Fi Audio, Model 'X'
Prodotto: Fi Model 'X'
Costruttore: Fi Audio (solo E-mail) - USA
Prezzo: da 895 a 1175.00 Euro/USD con Trafo Magnequest, spedizione $25.00.
Recensore: Richard George - TNT USA
Data recensione: Gennaio 2003
Per gli appassionati di monotriodi (SET) la 2A3, triodo a riscaldamento diretto, è una
cosa da leggenda. Molti credono che abbia il miglior equilibrio: un insieme di fascino e potenza rispetto agli altri triodi di potenza. Mentre fino a qualche anno fa gli ampli che utilizzavano la 2A3 erano molto rari, ora sono notevolmente aumentati in numero - costruttori di questo tipo di ampli si possono trovare in molti paesi e tubi nuovi di buona fattura sono ora disponibili a prezzi ragionevoli.
Per esempio, mentre il "Santo Graal" delle 2A3, la RCA monoplacca, si avvicina al migliaio di dollari per esemplare, la Sovtek monoplacca può essere comprata per meno di 60 dollari
la coppia selezionata. Se i tubi 2A3 sono sembrati costosi in passato gli ampli che le utilizzavano erano anche peggio. Comunque, molti costruttori, compreso Fi Audio di New York, realizzano ora versioni economiche dei loro ampli con 2A3.
Il fondatore di Fi Audio, Don Garber, è ben conosciuto e rispettato come un preparato e serio
progettista che costruiva e vendeva monotriodi ben prima che diventassero di moda. Il suo modello top corrente, il 2A3 Monobloc, ha la reputazione di uno dei più ben suonanti ampli disponibili nel mondo oggi. A 2975 dollari la coppia più la spedizione il prezzo deve essere considerato un affare se comparato con il resto del mercato con cui i 2A3 Monoblocs dividono la fama di "best in the world."
Comunque il prezzo dei 2A3 Monoblocs è troppo alto per molti. Don ha deciso quindi di produrre
un ampli "low-cost" che avesse ancora un suono eccellente.
Egli quindi ha progettato uno dei più incredibili ampli nel mondo, l'X' model.
Un'occhiata alla foto sopra vi confermerà l'aspetto strambo dello chassis dal quale deriva il
nome 'X'.
Con un prezzo di partenza di 895 dollari è anche fra gli ampli con 2A3 più economici.
Oltre al finale X, Fi produce anche un 'X' Integrato, il pre 'Y' e il pre phono 'Yph'
(pronuncia "if"). Sono tutti a tubi, usano variazioni sullo stesso chassis a 'X' e sono tutti
basati su triodi a base octal per gli stadi di guadagno.
La caratteristica più singolare dell'X è, ovviamente, lo chassis. Dove la maggior parte degli
ampli a tubi usano il solito rettangolo con le valvole e i trasformatori sul piano superiore e
gli altri componenti all'interno, l'X ha uno chassis a 'x' in alluminio. I quattro quadranti
esterni contengono i componenti più grandi mentre lo spazio interno alla X contiene le
parti più piccole.
I componenti principali sono schermati l'un l'altro dallo chassis stesso. Questa configurazione
permette inoltre di mantenere il percorso del segnale molto breve rispetto ai progetti tradizionali.
Una griglia di alluminio copre lo spazio tra i quadranti. Guardando l'ampli frontalmente, il
quadrante anteriore destro contiene il trafo d'alimentazione e il tubo raddrizzatore;
il quadrante posteriore destro contiente il trafo per i filamenti, un paio di induttanze,
una presa IEC, e i connettori delle casse; il quadrante anteriore sinistro contiene i tubi di
segnale, quelli di potenza e i connettori RCA d'ingresso,il quadrante posteriore sinistro infine
contiene i due grossi trasformatori d'uscita Magnequest.
L'X è abbastanza compatto, circa 19 per 23 cm. Lo chassis è così piccolo che molte 2A3,
comprese quelle di stock Sovtek, finiscono fuori.
Mentre lo chassis è molto inusuale il circuito è molto semplice, tranne due piccole sorprese.
