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Prodotto: Teac AI 101 DA - amplificatore integrato, streamer & DAC
Costruttore: Teac - Giappone
Prezzo attuale: 300€
Distribuito in Italia da: Exhibo
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Pubblicato: Dicembre, 2015
In questi ultimi anni il mercato HiFi si è popolato di tanti apparecchi estremamente versatili, nati per far fronte alle nuove esigenze dell'audio e del multimedia domestico. Non è quindi infrequente trovare una vasta offerta di amplificatori integrati, dotati di DAC incorporato.
Quando mi è stato proposto l'oggetto di questa recensione, quindi, non ho potuto che accettare in maniera entusiastica! Si tratta di un integrato di buona potenza (una ventina di watt per canale) dotato di DAC 24/192 e persino di ingresso Bluetooth! Il fatto che non sia il solito apparecchio cinese che si trova su Ebay, ma un prodotto di una grande Azienda, la Teac, con una tradizione solidissima nell'audio di qualità, ha reso la prova ancor più interessante.
Questo piccolo AI-101 DA è una sorta di coltellino svizzero dell'audio digitale. La Teac lo definisce “bible-sized” ovvero della misura di una bibbia :-) certo che coi suoi 182 x 53 x 191 mm di ingombro e il peso appena sopra il chilo non è esattamente un gigante. Tuttavia fa veramente tantissime cose. Intanto è un amplificatore integrato in Classe D con 26 + 26 watt (4 ohms, 1kHz, THD 10%, JEITA) ovvero è un classico 20+20 a livelli di distorsione accettabili, mentre su 8 ohm la potenza erogata è ovviamente ancor più bassa. Inoltre, è un DAC (con un ingresso USB e due ottici TosLink) che lavora tranquillamente con segnali fino a 24bit/192 kHz, anche in upsampling. Il chip che utilizza è il classico PCM1796 di BurrBrown.
È anche dotato di uscita cuffia di buona qualità. Dispone persino di un classico ingresso linea, per un'eventuale sorgente analogica (giradischi con pre fono). In più è uno streamer wireless, nel senso che può essere collegato via Bluetooth a qualunque dispositivo che sia dotato di tale interfaccia senza fili. Basta che uno smartphone sia nei paraggi per poter suonare direttamente la musica che vi è contenuta. La procedura è di una semplicità disarmante e sarà accolta con entusiasmo dai più giovani in famiglia :-)
Possiede anche un circuito di auto-accensione e spegnimento che “sente” quando un segnale digitale si presenta ai suoi ingressi. Questo è molto comodo quando lo si collega a una TV o apparecchio analogo.
L'amplificatore dispone anche di una uscita linea per subwoofer, un comodo telecomando e una sorta di loudness intelligente basato su tecnologia DSP. Tutte queste features sono contenute all'interno di un cabinet in alluminio, ben rifinito, dove persino le manopole sono in alluminio. A chiudere il pacchetto ci pensano poi i connettori d'uscita diffusori, belli e pratici come quelli di un vero amplificatore full-size.
Infine, questo piccolo coltellino svizzero viene fornito con un software per suonare musica liquida sia sotto Windows che Mac, il TEAC HR Audio Player.
All'interno si nota una circuitazione ricca e una mainboard affollata, in tecnologia SMD. Il circuito di amplificazione è dichiarato in classe D ma non sono riuscito a vedere che tipo di chipset venga utilizzato. Avrei dovuto distruggere l'apparecchio in prova per andare a verificare a fondo. Ho preferito desistere e tenermi la curiosità.
Il Teac AI 101DA è piccolo ma...efficace. Fa tante cose e le fa tutte a un livello molto buono considerando il prezzo, la costruzione e le ricche features. Timbricamente è un apparecchio con una leggera tendenza verso le tinte chiare, un suono aperto e vivace sulle alte frequenze. Colpisce al primo ascolto una fresca frizzantezza dei piatti della batteria, ad esempio, abbastanza ben definiti anche se non ricchissimi dal punto di vista armonico. Buono l'effetto sulle voci, definite e arricchite da un ottimo “effetto presenza”, quelle femminili in particolare. Sui cori, invece, ogni tanto si nota qualche accenno di impastamento e confusione.
