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Prodotto: NAD 3140 - ampli integrato vintage
Anno di produzione: 1980
Costruttore: NAD - Canada (fondata in UK)
Prezzo appross.: variabile, tra 150 e 250€
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Recensito: Aprile, 2021
Il NAD 3140 del quale sto per raccontarvi è spesso considerato il fratello maggiore del leggendario NAD 3020. In realtà, questi due amplificatori condividono la sezione pre (più o meno quella del pre 1020) ma tutto il resto è fondamentalmente diverso. Introdotto sul mercato poco tempo dopo il 3020, questo 3140 era in realtà un progetto sofisticato e ambizioso. La sua sezione finale era disponibile come componente separato, il finale di potenza 2140. È stato il primo amplificatore della storia a utilizzare un circuito, poi caduto in disuso, denominato Bass EQ, che estendeva la risposta in basso dei piccoli diffusori. Sfortunatamente, forse perché era complesso, l'opposto del minimalismo tipico NAD, questo amplificatore non ha avuto l'attenzione che meritava. Vinse un anno dopo la sua introduzione sul mercato, congiuntamente col finale 2140, il Grand Prix AudioVideo Award.
Il 3140 è un progetto molto complesso, come si evince sia dalle numerosi funzioni, sul frontale e sul retro, che dall'affollato interno. È un amplificatore dichiarato per 40 watt per canale, continui su 8 ohm, ma in realtà, un po' come da tradizione NAD, è molto più potente di così. Le sue capacità dinamiche ed elettriche lo rendono più assimilabile a un amplificatore da 80/100 watt per canale. L'alimentazione sostanziosa fa uso di un doppio trasformatore, che consente l'erogazione di più di 100 watt su 2 ohm (RMS) e oltre 200 watt per picchi da 20ms, sempre per canale e su un carico da 2 ohm. Per questo motivo, meglio non considerare questo come un normale amplificatore da 40 watt per canale, perché le sue performance possono mettere in imbarazzo amplificatori da 100 watt e oltre.
A parte l'enorme riserva di potenza, continua e dinamica, questo 3140 offre una lunga serie di caratteristiche insolite. Intanto può essere messo a ponte per funzionare in mono, raddoppiando la potenza, come poteva fare il “fratello”, il finale 2140. Poi c'è il Bass EQ di cui dicevo prima, che aggiunge un'enfasi di ben 12dB alle frequenze più basse, selezionabili tra 45 e 70 Hz. I minidiffusori ringraziano, ovviamente, perché, altoparlanti permettendo, si estende la risposta in basso di quasi un'ottava. Un boost così potente avrebbe messo in crisi gli stadi d'uscita di qualunque amplificatore “normale”, ma il 3140 di normale ha molto poco.
È presente un filtro subsonico (12 dB/ottava sotto i 15Hz, abbinato al Bass EQ), un tasto mono, il loudness e un bizzarro “low level mode” che abbassa il livello d'ascolto di 20dB, per ascolti in notturna. In questo modo la manopola del volume consente regolazioni più fini, senza dover scatenare tutta la “cavalleria” degli stadi finali. Nel retro abbiamo il consueto pulsante per attivare il circuito NAD soft-clipping (che evita la distorsione e il clipping brutale) e un più insolito SLC (“speaker-lead compensator”) che dovrebbe compensare gli effetti nefasti di cavi di potenza troppo lunghi o di resistenza troppo elevata. Il frontale è dominato dai VU meter a led, con zona rossa a 100 watt. I primi LED non sono precisissimi, pertanto è possibile che a basso volume non li vedrete accendersi. Non si tratta di un guasto.
Se tutto ciò non vi dovesse bastare, avete a disposizione ben due ingressi fono, un PHONO 1 ad alta sensibilità (+10dB), per testine MC ad uscita media e un PHONO2, di sensibilità standard MM, con capacità d'ingresso regolabile su tre valori: 100, 200, o 320 pF. Poi potete usare due registratori e c'è anche la possibilità di separare la sezione pre da quella finale. E non basta, perché potete scegliere tra un ingresso NORMAL, con risposta in frequenza limitata tra 15 e 35.000 Hz e una denominata LAB, con risposta in frequenza più estesa, tra 10 e 70.000Hz. Il fattore di smorzamento dichiarato è pari a 100.
Si tratta di un amplificatore pesante, per essere un 40 watt, essendo vicino agli 8 kg. Le finiture disponibili erano questa silver in foto oppure la classica grigio scuro/nero di NAD.
Il 3140 è un amplificatore che lascia sorpresi, considerando il progetto di 40 anni fa e i dati dichiarati, che si sono rivelati ampiamente conservativi. Il suono è grande, solido, estremamente dinamico. Non si tratta però di quella dinamica fastidiosa, che sbatte tutto in faccia all'ascoltatore, anzi. La violenza della riserva energetica di questo amplificatore è mitigata dall'impostazione timbrica, tendenzialmente morbida e arrotondata, come tradizione NAD, specie di quel periodo. Non si tratta di un componente ultra-rifinito e trasparente in gamma medio-alta né vi meraviglierà per la capacità di estrarre e riproporre con pignola precisione tutti i dettagli, anche i più minuti. No, ma nonosante non sia iper-analitico, la ricchezza armonica del messaggio musicale è preservata.