Il tubo raddrizzatore è una 5Y3WGTA. Il segnale in ingresso è trattato da un paio di triodi ad
alto mu 6SF5GT. I tubi di potenza standard forniti con l'X sono una coppia selezionata di 2A3 Sovtek
monoplacca.
Mentre guardavo una copia dello schema del Fi X mi chiedevo se non mancasse qualcosa dato che non c'erano
resistenze o condensatori nel percorso del segnale. Don Garber mi confermò che era un circuito ad
accoppiamento diretto. Mentre alcuni costruttori di oggetti a tubi d'alta qualità sbandierano il fatto
che i loro ampli hanno solo due o tre componenti passivi sul percorso del segnale, l'X non ne ha
neanche uno.
Il prezzo del trasformatore custom che fornisce i 2.5 volts ai filamenti può essere abbastanza alto. Nel tentativo di tenere il prezzo sostanzialmente più basso rispetto al 2A3 Monoblocs, la soluzione di Don Garber è stata di usare un trasformatore separato per i filamenti. Questa soluzione non funzionerebbe secondo alcuni progettisti. Non ditelo ai possessori di Fi X - potrebbe essere una sorpresa per loro sapere che i loro ampli non funzionano. Il trasformatore dei filamenti fornisce la tensione richiesta in AC.
Il modello X ha alcune opzioni. Il modello base costa 895 dollari e usa trasformatori d'uscita
standard. L'esemplare Fi X in prova ha l'upgrade Magnequest, che sostituisce quelli standard con un paio di
grossi e pesanti Magnequest. E' anche disponibile un upgrade addizionale, il "Super X".
Il Super X ha uno chassis un po' più grande che permette condensatori più grandi e di
miglior qualità e altri componenti anche questi migliori rispetto all'X standard.
Qualsiasi altra modifica deve essere discussa con Don.
Il Fi X innanzitutto è un amplificatore eccezionalmente musicale. Tutte le discussioni
riguardanti i suoi meriti hi-fi devono iniziare e finire con questa osservazione.
Il suono ricco e pieno è veramente coinvolgente, sia quando si ascolta a basso volume, livello notturno,
sia quando si alza fino al clipping. Il timbro e il ritmo sembrano sempre corretti.
L'X è liquido nella sua emissione, sempre gentile, mai affaticante. Questo ampli fornisce
un dettaglio musicale eccellente, sebbene qualche volta non riesa a eguagliare il dettaglio estremamente
fine fornito da altri finali. Molti ascolti e confronti hanno rivelato che il dettaglio c'è
praticamente tutto. Comunque, con alcuni altri amplificatori, sembra che il dettaglio sia maggiormente
enfatizzato.
Con registrazioni non buone questo dettaglio in evidenza può essere peggiorativo per l'ascolto.
Pur avendo una grande risoluzione l'X non mette in troppa evidenza il dettaglio.
Con il Fi X anche le registrazioni non buone possono essere godibili, cosa che non può essere
detta di altri ampli high end.
Il Fi X standard, quello che costa 895 dollari, usa trasformatori d'uscita più piccoli di quelli
dell'esemplare in prova. Recensioni di quel modello normalmente riportano che il basso tende ad
essere un po' più leggero e che si perde qualcosa in estensione. L'upgrade Magnequest
risolve questo problema fornendo un trasformatore più grosso e di miglior qualità.
I bassi sul mio esemplare sono profondi e potenti, a dispetto della piccola potenza.
Un paio di B&W DM602 possono essere pilotate ad un volume sorprendentemente alto con un basso
ragionevolmente pulito e ben controllato, profondo quanto il diffusore permette,
a dispetto della loro efficienza di solo 90dB.
Certo, confrontato al BV Audio PA300, un 110-watt per canale a stato solido quest'ultimo aveva la meglio, permettendo un volume più alto con un miglior controllo degli altoparlanti.
