[ Home | Redazione | HiFi Shows | FAQ | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]

Finale di potenza a valvole MiniMax

Le piccole valvole possono stupire

[Il MiniMax con la gabbia di protezione delle valvole smontata]

Prodotto: Finale di potenza a valvole MiniMax
Costruttore: Eastern Electric Audio - Cina
Distributore: Minimax Audio - Europa
Prezzo approssimativo: 1.190 Euro, in Germania (YMMV)
Peso: 9kg
Dimensioni: 316mm (larghezza) x 205mm (profondità) x 150mm (altezza)
Valvole: ECL82/6BM8 (quattro), 5AR4/GZ34 (una)
Recensore: Hartmut Quaschik - TNT Germania
Recensito: Luglio 2004

Il mio primo incontro con l’audio hi-end cinese

Quando sono stato in Cina 5 anni fa, da un amico coinvolto nella distribuzione di assemblaggi per telefonia mobile e nel controllo di apparecchiature, ad un certo punto gli ho chiesto: "Bene, ma cosa c'è di HI-FI da queste parti?", ed allora ci siamo fatti un giro.
Sono rimasto sorpreso nel trovare molte aziende effettivamente presenti in produzioni HI-FI di tutti i generi come finali di potenza valvolari, valvole, o diffusori costruiti molto bene come i Sonus Faber. Anche i prezzi erano piuttosto bassi.

Molte aziende cinesi producono per altri marchi, come ad esempio la Red Rose Music, l'ultima azienda operante sotto la guida di Mark Levinson, oppure vendono direttamente con i loro nomi, come la Shanling o, nel nostro caso specifico, la Eastern Electric.

Il finale di potenza MiniMax mi è arrivato ben chiuso ed inscatolato. L'ho scartato e la sua estetica, somigliante ad amplificatori valvolari giapponesi come quelli di Uchida/Sun Audio, ha suscitato in me una sensazione positiva. C'è anche un manuale di istruzioni in tedesco che dà tutte le informazioni necessarie per utilizzare questo piccolo finale.

Dettagli esterni

Sul frontale c'è un interruttore d'accensione con una lunga levetta e c'è anche un luminoso indicatore LED blu. Fastidiosamente luminoso. Infatti la mia prima domanda all'importatore europeo, il Sig. Posingis, è stata: "Quando sostituirete questo LED con una lampadina al neon?", e la risposta è stata: "E' una delle prime cose che voglio cambiare nella produzione".

Sul retro ci sono due prese RCA per la connessione dei vostri cavi di linea, una vaschetta IEC per l'alimentazione con portafusibile integrato e le uscite per tre differenti valori di impedenza degli altoparlanti: 4 ohm, 8 ohm e 16 ohm.

Osservando l'amplificatore dalla parte superiore, ci sono cinque valvole protette da un'apposita gabbia, quattro di queste sono ECL82/6BM8 mentre l'altra è una 5AR4/GZ34. Quest'ultima è una rettificatrice per l'alta tensione; viene quindi usata una valvola raddrizzatrice e non dei diodi al silicio. La ECL82 è una vecchia doppia valvola europea contenente un triodo e un pentodo di potenza nello stesso involucro vetroso. Piccoli finali di potenza Push-Pull con questi tubi erano comunemente utilizzati in Europa negli anni 60.
Ci sono pure quattro ferri con calotte meravigliose, sono due trasformatori di alimentazione e due trasformatori d'uscita.

Interni

Aprire lo chassis dal fondo è piuttosto facile. Si possono vedere l'induttanza dell'alimentatore ed il cablaggio punto a punto ben fatto. Da qualche parte ho letto che il circuito è costituito da un triodo in ingresso, da un altro triodo in mezzo usato come invertitore di fase avente le due fasi opposte sul catodo e sull'anodo, e due pentodi utilizzati come valvole di uscita in configurazione Push-Pull.