La gamma bassa, come era lecito aspettarsi, è vigorosa, dinamica, prepotente, tanto da far suonare questo ampli più “grande” di quanto ci si aspetterebbe. La risposta scende bene fino alla prima ottava ma con tracce non semplici da riprodurre ogni tanto si sente una certa mancanza di articolazione. La presenza c'è, il controllo talvolta fa difetto, ma solo quando portato al limite. In queste condizioni tende anche un po' a “rallentare”, il suono è e resta dinamico, ma non velocissimo, affiora anche qualche traccia di confusione. Certamente amplificatori più moderni sanno fare di meglio in quest'area.
La riserva di potenza è enorme, e quando mostra la corda, credetemi, i suoi concorrenti di pari potenza sono già ben oltre il livello del clipping più brutale, esausti.
Sebbene questa caratteristica, negli anni '80, non fosse considerata granché, questo 3140 se la cava abbastanza bene anche in termini di immagine tridimensionale. Non ha il palcoscenico olografico di un Trends Audio TA10, per capirci, ma larghezza e profondità sono buone, meno l'altezza. Anche la precisione dei contorni di strumenti e cantanti è di buon livello, persino ad alto volume. Lo stage si sviluppa principalmente nello spazio dietro ai diffusori.
Il 3140 è un amplificatore che invita ad essere ascoltato a lungo, per ore ed ore, anche ad alto volume. Non affatica mai. Forse non ha la trasparenza e il dettaglio di un moderno Classe D ma sa il fatto suo, suona e suona bene, pur senza fuochi artificiali. Qualunque genere musicale gli si addice, dalla classica, al pop al rock più scatenato.
Come si confronta coi fratellini più famosi, il 3020 e il 3120? Ho la fortuna di possederli entrambi nella mia collezione di apparecchi vintage, quindi il confronto è stato fatto in tempo reale e non ricorrendo alla memoria. Ebbene, il 3140 non è un 3020 con maggiore potenza. È un altro amplificatore. Del 3020 e del 3120 in particolare conserva l'impostazione generosa, dinamica, mai aggressiva in alto, ma i piccoli hanno una grazia e una musicalità leggermente superiori. Non hanno, per contro, il punch, la dinamica e la gamma bassa del 3140. D'altra parte neppure NAD ha mai dichiarato che il 3140 fosse un 3020 con più watt, la stessa complessità dell'apparecchio, più ricco di funzioni del peggiore giapponese dei tempi, lo dichiara apertamente. Rispetto al 3120 poi, che non aveva neppure i controlli di tono, è un mondo a parte.
Non c'è molto di cui lamentarsi, sebbene l'affollato pannello anteriore possa creare qualche momento di confusione e d'imbarazzo negli audiofili moderni abituati al minimalismo più esasperato. In ogni caso, tutte queste features possono essere escluse e il 3140 può funzionare come il classico filo con guadagno, ovvero un amplificatore puro e semplice. Nota di biasimo, ma per l'epoca erano dotazione standard, per i connettori a molla cui collegare i cavi dei difusori. Scomodi è dir poco.
Il 3140, portato al limite, tende a scaldare un bel po', nessuna preoccupazione, in ogni caso è protetto da un sistema che monitora la temperatura e interviene se è il caso. Altre protezioni riguardano l'eccessiva corrente in uscita, oltre al solito fusibile sull'alimentazione. Tenendo conto che sono passati, ad oggi (2021), oltre 40 anni, potrebbe essere benefico un recap, ovvero la sostituzione dei condensatori d'alimentazione. Da quel che so, il mio esemplare era stato già revisionato dal proprietario precedente. Al solito, un po' di spray disossidante su contatti e sui potenziometri sarà d'obbligo. Il mio esemplare non ne ha avuto bisogno, probabilmente perché già passato in revisione da un tecnico.
Non si tratta di un esemplare raro, ma è più facile imbattersi in un 3020 che in un 3140. I prezzi sono variabili tra i 150 e i 250 euro, a seconda delle condizioni. Se già ricappato, ovviamente il prezzo sale. Verificate che non sia stato soggetto a modifiche. È un amplificatore robusto, ma è complesso e fare danni è facile, se lasciato in mani inesperte di tweakers senza grande esperienza.
Se avete amato il 3020 o il 3120 dovete assolutamente ascoltare questo 3140. Non sarà delicato e musicale come i fratellini più famosi, ma li mette in imbarazzo in quanto a energia, dinamica e gamma bassa, pilotando con disinvoltura qualunque carico, anche il più ostico. È coinvolgente, mai affaticante e affidabile, di sicuro meritava più attenzione. Ho provato a rimediare inserendolo di diritto nel nostro Jurassic (S)Park!
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