Costruttore: Audolici SA, Centro de Empresas NET, Edificio
PROMONENT, Rua de Salazares, 842, 4149-002, Porto, Portugal. Telefono:
+351 225 322 071. Fax: +351 226 177 662
Prodotto: preamplificatore Audolici AP-01
Fornitore: Audolici
Prezzo: 1,100 € (YMMV)
Recensore: David Holgate - TNT UK
Pubblicato: Maggio 2010
Traduttore: Roberto D'Agosta
C'è un vecchio detto che dice: "è difficile
trovare un uomo buono"; lo stesso si potrebbe dire per un
buon preamplificatore. Oggi ve ne presento uno che val la pena mettere
alla prova.
Il mio viaggio
Prima di cominciare la mia esplorazione del mondo delle valvole e del vinile circa 10 anni fa, non avevo mai fatto uso di uno stadio fono separato: ero al tempo il felice proprietario di un NAD 3120 che mi andava più che bene avendo, integrato, uno stadio di preamplificazione fono eccellente. Solo quando cominciai il mio viaggio tra gli amplificatori di potenza separati, sia ibridi che valvolari, ho iniziato a cercare un buon preamplificatore valvolare e, al contempo, uno stadio fono.
Riassumendo 10 anni di vita in poche righe: per primo trovai un preamplificatore valvolare senza stadio fono, all'epoca fu quasi una rivelazione e da allora non ho mai avuto voglia di tornare indietro. Quel preamplificatore non aveva uno stadio fono - non ci pensavo nemmeno quando lo comprai - perché al tempo ero molto felice di un piccolo e ben noto stadio fono a stato solido che avevo comprato più o meno contemporaneamente al pre. Ero felice, ma come dice la canzone di Duke Ellington, solo perché non conoscevo nulla di meglio.
Per caso, mi ritrovai a scambiare qualche email con un amante del vinile e arrivammo a discutere degli stadi fono valvolari: mi ha gentilmente offerto un vecchio kit Maplin Newton modificato da provare. Il suo suggerimento fu: "Mettilo a confronto con il tuo e continua a cambiare da uno all'altro fino a quando non decidi quale tenere." Come aveva previsto mi tenni quello valvolare anche se le prese erano lasche e le connessioni del trasformatore poco sicure poiché un precedente proprietario le aveva affogate nella resina per tentare di ridurre il rumore di fondo. Non era di certo perfetto ed era stato a lungo criticato per non offrire una correzione RIAA accurata, ma aggiungeva qualcosa al suono del vinile che era un piacere ascoltare. Il suono di uno stadio fono valvolare è aperto, spazioso, arioso... potete usare molte altre parole per esprimere la stessa idea!
Per questo mi sono fatto avanti
quando il costruttore portoghese Audolici
ha offerto a TNT-Audio la possibilità di recensire uno stadio
fono a un prezzo ragionevole. La Audolici SA
(notate l'ortografia, non è Aud-i-olici) ha base a Porto e si
prefigge lo scopo di produrre componenti audio di qualità che
combinino tradizione e innovazione. Anche se di recente fondazione, i
loro ingegneri hanno oltre 20 anni di esperienza. Ho ricevuto una
risposta amichevole alla mia offerta di recensire il loro AP-01
(notate che propongono anche la doppia versione dell'AP-01 che si
chiama SVP-01) e l'unità in prova è arrivata abbastanza
presto. L'imballo è semplice ma solido e l'amplificatore
è fornito di un manuale di istruzioni chiaro e facilmente leggibile.
Prime impressioni
Anche se non colpisce, l'AP-01 è bello da guardare: la fascia nera è fatta di un pesante materiale non metallico e lo chassis in acciaio è disponibile rifinito sia bianco che nero.
I controlli sono molto semplici, essendo composti da un interruttore di accensione con LED blu, un potenziometro per il volume e un selettore d'ingressi di linea o fono. Questo selettore comanda un interruttore a relay - un tocco di classe - mantenendo il cammino del segnale pulito ed evitando interferenze, induttanze parassite e qualsiasi problema legato alla terra. C'è un solo ingresso di linea perché questo rimane principalmente un preamplificatore fono: tuttavia immagino che molti utenti avrebbero preferito due ingressi di questo tipo, uno per il CD e l'altro per un qualche segnale audio-video come quello proveniente dalla televisione. Ci sono prese di ventilazione sulla parte frontale attraverso le quali si può vedere la valvola incandescente e ulteriori prese d'aria sono sotto la scheda principale dove è installata la valvola. L'unità non diventa mai troppo calda durante l'uso.
