Amplificatore Integrato Karan Acoustics KA-l1
Il Gigante Invisibile
Prodotto: Amplificatore Integrato KA-I1
Costruttore: Karan Acoustics - Yugoslavia
Prezzo appr.: 1,300 $ - 1400 Euro (esclusi spedizione e sdoganamento, offerta promozionale limitata)
Recensore: Dejan V. Veselinovic
Recensione del: Gennaio 2001
Novi Sad si trova a circa 70 km a nord di Belgrado ed è sede di molte industrie, una delle quali è Karan Acoustics. Karan Acoustics è un marchio che prende il nome dal suo fondatore e progettista capo Milan Karan, un ingegnere con notevole esperienza nei settori dell'audio e del video professionali, con lunghi anni di Televisione Nazionale alle spalle. La sua passione, tuttavia, era e rimane l'audio e così, con un amico di vecchia data, ha fondato la Karan Acoustics e iniziato la produzione di apparecchi audio hi-end.
Tre sono gli aspetti che fanno di Mister Karan un progettista molto diverso dalla norma. In primo luogo, crede fermamente nell'ascolto e nel confronto delle sue "creazioni" con l'unica realtà nel mondo della musica, vale a dire la performance dal vivo; ogni volta che il tempo glielo consente, non perde l'occasione di assistere a qualche evento musicale dal vivo invece di starsene a guardare la TV o il DVD.
Secondo, ha idee molto particolari sulla progettazione dei circuiti, ed è noto da queste parti per i suoi progetti che i colleghi ingegneri di solito considerano impossibili e non funzionanti, salvo poi venire informati dallo stesso Karan che stanno ascoltando "l'impossibile". Terzo, ha vedute DAVVERO non comuni sul significato di termini come affidabilità, solidità di costruzione e controllo di qualità; sottopone i suoi apparecchi ad un trattamento tale che dubito seriamente che il 99% dei prodotti High End sopravviverebbe.
Secondo Mister Karan non è tanto la tecnologia utilizzata, quanto piuttosto COME viene utilizzata che porta ad ottenere il risultato voluto. E' per questo che ci sono componenti "high end" dal suono mediocre e, per contro, componenti "low end" che suonano molto meglio di quanto ci si aspetterebbe dal loro prezzo.
Tanto per fare un esempio, l'esemplare qui in prova è uscito dalla fabbrica dopo i dovuti test che consistono, tra l'altro, nel far andare l'amplificatore per 48 ore, il 40% delle quali in "clipping" (sic!). Il "clipping" è una delle forme più severe di distorsione, dal momento che sottopone l'amplificatore ad uno stress incredibile e che coinvolge tutti i suoi componenti, i circuiti audio, l'alimentazione e, soprattutto, lo stadio di uscita.
Se, per qualunque motivo, un apparecchio non supera questo test, non lascia la fabbrica. Per quanto ne so, nessun altro costruttore tratta così i suoi apparecchi. Ma per il resto Karan, alto circa due metri, ama la buona cucina ed è una delle persone più gioviali che abbia mai incontrato.
Sul pannello frontale si trovano solo due manopole - il selettore delle sorgenti ed il controllo del volume. Un LED blu indica la sorgente selezionata. Il pulsante d'accensione è sul pannello posteriore, nel quale si trovano anche i connettori d'uscita WBT per i diffusori e prese RCA di elevate qualità ed affidabilità, dorate e con isolamento in teflon per un totale di quattro ingressi e di un'uscita "tape". Il quinto ingresso è un bilanciato XLR, per un eventuale lettore CD che avesse un'uscita con queste caratteristiche.
All'interno, la vera e propria selezione degli ingressi è effettuata da relè sotto vuoto. I relè di protezione dei diffusori sono degli Schrack di produzione tedesca da 8 Ampere di specifiche. La parte centrale è occupata da un trasformatore toroidale da 600VA a bassa perdita realizzato su specifiche, con primario in comune per i due canali, ma secondari separati per ciascun canale.
La rettificazione è realizzata da diodi discreti 1N5406: si tratta di diodi di rettificazione a risposta veloce, da 3 ampere di specifiche; dalla collocazione dei 32 diodi si direbbe che ciascun canale ha diodi disposti in parallelo, più rami positivo e negativo completamente indipendenti per ciascun canale.
Si tratta di una soluzione obbligata per poter incrementare significativamente la stabilità dell'amplificatore sotto stress e per evitare cali di corrente. Dopo i diodi, ci sono due condensatori di filtro da 10.000uF/63V disposti in parallelo per ciascuna linea di alimentazione, per un totale di 80.000uF. Il dispositivo di filtrazione addizionale è della tedesca Roe (Roederstein). Condensatori Wima sono in evidenza sulla scheda un po' ovunque.
