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Amplificatore integrato in Classe T, Virtue Audio Virtue.ONE*

Classe T super dopata!

[Amplificatore Virtue Audio Virtue.ONE]
[English version]

Prodotto: amplificatore integrato in classe-T Virtue Audio Virtue.ONE
Costruttore: Virtue Audio
Prezzo di base: $249
Prezzo del prodotto testato: $278 (incluso l'upgrade dell'alimentatore di corrente da 30V, $29)
Recensore: Nick Whetstone - TNT UK
Pubblicato: Gennaio, 2009
Traduttore: Roberto D'Agosta

Sembrano passati soltanto alcuni giorni da quando il SI T-Amp è piombato nel quieto mondo dell'Hi-Fi causando sfaceli: immediatamente frotte di recensori si sono profuse in lunghe descrizioni delle qualità audiofile di qualcosa chiamato classe T! Col tempo altri amplificatori in classe T sono apparsi sul mercato, alcuni di questi come per esempio il DIYParadise Charlize, l'Autocostruire 2020, diversi modelli 41Hz, e i Trends Audio TA 10.1 hanno trovato spazio anche sulle nostre pagine elettroniche. In seguito la Tripath ha annunciato la dismissione di quei chip e sembrava che gli amplificatori in classe-T fossero già storia. Invece sembra che ce ne siano ancora in produzione e una delle ultime incarnazioni di questa tecnologia, il Virtue.ONE della Virtue Audio, è l'oggetto di questa lunga recensione.

La Virtue Audio è un nome nuovo nel panorama Hi-Fi. Qualche volta mi chiedo perché qualcuno decida di buttarsi in questo mercato così competitivo. Sappiamo bene che anche i soliti noti hanno difficoltà a sopravvivere e riuscire ad andare avanti senza avere già una solida reputazione deve essere molto difficile. La spiegazione è che molte di queste persone sono audiofili convinti, come me e voi: non sto dicendo che non vogliano avere successo nella loro avventura e ricavarne un profitto, ma quell'osservazione spiega perché abbiano deciso di intraprendere un'attività così rischiosa. Ed infatti dobbiamo ringraziarli o non avremmo molte scelte: comparate per esempio la varietà di un sistema Hi-Fi con quello che offre il mercato delle televisioni. Al momento della pubblicazione di questo articolo, la Virtue Audio sta iniziando ad immettere sul mercato i suoi componenti, i primi dei quali sono i due amplificatori Virtue.ONE e Virtue.TWO. Devo sinceramente ammettere che quando mi è stato offerto il Virtue.ONE ho pensato, "per favore, non un altro T-Amp", ma ancora una volta, avendone già recensiti più d'uno, è divertente vedere se c'è sul mercato qualcosa di nuovo.

Il Virtue.ONE accanto ad una lattina.

Quando il Virtue.ONE è arrivato ne sono stato favorevolmente impressionato. La serie Virtue è prodotta in sei colori, ed io ho ricevuto un "ONE" con la rifinitura "Clouds" (nuvole) e il "TWO" con quella giallo "Mesa". Non penso di aver mai visto in precedenza un pezzo di Hi-Fi, e questo è vero Hi-Fi non qualcosa di simile ad un iPod, rifinito in giallo. Anche se mi aspettavo qualcosa un pochino al di fuori dell'ordinario quando ho tirato lo "ONE" fuori dalla scatola quello che stavo tenendo in mano mi ha lasciato a bocca aperta. A parte il colore completamente inusuale, la bellissima forma compatta completata dalla manopola del volume e dai bottoni di selezione cromati combinata al suo peso lo fanno apparire e sembrare un oggetto di qualità molto alta. La rifinitura esterna si rimuove facilmente svitando 4 viti e staccando il LED, ed un altra può essere messa al suo posto in due minuti. Quindi se volete che il vostro Hi-Fi sia visivamente stimolante o volete cambiarne il colore quando ricolorate la vostra stanza penso che sarete fortemente attratti da tutte le linee di design della Virtue Audio.

Le dimensioni di questo amplificatore, 125 mm x 72 mm x 137 mm, ne fanno un oggetto abbastanza compatto.

