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Produttore: Schiit - USA
Prodotto: Finale Schiit Vidar & Preamplificatore Saga S
Prezzi: Vidar 799€, Saga S 349€ (N.B. nella recensione i prezzi originali in dollari)
Distribuito in Italia da: ProAudio Italia
Recensore: Bevan Court - TNT USA
Pubblicato: Marzo, 2022
Traduttore: Giulio Maira
Devo continuare a ripetere a me stesso: “Non devi diventare un fanatico di Schiit”. Devo mantenere un atteggiamento equilibrato e non scrivere una revisione di parte.
Da un po' di tempo a questa parte, il mio DAC preferito è lo Schiit Modius. L'ho recensito in maniera entusiastica qui su TNT, ed ancora adesso mi piace molto la maniera in cui suona. Mi potrei attaccare al fatto che un cavo USB high end stava penzolando dall'ingresso Micro USB del Modius, quindi l'ho sostituito con un cavo economico comprato su Amazon che usavo per caricare in macchina il mio vecchio cellulare. La verità è che il decoder USB Unison da loro progettato non sembra farci caso. Suona comunque benissimo.
Ho anche uno Schiit Modi 3 - il loro DAC entry level (da allora sostituito dal Modi 3+). Non è niente di speciale, ma per $99 va bene e di fatto lo sto usando proprio ora con un ampli per cuffia JDS Labs O2 che pilota le mie Meze 99 Classic. Con il pezzo “Delta Kream” di Black Keys sta facendo un ottimo lavoro. Se vi piace il Mississippi blues vecchia maniera, dovreste sentire quest'album. È magnifico.
Beh, sto divagando...
Un giorno mi sono imbattuto sul forum di Head-Fi in un thread scritto dal co-fondatore di Schiit, Jason Stoddard. Il thread si chiama [l'assonanza del nome della marca con un noto termine volgare si presta a giochi di parole di difficile traduzione - NdT] Schiit Happened: The Story of the World's Most Improbable Start-Up. È una lettura affascinante, che consiglio vivamente, da cui ho appreso più di quanto credevo fosse per me possibile su oscure topologie di amplificatori.
Ma due articoli in particolare hanno attratto la mia attenzione: uno sui loro preamplificatori Saga+ e Freya+, e uno riguardo il Vidar, un nuovo finale di potenza in classe AB. Schiit sta evidentemente cercando di sganciarsi dalla vostre scrivanie per mettersi a giocare con i vostri diffusori dal rack hifi.
I capitoli che ritengo più interessanti sono quelli in cui descrive come progettano i loro prodotti: un sacco di roba va letteralmente a fuoco. Se non altro è divertente... Forse salterei i commenti, dato che tendono a essere di parte: o sono scritti da fanboys, tifosi sfegatati della marca (detti anche “Schiit Heads”) oppure da critici che non perdono occasione di fare questioni sul modo in cui mandano avanti l'azienda o progettano i loro amplificatori. Per fortuna la prima pagina ha un indice che facilita di molto la navigazione.
Iniziamo con il Vidar. Per dirla con le parole di Jason Stoddard:
“Il Vidar è niente di meno che un amplificatore senza scuse, dalla tipologia esotica, in classe AB, alimentato linearmente e controllato da microprocessori, con sezione finale in parallelo e quasi dual-mono, a gestione intelligente e che pilota praticamente di tutto. Niente classe D, niente alimentatore switching, senza ventole, senza compromessi, nel cammino di segnale nient'altro che musica, e per un prezzo a tre cifre.”
Il prezzo di listino è di $699. Avrei dovuto saperlo, non ho saputo resistere e ne ho comprato uno! Ma se pensate che si tratta di un finale di potenza abbastanza esotico in classe AB con 100W su 8 Ohm, la cosa è impressionante. Ancor di più, visto che è per la maggior parte costruito e montato negli USA. Oh, se ne mettete due in parallelo con un ingresso totalmente bilanciato, insieme fanno 400W su 4 Ohm. Per canale. Il controllo a microprocessore - completamente sviluppato internamente - controlla tutto, dal DC offset alle protezioni in corrente e temperatura.
Anche se i tempi di consegna erano 3-4 mesi, ho deciso di comprarlo lo stesso. Ma cosa avrei usato come pre? Passando all'altro articolo, il Saga+, un preamp a controllo di volume a relais sembrava proprio fatto apposta. Può funzionare in modalità totalmente passiva, oppure usando uno stadio buffer basato su una valvola ibrida 6SN7. Perfetto, ho pensato, e costa solo $399. Era un po' che non giocavo più con le valvole.
