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Prodotto: Topping MX3 - ampli integrato/DAC/ampli cuffia
Costruttore: Topping - Cina
Esemplare in prova fornito cortesemente dal distributore italiano: AudioAzimuth
Prezzo approssimativo: 140€
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Recensito: Marzo, 2021
Ho già recensito il Topping PA3, piccolo amplificatore in Classe D ad alta potenza, pertanto vi rimando a quell'articolo per qualche dettaglio sull'azienda e sul chip utilizzato, che è condiviso da questo MX3 in prova. Quali sono dunque le principali differenze tra il modello PA3 e questo MX3, visto che il chip utilizzato è lo stesso? Per farla breve, prendete un PA3, abbassate la potenza d'uscita sottoalimentando il chip (a 24 volt anziché a 32), eliminate un ingresso linea ma aggiungete una vagonata di altre cose: un DAC interno, ingressi digitali coassiale/ottico/USB e Bluetooth (con tecnologia NFC), uscita cuffia, uscita subwoofer, un display, un telecomando completo e i controlli di tono! Tutto questo per una manciata di watt in meno (35 contro 70) e 20€ in più. Se il PA3 era già un affarone, questo dovrebbe essere un best buy! Vedremo...
Questo MX3 è un piccolo amplificatore in Classe D, con un solo ingresso linea analogico, basato, come il PA3, sul chip Texas Instruments TDA7498E in Classe D. Diversamente dal PA3, l'alimentatore fornisce 24V/3.75A (era 32V/5.5A!) e pertanto la potenza reale disponbile sugli altoparlanti scende un po', a circa 40 watt/canale su 4 ohm e 35 su 8 ohm. Poiché gli altri circuiti interni funzionano a 24 volt, non si può usare un alimentatore più potente, a più alto voltaggio. L'uscita cuffia invece è servita dal chip Texas Instruments LMH6643 che garantisce 257mW su 32 ohms e appena 42mW su 300 ohms. Il DAC interno invece è basato sul chip Texas Instruments PCM5102A per gestire file fino a 24/192 su tutti gli ingressi e 24/96 sull'ingresso USB. Questo chip potrebbe gestire anche file fino a 384kHz ma curiosamente il receiver digitale (un Cirrus CS8416) arriva fino a 192 kHz. Il DAC PCM5102A è utilizzato su lettori CD di un certo pregio come ad esempio Denon DCD-1520AE, Denon DCD520AE, Rotel CD11, Luxman D380, Teac PD-H01 e altri.
Se tutto questo non dovesse sembrarvi abbastanza per la cifra richiesta, aggiungete un completissimo telecomando, un'uscita linea per subwoofer, controlli di tono e persino il controllo NFC (Near Field Communication) che consente di associare un dispositivo Bluetooth senza fare alcunché, semplicemente avvicinandolo (a meno di 10 cm) all'amplificatore. Molto comodo!
Così come nel PA3, il cabinet in alluminio ha un'eccellente finitura con spigoli arrotondati, è privo di vita a vista, ed è disponibile sia argento che nero. Misura appena 17 x 12 x 3.7 cm (WxDxH).
Per un elenco completo di tutte le caratteristiche tecniche invito a visitare il sito ufficiale.
Le sessioni d'ascolto sono state eseguite in confronto diretto con il fratello più potente PA3, pertanto questa è semplicemente un puro e semplice testa a testa brutale. Per questo motivo invito a leggere la recensione del PA3 per maggiori dettagli.
Prima di tutto, confesso di aver iniziato le prove con aspettative molto elevate. In definitiva, si tratta dello stesso amplificatore, con tante features in più, ma sostanzialmente con lo stesso cuore, seppur sotto-alimentato. Mi aspettavo dunque lo stesso suono, ma con una potenza inferiore, peraltro la differenza di potenza è spesso inudibile in normali ascolti domestici. Le mie speranze sono crollate dopo le prime note. Sì, l'impostazione timbrica è sostanzialmente la stessa: un suono neutro e tendenzialmente asciutto in gamma media e alta, ma tutto il resto va peggio. E non è un problema di potenza, perché queste dfferenze si sentono anche a basso volume. Il perché si spiega, probabilmente, con la qualità dell'alimentatore, decisamente diversa.
Il suono è meno dinamico, più lento negli attacchi e nei rilasci, più compresso, con una gamma bassa meno importante ed estesa. In più, mentre il suono del PA3 è bello teso, veloce e composto, quello del'MX3 è più rilassato. Vuoi vedere che aveva ragione il compianto Julian Vereker (Naim) che sosteneva che il suono di un amplificatore dipende tutto dall'alimentazione?
