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Holfi Integra 88 SE - ampli integrato

By demons be driven...

[Holfi Integra 88 SE]
[English version]

Prodotto: amplificatore integrato Holfi Integra 88 SE
Costruttore: Holfi - Bernic - Danimarca
Prezzo approssimativo: 3300 Euro
Disponibilità: non importato in Italia, distribuito in numerosi Paesi Europei
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT Italy
Recensito nel: Gennaio 2003

TNT-Audio si è già occupata di Holfi, marchio danese dalla filosofia "particolare", in occasione della prova del lettore CD top di gamma Xaurus Rex NFB.
La fede nelle circuitazioni a zero feedback contagia ovviamente anche le amplificazioni Holfi, di conseguenza questo Integra 88 Signature Edition è dichiarato avente zero controreazione e condivide col resto della produzione alcune altre particolarità tipiche della Holfi. Mancano però, come è abbastanza logico aspettarsi, le alimentazioni a batteria che, per far fronte alle richieste di corrente di un amplificatore, avrebbero dovuto essere di dimensioni (e costo) semplicemente enormi (vedasi Jeff Rowland).
Tuttavia, qualcosa di particolare lo si ritrova negli ingressi e nella loro impedenza. L'ingresso CD offre infatti un carico di 800 Ohm (sul circuito stampato c'è scritto 820, comunque) mentre gli altri (phono, tuner, tape e aux) sono da 20 kOhm. Entrambi questi valori sono fuori dagli standards consueti (47 o 50 kOhm) e sono stati pensati per un interfacciamento ottimale con le sorgenti Holfi (vedasi prova del lettore Xaurus).
Non solo, l'ingresso denominato PHONO è un semplice ingresso linea, non c'è alcun stadio phono RIAA all'interno dell'amplificatore. Secondo la sempre esauriente letteratura Holfi, il grosso stadio d'alimentazione dell'Integra 88 SE avrebbe causato non poche interferenze ad un circuito così sensibile come uno stadio phono.
Di conseguenza, si è deciso di non inserirlo. La Holfi produce dei pre phono separati, proprio per essere utilizzati allo scopo. Resta comunque il fatto bizzarro di una coppia di ingressi marchiati PHONO e di una posizione del selettore d'ingresso corrispondente ad essi che potrebbe trarre in inganno e portare a pensare che l'ampli sia dotato di vero stadio PHONO. Così non è. I due ingressi "privilegiati" (CD e PHONO) sono impreziositi da bellissimi terminali WBT dorati disposti in orizzontale. Agli altri ingressi, più "plebei", è destinata una batteria di RCA dorati ma di qualità "basic" e disposti in verticale, come di consueto.

L'Integra 88 SE è un amplificatore piuttosto potente, con 125 watt RMS per canale su 8 Ohm e ben 200 Watt per canale su 4 Ohm. La corrente di picco max dichiarata si attesta sui 30 A su un carico di 0.6 Ohm. Non mi è chiaro come questa possa essere stata raggiunta, visto che il manuale raccomanda di non pilotare diffusori di impedenza inferiore ai 2.5 Ohm per lunghi periodi o ad alto volume, pena l'intervento delle protezioni. O si tratta di un valore "teorico" oppure lo hanno misurato senza protezioni, oppure ancora con bursts in regime dinamico.

[Holfi Integra 88 SE - inside view]