In effetti, non ci avrei giocato ancora per bel po'. A causa del COVID e di alcune difficoltà di approvvigionamento, il tempo di consegna si aggirava sulle 10-12 settimane. Un po' troppo, per la mia pazienza. Perché non considerare il fratello maggiore del Saga+, il Freya+? Al tempo, credo i tempi di consegna fossero di 6-8 settimane, ma il costo era ad un altro livello ($949), specialmente considerato che lo avrei pagato di tasca mia.
Poi ho ricordato che il mio PS Audio Sprout è dotato di un'uscita pre. Ho pensato che avrei potuto provarlo cosí e vedere se mi piaceva. “Perfetto”, ho pensato, “posso aspettare che i tempi di consegna diminuiscano un po'”.
C'è da dire che nel sopracitato capitolo riguardo i preamplificatori si racconta la storia di 4 pre. Schiit non agisce in maniera convenzionale: quello che hanno fatto è mettere a confronto diretto la versione “S” di ciascun pre (a stato solido e meno costoso) con la corrispondente versione a valvole. Loro chiamano questo tipo di sviluppo di prodotto “Thunderdome”. Il concetto è “due prodotti entrano, uno esce”. Quello che vende di più, che sia a valvole o a transistor, rimane in produzione. Il risultato? Vittoria delle valvole, sconfitta dei transistor. In realtà il Saga S figura ancora a listino.
Ad ogni modo, mi è capitato di trovare un Saga S su eBay, per poco più di $200 - usato pochissimo. Spingere il bottone “Compralo Ora” è stata questione di attimi. Naturalmente è arrivato prima del Vidar, che ho dovuto attendere per altre 3 settimane.
E qui inizia la recensione vera e propria, prima dell'arrivo del Vidar, perché ho dovuto controllare che il Saga S funzionasse. Quindi ho messo al massimo il volume dello Sprout in classe D e l'ho messo a pilotare le mie Dynaudio Excite X14 come un finale di potenza.
Benché non riesca bene a capire il perché, il Saga S con lo stadio buffer attivo ha fatto suonare tutto meglio, attaccato allo Sprout. Il palcoscenico si è allargato e c'era un calore che lo Sprout da solo non aveva, ma non a spese del dettaglio. È stato come togliere un piccolo bordo un po' ruvido dalle alte frequenze. La presentazione cosí clinica si è, per cosí dire, rilassata, ma senza sacrificare nulla.
L'abbinamento mi è piaciuto a tal punto che ho pensato che ne sarebbe valsa la pena, anche nel caso in cui il Vidar non fosse arrivato oppure non si fosse comportato come mi aspettavo, oppure fino al momento in cui avrei dovuto raccogliere gli altoparlanti dall'altro lato della stanza se, avendo dimenticato che il volume è al massimo, avessi commutato lo Sprout sull'entrata ottica per la televisione....
Funzionalmente parlando il Saga S ha qualche limitazione. C'è un telecomando con controllo di volume, selezione della sorgente e la commutazione per l'attivazione o meno dello stadio buffer (che da passivo fa diventare il Saga S un preamp attivo), ma non ci sono ingressi digitali, quindi o mi tocca collegare il TV all'entrata ottica del Modius e andare ogni volta dall'altra parte della stanza per accenderlo, oppure collegarlo allo Sprout e sperare di ricordarmi ogni volta di abbassare il volume. Mi sa tanto che userò il Modius.
Penso anche che ci siano pre più attraenti dal punto di vista estetico, ma quanti di essi usano un controllo di volume a 128 passi basato su relais? In questa fascia di prezzo, le funzionalità di un preamplificatore si limitano o ad un DAC con un controllo di volume digitale, oppure persino al controllo di volume incorporato nel chip DAC. Quello che offre Schiit è senza fronzoli, ma progettato dando priorità al costo della parte elettronica, non ad un bel case.
La mancanza di input digitali potrà scoraggiare alcuni, soprattutto se si vuol fare di questo dispositivo il centro del proprio sistema, ma Schiit crede fermamente che è meglio separare il dac dalla parte dei controlli analogici.
Tre settimane dopo, è arrivato il Vidar. Questo ampli è molto più grande di quanto sembri. Il suo nome è tratto, come la maggior parte dei prodotti della Schiit, da un personaggio dalla mitologia nordica. Benché sia un apparecchio di formato half-rack con un coperchio di alluminio, fa arrivare l'ago della bilancia a 10kg. Questo si deve a due cose: una è il trasformatore abbastanza complesso che appesantisce una parte, l'altra è il gruppo dei dissipatori di calore che costituiscono parte integrante dell'involucro, per una migliore gestione termica.
L'ho installato e l'ho tenuto acceso per un po'. Schiit sostiene che solitamente far andare in temperatura i loro amplificatori è di beneficio. Ora, io stavo giusto superando un problema di udito e quel giorno era uno di quelli in cui un orecchio era un po' otturato, quindi non ho potuto notare alcun miglioramento dopo averlo usato per mandare musica in sottofondo.