Prima che io prosegua, fatemi ritornare al punto del paragrafo precedente per farvi vedere quale sforzo sia stato messo nella progettazione del Virtue.ONE. Lo chassis è costruito apposta usando delle leghe di alluminio abbastanza spesse (fino a 4 mm) invece di usare una qualsiasi altra scatola prefabbricata o dell'acciaio pressato o ancora della plastica. La camicie esterne che ne danno il colore, non solo hanno colori diversi ma sono anche rifinite in maniera diversa. Per esempio quelle colorate hanno una rifinitura scelta apposta per aumentare la sensazione di solidità e qualità complessiva di tutto l'oggetto. Quelli neri invece sono stati sabbiati per produrre una sensazione visiva più soffice e setosa. Gli ingressi hanno un'anima di rame al 99% mentre l'uscita del subwoofer, meno critica, è fatta d'ottone: i connettori per i diffusori sono prodotti dalla Virtue Audio e sono anche stati progettati da loro (e, si, funzionano benissimo). Le diverse manopole potrebbero essere state fatte di plastica con una finitura cromata come molti altri componenti Hi-Fi, ma alla Virtue hanno deciso per dell'acciaio cromato per la manopola del volume e per dell'alluminio cromato per il pulsante di accensione. Mi è stato detto che queste due manopole da sole costano più che tutta la plastica del T-Amp originale. Nella nostra società pronta a cestinare e a rimpiazzare rapidamente qualsiasi cosa, questa attenzione alla qualità costruttiva si trova solo in alcuni oggetti molto costosi. Che la Virtue Audio abbia messo così tanta passione su questo tipo di dettagli sembra suggerire che si aspettino che teniate i loro prodotti per tanto, tanto tempo.

Posso anche commentare che, nonostante la piccola base, il Virtue.ONE è molto stabile, anche quando ha attaccati 8 pesanti cavi di segnale per i diffusori, 2 cavi di interconnessione e il cavo di alimentazione di corrente...

La vista interna dell'amplificatore Virtue.ONE.

L'amplificatore Virtue.ONE è stato pensato e realizzato da Roger Sheker, della Audience LLC. Il progetto originale fa uso dell'amplificatore digitale Tripath TC2000 e dei ponti TP2051 ed è accreditato di una potenza d'uscita massima di picco superiore ai 100 Watt per canale su 4 Ohm e 50 Watt per canale su 8 Ohm: ricordate che questa potenza cambia a seconda del tipo di alimentatore usato. Il Virtue.TWO fa uso di un voltaggio maggiore e dei più potenti processori di potenza Apogee DDX2200. Entrambi questi amplificatori fanno uso di tutta una serie di componenti progettati e costruiti dalla Virtue Audio. L'ONE fa uso di condensatori di blocco Virtucap costruiti apposta da Auricaps, mentre il TWO usa Auricaps puri, ha le prese per le uscite in rame puro al 99% come si trova nella serie Sensation di cui sto preparando una recensione, e può gestire una potenza maggiore (alla Virtue stanno progettando di offrire un alimentatore più potente da presentare nel 2009). Un'altra idea rara nel mondo dell'Hi-Fi che si trova negli amplificatori Virtue è di usare un camino che permette la dissipazione del calore prodotto dal chip attraverso lo chassis in alluminio. Un rapido sguardo all'interno della scatola dimostra una logica progettuale molto stretta con il processore che rimane al centro dell'unità, permettendo quindi una sostanziale riduzione dei cammini elettrici ed al tempo stesso facendo si che tutta la struttura di alluminio divenga un gigantesco dissipatore di calore. Mentre tutta l'unità si scalda, soprattutto quando suona a lungo ad alti volumi, il processore rimane molto più freddo che in molti altri amplificatori in cui piccoli dissipatori di calore sono lasciati a scaldarsi all'interno dello chassis.