[Vista interna dell'amplificatore MiniMax]

Accensione

Quando ho acceso per la prima volta il MiniMax, nel mio sistema principale posizionato nella sala d'ascolto, è venuto fuori un consistente ronzio dai miei diffusori.
La causa era la connessione tra la massa del segnale e la terra. Questa generalmente dovrebbe essere scollegata negli amplificatori di potenza, come nei Naim per esempio. Dovrebbe essere connessa solo nei preamplificatori altrimenti si crea un loop di massa che spesso causa ronzio.

Così il primo ascolto è avvenuto con la massa dei connettori isolata da quella principale, poi ho provato con un trasformatore isolatore e finalmente - naturalmente col permesso del Sig. Posingis - ho aperto l'amplificatore ed ho disconnesso la massa del segnale da quella di terra. Ovviamente, per ragioni di sicurezza, il metallo del cabinet deve essere tenuto connesso alla terra. Non aprite il finale per apportare delle modifiche se non avete familiarità con dispositivi elettronici, perché le alte tensioni possono essere letali.

Quando ho riportato questa esperienza al Sig.Posingis, egli a sua volta ha passato queste informazioni alla Eastern Electric. Così i futuri prodotti avranno la massa del segnale separata da quella di terra.

Suono con diffusori ad alta efficienza

Una volta risolto il problema del ronzio si è potuto procedere ad una adeguata prova d'ascolto. Nel mio impianto principale, situato in una sala d'ascolto dedicata, ho dei diffusori ad alta efficienza. Sono diffusori a tromba a due vie, per i bassi c'è un woofer Altec 414B da 12 pollici che suona in un cabinet da 150 litri, per i medi e gli alti (da 1kHz in poi) c'è un Altec 802 con una tromba JBL 2370 a direttività costante (90° orizzontali e 50° verticali). Entrambe le vie sono separate da un crossover con pendenza 6 dB con qualche componente passivo per la compensazione dell'impedenza e l'equalizzazione del range della tromba. I diffusori hanno un'efficienza di circa 97 dB/W e costituiscono un carico da 8 ohm facilmente pilotabile da qualsiasi finale di potenza. Ho utilizzato le prese da 4 ohm dei trasformatori di uscita per avere i bassi più definiti.

Per molti anni mi sono autocostruito amplificatori a transistor e a valvole, ed ho ancora un piccolo SE da 4 Watt per canale valvolare costruito 6 anni fa e che andava così bene da indurmi a vendere i miei finali Uchida/Sun Audio con 2A3 e 300B e da non farmi acquistare uno Shindo Palmer. Per quanto riguarda finali di tipo push-pull, ho avuto il Conrad-Johnson MV45 ed esperienze d'ascolto con finali Quad II, Leak TL20, Radford, Raphael e Vacuum State (Allen Wright).

Nonostante tutto ciò non sono un amante delle valvole, quello che mi piace di questi dispositivi è la loro presenza naturale, il loro suono simile ad una reale riproduzione "live". Le cose che invece talvolta non mi piacciono sono la marcata lentezza, la coloritura del suono e la noia nell'ascolto. Molti finali valvolari secondo i miei gusti hanno un suono troppo dolce, alcuni nella banda bassa ed altri in quella alta.

D'altro canto anche molti finali a transistor suonano veramente male. Perfino apparecchi che godono di ottima reputazione come il Mark Levinson ML29 o il Cello Ancore 50, che ho avuto entrambe in prova nella mia sala d'ascolto, non mi hanno trasmesso la musica come piace a me.

Ascolto principalmente musica pop (direi per il 60%) e se un finale non riesce a seguire questo tipo di suono allora non va bene per i miei gusti. Così sto ascoltando musica il più delle volte con il mio finale a transistor autocostruito da 30 Watt per canale.