Gli ampli SET si sono "guadagnati" una reputazione per la loro performance in basso un po' "soft" e poco controllata, ma il Fi X ha fatto un buon lavoro pilotando le B&W, a dispetto dell'accoppiata non proprio riuscita tra potenza dell'ampli e efficienza delle casse.
Quando al Fi si collegano diffusori più indicati la prestazione in basso migliora. Con un paio
di Omega TS2R (94dB, single-driver), il Fi produce un basso più profondo e pulito che con le
B&W. E' più facile per lui controllare l'altoparlante e fornire transienti veloci e solidi.
Il PA300 mantiene ancora il vantaggio sul controllo del woofer, ma il Fi ora fornisce un basso
profondo, potente e soddisfacente. Nights in the Gardens of Spain dal cd
Mediterranea di Benise contiene percussioni profonde e molto potenti. Pur non potendo,
l'accoppiata Fi X - Omega, riprodurre l'impatto live del concerto (ma neanche il PA300 avrebbe potuto),
essi riescono comunque a ricrearne la potenza e l'emozione.
Il Fi X Magnequest facilmente riesce a fornire un basso ben controllato fino alle frequenze più
basse che qualsiasi diffusore può riprodurre - in questo caso intorno ai 40Hz. Non c'è dubbio
che il Fi X possa produrre bassi più profondi, qualora collegato a diffusori più consoni.
Pur essendo, il basso del Fi X, molto buono, nessuno compra gli ampli SET per i loro bassi
- essi sono rinomati per la loro gamma media. In questo aspetto, il Fi X non si smentisce. Egli fornisce
una gamma media che è stupefacente nella sua vitalità. Gli strumenti acustici, dalle chitarre
ai violini, ai pianoforti, hanno una presenza che è a volte sorprendente e sempre coinvolgente.
Per esempio, Le complesse armoniche di un piano, uno strumento notoriamente difficile da
riprodurre, sono rese con un'accuratezza splendida, e gli strumenti a corda risuonano proprio come
dal vivo. La chitarra acustica che suona nel cd dei Pretenders Isle of View è riproposta
dall'X in un modo incredibilmente chiaro e definito.
Su una registrazione più intensa il Fi X riesce a esprimere la potenza di Yo Yo Ma nel Concerto
in C Maggiore di Haydn. Se gli strumenti acustici suonano bene le voci, con il Fi X,
vanno ancora meglio. L'acuto di Patricia Barber in So in Love With You viene fuori con
tutte le sottili nuances intatte, e Mary Black in Song for Ireland era veramente emozionante.
Accoppiato al diffusore giusto le voci ben registrate suonano reali, sia stando seduti
davanti al diffusore sia ascoltando da un'altra stanza.
Anche le voci maschili sono ben riproposte. La gamma media riproposta dal Fi X è semplicemente stupenda.
Anche la perfomance in alto del Fi X è eccellente. I transienti sono veloci e puliti,
e le note alte sono rese chiaramente. Non c'è traccia di grana e il Fi non è mai aspro
o affaticante.
Il Fi produce un palcoscenico largo e profondo che sembra espandersi oltre i limiti dell'ambiente d'ascolto. L'olografia dell'immagine non è così convincente come con altri ampli, ma il posizionamento degli strumenti è chiaramente definito e c'è sufficiente "aria" intorno, cosa che li tiene "ben separati" almeno con le buone registrazioni.
Il Fi X lavora al meglio con carichi ad alta impedenza. Pur suonando in maniera eccellente con
diffusori da 8 ohm, il controllo sul basso diventa ancora più fermo e pulito con impedenze più
alte. Le Hornshoppe Horns, che usano un singolo driver full-range da 4 pollici Fostex,
sono state sviluppate usando un Fi X. Non è quindi una sorpresa che lavorino eccezionalmente bene
in accoppiata con l'X.
Comunque c'è un piccolo ma sensibile miglioramento utilizzando un paio di Zero Autoformers
per portare l'impedenza dei diffusori a 16 ohm. Non c'è perdita di profondità, ma anzi il controllo
sul basso e la pulizia del medio migliorano. Una caratteristica comune degli ampli SET e' la loro
superba perfomance a basso volume.