Sono stato curioso di sapere come un progettista di impianti Hi-Fi di alta qualità come Roger approcci la creazione di un amplificatore in classe-T che costa una frazione molto piccola del prezzo a cui sono vendute molte delle sue creazioni. Questo è quello che mi ha risposto:

Sono contento che il progetto più economico che io abbia mai realizzato abbia dimostrato di avere alcune qualità sonore di rielievo. Sapevo, in maniera viscerale, che il chip della Tripath era migliore, dal punto di vista sonoro, a quello che si era visto in tutti i progetti precedenti. Questa è infatti la ragione principale per cui mi sono buttato in questa mischia: volevo avere l'opportunità di dimostrare al grosso pubblico l'esistenza di quel suono superiore.

Nel modello Virtue.ONE base un alimentatore esterno fornisce 24 V alla sezione di amplificazione, tuttavia molti sceglieranno di acquistare il relativamente economico upgrade dell'alimentatore da 30 V a $29: tutte queste unità, estremamente silenziose, sono selezionate accuratamente da Roger Sheker. Con l'unità da 24 V il Virtue.ONE ha una potenza di 30 Watts per canale e questo lo rende più potente degli amplificatori in classe-T con alimentatori da 12 V. Con l'unità da 30 V, la potenza salta a quasi 50 W per canale a 4 Ohm (40 W per canale a 8 Ohm) ed il tutto raddoppia se si usa una configurazione monoblocco. Alla Virtue sono riusciti ad infilare un grosso condensatore da 22,000 uF in quella piccola scatolina, proprio per fare in modo che il Virtue.ONE possa suonare i bassi profondi senza grossa fatica apparente. Il Virtue.ONE ed il Virtue.TWO non sono gli unici amplificatori in classe T ad offrire una potenza maggiore degli originali: io ho recensito l'ampli Autocostruire MC4x100, mentre Lucio ha messo le mani sul T-Hi-Fi Power TI. Ma come si comporta il Virtue.ONE quando si parla di qualità del suono? Ricordate che questa recensione è stata fatta usando il Virtue.ONE con l'alimentatore da 30 V.

Ho cominciato la prova con un paio di vecchi diffusori eppure devo dire che non appena ho acceso il Virtue.ONE mi è piaciuto subito. Per inciso c'è un lievissimo "click" qualche secondo dopo che l'unità è stata spenta e sono convinto che su diffusori meno sensibili dei miei potreste anche non sentirlo, però quando non suona alcuna musica quest'amplificatore è maledettamente silenzioso. L'ho in seguito provato con un paio di diffusori da libreria Music Paradise BS3 che stavo recensendo simultaneamente al Virtue. Anche se le BS3 non mi hanno entusiasmato ne ho tirato fuori il meglio solo quando le ho usate con il Virtue.ONE. Ma le cose sono andate decisamente meglio con le mie IPL A 2: il Virtue.ONE è uno di quei componenti Hi-Fi che è veramente un piacere ascoltare. Non c'è nessuna fatica d'ascolto ed istantaneamente mi sono ritrovato a fare molta più attenzione alla musica che non all'amplificatore che stavo recensendo! Ma quando la musica lo richiedeva il Virtue.ONE si faceva notare: per esempio il basso, ben controllato e pressante, è migliore rispetto a molti altri amplificatori che ho provato con questi diffusori. Il midrange è molto regolare, come seta, ma dettagliato e la gamma alta, anche se non la più estesa mi abbia mai ascoltato, si comporta molto bene ed è molto articolata. Inoltre il Virtue.ONE non sembra fare favoritismi riguardo alla musica, tutto quello che gli ho dato in pasto mi è tornato indietro sotto forma di un suono piacevole e coinvolgente.

Per puro caso avevo quasi completato un paio di diffusori open baffle per i miei altoparlanti Goodman 201: quello che mi rimaneva da fare era costruire il crossover per i woofer, eppure ho deciso di connettere i 201 all'ampli e vedere come suonavano. I nuovi baffle sono più stretti rispetto ai precedenti e senza l'aggiunta dei woofer mi aspettavo che il suono fosse "leggero" nella sezione dei bassi. Sono invece rimasto sorpreso da come "To All New Arrivals" di Faithless suonasse in maniera corretta: certo sarebbe stata migliore con un po' più di bassi là in fondo, ma ero molto soddisfatto di quei suoni anche senza i woofer. Per me questa è un'indicazione di quanto in profondità il Virtue.ONE possa arrivare: se vi aspettate una piccola variazione rispetto all'amplificatore in classe-T da 12 V, allora rimarrete sorpresi essendo questo un deciso passo in avanti sul cammino verso il vero Hi-Fi.