L'amplificazione iniziale è realizzata da operazionali a circuiti integrati Burr-Brown, e gli amplificatori di potenza impiegano anch'essi una sorta di circuiteria ibrida, mescolando operazionali e dispositivi bipolari di elevata qualità. I transistor del driver sono 2SC2168/2SA958, e i dispositivi di uscita sono 2SC3858/2SA1494, in entrambi i casi Sanken; i transistor di uscita sono di tipo RET (Ring Emitter Transistor, che sono in realtà composti da diversi piccoli transistor al posto di uno solo grande, poichè questa soluzione migliora la risposta in frequenza e incrementa i tempi di salita). Circuiti ibridi, con operazionali Burr-Brown ed Analog Devices e transistor discreti sono impiegati estesamente.
I piccoli condensatori sono prevalentemente WIMA, e tutte le resistenze di potenza sono del tipo a film metallico all'1%. Le resistenze di emissione sono del tipo MPC di Motorola, anch'esse a film metallico invece del filamento o del carbonio; sono quindi non induttive, a tutto vantaggio della stabilità, specialmente nella zona critica delle alte frequenze. La cablatura interna è van den Hul.
L'amplificatore opera in configurazione completamente bilanciata, e impiega massa flottante; il che si traduce in un significativo aumento della stabilità, come pure dei rapporti segnale/rumore.
Il cabinet è in alluminio. Il pannello frontale è spesso ben 20 mm; il pannello posteriore e la piattaforma inferiore sono spesse "solo" 10 mm; confrontatelo con lo spessore del pannello negli apparecchi di classe economica che, quando va bene, è un foglio di metallo di 1.2 mm. Il coperchio, spesso solo 5 mm, è il parente povero della situazione.
I pannelli laterali sono dissipatori di calore, direi si tratta dei tedeschi Fischer SK 56 (alti 75 mm, larghi 300 mm, 0.46K/W), e sono molto efficienti - e costosi. Ma a tali livelli di potenza un'elevata efficienza è necessaria.
Ecco le specifiche del Karan: 180/300W a 8/4 Ohm, 20...20.000 Hz, con una distorsione non superiore allo 0.03%. La risposta è dalla corrente continua a 300.000 Hz -3 dB, il fattore di smorzamento è superiore a 1.800 (65 dB) 20Hz-20kHz (senza induttori di uscita!), e il rapporto segnale/rumore è > -112 dB. Le dimensioni sono 500x90x390 mm (Larghezza x Altezza x Profondità), incluse tutte le protuberanze sui pannelli anteriore e posteriore. Il peso è di 16 kg netti.
Tutto ciò è molto bello ed interessante, ma come si comporta all'ascolto? Come suona questo amplificatore?
Bene, in realtà non suona per niente. Non c'è. E' impossibile non notare le sue dimensioni ed il suo peso, ma musicalmente è in grado di fare la più grande delle magie: scomparire. Siete solo voi e la musica, nessun amplificatore di mezzo.
E' un effetto misterioso, quasi inquietante. Ho usato un lettore CD piuttosto modesto per le prove, un Harman/Kardon HD730, modificato solo sostituendo i piedini originali con delle punte SoundCare, ma giuro che non mi ero mai accorto di quanto questo lettore potesse dare a volumi di ascolto così bassi. Per esempio, ho sempre pensato che la consistenza dei bassi fosse per lo più una questione di volume e dei limiti psico-acustici del nostro udito, ma questo amplificatore mi ha fatto rivedere le mie opinioni.
Se riesce a realizzare questo a basso volume, senza sbavature, e conservando pienamente il quadro tonale, allora riesce in quello che nessun altro amplificatore che mi è passato per le mani prima d'ora è in grado di fare.
Le "Quattro Stagioni" di Vivaldi sono state altrettanto convincenti della energia elettrica pura di Billy Idol, ed i Led Zeppelin erano ad un passo dalla presenza reale - davvero sconvolgente se si pensa che si tratta di una registrazione di quasi 30 anni fa. I "Carmina burana" sono stati un vero piacere da ascoltare, e l'ho fatto a volume davvero basso, sorprendendomi della quantità di dettagli e della consistenza fisica, quasi surreale, della musica.
Bene - mi sono chiesto - se questo amplificatore fa tali meraviglie a basso volume, cosa riuscirà a fare a volume di ascolto normale o al di sopra del normale? Nulla di meglio che provare per saperlo.
