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Kora Explorer 90 integrato ibrido

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[Kora Explorer 90]

Prodotto: Kora Explorer 90SI ampli integrato
Produttore: Kora Electronic Concept - Francia
Prezzo approx.: 825 Euro/825 $
Recensore: Werner Ogiers

L'era spaziale

Kora è una piccola e relativamente giovane azienda di Tolosa (Francia) che ha iniziato la sua attività nel campo della tecnologia aerospaziale (la zona della piccola e splendida Tolosa è un misto di aziende tipo della Silicon Valley e Cape Canaveral) ma che, dopo un po' si è orientata all'audio. Valvole pure e ibridi.

Ibridi a valvole. Oltre dieci anni fa, quando ero uno studente squattrinato, bramavo il Luxman LV-103. Era un grosso e ben equipaggiato integrato con lo stadio di guadagno a tubi e lo stadio di potenza a mosfet.
Fu anche uno dei primi componenti a riportare all'attenzione della massa l'utilizzo dei tubi. Non ne ho mai sentito uno però aveva una buona reputazione e poi era bellissimo con la valvola che si vedeva attraverso la finestrella sul frontale. Ne ho sempre desiderato uno ma sapevo che non me lo sarei mai potuto permettere.

Pochi anni fa la mia attenzione fu rapita dal Copland CSA-14. Stessa architettura del Luxman in un contenitore molto molto simile a quello dei prodotti Cello (l'azienda, non lo strumento).
Desiderabile? Naturalmente. Ne volevo comprare uno ma un ascolto a casa rivelò che il Copland non gradiva molto il carico delle mie Quad elettrostatiche: suono secco, un disastro con le sibilanti. Calore? Come no, il polo! Per me l'esperienza con gli ibridi poteva dirsi terminata.

Ed ecco arrivare nel mio sistema, per una deviazione di rotta, un francese ibrido tubi/stato solido. Una cosa che noterete quando incontrerete l'Explorer è che è simile a uno degli ampli degli anni '80 sopradescritti.
Ha una finestrella per guardare le valvole proprio come quella del Luxman ma tutte le somiglianze finiscono lì. Il resto è un grosso e pesante contenitore nero con un po' di manopole e pulsanti come se nessuno in Kora avesse pensato a curare il design esterno dell'amplificatore.
Suppongo che ciò abbia a che fare con problemi di costo ma se LFD e Audio Analogue fanno splendidi amplificatori per lo stesso prezzo....Capite cosa voglio dire?

Un dettaglio saliente: la stampa audiofila francese ha già dichiarato questo amplificatore come il miglior integrato francese in quella classe di prezzo. Ma ancora, cosa vi aspettate?
Torniamo al lavoro. L'Explorer ha sei ingressi linea incluso il registratore, non offre schede phono opzionali (una vergogna), ma ha un selettore AV-bypass con il quale l'unità viene convertita in un finale pilotato direttamente dagli ingressi AV. Così si può fare un sistema Audio/AV dove il Kora si occupa della musica ed è asservito ad un processore esterno per gli impieghi AV.
Sul pannello posteriore troviamo un cavo IEC con vaschetta, molti pin RCA dorati di ingresso e quattro connettori dorati d'uscita di buona qualità per i due diffusori. L'Explorer ha una modalità di stand-by e si attiva realmente tre minuti dopo l'accensione, lo stato operativo viene indicato da un led sul pannello frontale.
La qualità costruttiva generale è buona ma niente di più. Per esempio, due delle viti usate per mantenere il coperchio in posizione non sono ben adattate alla sede. Non andavano bene prima che io cominciassi lo smontaggio e non sono andate bene neanche dopo che io avevo speso un bel po' di tempo per rimetterle a posto.

Le specifiche principali sono:

Durante l'uso l'ampli si scalda leggermente. Non ci sono problemi da questo punto di vista! Non che tutto vada bene: durante l'ascolto ho notato un certo sbilanciamento di volume a favore del canale destro. Forse Kora dovrebbe fare più attenzione alle tolleranze dei componenti o dovrebbe inserire un controllo di bilanciamento.

Uno sguardo attraverso la "finestra"

[Kora innards]

La caratteristica peculiare dell'Explorer è la semplicità. Il primo stadio di guadagno utilizza un doppio triodo ECC81 per entrambi i canali mentre lo stadio di potenza contiene un'altra ECC81 e quattro mosfet più qualche altro componente passivo.
Lo stadio di potenza impiega 6dB di controreazione totale. Dopotutto questo ricorda l'approccio LFD di assoluta semplicità che è promessa di un suono di qualità.
Purtroppo l'alimentatore è un po' troppo semplice. Un trasformatore toroidale da 220 VA seguito da un ponte rettificatore e un set di condensatori di filtro da 10000uF divisi tra i due canali.
Nella mia esperienza (e quindi con le mie Quad), un alimentatore dual mono, o almeno due rettificatori e set di condensatori conducono ad una più stabile immagine stereo e ad un suono più solido. Fortunatamente (e naturalmente) l'alimentazione per i tubi è derivata da un secondario separato ed è stabilizzata con una combinazione zener/mosfet.

L'impressione generale sulla componentistica utilizzata è che sia di qualità standard - un tipico finale NAD fa un'impressione maggiore - ma ogni tanto c'è qualche "chicca" tipo il potenziometro del volume, che è un ALPS BLUE, e il selettore degli ingressi, fatto dalla stessa casa.