A parte la piccola mancanza del basso (dovuta all'ovvia assenza dei woofer) il suono che passa dai 201 cattura l'attenzione, segno che la coppia ampli/altoparlanti lavora in maniera perfetta. Un senso del tempo fantastico, un suono molto trasparente, con un palcoscenico molto grande prodotto da un diffusore trasparentissimo: grande attenzione al dettaglio con i musicisti "presenti" sul palcoscenico. Certamente i 201 senza un crossover sono un carico abbastanza semplice da gestire per qualsiasi amplificatore, ma il suono prodotto da questo sistema era eccellente.

Con queste premesse, ero curioso di provare il Virtue.ONE all'interno del mio sistema principale. Tuttavia in passato i problemi di fase che alcuni amplificatori in Classe-T mostrano quando connessi in un sistema con molteplici amplificazioni, significano anche che l'accoppiamento con l'amplificatore in classe AB che pilota i woofer dei miei Hawthorne Audio Duets risulta problematico. Per questo motivo, ho tirato fuori l'amplificatore Autocostruire MC4X100 e l'ho usato, con ingressi in parallelo, per alimentare i bassi. E questa combinazione ha funzionato abbastanza bene con l'MC4X100 ovviamente a suo agio nel gestire le frequenze al di sotto dei 60 Hz.

Il mio sistema principale è formato da una SB3 e da un DAC DacKit modificati, un buffer Pedja Rogic Jfef, un paio di diffusori Hawthorne Duet, l'amplificatore MC4X100 che, con il segnale proveniente da un crossover attivo, alimenta i woofer, ed ovviamente il Virtue.ONE. Solitamente uso la bi-amplificazione per le frequenze medie e alte, ed anche per questa recensione ho deciso di farne uso. Nonostante le sue piccole dimensioni, non è stato affatto un problema connettere tutti i cavi al Virtue.ONE: ho usato spinotti e banane e grazie soprattutto a come le connessioni sono sistemate sul Virtue.ONE, questa operazione è stata molto facile. Si nasconde anche in questi piccoli dettagli il piacere di usare questo amplificatore.

A confronto con i 4-canali controllati dei Gainclone, il Virtue.ONE suona leggermente più chiaro e più neutrale rispetto al suono caldo dei Gainclone. Il suono è spinto leggermente più in avanti e più presente: la musica dal vivo trae il giovamento maggiore da questo tipo di presentazione. Il palcoscenico è più ampio e le immagini degli strumenti sono leggermente più grandi rispetto a quelle riprodotte da molti degli amplificatori che sono passati per il mio sistema. C'è molta aria tra gli strumenti ed anche quando la musica si fa più complessa tutti gli strumenti rimangono al loro posto. Questo amplificatore riproduce anche molta più "emozione" rispetto alla musica mi sia capitato di ascoltare da qualsiasi altro amplificatore in classe-T o D. C'è una buona riproduzione della realtà specialmente con singoli strumenti: gli strumenti a corda, come i violoncelli o i violini sono quasi identici a quelli reali; la batteria, specialmente quando suona "forte" è anch'essa molto realistica. Ed il suono rimane buono sia per un ascolto "casuale" a bassi volumi o per un ascolto più "potente" quando i vicini non sono in casa. Anche il senso del tempo è fantastico spingendo l'ascoltatore a seguire il ritmo battendo i piedi. Potrei continuare a lungo, basti pertanto dire che il Virtue.ONE soddisfa pienamente tutti i miei criteri di giudizio. Dopo aver provato sette modelli di T-amp, questo è il primo in assoluto che non voglio tirar via dal mio sistema ed è anche il primo che trasmette una grossa quantità di emozioni. Ho anche notato un'altra qualità di questo amplificatore: mi aiuta a dare un senso a molta musica, come il jazz o la classica; quello che voglio dire è che se ascoltate quel tipo di musica ma non riuscite ad entrarci veramente dentro, il Virtue.ONE potrebbe darvi una mano. Mi sono per esempio ritrovato a "capire" alcuni passaggi di musica classica che precedentemente mi erano difficili e mi è successo lo stesso con registrazioni di jazz complesso come alcuni dischi di Pat Metheny. Non ho idea perché questo succeda, e probabilmente si potrebbe aprire tutto un nuovo filone di discussione che esula dagli scopi di questa recensione.