Non avrei dovuto. A basso volume di ascolto l'avevo amato, ma dopo averlo ascoltato a volume più elevato non credo che riuscirò mai a restituirlo. Dovrò farlo, ovviamente, adesso proprio non ce la faccio a comprarmelo, ma credo sinceramente che la separazione sarà breve.
A volume normale la musica, qualunque essa sia, raggiunge un presenza tale da farti credere di poterla toccare, quasi fosse un oggetto reale, fisico. Naturalmente non può essere una presenza fisica ma quanto al reale ci potete scommettere!
Sarà meglio che mi fermi ora, altrimenti rischio di diventare retorico e stucchevole.
Quanto segue sono alcune mie note personali che ho steso a vostro beneficio. Ma vi prego di non dimenticare che quella che state leggendo è una valutazione soggettiva.
Nel corso degli anni, diciamo durante gli ultimi cinque, mi è passata per le mani ogni sorta di apparecchio hi-fi, compresi Krell, Levinson, Kensonic, anche se purtroppo nessuno Spectral. Dunque, so cosa offre il mercato ed a quali prezzi.
Detto in termini molto semplici nessuno, e dico NESSUNO dei marchi appena citati è in grado di reggere il confronto con questo amplificatore. Lo so, è una affermazione pesante, ma fermiamoci a riflettere un momento: l'audio, e specialmente l'audio hi-end, è un grosso business, miliardi di dollari passano di mano ogni anno.
Tutti i grandi nomi dell'audio hanno, chi prima, chi dopo, iniziato da un garage o da uno scantinato, ma per quanto ne so molti hanno perso per strada la ricerca della qualità sonora concentrandosi sul marketing di una gamma sempre più vasta di prodotti e sull'incremento della produzione. Inoltre, sempre per quanto è a mia conoscenza, altrettanti marchi sono falliti e sono stati acquistati dai colossi dell'elettronica che ne hanno potuto così sfruttare il nome.
E cosa pensate che facciano i big dell'elettronica di questi marchi famosi, se non cercare di incrementare ulteriormente la produzione così da realizzare maggiori guadagni?
In altre parole, se siete alla ricerca del suono vero dovrete con ogni probabilità cercare tra i costruttori piccoli e specializzati, che vivono ai margini del mondo dell'audio e che fanno una grossa fatica a sopravvivere. Non possono fare concorrenza ai colossi dell'elettronica sul prezzo, e così scelgono un approccio audiofilo. Ma sono solo pochi ad attuare veramente questa strategia.
Karan Acoustics è precisamente uno di questi. Non danno dettagli sul funzionamento dei loro circuiti anche se è ovvio che devono avere qualche asso nella manica. Inoltre, i compromessi sul prezzo sono banditi alla Karan e la scelta è sempre quella di utilizzare materiali e componenti di qualità superiore.
Tutte le regole su come un apparecchio audio dovrebbe essere progettato e realizzato sono rispettate con precisione millimetrica, e lo si nota chiaramente in questo amplificatore. Ma allora, vi chiederete, come è possibile che siano in grado di offrire il massimo della qualità a prezzi umani? Semplice: un'ora di lavoro in Yugoslavia costa 1/7 (avete letto bene: un settimo) di quanto costa, diciamo, in Germania, ed 1/10 di un'ora di lavoro negli Stati Uniti.
E' per questo che riescono a produrre apparecchi senza compromessi. Metteteci un trasformatore toroidale realizzato su specifiche, un approccio completamente bilanciato (non quasi bilanciato come quasi tutti gli altri fanno), materiali di qualità superiore, ed amalgamate il tutto con le notevoli conoscenze tecniche della squadra di progettisti: non può che venirne fuori un prodotto piuttosto buono. Per arrivare ad essere eccellente, dovrete aggiungere quel tocco di pazzia audiofila che, a quanto sembra, non manca certo ai progettisti della Karan Acoustics.
Non ha un suono "da transistor" o valvolare, non ha il suono di un MOSFET e nemmeno di un IGBT - semplicemente non suona per nulla. Non lo si può classificare dal momento che riesce abilmente a combinare i pregi di tutte queste tecnologie, senza peraltro mostrarne i difetti.
Ha il calore e l'ambienza delle valvole, ma offre una assai maggiore quantità di dettagli ed un migliore controllo dei diffusori di quanto un ampli valvolare sia mai riuscito a fare. Ha il dettaglio e la focalizzazione dello stato solido, ma assolutamente senza l'asprezza e gli acuti a volte taglienti di questa tecnologia. Suona quasi come un MOSFET, ma arriva a produrre una quantità di corrente come pochi amplificatori MOSFET possono sperare di fare, persino usando gli ultimi dispositivi Toshiba con maggiori capacità di corrente (rispetto ai poveri Hitachi da 7 a 12 A). Come riescano a fare tutto ciò esattamente non lo so, ma che importa?