Il MiniMax da 8+8 Watt suona sorprendentemente in modo quasi indistinguibile dal mio finale a transistor. E' potenza vera, riproduce bassi solidi, naturali e profondi, ha un'alta risoluzione, può essere veloce, non mostra colorazioni morbide o granulose, tempi di risposta come i Naim? Sì! Mi ricorda anche i finali Push-Pull valvolari di Allen Wright, che suonano in modo eccellente. Ho avuto il MiniMax sotto esame per alcune settimane senza sosta (il consumo di corrente e la dissipazione di calore sembrano piuttosto basse per un amplificatore a valvole) e parecchie volte non avrei potuto dire se fosse il mio finale di riferimento o il MiniMax a suonare se non li avessi avuti lì. Ho perfino fatto alcune sessioni d'ascolto per recensire il braccio Origin Live Encounter, con il MiniMax.

Quando ho confrontato direttamente il mio finale col MiniMax ho rilevato delle differenze, ma molto piccole. Il mio finale è un po' più trasparente a centro banda ed ha appena un po' più di risoluzione nelle alte frequenze. Le differenze sono state più grandi all'inizio delle prove, e sono divenute più piccole all'aumentare del tempo di funzionamento del MiniMax.

Il MiniMax è adatto a tutti i tipi di musica, che sia classica (ho provato ad ascoltare brani della grande orchestra di Holst Plants and Sibelius), Jazz, Pop moderno elettronico come i Massive Attack o St.Germain o Pop molto elaborato e sofisticato come Choirgirl Hotel di Tori Amos. Questo amplificatore non è mai soffocante, il suo suono è sempre arioso, fermo ed onesto ed allo stesso tempo. In altre parole il MiniMax non ha preferenze nell'ambito dei vari generi musicali come invece ha qualche altro finale valvolare. Vi può far ricordare manifestazioni audiofile dal vivo di Jazz puro (come una voce femminile e una chitarra registrati in una chiesa) o di musica classica barocca: questo tipo di musica è facilmente riproducibile da certi finali senza troppi limiti nelle basse frequenze ma quando ascoltate un passaggio potente di musica rock tali amplificatori falliscono miseramente.

Suono con diffusori a bassa efficienza

Nel mio soggiorno ho un piccolo impianto con elettroniche Naim d'epoca e con piccoli diffusori da scaffale. Questi ultimi sono dei cloni dei famosi Linn Kan, efficienza di circa 82dB, 8 ohm.

Un pomeriggio ho spostato questi diffusori nella mia sala d'ascolto e li ho connessi al mio impianto principale. Quindi ho rifatto un confronto tra il mio finale di riferimento e il MiniMax.

Con mia grande sorpresa le differenze rilevate sono state minime. Solo un po' di carenza nei bassi quando ascolto dei pieni orchestrali. Questo è tutto. Ancora una volta il MiniMax è stato capace di pilotare i diffusori dando l'impressione di un muro di suono, come il mio finale di riferimento. Il MiniMax suona abbastanza forte per i miei gusti sia con la musica pop che con la classica, ma suppongo che non sarebbe sufficiente per una festa, accoppiato a diffusori da 82dB. Non sono riuscito a far lavorare il MiniMax con distorsioni contenute a livelli di ascolto sostenuti. Così penso che 8 Watt ottenuti con tubi termoionici siano un po' come i 20 Watt dei Naim (come nel primo amplificatore integrato Naim Nait).

In questo modo ho poi provato quali fossero le differenze soniche tra le varie impedenze selezionabili dei trasformatori di uscita, 4, 8 e 16 ohm. Con 4 ohm il MiniMax si è comportato come il finale a transistor, con 16 ohm ha avuto un suono vicino a quello dei vostri amplificatori single ended valvolari e con 8 ohm è stato una via di mezzo. Avete così un ventaglio di soluzioni che potete scegliere per selezionare il suono che vi piace di più.

Conclusioni

Il MiniMax è uno di quei rari casi di finali a valvole rappresentabili come un pezzo di filo con un certo guadagno.

Lo raccomando a tutti gli entusiasti che vogliono avere i benefici delle valvole senza i loro svantaggi. Non è solo il miglior compromesso tra prezzo e prestazioni ma è anche un apparecchio eccellente in termini assoluti.

Copyright © 2004 Hartmut Quaschik - www.tnt-audio.com

[ Home | Redazione | HiFi Shows | FAQ | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]