Il Fi X e' un eccellente esempio, fornendo una musica ricca e piena anche a volumi veramente bassi.
Gli ampli a stato solido tendono a suonare "grigi" ed a perdere profondità a volumi parimenti
bassi, richiedendo un volume più alto o qualche forma di loudness.
L' X è dato per 3 watt per canale su 8 ohms. Questa poca potenza può sembrare inadeguata per
molti diffusori, in realtà l'X fornisce potenza sufficiente per molti diffusori commerciali che
abbiano una sensibilità di almeno 90dB/1 watt/1 meter o superiori e a condizione di fargli
suonare la musica a lui più consona.
Il Fi eccelle con gli strumenti acustici, jazz, voci, e musica da camera. Questo non significa he
esso non possa suonare altri tipi di musica, tipo heavy metal rock o musica classica,
ma ci sono altri ampli più adatti a questo scopo.
La qualità di costruzione del Fi X è eccellente, ogni unità è cablata punto-punto
e assemblata a mano da Don Garber stesso. L'X ha un'estetica che non passa inosservata, almeno se
si ha il gusto per le cose strane. Alcune persone vedono l'X e dicono, "E' bizzarro." Altri
saranno deliziati dal suo carattere unico e dalla bellezza del funzionalissimo chassis in
alluminio che riflette il bagliore dei filamenti.
E 'interessante notare che l'X e uno degli ampli più freddi (termicamente
parlando) con cui abbia avuto a che fare. Pur funzionando in classe A i trasformatori d'uscita non
diventano mai poco più che tiepidi. Il trafo di alimentazione diventa caldo ma non scotta mai.
Il fatto che l' X operi a queste temperature rispetto ad altri ampli a valvole è una piacevole
sorpresa.
Il Fi X risponde bene al cambiamento dei tubi. Ci sono parecchie raddrizzatrici che soddisfano i requisiti dell'X. Queste includono 5Y3G, 5Y3GB, 5Y3GT, e 6106, più altre. Per i tubi di segnale ci sono le 6SF5 e 6SF5GT. Qualsiasi 2A3 e 45 NOS o nuova può essere utilizzata in questo ampli.
Fi X con tubi d'uscita CX345
Il Fi X perde qualcosa dell'immagine olografica che hanno altri ampli. Paragonando il Fi X a
un Decware Zen Triode o un BV Audio PA300 il dettaglio è un po' velato. Con alcune registrazioni
ciò impedisce all'X di raggiungere il livello di immagine olografica che sarebbe possibile.
Naturalmente, come già detto, questa caratteristica rende il Fi X piacevole anche con registrazioni
che suonano da incubo con ampli super dettagliati. Inoltre questo rende l'X capace di lavorare
in modo soddisfacente anche con sorgenti non proprio perfette, cosa che invece al dettagliatissimo
BV Audio riesce meno bene. Alla fine comunque, l'immagine olografica è solo un divertente
effetto che non ha molto a che fare con la musica.
Vista frontale dell'X con tubi d'uscita RCA 2A3, raddrizzatrice Mazda 5Y3GB.
Sulla sinistra sono visibili i jack di input e le 6SF5GT.
Appena si collega a un diffusore da 94dB o superiore si nota un certo "hum".
Questo hum non è molto fastidioso riguardo la musica ma si nota rispetto ad un ampli completamente muto.
Appena la musica parte l'hum non si nota più, ma la sua presenza può essere noiosa per alcune
persone. Dopo alcuni esperimenti mi sono accorto che cambiando i tubi di uscita si può ridurre
l'hum in misura sostanziale, anche se mai completamente. Secondo Don Garber, il trasformatore
d'alimentazione Hammond tende ad essere un po' rumoroso.
Comunque, per mantenere il prezzo dell'X utilizzare trasformatori "custom-made"
era fuori discussione. Questo "hum" non inficia la prestazione musicale e si nota solo dalla
posizione d'ascolto e con diffusori molto efficienti.