All'inizio mi era abbastanza impossibile scegliere tra il Virtue.ONE e i Gainclone, soprattutto perché avevano un suono abbastanza diverso piuttosto che suonare in maniera migliore o peggiore. Ma dopo una settimana mi sono ritrovato completamente dipendente dal Virtue.ONE e devo anche dargli credito del fatto che il Virtue.ONE stava suonando attraverso il suo controllo del volume e su due canali soltanto, mentre il Gainclone ne ha 4. In qualche modo il Gainclone suona in maniera più tradizionale, mentre il Virtue.ONE ha meno restrizioni ed è chiaramente più divertente da ascoltare!

Non riesco veramente a trovare un solo punto debole del Virtue.ONE: inizialmente ho pensato che le alte frequenze non fossero così cristalline come i Gainclone, ma dopo una settimana d'uso quel problema si è risolto, probabilmente a causa del rodaggio completo dei VirtuCaps. Non mi sperticherò in lodi assurde come fecero alcuni recensori del T-Amp originale, ma di certo il Virtue.ONE è veramente una star nella sua fascia di prezzo. Il modello base di questo amplificatore costa $249 e non reggerebbe un confronto con un qualsiasi amplificatore che costi dieci volte tanto, ma metterà di certo in forte imbarazzo molti di quegli amplificatori che costano sostanzialmente di più di lui. Per il suo design e la qualità costruttiva il Virtue.ONE è certamente un buon acquisto: penso che solo il design spingerà parecchio le vendite e ricordate che potete scegliere tra ben cinque differenti colori. Questo amplificatore è piacevole da ascoltare e da guardare e si sistemerà abbastanza facilmente su qualsiasi scrivania; è ancora sufficientemente economico da poter essere usato come amplificatore per un computer, ma lo vedrei decisamente meglio come un amplificatore "serio" al centro di un sistema Hi-Fi decente. Posso anche immaginare il Virtue.ONE come partner ideale per qualcosa come il server audio Logitech SB3 (Classic) insieme ad un paio di diffusori piccoli ma di buona qualità: una combinazione ideale per chi ha problemi di spazio ma che rifiuta compromessi a livello audio. Alla Virtue hanno preso in considerazione uno scenario simile, aggiungendo un'uscita munita di buffer per cui i piccoli diffusori possono essere complementati da un sub-woofer.

Virtue.TWO.

Sarebbe completamente fuorviante descrivere il Virtue.ONE come un altro amplificatore in classe-T con maggiore potenza: non farò nomi, ma ascoltare uno dei migliori amplificatori in classe-T di bassa potenza a fianco del Virtue.ONE chiaramente mette in risalto la maggiore qualità sonora di quest'ultimo. A confronto l'altro amplificatore in classe-T suona più "rilassato", meno a fuoco, meno presente: intendiamoci, suona "bene" ma non così bene; e poi alzate il volume anche con diffusori super-efficienti come i miei ed i bassi inizieranno realmente ad essere un problema. Nulla di tutto questo capita al Virtue.ONE: nonostante la sua piccola taglia può reggere il confronto con i migliori amplificatori in classe-T e se lo accoppiate ad un paio di buoni diffusori vi darà tutta la qualità della Virtue senza rimanere confinato agli obblighi di un amplificatore per computer.

