Prodotto: NuForce Icon - amplificatore in Classe D e DAC USB
Costruttore: NuForce - USA
Costo approx.: 200 € (variabile, 250$ negli USA)
Recensori: Nick Whetstone - TNT UK & Lucio Cadeddu - TNT Italy
Recensito: Luglio, 2009
icona (RAPPRESENTAZIONE)
nome [C]
una persona molto famosa o un oggetto considerato come rappresentante di un insieme di ideali o di modo di vivere.
E' un azzardo piuttosto coraggioso, persino per un professionista del marketing, scegliere il nome Icon per un prodotto! L'oggetto sarà inevitabilmente destinato ad essere messo sotto la lente d'ingrandimento per vedere se mantiene le promesse del suo nome altisonante.
Quando il NuForce Icon è arrivato una cosa è stata subito chiara ovvero che persino l'imballo era stato pensato per affermare l'immagine da "icona" che il nome lasciava prevedere. Tutta la confezione è estremamente elegante, è molto di più che un involucro protettivo per il suo contenuto. Posso immaginare che i giovani possano uscire fieri dal negozio con l'elegante confezione dell'Icon sottobraccio. Ed una volta aperto l'imballo ciò che c'è all'interno è impressionante allo stesso modo.
L'Icon è un bellissimo oggetto di ingegneria miniaturizzata. Il sottile e sensuale cabinet in alluminio con gli spigoli elegantemente arrotondati invita a prenderlo tra le mani. La sensazione "tattile" è straordinaria, tutto sembra sia perfettamente al proprio posto: la dimensione delle manopole, le proporzioni del cabinet, il colore e persino il piccolo "stand" in alluminio che consente di tenerlo in piedi in verticale, per il lato corto, consentendogli di occupare uno spazio davvero minimale sulla scrivania. Le due manopole agiscono una come selettore ingressi (3) e l'altra come volume ed interruttore d'accensione.
L'Icon che ho ricevuto, come si vede dalla foto, era di un bel colore "metallic red" ma l'oggetto è disponibile in altri colori: blu, nero e silver (vedi foto sotto).
Non era un compito facile ospitare tutte le connessioni nel minuscolo pannello posteriore ed i progettisti hanno tirato fuori dal cappello un paio di trucchi piuttosto astuti. I connettori d'uscita per i diffusori, di norma quelli che occupano più spazio, sono stati sostituiti da prese RJ45 in standard "reti informatiche", per capirci. Per questo motivo NuForce ha dovuto fornire, insieme con l'amplificatore, un set di cavi (CAT5) terminati RJ45 da un lato e banane placcate oro dall'altro. La lunghezza standard è 1.2 metri (pensati proprio per l'utilizzo in scrivania) ma per un piccolo surplus sono disponibili cavi d 2 metri. Tutto ciò rende la prova dell'Icon con altri cavi di potenza quasi impossibile anche perché saldare dei cavi "normali" sui connettori RJ45 non è banale per via delle sezioni in gioco.
Ci sono tre ingressi disponibili sull'Icon: standard RCA, USB, per il collegamento ad un PC in digitale, ed un minijack stereo per collegare sorgenti portatili tipo lettori MP3. Come avete intuito, la presenza della presa USB implica la presenza, all'interno dell'Icon, di un DAC USB che converte il segnale digitale in analogico. Questo "plus" deve essere tenuto in conto quando si vuole confrontare l'Icon con altri piccoli amplificatori integrati in Classe D sprovvisti di DAC interno. Nel frontale dell'apparecchio è persino presente un'uscita cuffia. Davvero un oggetto versatile!
L'ICON è piuttosto semplice da collegare ma ci sono alcuni aspetti che devono essere sottolineati. I cavi di potenza di serie sono corti. Qualora voleste usare l'Icon in un sistema "normale" (non "desktop") coi diffusori nelle usuali posizioni avreste necessità di usare cavi più lunghi. Ed è ciò che ho fatto per questa recensione. L'Icon ha un'alimentazione esterna che si collega alla rete elettrica con un cavo con connettore a norma IEC. Un sottile cavetto porta poi l'alimentazione dentro l'apparecchio. Immagino fosse impossibile da realizzare ma in un mondo ideale avrei preferito che questo connettore fosse colllocato nel punto più basso dell'amplificatore (quando sta in posizione "eretta") e non nel punto più alto dove finisce per interferire con il resto dei cavi.
Ho iniziato gli ascolti con l'Icon connesso tramite ingresso RCA ad un DAC Monica3 asservito ad una sorgente Logitech SB3 modificata. I diffusori erano dei "vintage" Mordaunt Short Pageant II, dichiarati per 95 dB con 5 watt in ingresso e piuttosto facili da pilotare.
