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Il ricettario per supercavi, di Allen Wright
La pasta, ve la fate in casa?
Prodotto: Ricettario per supercavi - The Super Cable Cookbook
Produttore: Vacuum State Electronics - Allen Wright
Prezzo approssimativo: 35 Dollari americani (si vende solo via Internet)
Recensore: Werner Ogiers
Recensione: Agosto 2001
Un paio d'anni fa, la Linn lanciò una campagna pubblicitaria su diverse riviste, il cui slogan era pressappoco: "E' straordinaria a letto, è intelligente, è spiritosa, e fa la pasta in casa. Non ha un Linn. Ma sua sorella sì, ed è lei che ho sposato."(*)
Grave errore, a mio avviso. Avrei senz'altro optato per la pasta. E, per dare il giusto equilibrio di coppia, io mi sarei fatto in casa i cavi audio.
Certo che, a guardare l'operato delle industrie di cavi audio, potremmo tutti a buon diritto pensarla così. No, no, non vi preoccupate, la pianto qui coi piagnistei; ed ora, torniamo al lavoro.
Mentre organizzavamo le recensioni del preamplificatore valvolare Vacuum State Electronics FVP-5A e del ricettario per preamplificatori di Allen Wright, quest'ultimo, pur ben conscio di quanto io detesti l'argomento, mi ha chiesto di dare un'occhiata anche al suo -modestamente intitolato- ricettario per supercavi.
L'ho fatto e, sorprendentemente, non mi sono annoiato.
Si tratta di un libro che propone ricette per l'autocostruzione (per un totale di 34) di cavi di segnale normali e bilanciati, cavi video e digitali, cavi di alimentazione e, naturalmente, cavi di potenza.
Inizia con una ristampa dell'articolo investigativo sui cavi e sull'effetto pelle (The Essex Echo -L'Eco di Essex, n.d.t.-, apparso sulla rivista Inglese HiFi News & Record Review, Agosto 1985) del buon professore (intendo Malcolm Hawksford, naturalmente; "buon", perchè ogni cosa che tocchi o insegni si traduce in buon suono: vedi i prodotti della LFD), prosegue con l'interpretazione meno matematica del suddetto testo ad opera dello stesso Wright, e prosegue sviluppando le idee base su come i cavi ed i loro produttori dovrebbero comportarsi. Il tutto è condito con delle frecciatine ad alcuni fra i membri più in vista dell'ambiente audiofolle dei cavi (sono le parti che mi sono davvero piaciute, anche se nascondono una lite giudiziaria dietro ogni angolo), e conclude propendendo verso l'idea di conduttori puri, doppi e solidi, connessi con quanti meno altri metalli accanto è possibile.
Prosegue con le nozioni fondamentali su attrezzi, tipi di connettori, saldature, e sui requisiti igienici dei cavi (estremi); poi, finalmente, le ricette vere e proprie. Più dell'analogo libro sui preamplificatori, questo è proprio un ricettario, con una miriade di concetti e schemi, a partire da quello economico e semplice, fino ad avventurarsi in progetti che richiedono massicce barre d'argento, preferibilmente recuperate dai relitti dell'Invincibile Armada Spagnola, con una squadra di football per assistenti (ma l'autore si riferisce al calcio o al Football Americano?). Comunque, l'avido autocostruttore non viene condannato ad una frenetica caccia al tesoro: i cavi migliori di questo libro si basano su lamine d'argento, e casualmente la Vacuum State Electronics rende tali lamine commercialmente disponibili per coloro che ne necessitano. Inoltre, certi progetti sono disponibili commercialmente anche in versione finita o in scatola di montaggio.
Come conviene ad un ricettario, le ricette sono corredate dalla loro brava lista degli ingredienti, dall'indicazione di tempo stimato di preparazione, di livello di difficoltà e di livello di merito sonico, comparato agli altri tipi descritti nelle stesse pagine. Ciò che mi ha favorevolmente impressionato è che i cavi da "livello d'ingresso" sono davvero questo: un ingresso, un invito aperto alla sperimentazione con questa materia. Spesso con l'impiego di poco denaro, o ancora di meno, con parti e componenti cui la maggior parte degli autocostruttori può facilmente accedere. Ad esempio, normale filo elettrico per le lampade da tavolo per i cavi di potenza, ma con le linee positive e negative separate, che giacciono qua e là in disordinati garbugli. Gli ingegneri come me, dalla preparazione classica, da libro di testo, vi direbbero di stare alla larga dall'induttanza eccessiva e dalle relative aberrazioni tonali. Wright dice: provate, e fate decidere alle vostre orecchie.
E perchè no?
Troppo spesso ci dimentichiamo di un principio di fondo: se suona bene, è buono.
Prendete ad esempio il cavo di segnale più economico: due mandate separate di "wire wrap". Evanescente, senza rigidità strutturale (in realtà proprio senza una struttura!), ma Allen ci crede, e lui stesso lo usa, come ho notato nel prototipo del preamplificatore FVP-5A che ho avuto in prova (e che suona proprio bene, ve lo garantisco!).