Comunque sia, che l'Integra 88 SE sia una macchina da guerra lo si evince andando a dare uno sguardo all'interno. Gran parte del peso dell'ampli è sulla sinistra del cabinet, dove è posizionato un gigantesco trafo toroidale della danese Noratel.
Non riporta diciture circa la sua potenza ma, tenendo conto che il fusibile sulla linea è di 6.3A e che il consumo max dichiarato si attesta sugli 800 watt, azzarderei in 7-800VA il valore più realistico.
Ad "aiutarlo" nel compito di fornire energia agli stadi finali (due coppie di transistors, impossibile leggere il tipo senza smontare tutto il dissipatore) c'è una batteria di condensatori CapXon per una capacità totale di filtro di circa 60.000 uF.
Il resto dell'amplificatore è estremamente semplice e curato nei particolari: il potenziomentro del volume è un buon ALPS serie blu motorizzato, selettore ingressi e volume sono posti sull'unico stampato a ridosso degli ingressi tramite lunghi rinvii metallici, la componentistica passiva appare di ottima qualità e la costruzione, a parte qualche filo qua e là, risulta piuttosto ordinata e certamente votata a rendere il percorso del segnale il più breve possibile.
I terminali d'uscita, belli e sufficientemente "spaziati", sono connessi allo stadio finale tramite delle barrette in rame pieno (vedasi foto). L'apparecchio è pensato per restare costantemente acceso ed infatti l'interruttore si trova sul retro, nella vaschetta IEC del cavo d'alimentazione staccabile. Sul frontale è posto un interruttore che attacca il carico (cioè attiva le uscite degli altoparlanti) e pone l'ampli in stand-by (per un consumo di 15 watt).
Un telecomando consente il controllo a distanza del volume ma NON la selezione degli ingressi, che si può ottenere tramite uno dei due manopoloni in legno massello che campeggiano sul frontale dell'apparecchio.
All'accensione, dopo circa 45 secondi (che sembrano un'eternità...) un relais decide che l'ampli è pronto per funzionare. Questo sistema di "pre-riscaldamento" è segnalato da un led che da rosso diventa verde.
Il pannello frontale, come da tradizione Holfi per i prodotti di maggior pregio, è in legno massello chiaro, mentre il resto dell'apparecchio è in metallo nero.

Questi i dati tecnici dichiarati per il modello Integra 88 SE:

Come si intuisce dalle caratteristiche tecniche l'ampli ha un tasso di controreazione veramente basso (zero, dichiarato), basta vedere il dato di distorsione armonica totale (THD) per averne un'idea. Di norma, a bassi valori di THD corrispondono infatti alti tassi di controreazione.
Anche la sensibilità degli ingressi è abbastanza inconsueta, così come la loro impedenza.

Il prezzo di listino di questo amplificatore (3300 Euro) lo colloca in una fascia di mercato molto alta, quella destinata ad audiofili "evoluti" che non sposano la soluzione pre + finale ma desiderano comunque disporre di grande qualità ed alta potenza.

L'amplificatore Holfi Integra 88 SE è stato provato per circa 6 mesi sia col suo partner ideale (il lettore CD Xaurus Rex NFB) sia con altre sorgenti "tradizionali". Gli sono state abbinate almeno 5 coppie di casse differenti, per classe di prezzo ed impostazione sonora.

By demons be driven...