Con questi diffusori ho dovuto ruotare al massimo la manopola del volume dell'Icon ed anche in questa situazione il suono non era abbastanza forte per i miei gusti. Così, per avere un po' di guadagno in più e sfruttare tutta la potenza disponibile ho inserito il pre Audiodigit Tube-Pre. Le cose sono migliorate un po' anche qualitativamente ma la pressione sonora massima ottenibile non era ancora soddisfacente. Questo era piuttosto frustrante perché la qualità sonora era in verità molto buona. La tipica "chiarezza" della Classe D era ben presente insieme con una certa presentazione rilassata e "laid-back". Inserendo il pre Audiodigit il soundstage si è allargato a tutta la stanza, mentre prima restava un po' appeso tra i diffusori. Con musica acustica il suono era molto buono ma di tanto in tanto ho avuto la sensazione che il suono fosse un pochino troppo morbido. Per esempio, l'assolo di chitarra in "Hotel California" degli Eagles somigliava più a quello di un banjo!
Di seguito, ho deciso di spostare l'Icon sul PC, un vecchio Pentium III con Ubuntu e Exhaile come music player. Naturalmente il PC era connesso direttamente all'Icon via la USB quindi il pre Audiodigit restava escluso. Ho trovato il suono migliore quando era collegata la USB piuttosto che l'ingresso linea ma, di nuovo, il guadagno era troppo basso, anche con il controllo del volume del PC settato sul livello più alto. La qualità sonora era però eccellente: chiaro, con un ottimo "timing", buon soundstage, discreti bassi...ma la pressione sonora non era sufficiente. Sebbene ciò che potevo sentire relativamente alla gamma bassa fosse di buon livello, il suono non aveva abbastanza "peso" ai livelli sonori coi quali stavo ascoltando. Come ascolto in cuffia, l'Icon è stato soddisfacente, specialmente con l'ingresso USB.
La mia conclusione è che l'Icon sia stato progettato per un ascolto di alta qualità in campo vicino (da scrivania, appunto) piuttosto che per un utilizzo standard in una stanza di normali dimensioni. In effetti ho poi utilizzato l'Icon sul mio banco di lavoro con una coppia di diffusori da battaglia salvati da un coordinato, per provare altri oggetti. Tenendo conto della qualità sonora di cui l'Icon è capace mi rendo conto di quanto questo fosse un utilizzo ignobile ma la mancanza di potenza sufficiente non ha reso possibile l'utilizzo per altri scopi!
© Copyright 2009 Nick Whetstone - www.tnt-audio.com
Queste due recensioni sono nate parallelamente ma senza interscambio, così da evitare condizionamenti reciproci. I risultati sono diversi, in particolare con riferimento alla potenza sonora, evidenziando così il fatto che - specie quando si usano amplificatori di bassa potenza - le impressioni possono essere pesantemente influenzate dai partners utilizzati (diffusori, in primis). Io ho preferito non riferirmi ad impressioni ma evidenziare un dato numerico misurato con fonometro digitale alla mano, così da eliminare del tutto la soggettività del "quanto forte si sente".
Avendo ascoltato ormai tutta la produzione NuForce degli scorsi anni ritengo di avere una certa familiarità con il suono delle amplificazioni NuForce. Così, quando mi dissero che stavano per commercializzare un piccolo integrato con un chip proprietario in Classe D, di bassa potenza, basso costo e con integrato un DAC USB la mia curiosità crebbe tantissimo. Immagino abbiate già letto alcune mie impressioni d'ascolto su questo oggetto nella prova comparativa di tre piccoli amplificatori in classe D: Scythe SDA-1000, Trends Audio TA 10.1 e NuForce Icon.
Prima di cominciare, però, consentitemi di aggiungere qualche riga alla descrizione appena fatta da Nick Whetstone.
E' vero che i cavi forniti con l'Icon sono obbligatori ed anche molto corti però va detto che NuForce commercializza anche una "connection box" (chiamata RJ45CX), delle stesse dimensioni dell'Icon, alla quale si possono collegare tutti i tipi di terminazioni possibili: banane, forcelle e cavo nudo. Semplicemente si tratta di collegare i cavi forniti alla connection box ed i vostri cavi di potenza usuali a quest'ultima. In questo modo si può provare l'Icon con qualunque tipo di cavo di potenza, rendendolo di fatto identico a qualunque altro amplificatore integrato.
In secondo luogo, NuForce fornisce lo schema di collegamento dei cavetti CAT5 all'interno della spina RJ45, pertanto è possibile cannibalizzarne una e collegarci, seguendo il codice colori, qualunque altro tipo di cavo (si veda lo schema in fondo alla pagina). Si potrebbe, ad esempio, collegare in prossimità delle uscite RJ45 dei connettori volanti in grado di accettare banane e forcelle. Io ho utilizzato l'Icon anche tramite la connection box, quando l'ho ascoltato nell'impianto principale.
Sulla questione del guadagno insufficiente non posso che riportare la mia esperienza, che è molto diversa da quella di Nick: con diverse sorgenti (lettori CD integrati e meccaniche + DAC separati) il guadagno era assolutamente "normale", tanto che l'amplificatore arrivava al clipping ben prima della massima rotazione della manopola del volume (a seconda dei dischi a ore 12 o a ore 14). Collegato alla presa USB del mio notebook, invece, il guadagno era effettivamente un po' basso ed occorreva ruotare la manopola del volume un bel po' verso destra.