Nella parte posteriore, le prese dorate RCA sono sistemate in maniera semplice e chiara: un ingresso di linea, un ingresso fono e una coppia di uscite RCA. Il mio esemplare già usato ha un piccolo danno alla presa di corrente, poiché evidentemente qualcuno ha provato a cambiare il fusibile di tipo T a 0.25 A, 250 V.
All'interno le cose sono sistemate in maniera precisa e ordinata, con una disposizione intelligente, componenti di qualità (interruttore Bulgin, potenziometro da 100k Alps, condensatori in polipropilene), costruzione solida e saldature impeccabili. La scheda di alimentazione è sistemata il più lontano possibile dalla scheda principale e non c'è alcun rumore meccanico proveniente dal trasformatore.
Questo è uno stadio fono ibrido, che combina le tecnologie a stato solido e valvolare: alla Audolici la chiamano tecnologia "tube drive" proprietaria. Sul loro sito web dichiarano che questa tecnologia è stata progettata per la riproduzione ottimale del suono da sorgente vinilica in casa, in discoteca e negli studi di registrazione. L'Audolici fa proprio lo spirito di progettare i propri componenti facendo uso di valvole russe NOS di buona qualità e facilmente reperibili, come le Reflektor/Sovtek, le Svetlana/SED e che rispettino gli standard militari. Le loro valvole sono selezionate per avere una bassa microfonicità e un buon rapporto segnale/rumore. Questa selezione comprende: 6H2P-EB, 6H1P-EB, 6H23P-EB, 6H9C e 6H7C. In particolare, questo preampli fa uso di una sola valvola, la ben nota 6H1P-EB mentre l'amplificatore di potenza creato per questo pre fa uso delle 6L6, 6550 o EL34 per musica jazz, swing o blues, rispettivamente.
Un amplificatore nuovo ha un tempo medio di rodaggio di circa 100 ore, mentre quest'unità era già rodata e era pronta per la recensione dopo 8 ore d'uso nel mio sistema. L'Audolici dice di creare componenti con un suono dettagliato e non compresso, capaci di produrre un palcoscenico più che eccellente capace di fornire una riproduzione accurata della microdinamica, del timbro degli strumenti e delle voci. La base tecnica per queste dichiarazioni è la riduzione del numero di transistor presenti nel cammino del segnale: vogliono infatti andare contro la moda che vede sempre più transistor nel cammino del segnale audio nei preamplificatori fono per ridurre la distorsione armonica totale (THD). Questa ricerca di ridotta distorsione armonica produce difatti un suono distorto e "transistorizzato". Convinti di ciò alla Audolici hanno deciso di muoversi nella direzione opposta, eliminando una dozzina di transistor e rimpiazzandoli con una valvola. Il risultato è un incremento di 10 volte della THD (0.01% a 1 kHz) per ottenere un suono "naturale, organico, non compresso e non transistorizzato". Il circuito elettronico in questo pre usa alcuni transistor all'inizio e una valvola pilota alla fine del cammino del segnale: "Abbiamo scambiato bassi valori di THD per ottenere maggiore dinamica e trasparenza". Le specifiche tecniche del costruttore sono riportate alla fine dell'articolo. Ero quindi pronto e felice di vedere i risultati della maggiore dinamica e trasparenza applicati nella pratica.
All'ascolto!
A volte il lavoro di un recensore è molto
difficile: la parte più dura viene subito dopo aver controllato
tutto il materiale tecnico e non rimane niente
altro da fare che ascoltare un componente audio di alta
qualità. Un lavoro duro, ma qualcuno lo deve fare! Quindi
eccomi ad ascoltare Gorilla di James Taylor, un album del
1975. Ovviamente non una scelta casuale: solitamente inizio le mie
prove con registrazioni più analogiche, acustiche e meno
processate.
Il palcoscenico è ampio e accurato, con tutte le
frequenze presenti al loro posto: con un buon midrange è
facile, qualche volta, dimenticarsi gli estremi ma in questo caso il
basso è presente, anche se, forse, un po' arrotondato, mentre
le alte frequenze sono chiare anche se non troppo taglienti. Tutto
molto godibile. Oh, ecco il sassofono, non so chi sia, non è
indicato sul disco, ma c'è. Probabilmente si tratta di David Sanborn,
perché suona anche in una traccia più avanti. Il brano
successivo è solo chitarra acustica, voci in multitraccia e
fisarmonica ed è piacevole poter identificare ogni
sovraincisione della voce: impressionante soprattutto considerando che
questa è un'incisione sudafricana proveniente da un passato
dove non godevano di buona considerazione.
