprire" registrazioni vecchie e compresse ha del miracoloso.
Infine, da quando li ho in casa, ho rallentato di molto l'acquisto di dischi nuovi, perchè sto riscoprendo molte cose che mi erano sfuggite nei miei vecchi dischi. Il miglioramento più evidente in assoluto? L'intelligibilità dei testi. È sempre imbarazzante cantare una canzone sbagliando il testo, e io mi sono trovato a farlo spesso, cantando quelle che pensavo essere le parole corrette mentre gli Audion mi mostravano chiaramente che non lo erano.
Questo è il vero "easy listening", dove testi, armonia e tonalità degli strumenti sono offerti come su un piatto, e non c'è bisogno di concentrarsi faticosamente per coglierli.
Ti scordi dell'Hi-Fi, e ascolti la Musica. È una differenza quasi impossibile da descrivere, perchè è in certo modo sottile, ma il risultato è che man mano tendi sempre più ad essere contento di ciò che gli ampli fanno, anzichè a cercare pecche nel loro comportamento (il primo sintomo della "sindrome da Upgrade").
È vero, questi ampli sono costosi, ma per me è più importante il fatto che sono un acquisto definitivo (nel senso che non sarò alla ricerca di qualcosa di nuovo per i prossimi sei mesi (:-)).
Audion produce amplificatori dal prezzo quintuplo rispetto a questi, ma per me sono più che sufficienti: d'ora in poi i miei soldi andranno in dischi (che, dopo tutto, sono il vero scopo di tutto ciò che è a monte).
Gli Audion mi hanno dato infine un'altra importante lezione: il tipo di tecnologia utilizzato non ha importanza. Credevo che il il loro suono sarebbe stato morbido, setoso ed amichevole, in quanto valvolari. Mi sbagliavo. Il loro suono è solamente buono.
Ed, in fondo, questo è l'importante.
© Copyright 1999 Geoff Husband - http://www.tnt-audio.com
Traduzione: Francesco Ferrari
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