L'ascolto

È sempre una cosa che incute un certo timore connettere un amplificatore alle vecchie Quad ESLs. Specialmente quando la potenza massima dell'ampli supera i limiti di sicurezza delle venerande elettrostatiche. Ma sono sempre stato fortunato, fino ad ora. Inoltre sto provando un ampli che pilota le Quad senza alcun problema, comunque il motivo principale di questo sono probabilmente i 12 metri di cavo da 1,5 millimetri quadri connesso tra la sorgente di potenziale distruzione e i pannelli. Chi lo sa, capisce...
Ma pilotare bene le ESL da un punto di vista elettrico è solo metà del problema: il resto coinvolge l'aspetto musicale, e sono lieto di riferirvi che le Quad sono abbastanza piaciute all'Explorer.
Le ha infatti fatte suonare neutrali e naturali, senza i soliti artifici tipici dei tubi. Penso che quattro CD siano sufficienti a caratterizzare il Kora:

Mary Black suona neutrale con una tendenza al caldo, dolce, fluida e naturale dal mediobasso in su. Al di sotto i bassi sono un poco morbidi, e l'impressione generale rivela una specie di morbida messa a fuoco. Cioè senza immagini nettamente delineate (ma vi chiedo: è la realtà sempre nettamente delineata?), senza attacchi taglienti. La musica è soffice e slegata, in diretta opposizione al suono asciutto delle configurazioni circuitali a transistor con elevato feed-back.
Spostiamoci ora su qualcosa che abbia assolutamente più grinta, una registrazione live di Toward The Within dei Dead Can Dance. Le prime due tracce sono rivelatrici, ognuna per una propria ragione.
L'apertura del CD è ampia, con una buona riproduzione degli applausi, e inoltre una gamma alta limpida nonchè dolce con molti dettagli. Questo diventa ancora più evidente quando capisci quanto ammirevolmente "bene" l'Explorer gestica i rumori d'attrito, come le esse, nel difficile assolo di voce della traccia 2.
Ciò in cui la traccia due è carente, ma che la uno ha in abbondanza, sono le scale, la dinamica, sull'intera banda. Più o meno la stessa cosa accade con questo ampli: quando il gioco si fa duro, il Kora manca un po' di stabiltà, suona meno imponente, un poco confuso, come se tutto potesse finire in disparte. (Rileggendo, quello che ho appena scritto lo fa apparire peggio di ciò che in relatà è, non preoccupatevi molto quindi).

Quando il volume diventa elevato, c'è una certa tendenza alla durezza, che potrebbe indurre fatica. MA, e vorrei sottolinearlo, a quseto punto sto suonando più forte di come normalmente faccio. (Cos'altro dovrei dire?)
L'Unplugged dei 1000 Maniacs mostra delle percussioni ben udibili, ed un basso rotondo, pieno e vaporoso. Le percussioni hanno molto impatto (scavando nella memoria: meglio della coppia Argo/Quad, ma non della Orca/Quad, o, se è per questo, la combinazione LP/Delphini/Argo/Quad), disposte in un ampio stage.
La timbrica degli strumenti e spesso molto buona, comunque si presenta una specie di carattere chiuso, cossicchè le voci finiscono per perdere un poco di presenza.

L'ultimo disco con cui discuto il suono è Mud Stories di An Pierle, per il semplice fatto che ho provato la musica live solo dopo ore che avevo iniziato la seduta d'ascolto con l'Explorer, An è seduto a meno di cinque metri da me dietro un piano elettrico Yamaha. Ora il sistema ha molta energia ed un buon feeling con l'evento reale, benchè, di nuovo, stia suonando ad un volume decisamente alto.

Ricapitolando, ho trovato che questo Kora abbia una gamma media e alta piacevolmente musicali, uniti ad un basso piuttosto slegato e lineare. I componenti LFD Mistral, per esempio, hanno una simile personalità, ma sono più sfacciati, forse un po' esagerati, ma comunque più consistenti (ad un prezzo 70% più alto, non dimentichiamolo).
La mia combinazione Michell/Quad è più pronta, chiara, ma anche più precisa nel registro più basso (ad un certo prezzo). La strana impedenza delle Quad electrostatiche non è stato un problema per questo ibrido tubi/mosfet, comunque questo non dice nulla della sua abilità di pilotare basse impedenze.

Conclusioni

Per me l'Explorer costituisce una specie di problema. Suona piuttosto bene per quello che costa, ha un tono dolce e naturale, e comunque il basso e la capacità di pilotaggio sono un po' carenti, sfodera una prestazione con cui potrei facilmente convivere. Ma la qualità costruttiva è solo adeguata, e si vede ...
In definitiva non riesco veramente ad immaginare nessuno che desiderasse positivamente questo amplificatore, comunque questo potrebbe comunicarvi quello che io sento più che quello che è il Kora.
Così mi chiedo come sarebbe questo prodotto con un po' più di sforzo produttivo, ed un aumento di prezzo di circa 250 Euro.
Forse con un alloggiamento più solido ed una alimentazione quasi dual-mono ed un ponte e capacità di filtro aggiuntivi. Si presenterebbe certamente un po' meglio, ed anche il suono ne guadagnerebbe.
Ancora, una prudente raccomandazione qui risulta ben posta, perchè semplicemente potete trovare nell'Explorer quello che non trovate in amplificatori integrati a stato solido di eguale prezzo.

© Copyright 1999 Werner Ogiers per TNT-Audio Magazine (http://www.tnt-audio.com)
Traduzione: Giovanni Aste & Raffaello Cassetta

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