Questo Integra 88 SE è un amplificatore potente, lo si capisce dalle prime battute. Il suo suono è vigoroso, veloce, dinamico e non fa nulla per nascondere il suo reale carattere di "combattente". L'equilibrio timbrico è piuttosto neutro, forse appena aperto sul medio-alto, con una gamma bassa profonda, potente e ben estesa.
Non ama le tonalità melliflue o soffuse, la sua grinta conferisce VITA ad ogni genere musicale gli si proponga. Questo, però, non significa che suoni metallico o asprigno. Fa della precisione assoluta la sua arma più convincente, unita ad un controllo sugli altoparlanti davvero notevole.
Così, riesce a tirar fuori il meglio anche da piccoli woofers che necessitano di "incoraggiamento" ed allo stesso tempo tiene a bada con facilità membrane più grandi e tendenzialmente più riottose a "fermarsi". Impone il suo suono, senza che ciò possa sembrare un difetto. Se avete problemi di scarso controllo in gamma bassa, questo ampli potrebbe risolverli. Mostra una appena percettibile preferenza per le ottave più profonde a scapito di quelle immediatamente superiori (medio-basso) così che nel colpo di grancassa sembra essere privilegiato il "corpo" dello strumento piuttosto che la sua pelle (non so se ho reso l'idea).
Un discorso simile può essere applicato al basso elettrico, teso e nervoso, con un occhio di riguardo alle fondamentali piuttosto che alle armoniche superiori o al colpo di dito sulle corde. Sto parlando di sfumature davvero appena percettibili, all'interno di una performance di assoluto rilievo.
Gamma media e medio-alta godono di un trattamento di favore, reso possibile dalla notevole capacità introspettiva e di analisi del messaggio sonoro. Tutte le nuances - anche i rumori e gli accompagnamenti più di sottofondo - vengono estratte con precisione e rigore e portate all'attenzione dell'ascoltatore che può, pertanto, decidere di seguire, con estrema facilità, sia la "trama" principale di un brano sia tutto il lavoro "sotterraneo" di arrangiamento.
Le voci non fanno eccezione, ed ogni singolo interprete viene rispettato nel suo ruolo (solista o corale). Non ho notato alleggerimenti o asprezze di sorta, solo una attenzione quasi maniacale al dettaglio ed alla precisione del cantato. Solo talvolta, con incisioni non troppo accurate da questo punto di vista, avrei preferito un atteggiamento più accondiscendente, per aumentare la godibilità del programma proposto.
Come è facile immaginarsi, un trattamento analogo viene riservato agli strumenti a corda ed agli archi, sempre lucidi e mai mielosi o eufonici. Ecco, forse è questa la chiave per capire la timbrica di questo amplificatore: rifiuta l'eufonia fine a se stessa, quella fatta di tonalità morbide e melense, calde ed "intubate". L'ascolto è comunque piacevole, proprio grazie alla pulizia ed alla correttezza di cui questo ampli è capace. Non occorre essere "eufonici" per suonare piacevoli.
In gamma alta, infine, si ha la conferma di quanto detto sinora. Con grande rispetto per il contenuto energetico ed armonico di piatti e strumenti percussivi, questo Integra 88 SE non perde niente per strada: nella sua attenta analisi del messaggio sonoro propone ogni minimo particolare all'attenzione di chi ascolta.
Talvolta, con qualche disco un po' troppo generoso in gamma alta, si ha la sensazione di un eccesso di alte frequenze, eccesso non mitigato - come è logico aspettarsi - da alcun arrotondamento o, peggio, tosatura del segnale.

In definitiva, la timbrica di questo Holfi si presenta come sana e corretta, rispettosa di tutti gli strumenti musicali e del loro contenuto armonico. Il tutto risulta poi impreziosito da una coerenza tonale davvero di grande spessore.