Ma io ne ho provato qualcuno, di questi cavi? Beh, no. Ma il libro mi ha fatto riflettere sui miei cavi, che ora mi cominciavano ad apparire nella loro pochezza. Per cui io ho effettivamente realizzato dei cavi, principalmente dei cavi di segnale, ma seguendo piuttosto la ricetta dei cavi già presenti nel mio finale e nel mio DAC: conduttore solido in rame, preso da cavi informatici CAT 5, con laccatura in poliuretano ed inserito in tubicini di teflon.
Desideravo la rigidità assicurata da una tale costruzione, perchè non ritenevo il collegamento col sottile wire wrap fra pre e finale adatto ad un ambiente dove è previsto una quotidiana opera di collegamento e scollegamento.
Ho anche provato il cavo coassiale per satellite a conduttore centrale solido come cavo di potenza, ottenendo risultati così promettenti che potrei anche orientarmi verso una versione semplificata del modello UBYTE di Risch/Loesch. Un altro suggerimento di Allen, il cavo sottile che si usa per cablaggi in aria, ha suonato molto bene per brevi lunghezze (ne ho provato uno da due metri fra un Cyrus One e delle Quad ESL), ma nel mio uso normale me ne occorre uno da sette metri.
In conclusione, dove mi ha portato questo ricettario per supercavi? Al posto giusto ... ma ora vi debbo lasciare, perchè penso che le fettuccine siano quasi al dente.
* Manco a dirlo, questa pubblicità è stata bandita in certi stati ed è stata premiata in altri. La mia opinione? E' stata la migliore mai uscita dalla casa di Glasgow.
La recensione di Geoff HusbandQuesto volumetto è arrivato chez nous poche settimane fa, accompagnato dal commento dell'autore secondo il quale io "almeno avrei avuto un'idea del perchè i cavi hanno effetto". L'idea di leggermi 100.000 parole o giù di lì sui cavi non era esattamente allettante, ma pensavo di dovergli comunque una veloce sfogliata. Nei due giorni seguenti me lo sono letto dalla prima all'ultima pagina, ho imparato molto, sono stato indotto a riflettere e mi sono davvero divertito. Il libro inizia con un aneddoto sui babbuini, la loro estensione uditiva verso le alte frequenze e su come i cavi possono rovinare tutto - arrivate alla fine e ne sarete divertiti, interessati ed intrigati. Così tanti libri falliscono in questo primo approccio di interessare il lettore, mentre con questo libro molti resteranno catturati già all'inizio. Poi c'è la ristampa di un articolo del Prof.Hawksford che prova a spiegare le ragioni scientifiche degli effetti descritti dei cavi. Poichè non ho un'educazione matematica di livello elevato, l'ho saltato (come consigliato dallo stesso autore) e sono andato direttamente alla sua divulgazione della faccenda in termini da "uomo della strada". E le conclusioni finali sono che i conduttori, sia nei cavi di segnale che in quelli di potenza, devono essere sottili e a nucleo solido, per evitare le distorsioni causate dall'effetto pelle. Quindi, via tutti quei costosissimi tubi del gas, e sostituiteli con wire wrap da 0.25 mm di diametro. L'autore mette anche in guardia contro la costruzione multifilare ed i pericoli dell'ossidazione conseguente al sollevamento dell'isolante dalla superficie del conduttore quando il cavo viene piegato. Cito testualmente- "..se avete appena sganciato qualche grossa somma per certi WunderKable Tipo Z presi dal vostro spacciatore preferito di High-End Esotica, e il "consulente del suono" ve li attorciglia in una bobina dalle dimensioni di un pallone da pallacanestro per metterlo nella sua elegante bustina col nome del negozio, affrettatevi a riprendervi i soldi e andate a fare acquisti da qualcuno che abbia più rispetto!" Il resto del libro si occupa della realizzazione di un misto di vari cavi, tutti basati sulla teoria "sottile è meglio". Il testo è chiaro ed inframmezzato di aneddoti, barzellette e proteste contro il potere costituito - quanto basta a renderlo avvincente senza essere messianico o dogmatico. Allen possiede il raro dono di farti sembrare interessanti anche le cose che non capisci. E il bello del libro è che molto di ciò che descrive è davvero economico e facile da fare. Il cavo più semplice consiste nella semplice separazione dei conduttori dei due poli da realizzare con singole mandate. L'acquisto di wire wrap a sufficienza per realizzare le ricette del libro costa pochissimo e Allen è fermamente convinto che i migliori spinotti da usare sono quelli economici fatti con gli stampi, piuttosto che quelli del tipo "torniti da un blocco di bronzo" oggi così di moda. Se superate questa soglia e vi fate convincere, allora vi vengono proposti altri cavi, più esoterici e cari, che usano lamine di argento, per i quali vengono dichiarate prestazioni superiori a quelle di QUALSIASI altro tipo di cavo. Il fatto è che qui ci viene presentata ancora un'altra teoria sui cav. Non sono qualificato per giudicare quanto sia corretta, o quanto significativo sia lo scenario della "distorsione temporale". Però, con l'ausilio di questo libro, che in fin dei conti ha una natura eminentemente pratica, siete in gradi di giudicare da soli rischiando finanziariamente assai poco. Allora... Consiglierei questo libro? Sì! Compratelo, o inseritelo nella vostra lista di regali di Natale... Geoff Husband |
© Copyright 2001 Werner Ogiers & Geoff Husband - http://www.tnt-audio.com
Traduzione: Carlo Iaccarino
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