L'amplificatore sembrerebbe trovarsi più a suo agio con musica acustica, meno con il rock, per il quale forse sarebbe necessario un maggiore impatto. Il basso c'è, è potente e corposo nonostante la potenza e le dimensioni ridotte dell'oggetto, ma certamente non ha tutta l'estensione di una grande elettronica e non potrebbe essere diversamente. Confrontato con il Dayton DTA-100, che costa molto meno ma che è di fatto un semplice amplificatore con due ingressi linea, il Teac mostra qualche limite in termini di chiarezza. Il suono appare leggermente più impastato e confuso, come se facesse fatica a uscire. Tendenzialmente strilla un po' di più rispetto al Dayton, il quale però, non dimentichiamolo, è più potente ed è anche tendenzialmente scuro. Per il rock, certamente, il Dayton è più adatto, punta maggiormente alla sostanza. Il suono appare più grande e corposo. Inoltre, è certamente più dinamico e con un'estensione maggiore sul lato basse frequenze.
Dal punto di vista della ricostruzione dell'immagine virtuale il Teac se la cava bene, data la categoria di appartenenza. L'immagine è ben sviluppata sul piano orizzontale e presenta anche una buona estensione sul piano verticale. Il senso della profondità invece non è allo stesso livello. La stabilità di musicisti e interpreti sulla scena è molto buona.
La capacità di pilotaggio è buona, nonostante la potenza certo non esuberante. Non si deve pensare che sia una sorta di T-Amp, perché i watt sono molti di più e si sentono tutti. Il Teac AI 101DA può pilotare diffusori anche non particolarmente sensibili, con autorevolezza e forza, ma a questo si deve aggiungere il suo utilizzo polivalente come ottimo DAC (USB oppure ottico) e, perché no, per ascolti in cuffia non del tutto casuali. La possibilità di suonare file da qualunque sorgente che sia dotata di uscita USB o Bluetooth, poi, è una feature impagabile.
Costruzione e finitura.
La realizzazione è eccellente, per l'impiego di ottimi materiali e per il livello di finitura. Non ho particolari critiche da muovere. Certo, il basso peso e le minuscole dimensioni lo rendono abbastanza volante nel caso di utilizzo di cavi di collegamento grossi e pesanti. Il loudness intelligente non è malvagio, ma ho preferito ascoltare tenendolo sempre disinserito. Chiaramente diventa un punto a favore per ascolti a basso volume, condominiali o in notturna. Grazie alla sua presenza, infatti, il suono prende corpo anche a basso volume, senza particolari effetti secondari.
Mettendo il volume al massimo, in assenza di segnale, ho notato un fruscio leggermente più alto di quello che si è soliti sentire da amplificatori simili. Questo fatto, comunque, non ha alcuna conseguenza udibile all'ascolto.
Suono.
Tendenzialmente vivace e aperto in gamma alta, necessita di partner che non ne assecondino il carattere, pena un eccesso di brillantezza. Il suono a tratti si impasta e diventa poco coinvolgente coi generi musicali più ritmati. Sul piano della pura performance sonora, senza considerare tutto ciò che fa in più rispetto a un normale amplificatore di pari classe, lo vede sostanzialmente perdente, come è logico che sia.
Il Teac AI 101DA colma una lacuna nell'offerta dei piccoli amplificatori digitali presenti sul mercato: il DAC a 24/192 e la connessione Bluetooth lo rendono veramente universale, una sorta di jolly che può fungere da cuore pulsante di un piccolo impianto che abbia voglia di crescere. Potendo gestire diverse sorgenti digitali (anche wireless) e persino una analogica si candida come apparecchio ideale per chi voglia sperimentare le nuove frontiere del digitale (anche liquefatto) senza dimenticare il caro vecchio analogico. Il tutto è offerto ad un prezzo assolutamente onesto, se si pensa al marchio che c'è dietro, al livello di finitura e alle caratteristiche offerte. Davvero un bell'oggetto!
Un sincero ringraziamento all'importatore Exhibo per la squisita disponibilità e l'impagabile pazienza.
Copyright © 2015 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
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