Dinamica

Come dicevo, è un ampli potente e non fa nulla per nasconderlo. La riserva dinamica a disposizione è sempre più che sufficiente per risolvere d'autorità i passaggi musicali più complessi ed intricati. Sia in gamma bassa che sul medio-alto il piglio severo e deciso di questo amplificatore fa sentire i suoi benefci effetti sui diffusori più riottosi.
Ho timore a dirlo per paura di essere frainteso a causa dei soliti luoghi comuni del mondo audiofilo ma, in qualche modo, questo Holfi mi ricorda le prestazioni delle amplificazioni Krell meglio riuscite: veloci, decise ed autoritarie, intrepide anche quando poste di fronte a compiti difficili, sia per genere musicale che per tipologia di diffusore.
Se pensate che i vostri diffusori siano lenti e poco controllati, provate un amplificatore di questo tipo e vedrete che comincereste a ricredervi.
La velocità, i tempi di attacco e rilascio e lo smorzamento sono di ottimo livello e non lasciano molto spazio a critiche di sorta. I generi musicali più ritmati ed energetici vanno a nozze con questo amplificatore danese e davvero si può spaziare tanto quanto si vuole, dal metal all'hip hop, al funky al trip fino all'elettronica più cattiva. Potete stare certi che il groove sarà sempre quello giusto.
Poi, if you wanna party, c'è la manopola del volume che aspetta soltanto di essere dolcemente ruotata tramite il telecomando. Alzate il volume senza timore, la riserva dinamica di questo ampli farà il resto, fino a livelli da convocazione di riunione straordinaria di condominio :-)
Il sottotitolo di questa recensione, a questo punto, dovrebbe essere chiaro: "By Demons be driven" significa Guidati dal demonio. Il brano estratto è estratto da "Vulgar display of power", uno degli album più belli dei Pantera [1992 - Atco Records - 7567-91758-2].
Un ambiente veramente grande vi permetterà di gustare al meglio le capacità energetiche di questo Integra 88 SE. In ambienti piccoli e diffusori di sensibilità media (88-90 dB) sarà difficile arrivare nelle vicinanze di metà corsa della manopola.
Non è comunque un gigante cattivo. Quando deve soffermarsi ad ammirare le più piccole variazioni di livello lo fa con grazia e precisione, mostrando un carattere forte e deciso ma anche estremamente rispettoso della Musica che ascoltate. Non è, infatti, mai gigione o grossolano, anzi.

Immagine e soundstage

Grazie alla estrema precisione di cui è capace, aspettatevi un palcoscenico dipinto a tinte forti e decise, con contorni netti e decisi, poche slabbrature ed ammorbidimenti. Ben sviluppata nelle tre dimensioni, la scena si apre davanti a voi in maniera molto realistica e naturale. La profondità è ottima e così pure la larghezza, limitata solo dalle pareti laterali della stanza.
Quella leggera predilezione per il corpo della grancassa anzichè per la pelle, rende il posizionamento spaziale dei colpi un po' meno "puntuale" di come potrebbe apparire con altre amplificazioni più dotate da questo punto di vista.
Mi spiego: la localizzazione dello strumento è certa e ben stabile ma all'interno della zona dello spazio nella quale si riesce ad identificare lo stesso non appare chiarissima la posizione del colpo sulla pelle. Tanto per fare un esempio, con una amplificazione Naim utilizzata nei vari confronti, tale precisione "geometrica" era ben maggiore. Si tratta di follie audiofile, lo capisco bene e me ne rendo conto, ma non dimentichiamoci mai che stiamo parlando di un amplificatore integrato che costa 3300 Euro.
Se posso muovere ancora una piccola critica, direi che avrei preferito - un po' per gusto personale ed un po' no - maggiore ariosità nello stage virtuale, un migliore senso di respiro, un po' sacrificato in favore del rigore e della precisione.

Consigli d'uso

Il Costruttore raccomanda di tenere l'ampli sempre acceso e di non giudicarlo mai prima di 2-3 ore di "warm-up". A me è parso un po' eccessivo e direi che già dopo 30 minuti si abbia il massimo delle prestazioni. Regolatevi secondo il vostro orecchio.
L'ampli non è protetto contro i cortocircuiti sulle uscite quindi, dovendo collegare/scollegare i cavi di potenza, meglio spegnere onde evitare che un accidentale corto mandi in fumo i vostri sudati 3300 Euro.
Il lettore CD da collegare, vista la particolarità dell'ingresso ad esso preposto, dovrebbe essere accoppiato in DC o in AC con almeno un condensatore da 47 uF. Inoltre, esso dovrebbe essere capace di pilotare un ingresso di così bassa impedenza. Mi sembra perciò evidente che, piuttosto che complicarsi la vita, sia di gran lunga meglio orientarsi su una catena tutta "Holfi". Oltretutto, lettore CD ed ampli hanno mostrato di gradire l'uno la presenza dell'altro. Ad essere più precisi, è il lettore CD Xaurus che ha beneficiato un bel po' della presenza dell'ampli Integra.
Per i diffusori, sono sconsigliati carichi inferiori ai 2.5 Ohm, pena l'intervento delle protezioni (termiche, immagino).
Il cavo d'alimentazione è staccabile, pertanto l'apparecchio potrà trarre beneficio dall'adozione di un cavo di migliore qualità.