Si, posso tranquillamente vivere felice con tutto questo e iniziamo già ad avere un alto punteggio alla voce "mi mancherai molto quando andrai via" tipica del nostro Geoff. L'impressione complessiva su questa registrazione acustica vocale è che c'è un buon bilanciamento, spazialità, senso del ritmo e tonalità accurata.
Ora un po' di jazz: il grande Abdullah Ibrahim dall'album Dollar Brand at Montreux del 1980, un disco dal vivo registrato in digitale. Sinceramente non capisco proprio la prima breve traccia "Taskve", ma la seconda "Whoza Mtwana" (il titolo sulla custodia potrebbe contenere un errore) si inquadra facilmente: comincia in maniera molto dolce, ma immediatamente va verso un crescendo, da rimanere a bocca aperta. Quindi di nuovo si quieta: non è il trombone di Craig Harris che abbaia e piange? Nel frattempo il basso elettrico di Alonzo Gardner cresce rapidamente. Vorrei saperne veramente di più di jazz. Questa registrazione e il modo in cui viene riprodotta mi fan venire voglia di fare domande del tipo: "Sta suonando un sassofono soprano o un sax alto?" Ma non importa, vengo trasportato dalla musica insieme al pubblico del 18 Luglio 1980. La meraviglia della musica registrata che, come una macchina del tempo, vi riporta indietro...
Un altro rapido cambio, il "Oye como va" di Tito Puente, dal Greatest Hits di Santana: la chitarra di Carlos è netta e veloce come le complesse percussioni. I piatti sono un pochino morbidi ma forse perché sono indietro nel mix. L'organo si innalza, sottile e alto, danzando nell'aria, mentre, lì in fondo, il basso tiene il ritmo. Quindi ecco di nuovo l'assolo di Santana: potreste tagliare il legno con quell'ascia (cut wood with that axe, gioco inglese di parole tra i termini axe (ascia) e chitarra). Peccato, la traccia finisce troppo presto.
Ora salta sul piatto Mahlathini e i Mahotella Queens con il loro album Rhythm and Art del 1989, di nuovo una incisione non audiofila: cominciamo con "I'm in love with a rastaman". Il pezzo rapidamente mi prende: le voci rimbalzano da un diffusore all'altro, Ralph Mahura fa suonare le sue tastiere come dei pifferi mentre la chitarra solista di Marks Mankwane danza e cambia rapidamente di ritmo. Se solo potessi, in questa stanza ingombra di materiale hi-fi e dischi, mi metterei a ballare insieme alla batteria che spinge mentre il coro piano piano si spegne. In "Makhomabaji" è il basso che sostiene tutto il brano e la voce di Mahlathini si mescola con quella delle tre coriste. Stavo dimenticando il proverbiale muro di suono prodotto da Phil Spector... Quando i Queens entrano nel pezzo c'è un muro di suono vocale. Ma di nuovo con questo preamplificatore è estremamente semplice identificare ognuna delle voci e gli strumenti. Questo infatti è il motivo per cui ascoltare il vinile dà così tanta soddisfazione: valorizza tutta la musica registrata in maniera analogica.
Provo quindi un'altra traccia dal vivo: "Whipping Post" degli Allman Brothers Band tratta dall'album live At the Fillmore East del 1971. Qui il controllo sembra mancare anche se permane una buona separazione tra gli strumenti. La sezione ritmica di Johanson-Trucks martella con Berry Oakley che gli tiene dietro nel basso, il tutto mettendo in risalto le chitarre gemelle di Duane Allman e Dickley Betts. Forse troppa eccitazione?
Metto su una registrazione del "Piano Concerto No. 1"
di Brahms eseguita da Artur Rubinstein: c'è un senso di unitarietà
nella presentazione dell'orchestra. A dispetto dell'ampio
palcoscenico, con tutte le parti ben presenti e identificabili,
c'è una sola orchestra che suona. Quindi ecco l'attacco di
Rubinstein, con le prime note che risuonano brillantemente. Non
conosco abbastanza la musica classica da poter dire se questa sia una
buona registrazione o un'esecuzione di qualità, ma c'è
una delicatezza e un'accuratezza che hanno catturato la mia
attenzione.