Non è che ce ne siano poi tanti di amplificatori in classe-T così potenti. Il T-Hi-Fi Power TI (che nome!) è un altro di quelli recensiti da TNT ma quell'amplificatore ha tre ingressi contro il singolo del Virtue.ONE, circa la stessa potenza ma costa decisamente di più. Se proprio avete bisogno di più ingressi il Virtue Audio Sensation M541 offre tre ingressi, un pochino più di potenza ad un prezzo molto simile a quello del T-Hi-Fi. (Una recensione del Sensation dovrebbe essere pronta a breve, quindi rimanete sintonizzati.) Quando si tratta di descrivere i loro amplificatori alla Virtue preferiscono confronti con prodotti della classe dei Red Wine Audio o Bel Canto (amplificatori Evo) che in qualche modo hanno portato a compimento le potenzialità dei chip Tripath; inoltre non temono i confronti anche con amplificatori di dimensioni maggiori cioè senza badare troppo alle dimensioni fisiche ridotte del Virtue.ONE/TWO. Sarebbe veramente interessante organizzare un test d'ascolto degli amplificatori Virtue e le controparti Red Wine e Evo.

Non mi è ancora capitato di poter ascoltare il T-Hi-Fi, ma sono andato a rileggermi la recensione fatta dal nostro direttore che chiosava: In definitiva, per mio gusto strettamente personale, avrei preferito un po' di grinta in più, a costo di suonare scontroso con dischi incisi non esattamente con tutti i crismi. Questo Power TI perdona parecchio alle incisioni non proprio eccelse.

Ritengo che il Virtue.ONE risolva quei problemi, avendo tutta la grinta che serve. E certamente lo trovo meno benevolo con le cattive registrazioni rispetto ai miei Gainclone.

Ma questa recensione riguarda il Virtue.ONE e vorrei riassumere dicendo che sotto ogni punto di vista questo amplificatore mi ha impressionato e per essere onesto mi avrebbe impressionato allo stesso modo se fosse costato il doppio! Certamente è una grossa responsabilità dire a qualcuno di spendere dei soldi per qualcosa, ma in questo caso sono contento di suggerirvi di comprarne uno prima che alla Virtue Audio decidano di alzare i prezzi!

ADDENDUM

Ho la sensazione che mi arriveranno un sacco di domande su questa recensione per cui fatemi risparmiare un po' del mio e vostro tempo e chiarire alcune cose.

Ho ascoltato sia il Virtue.ONE che il Virtue.TWO. Come suonano a confronto? Usando lo stesso alimentatore di potenza, da 30 V, non penso di essere in grado di distinguerli in un test d'ascolto alla cieca. E quindi perché esiste il Virtue.TWO? Da una parte il TWO ha alcune parti di qualità maggiore: per esempio i condensatori d'ingresso sono Auricaps invece che Virtuecaps ed i punti di attacco dei diffusori sono di rame invece che d'ottone.

Per quelli di voi che sono realmente interessati, ecco le differenze tra l'ONE e il TWO messe in tabella.

ProdottoVirtue.ONEVirtue.TWO
Chip di controlloTC2000TC2000/1
Chip di potenzaTP2050DDX2260
Condensatore d'ingressoVirtucapAuricap
Spine di segnaleOttoneRame
Alimentazione (standard)24v30v
Condensatore di segale (grande)35v ECO-S1VP223DA 50v ECOS1HP223EA
Condensatore di segnale (piccolo)1000uF @ 35v ( EKZE350ELL102MK25S )820uF @ 50v (*EKZE500ELL821MK35S)
Nome frontaleRossoArgento

Quali sono le differenze sonore tra l'alimentazione a 30 V e quella a 24 V? Di nuovo, con i miei diffusori molto efficienti la differenza è piccola. Ho provato con le IPLA 2 (89 db) e la mia sensazione è che con il 24 V non ci sia così tanto controllo nei bassi. In qualche modo ho sempre preferito il 30 V e per la differenza di prezzo personalmente suggerirei quell'opzione con il Virtue.ONE: trasforma un amplificatore molto buono in un esemplare eccellente.

(*) Il nome di questo prodotto è stato cambiato per ragioni legali e la recensione è stata modificata di conseguenza dopo la prima pubblicazione in inglese.

© Copyright 2009 Nick Whetstone - www.tnt-audio.com

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