La pulizia del frontale andrebbe fatta con un panno soffice e con prodotti specifici per il legno.

Lamentele

Costruzione e finitura.
La costruzione, come nel caso del lettore "partner", è eccellente, all'esterno. Il tutto dona una piacevole sensazione di qualità e solidità. All'interno, a parte qualche gruppo di cavetti un po' svolazzante tenuto insieme con fascette serracavo, non si può criticare molto. La qualità e la posizione dei connettori d'ingresso per CD e PHONO è eccellente, meno quella degli altri ingressi. Su una macchina di questo costo, credo che con un piccolo sforzo si sarebbe riusciti a dotare TUTTI gli ingressi dei preziosi terminali WBT.
I connettori d'uscita sono comodi e ben posizionati (grande sollievo).
Il telecomando, dall'aspetto un po' misero, consente solo la regolazione del volume. Niente selezione ingressi, niente OFF/STAND BY. L'oggetto, comunque, si è mostrato piuttosto resistente (iterati Silvia-test non hanno apportato alcun danno, ne' funzionale ne' estetico :-)).
Ho avuto qualche piccolo problema, verificatosi per 3 volte, con l'interruttore salvavita di casa. Per motivi a me ignoti è intervenuto alla semplice accensione dell'amplificatore. Interpellata la Holfi a proposito, non ha saputo fare una diagnosi del problema. L'ampli, comunque, ha sempre funzionato in maniera impeccabile.

Infine, ho trovato piuttosto fastidioso il tempo d'attesa (quasi 1 minuto!) per poter ascoltare l'amplificatore dopo la procedura d'accensione. Abituato ai soliti 3-4 secondi della maggior parte degli amplificatori, può persino venire il sospetto che ci sia qualcosa che non va. Certamente quei 45 secondi devono essere sembrati un'eternità a mia figlia (15 mesi) che, come tutti i bambini, quando chiede una cosa (in questo caso, la Musica!) è poco incline ad attendere un minuto prima che accada l'evento :-)
In più di un'occasione si è rivolta a me con aria interrogativa, come per dire: "beh, l'hai acceso o no?". Nonostante si possa cercare di fare altro nel frattempo, tipo accendere il lettore CD, selezionare la traccia e sedersi in posizione, resta comunque un imbarazzante "...silenzio che descriverti non saprei..." come direbbe il grande Paolo Conte.
Col passare degli anni e con l'aumentare del numero degli apparecchi provati, sto maturando una certa idiosincrasia paranoica verso i componenti HiFi poco user-friendly che richiedono complesse e lunghe procedure prima che possano espletare il loro dannato compito. Ormai neppure ai motori diesel si fa più la procedura d'accensione lenta e noiosa! :-)
Come diceva Beppe Grillo, datemi un tasto ACC-SPENG e basta!!!! :-))

Infine, due parole sul prezzo. Per quanto il suono sia all'altezza del costo dell'apparecchio (non così il lettore CD partner) ho riflettuto un po' sul dove possano essere andati a finire i 3300 richiesti per l'acquisto di questo apparecchio, in verità piuttosto semplice e tradizionale.
Non sono giunto ad una conclusione univoca ma mi è capitato di vedere altri amplificatori equipaggiati con componentistica dello stesso livello (o superiore) e forti dello stesso grado di finitura, costare nettamente meno. Penso, tanto per fare qualche nome, ad AM Audio, all'integrato Praecisa Sonoro che provai qualche anno fa ed agli integrati Norma e Pathos. OK, si tratta di prodotti italiani avvantaggiati nel rapporto qualità/prezzo...però...