Dunque sto provando un apparecchio senza difetti. La mia lunga esperienza di prove di strumenti tecnici mi ha insegnato a non fidarmi innanzi tutto di me stesso e poi degli altri. Sino ad oggi ritenevo che l'Electrocompaniet ECI-1 (2x100W/8 Ohm, dal prezzo approssimativo di 4000 $, 4300 Euro), ora fuori listino, fosse il migliore tra gli amplificatori integrati da me ascoltati, assai meglio di Krell ad esempio. Così ho deciso di verificare.
Mi sono fatto prestare un ECI-1 e l'ho confrontato con il Karan: non c'è paragone. L'ECI-1 è effettivamente un grande amplificatore ma la somiglianza con il Karan finisce qui.
Quindi ho deciso di tagliare corto e di andare sino in fondo - così ho preso in prestito quello che è probabilmente il migliore DAC sulla terra, il dCS Elgar. Si, ho collegato l'uscita coassiale del mio modesto HD730 con il dCS, e quello che ho ottenuto è stato di immalinconirmi ancora di più.
C'era dettaglio prima, ma ora l'Elgar ne mette in evidenza assai di più, e tutto ciò con le mie casse AR94, nella mia stanza: nessuna sala d'ascolto specificamente progettata, nessun trattamento acustico particolare, solo la mia stanza di tutti i giorni.
Ma questo non ha fatto che confermare una volta per tutte quanto già vi ho detto: il KA-I1 è il migliore amplificatore integrato che abbia mai suonato nel mio impianto. E' stato grande sia con l'impianto di base, di classe economica sia, ancor di più, con l'aggiunta del dCS, il che mi fa pensare a cosa riuscirebbe a fare questo amplificatore con un impianto di qualità complessivamente superiore.
Ho sentito di meglio, ma solo con unità separate, e dal costo almeno 10 volte (!!!) superiore. E sicuramente questo non è un confronto proponibile.
Un prodotto davvero eccezionale, e ho aspettato 16 anni prima di dirlo. Il migliore integrato che abbia ascoltato sino ad ora - Krell, Levinson and Kensonic inclusi. Dove gli altri amplificatori colpiscono, il KA-I1 riesce a sparire, avvicinandosi come mai prima d'ora al vecchio Sacro Graal dell'audio - un semplice filo con guadagno.
Dovrete abituarvi a questo effetto così inusuale ma quando vi ci sarete assuefatti ne diverrete dipendenti per sempre. Non molti altri amplificatori vi sembreranno più di qualità sufficiente (sebbene, nonostante tutto, su un Electrocompaniet ECI-1, non avrei nulla da ridire).
A causa degli ultimi 10 anni di sanzioni ONU e della guerra della NATO nel 1999, questo prodotto è attualmente acquistabile solo via internet. Stanno cercando di attivare un sistema di distribuzione, ma ci vorrà tempo. Tuttavia potete chiedere informazioni a vox@eunet.yu.
Quanto al prezzo, che ha dell'incredibile, mi è stato detto che si tratta di un'offerta promozionale, valida solo per le prime 20 unità vendute, dopo di che il prezzo si attesterà al livello "normale" di circa 2000 $ (2200 Euro). Inoltre, le foto che vedete si riferiscono ad uno dei primi 5 esemplari, mentre gli altri avranno un aspetto più carino, con alcune sporgenze in più ed un display al centro del pannello anteriore. All'accensione si illuminerà in rosso e al posto della fila di LED blu nella parte inferiore del pannello, un indicatore rosso segnalerà l'ingresso selezionato. Tutto ciò senza alcuna modifica di prezzo.
Infine, Mister Karan non permetterà ad alcun distributore di mantenere suoi prodotti in magazzino, quanto meno ufficialmente. E' sbagliato, dice, lasciare un apparecchio ad impolverarsi: i suoi componenti cominceranno lentamente ma inesorabilmente a modificare le proprie caratteristiche operative.
Quindi, ciascuna unità è assemblata su ordinazione da un tecnico che certifica il proprio lavoro, e sottoposta a controllo di qualità da Mister Karan stesso, che a sua volta certifica il superamento dei test. Uno di questi, come ho già detto, consiste nel fare andare l'amplificatore per un tempo totale di 48 ore, il 40% del quale in "clipping". Se sopravvive a questa prova killer lo potrete avere, ma allora non dovrete fare altro che disimballarlo, collegarlo, sedervi e lasciarvi cullare dalla musica.
© Copyright 2001 Dejan Veselinovic - http://www.tnt-audio.com
Traduzione ed HTML Editing: Aldo Polettini
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