Permettetemi anche di aggiungere le caratteristiche tecniche dichiarate dalla Casa:
Dal punto di vista sonoro ho trovato l'Icon piuttosto impressionante. Restando all'interno delle sue capacità di pilotaggio ha espresso un suono consistente e coerente, estremamente musicale, con basse frequenze di ottimo livello ed una gamma medio-alta raffinata e mai aggressiva. In qualche modo l'Icon ricorda molto il suono dei NuForce più recenti, che hanno abbandonato un certo piglio irriverente, che era ad esempio abbastanza evidente nei vecchi finali REF9 "lisci", per assumere tonalità piuù morbide e rilassate, pur nell'ambito di una eccellente trasparenza. La caratteristica più evidente di queste amplificazioni, che ritrovo anche nell'Icon, è quella capacità di risolvere trame sonore anche abbastanza complesse senza alcuno sforzo apparente. Mi riferisco a brani con molti strumenti e molte voci che si esprimono all'unisono.
Suona anche piuttosto dinamico e, se i diffusori sono abbastanza sensibili e la stanza non è troppo grande, è facile riempire lo spazio sonoro con un suono solido, plastico e da "grande" amplificazione. Tanto per capirci, nella mia sala da circa 20 mq e diffusori da 90 dB ho raggiunto, fonometro digitale alla mano, picchi sonori di 98/99 dB, indistorti. E' più di quanto sia spesso consentito in usuali condomini, senza far scatenare le ire dei vicini. La potenza d'uscita è, comunque, molto simile a quella di altri amplificatori analoghi, sia il Trends Audio TA 10.1 che lo Scythe SDA-1000.
Rileggendo le note di Nick ho la sensazione che i diffusori da lui utilizzati non siano abbastanza sensibili oppure che lui si aspetti pressioni sonore ben oltre i 100 dB anche da amplificatori piccoli come questo. In ogni caso NuForce vende separatamente un'alimentazione più generosa (da 42 watt contro i 25 di serie, +45$) per dare uno spunto dinamico superiore. Non ho avuto modo di provarla.
L'Icon genera anche un soundstage piuttosto credibile, ampio anche se apparentemente meno profondo di quello che crea il concorrente Trends Audio TA 10.1. La scena è ampia, con strumenti e cantanti ben disposti, a fuoco e dai contorni molto stabili. Trattandosi di un "desktop amplifier" (ampli da scrivania) forse l'immagine tridimensionale è l'ultimo dei problemi per il tipico acquirente di questo genere di oggetti, visto che le casse saranno posizionate, realisticamente, sopra la scrivania (e addio immagine!). Tuttavia, ho ritenuto che avrei fatto un torto all'Icon non citando anche questa sua capacità "tridimensionale" da vero amplificatore HiFi di un certo pregio. Ritengo perciò utile suggerire alla NuForce di realizzare un Icon in versione non da desktop, ovverosia con connettori per diffusori "normali", magari aggiungendo un ulteriore ingresso linea al posto di quello USB.
La connection box RJ45CX può essere una buona idea ma è ingombrante, costosa (100$!) ed aggiunge cavi ed ulteriori punti di contatto nel percorso del segnale. Ho capito che NuForce la ha realizzata di queste dimensioni per avere lo spazio, al suo interno, di poter inserire dei filtri per utilizzi particolari (futuri). Allo stato attuale delle cose mi pare un overkill. Sarebbe bastato un cabinet più largo di un paio di cm per farci stare i connettori standard banana/forcella/cavo spellato. I cavi forniti come extra (+30$) non risolvono il problema perché ancora troppo corti. La lunghezza standard delle connessioni di potenza è tipicamente di 3 + 3 metri. Inoltre non mi sembra sensato forzare gli acquirenti all'utilizzo del cavo CAT5 di NuForce, visto che molti probabilmente possiedono già dei cavi di potenza che vorrebbero continuare ad usare!
La soluzione più semplice sarebbe un banale adattatore RJ45/banana, magari realizzato artigianalmente con uno spezzone di CAT5 lungo 1 o 2 cm, da saldare alla connessione femmina a banana, da rifinire poi con guaina termorestringente. Basta usare lo schema riportato sotto, fornito dalla NuForce stessa.
In realtà questo Icon mi è piaciuto molto. Considerando il costo (circa 200 €) e ciò che offre rispetto alla concorrenza in classe D (più ingressi, un DAC USB, un'uscita cuffia ed un'uscita linea) mi sembra un ottimo affare, pur con le limitazioni operative sottolineate nel corso della prova. Per chi usasse un PC come sorgente si tratta di un oggetto da prendere in serissima considerazione. Per tutti gli altri potrebbe essere un primo timido passo nel mondo delle amplificazioni di qualità, senza dover impegnare cifre importanti.
© Copyright 2009 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com