Suono.
Pur non essendo un amplificatore che mi ha conquistato il cuore, devo riconoscere a questo Holfi una qualità sonora esente da critiche serie. Fa il suo dovere con rigore e precisione, ha potenza e dinamica da vendere, funziona bene ed è tonalmente corretto. Forse un po' per gusto personale, un po' per aver incontrato altre amplificazioni più coinvolgenti emotivamente, avrei preferito più pathos ed emozione, anche a costo di qualche pecca nella riproduzione dell'evento sonoro.
La mia sensazione è che quei componenti HiFi che fanno del rigore assoluto la ragione stessa della loro esistenza si perdano in realtà per strada qualcosa che E' PRESENTE nei dischi e nella realtà e che magari esce allo scoperto solo se ogni tanto si abbondona il metronomo ed il bisturi. Ripeto, è una sensazione PERSONALE che tutti questi mesi di utilizzo non sono riusciti a cancellare.

Conclusioni

Come il lettore "partner" Xaurus Rex NFB, anche questo Integra 88 SE è un componente particolare, pensato per funzionare al meglio coi prodotti della stessa Casa. Ciò ne limita un po' la diffusione e la flessibilità d'impiego ma, d'altra parte, filosofie simili non sono certo nuove nel mondo dell'HiFi (basti pensare ai prodotti Naim, ad esempio).
Il costo è elevato e per una cifra simile si comincia ad acquistare qualche coppia pre + finale di un certo pregio, ma chi sceglie Holfi lo fa perchè ne abbraccia in toto la filosofia costruttiva e sonora. Contrariamente al lettore CD, la qualità sonora di questo amplificatore giustifica il prezzo elevato.

© Copyright 2003 Lucio Cadeddu - http://www.tnt-audio.com

Commento del progettista

Caro Lucio,
penso che tu abbia catturato appieno la vera essenza dell'Integra 88 SE. Ho anche l'impressione che l'impegno che tu metti nel testare un apparecchio sia di gran lunga superiore a quello al quale sono abituato da altri critici audio. Questo merita un grande riconoscimento!

L'Integra 88 è stato pensato per dare vigore e vita anche ai diffusori più difficili pur senza rinunciare a produrre un suono armonico e musicale. Secondo la tua recensione, sembrerebbe che ci siamo riusciti.
Ho qualche commento più specifico: l'avvertenza di non pilotare carichi sotto i 2.5 ohm è da intendersi come suggerimento generale, per un carico "complessivo" di 2.5 ohm. Ad esempio, diffusori elettrostatici che presentano impedenze molto basse in certe porzioni dello spettro audio non sono affatto un problema per l'Integra 88.
L'avvertimento è solo a scopo precauzionale per evitare eccessivi surriscaldamenti con conseguente riduzione della "vita" media dei condensatori e quindi dell'ampli stesso.

L'essere stato molto pignolo nella tua recensione ha avuto un effetto negativo, poichè nel frattempo noi abbiamo già progettato il successore dell'Integra 88 SE, l'Integra 5.1. Come si intuisce, si tratta di un ampli multicanale che possiede la stessa qualità musicale dell'88 quando usato come un semplice 2 canali. Pensa che io lo preferisco perchè lo trovo più pulito e più musicale, anche se l'88 è più potente.
E' leggermente meno costoso dell'88 ma ha 3 canali in più (5 x 100W) per poter riprodurre l'audio multicanale.

Ci piacerebbe conquistare il tuo cuore ([nell'articolo c'è scritto che l'88 SE non ha conquistato il mio cuore NdR]) così stavamo pensando di farti provare il nostro finale NB1, alimentato interamente a batterie, 70 kg di peso per 130 watt per canale. E' costoso? Certamente, ma l'alternativa è un Jeff Rowland che costa 5 volte tanto.
Peter Holstein - Holfi

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