Un buono stadio fono deve prima di tutto spingere a
riascoltare tutta la propria collezione di vinile e di certo questo
preamplificatore passa quel test. Tiro quindi fuori il "Piano Concerto
in A Minor" di Schumann suonato, nel 1969, da Wilhelm Backhaus: questa
registrazione non è così impressionante, ma ancora la
delicatezza della riproduzione di quello che c'è nel disco che
mantiene viva la mia attenzione. Ancora un minuto, giuro ne ascolto
solo un altro minuto. Questo è uno dei segni distintivi di una
buona riproduzione audio: volete continuare ad ascoltare qualsiasi
cosa vi venga offerta, certi che tutti i componenti stanno estraendo
il meglio dall'incisione.
Tutto questo è ancora più vero con la registrazione successiva, il primo album del 1986/1988 The Eight Legged Groove Machine dei The Wonder Stuff. Questa registrazione è molto compressa eppure godibilissima. Questo preamplificatore non può certo fare miracoli ma almeno lo rende ascoltabile: riesco a seguire tutte le voci ma le percussioni hanno luci e ombre e l'ingegnere del suono, di cui non farò il nome, avrebbe molto di cui rispondere. Di certo non ha fatto un buon lavoro, se volesse una bella lezione dovrebbe prendere Live at Leeds o "Won't Get Fooled Again", su Who's Next degli Who. La mia copia è oramai completamente consumata ma quando la metto su il basso di Entwhistle esplode con maggiore definizione sotto la chitarra, tagliente come un rasoio di Townsend e la batteria pulsante di Moon.
Abbiamo finito la nostra prova col vinile: anche se
non si tratta di un preamplificatore fono puramente valvolare, questo
potrebbe essere uno di quelli che potrebbe rimanere a lungo nel mio
sistema; penso che potreste ottenere di più da un
preamplificatore tutto valvolare ma questi sono difficili da gestire
e interfacciare.
Anche l'ingresso di linea di questo preamplificatore è molto
buono, preciso, pulito, bilanciato, godibile. Non ho alcuna lamentela
dal punto di vista sonoro e di certo offre una presentazione
più precisa del mio stadio di linea valvolare. Forse un pochino
troppo brillante, ma questo è solitamente ascrivibile al CD.
Può essere utile avere uno stadio di linea a disposizione
semplicemente girando una manopola, ma con un stadio fono di qualità
vi ritroverete ad ascoltare sempre più vinile.
Conclusioni? Decisamente vale la
pena di ascoltarlo.
Questo è uno stadio fono ben costruito e
progettato che potrebbe essere un eccellente complemento per un ampio
spettro di amplificatori di potenza, inclusi ovviamente quelli
della Audolici (anche se non ho avuto modo di ascoltarne).
Per quanto riguarda i singoli componenti, è importante
accoppiarli attentamente: idealmente questo significa che dovreste
prima di tutto provare ascoltando. Sul sito dell'Audolici è presente
una lista di distributori che potrebbero essere contattati per provare
ad avere qualche componente in prova. Per chi si trovasse in
paesi al di fuori della loro catena di distribuzione, la Audolici
fornisce anche un servizio di consegna diretta, che - mi è
stato detto - prevede il diritto di recesso e il rimborso se insoddisfatti.
Molti ascoltatori apprezzeranno la semplicità e il suono di questo
stadio fono. Di certo questo è un nuovo componente
benvenuto nel mercato dell'audio di qualità.
Specifiche tecniche
Fono (solo MM):
Sensibilità d'ingresso: 2,5 mV
Impedenza d'ingresso: 47 kOhm
Rapporto Segnale/Rumore: -75 dB
Curva Standard RIAA
Voltaggio d'uscita: 0,775 mV
Distorsione armonica totale: 0,1 % a 1 kHz
Linea:
Sensibilità d'ingresso: 500 mV
Impedenza d'ingresso: 47 kOhm
Rapporto Sengale/Rumore: -85 dB
Voltaggio d'uscita: 0,775 mV
Distorsione armonica totale: 0,1 % a 1 kHz
Dimensioni: 320 x 380 x 100 mm
Massa: 2,5 Kg
Alimentazione: 230V 50/60Hz, 10 VA
Componenti
Dynaco ST70 con tubes4hifi upgrade
Vacuum Tube Audio
Rotel RCD965BX modificato
Thorens TD135 MkII restaurato
Diffusori KEF 104/2
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