Il giorno seguente fortunatamente ci sentivo di nuovo bene. Tutto quello che posso dire è che a questo prezzo, lo raccomando senza riserve. Una volta ho pensato che lo sviluppo della classe D era arrivato al punto tale da rendere obsolete le classi A ed AB dal lato budget del mercato degli amplificatori, dato che è super-efficiente e non rimuove il bisogno di avere una stufa in inverno.
Ciò nonostante, la classe AB fatta bene può ancora essere sorprendentemente buona. C'è la possibilità che stia perdendo un po' di obiettività qui, dopo tutto io ho comprato quest'amplificatore, e l'ho comprato in maniera convinta. Io voglio che suoni meglio, altrimenti non ci sarebbe stata ragione di spendere tutti questi soldi. Comunque, negli USA, Schiit offre la possibilità di restituire i loro prodotti nuovi entro 15 giorni pagando solo il 5% di costi di ridistribuzione. Se non avesse fatto di meglio, avevo già deciso che l'avrei rimandato indietro.
Quindi, cosa si ottiene in più con la combinazione Vidar/Saga S? Le prime cose che ho notato sono state profondità e altezza del palcoscenico. Era molto più tridimensionale. Non era più ampio dello Sprout, forse pure un tantino più stretto, ma la separazione interna tra gli strumenti era migliore.
Quell'impronta calda del suono è ancora presente - non calda e stucchevole, solo il giusto per limare quell'asprezza dagli alti che sto iniziando ad associare agli ampli in classe D. La maniera migliore per descriverla è paragonarla al tepore dei primi raggi di sole del mattino, se paragonati al sole di mezzogiorno.
Mi aspettavo che l'amplificazione in classe D sarebbe uscita vincitrice nei bassi. Se devo essere onesto, non è stato cosí. Il basso era buono sotto ogni aspetto, ma il Vidar ha più punch ed è molto più controllato. Si può ascoltare la musica a volume meno alto e percepire ancora i bassi e la musica nel suo complesso, senza nessuna colorazione dei medi. È pulito e diretto, sicuramente con più spinta sui drivers. E si può dare tranquillamente gas fino a che non si lamentino moglie e/o vicinato.
Anche le voci assumono un'altra dimensione. Con certe registrazioni è quasi come se ci fosse un ologramma del cantante in piedi davanti a voi.
Ci troviamo di fronte a due prodotti perfetti? No. Il design è più utilitaristico che bello, anche se c'è una certa eleganza brutale nel tipo di design che alla forma predilige la funzione. O lo ami, o lo odi. L'ampli ha la tendenza a riscaldarsi parecchio quindi non è il tipo di amplificatore da lasciare sempre acceso. Schiit ha anche piazzato l'interruttore principale sul retro, quindi non è molto pratico da spegnere o accendere.
Credo anche che abbiano perso l'occasione di non implementare un modo di controllo preamp, in cui il pre viene messo in standby con il telecomando ed avere un trigger a 12v per accendere e spegnere l'ampli. A quanto pare questi sono compromessi di design che Schiit non ha voluto accettare.
La mancanza di ingressi digitali sul Saga S e le capacità di commutare gli ingressi sono sacrifici ai quali ci si deve abituare, cosí come gli interruttori di alimentazione sul retro di entrambe le unità. È certo possibile usare il Vidar con un altro preamplificatore e riguadagnare funzionalità, ma in un certo modo si perde in purezza ed essenzialità. Si potrebbe accoppiarlo ad uno streamer-DAC con pre digitale? Certo, ma forse, dico forse, non sarebbe il caso di farlo. La combinazione dei due è veramente molto, molto buona e secondo me compensa il sacrificio in funzionalità.
Io sono fortunato, usando un Raspberry Pi con Ropieee come sistema operativo posso usare Roon e mia moglie Spotify senza il bisogno di commutare alcunché. E quelle volte in cui voglio commutare sul TV attraverso l'uscita ottica, beh, posso alzare le terga e commutare manualmente.
In una certa maniera, le caratteristiche che lo Sprout mette a disposizione per $699 sono rimarchevoli, nonostante i compromessi che sono stati fatti per far entrare tutto in un dispositivo di piccolo formato. Aggiungendo il Modius e il Saga S a prezzo di listino, si andrebbe a finire sui $1250. Dato che il Saga S è fuori produzione, considerando il Saga + si arriva a $1300.
Ci potrebbe essere un capitolo finale nella saga del Saga S. Con le valvole che diventano un po' più difficili da trovare, se Schiit volesse trovare adeguati coperchi di alluminio, il Saga S (e forse anche il Freya S) potrebbe essere di nuovo prodotto, seppur in serie limitata. Il mio consiglio: finché potete, prendetene uno insieme ad un Vidar. Suonano talmente bene, da essere diventati la mia amplificazione di riferimento.
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