Ancora, la scansione dei tempi musicali, il senso del ritmo e del timing (PRaT, come dicono gli anglosassoni) è decisamente inferiore. Tutto funziona bene fintanto che ci sono pochi strumenti o il programma musicale è semplice e rilassato, meglio se acustico, ma non appena il gioco si fa duro vengono fuori tutte le differenze. Sembra quasi che l'MX3 abbia il fiato corto, quando gli si chiede più impegno. E non è una questione di potenza, perché i 40 watt (circa) disponibili ci sono davvero, l'MX3 può suonare molto, molto forte e pilotare diffusori anche parecchio impegnativi. Semplicemente, lo fa con un atteggiamento rilassato, senza urgenza, il che - coi generi più movimentati - è un problema.
La mancanza di un convincente contenuto armonico, poi, fa sembrare simili diversi strumenti, con un organo a canne quasi elettronico, per capirci. Anche il soundstage è peggiore: più piccolo e compresso, e maggiormente limitato in profondità. Insomma, la scena c'è, ma è più piccola di quella del PA3.
L'uscita cuffia (assente nel PA3) suona molto bene con cuffie a bassa impedenza, il suono è teso e dinamico, potente. Su cuffie ad alta impedenza la potenza d'uscita potrebbe essere insufficiente per ascolti ad alto volume. La sezione DAC (che non può essere sfruttata indipendentemente, non essendoci uscite analogiche) svolge bene il suo dovere ma è difficilmente giudicabile in maniera indipendente dalle uscite dell'amplificatore. Diciamo che non fa niente di sbagliato e sarebbe strano lo facesse, vista l'ottima qualità del chip PCM5102A. Tutte queste caratteristiche aggiuntive andranno tenute in debito conto quando si vorrà giudicare il rapporto prestazioni/prezzo di questo MX3.
In realtà, leggendo queste note, potreste essere portati a pensare che questo amplificatore sia un vero disastro. E sarebbe sbagliato. Senza ascoltarlo a diretto confronto col fratello PA3 molte delle mancanze segnalate passerebbero inosservate. L'MX3 è un performer gentile e sostanzialmente corretto, non troppo coinvolgente forse, ma assolutamente godibile. Più a suo agio con musica semplice e acustica, di sicuro. Fa tantissime cose, se suonasse anche come il PA3 quest'ultimo non avrebbe senso di esistere nel catalogo Topping, visti gli appena 20€ di differenza.
Pertanto, il vero ragionamento da fare è un altro: se vi serve un amplificatore che sia anche un DAC, un ampli cuffia, che possa gestire un subwoofer attivo, che sia facile da usare grazie a display e telecomando (e ingresso Bluetooth!) con anche i controlli di tono che, su diffusori economici, possono persino dare una mano d'aiuto, direi che il confronto col PA3 sia improponibile. Quest'ultimo offre due ingressi linea e nient'altro, neppure il telecomando! Suona peggio del PA3? Sì, certamente. È più completo e flessibile? Senza dubbio. Per questi motivi ritengo questo MX3 un oggetto abbastanza stupefacente per quello che costa, per come suona e per tutto ciò che offre.
Costruzione & finitura.
Più o meno le stesse osservazioni che ho fatto per il PA3 possono essere riciclate con l'MX3, i due apparecchi sono costruttivamente identici. L'MX3 è più completo ma, rispetto al PA3 ha un ingresso linea in meno e questo potrebbe essere un problema se si volessero collegare lettore CD e giradischi (con pre fono) simultaneamente. Questa limitazione potrebbe essere aggirata collegando il lettore CD tramite uscita digitale, se presente.
Suono.
Timbricamente simile al PA3, fallisce nel raggiungere le stesse prestazioni sonore. È più lento, meno dinamico, meno presente in gamma bassa e globalmente meno coinvolgente.
Poiché si tratta di un componente piccolo e leggero, si rovescia facilmente utilizzando cavi pesanti o rigidi. Non tentate di utilizzare un alimentatore più potente, a più alto voltaggio, nella speranza di farlo suonare come il PA3, perché si brucerà. I circuiti interni funzionano a 24 volt! Non utilizzate cuffie ad alta impedenza, perché la pressione sonora ottenibile potrebbe talvolta essere non sufficiente.
Questo confronto ci insegna una bella lezione: mai giudicare un amplificatore dal solo chip utilizzato! Il contorno e l'alimentazione giocano un ruolo chiave. L'MX3 non è un concorrente del PA3, sono due apparecchi pensati per utilizzi e clienti diversi: se desiderate un amplificatore che faccia tutto ciò che fa l'MX3 (praticamente tutto!) allora - per questa cifra - vi sarà difficile trovare di meglio.
Uno speciale ringraziamento allo staff di AudioAzimuth per la professionalità, la cortesia e la pazienza.
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