Il Fi X non lavora molto bene con carichi a bassa impedenza, anche usando la presa
a 4 ohm del trasformatore. Lavora bene con carichi da 8 ohm anche a bassa efficienza ma non ha dato
una buona prestazione con un diffusore a 4 ohm Reynaud Twins. Usando un paio di Zero
Autoformers per raddoppiare l'impedenza a 8 si sono avuti sensibili miglioramenti, sebbene l'efficienza
relativamente bassa del diffusore (e il crossover a 3 vie) non permettessero alti volumi.
A 3 watt-per-canale, il Fi X non può lavorare con tutti i diffusori commerciali.
L'efficienza è importante, ma lo è anche il progetto del diffusore. Un diffusore monovia
che non abbia un crossover che dissipi energia lavora molto bene con il Fi X.
Pur essendo le Hornshoppe Horns (92 dB) solo 2dB più efficienti delle Reynauds, esse potevano
essere portate a volumi molto alti dal Fi, così come tutte le Omega TS.
Come altri ampli a tubi che ho recentemente provato non ci sono protezioni per i tubi. Questo può essere un problema per chi ha bambini per casa, sebbene, come già detto, l'X non scaldi molto.
Fi X, tubi stock, i trasformatori d'uscita Magnequest sono visibili sulla sinistra
Il Fi X usa un circuito semplice con componenti di qualità e uno chassis
unico. E' una delizia a vederlo, specialmente quando i tubi sono accesi e riflettono il
loro bagliore sullo chassis.
La qualità sonora dell'X ha qualche piccolissimo difetto: il controllo sul basso è buono, ma non
eccezionale; l'immagine olografica non è il massimo; ed ha un piccolo ma persistente ronzio.
A dispetto di questi piccoli difetti, veramente piccoli, si ascolta che è un piacere.
L'X semplicemente trasforma il segnale audio in musica.
Con registrazioni non buone, o diffusori non proprio ben accoppiati, l'X fornisce comunque
una prestazione musicale e godibile. Con registrazioni ben fatte e i diffusori "giusti" l'X è
irresistibile, fornendo un'esperienza musicale che spesso è difficile raggiungere con gli oggetti
Hi-Fi.
Mentre l'analisi delle prestazioni "high-fidelity" è normalmente necessaria in una recensione,
il Fi X non è fatto per le specifiche o le pedanti descrizioni. A differenza dell'ultima moda 'high-fidelity', dove
grande enfasi è data al dettaglio, ai transienti, alla potenza e profondità del basso e
all'immagine, il Fi X è meglio descritto come un tutt'uno.
Esso dovrebbe essere riferito alla musica e alla sua capacità di riproporne il contenuto emotivo,
il flusso della melodia e del ritmo, e le performances dei musicisti. Molti progettisti di
apparecchi "high-fidelity" sembrano essersi scordati della musica. Non c'è grande enfasi del
dettaglio o misure perfette che hanno alcuni prodotti che rendono eccezionali alcune registrazioni ben realizzate e pessime tutte le altre. Considerando la modesta qualità di molte registrazioni, questo potrebbe essere un detrimento del godimento della musica.
Le qualità di un ampli definiscono lo scopo per il quale verrà usato.
Con molti ampli io posso sceglierne uno per l'impatto viscerale, uno per il dettaglio e
l'immagine incredibile.
Posso essere felice con ciascuno di essi, ma spesso ne cerco uno con un po' più di impatto o un
palcoscenico leggermente più profondo, cercando poi le registrazioni che mostrino queste
caratteristiche. Alla fine, trovo d'essere più soddisfatto quando inserisco un
paio di 45 nel Fi X, mi siedo e mi calo nella musica. Per me non c'è complimento più grande
che possa essere fatto ad un oggetto che deve riprodurre la musica.
Sentiti ringraziamenti a Don Garber, proprietario e progettista di Fi Audio, per avermi fornito tutte le informazioni necessarie e l'esemplare in prova.
Le foto sono di Richard George.
© Copyright 2003 Richard George - http://www.tnt-audio.com
Traduzione Italiano: Giovanni Aste