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B&W DM 601 Serie 2

Buoni, coerenti, con una buona immagine, cosa chiedere ancora?

[B&W DM601 Series 2]

[English version]

Prodotto: Diffusori da libreria B&W DM601 Serie 2
Produttore: B&W - Inghilterra
Prezzo approssimativo: 350 US$-Euro
Recensore: Dejan Veselinovic

Bowers&Wilkins, alias B&W, è attiva ormai da oltre 30 anni. I più vecchi tra noi probabilmente non dimenticheranno mai il leggendario modello DM6, soprannominato affettuosamente "The Fat Man", il primo diffusore ad usare driver allineati in fase, nel tentativo di ottenere una migliore linearità (di fase, appunto), approccio poi più volte copiato (persino dai giapponesi - vedete il "migliore diffusore del giorno" di Technics).
Per come la vedo io, due cose fanno di B&W un caso speciale - la loro estremamente rapida salita al top (ben meritata, se posso dirlo) e la loro dedizione nel combinare l'ascolto con una ricerca di prima qualità, un obiettivo su cui sono impegnati ancora oggi.

Comunque, il loro successo in termini di qualità del suono dei diffusori ha vissuto fasi alterne, come è ragionevole aspettarsi da ogni produttore. Se tutti noi conosciamo la loro serie cult Nautilus, non molti, credo, hanno i mezzi per puntare così in alto, così, per adesso, diamo un'occhiata al loro "mondo reale", cioè alle offerte più abbordabili. In questo caso: DM601, ora nella configurazione Serie 2.

Descrizione

Il DM 601 S2 misura solo 356x204x244 mm (h x l x p), e pesa 6.1 kg. Secondo me, questo è quello che si chiama un diffusore piccolo, sebbene il peso sia leggermente al di sopra della media di questa classe. Il depliant allegato lo descrive come un "sistema con accordo di IV ordine a due vie", o diffusore bass reflex. Utilizza due altoparlanti, uno da 165 mm per le medie e le basse frequenze ed un tweeter a cupola da 25 mm ricoperto in metallo. Il crossover è a 4kHz, l'efficienza regolata a 88dB/1W/1m, l'impedenza è a 8 Ohm nominali (minimo a 4.3 Ohm, complimenti alla B&W per aver misurato il caso peggiore!), e la risposta è 70Hz-20kHz +/- 3dB sugli assi.
Anche la dispersione è stata misurata (una cosa che mi piacerebbe che anche gli altri produttori prendessero come abitudine) entro i 2dB a 40 gradi orizzontali e 10 verticali. La distorsione armonica è stabilita sotto l'1% 88-20000 Hz a 90 dB SPL a 1m. La potenza raccomandata è di 25-100W continui su 8 Ohm nominali - impressionante per quello che si suppone essere un diffusore piccolo.

[B&W DM601 rear side]

La sua raffinatezza tecnica è senza dubbio il driver medio basso tessuto in Kevlar®; è di un color giallo che gli dona molto; fortunatamente è bordato in gomma invece che in schiuma, così dovrebbe durare a lungo. Il centro del cono, che somiglia ad un proiettile, è un rifasatore, ora quasi obbligatori in diffusori europei con una certa pretesa. E sì, lo sbocco reflex è sul pannello frontale, posizione molto più preferibile rispetto a quella posteriore.

Il pannello frontale è un po' insolito, nel senso che è irregolare, essendo stata preferita una superficie leggermente "ruvida" ad una perfettamente liscia - questo dovrebbe aiutare a diminuire la rifrazione del pannello frontale. Una buona mossa.

Siccome le casse provate erano nuove di zecca, le ho lasciate suonare per 4 giorni giusto per rodarsi un po' prima che cominciassi ad ascoltarle veramente.

Posizione

Confesso che questi diffusori mi hanno perplesso. è abbastanza naturale che ogni diffusore reagisca al posizionamento, la questione è fino a che limite ed esattamente come. Normalmente, sono sempre propenso a sperimentare con il posizionamento dei diffusori, in parte perchè voglio spremere sempre il meglio da ogni diffusore, ed in parte perchè devo farlo, visto che le mie sessioni d'ascolto sono divise tra due sistemi in due differenti stanze. In breve, generalmente so cosa c'è da aspettarsi.

Bene, le DM 601 non mi hanno deluso - come ogni diffusore, hanno reagito al posizionamento, ma quello che mi ha sorpreso è stato quanto poco reagissero. Normalmente, la differenza si sente abbastanza facilmente in termini più generali, naturalmente diminuendo come ci si muove verso la posizione ideale - con loro questo non è successo.
Da un estremo all'altro, hanno reagito molto poco, abbastanza da essere udibile, ma molto, molto meno del solito. Deve essere una cosa buona, penso, e non facile da ottenere, o altrimenti tutti l'avrebbero avuta.

[DM601 Kevlar<sup>®</sup> bass driver]

Messo su di uno scaffale, il 601 reagisce con il solito pseudo-basso, tipico di diffusori mal posizionati - comunque, dopo aver inserito un cuscinetto di spugna sotto le casse ed averle angolate internamente verso il centro della stanza, i vari disturbi erano più o meno spariti, salvo per la dispersione - come c'era da aspettarsi.

Ma una volta posizionati su stands appropriati (di mia costruzione, accoppiati al pavimento in tre punti, riempiti di sabbia, alti 50 cm), ne sembravano contenti ed il problema della dispersione se ne era andato quando erano stati quasi idealmente allineati con le mie orecchie dopo che ero sprofondato nella mia poltrona preferita.

Cablaggio

Come al solito, li ho provati prima con i miei cavi economici di riferimento, gli Jamo OFC (5mm, trecce 2x256) e poi con quelli che preferisco, i van den Hul D352 Hybrid. I cavi Jamo sono lunghi 5 metri, mentre i van den Hul 6. E quanto sono lunghi! Sento che lo state dicendo - forse, ma per quanto riguarda l'impedenza dei cavi di serie, entrambi sono sotto 0.05 Ohm, che è appena la metà di quello che B&W raccomanda come massimo. Quanto a capacitanza, induttanza ed interazioni, beh, nessun diffusore passato fra le mie mani si è mai lamentato, e per di più, entrambi gli ampli di riferimento hanno basse impedenze d'uscita, specialmente lo Yamaha (il fattore damping è dichiarato a 320 su 8 Ohm, 20-20.000 Hz).

Con i cavi Jamo, ho ottenuto dei buoni risultati, in generale, ma con una piccola differenza. Con lo Yamaha AX592, utilizzando entrambi i cavi, non si distinguevano differenze, ma con l'Harman/Kardon 680, i van den Hul producevano un effetto spaziale sensibilmente migliore ed appianavano gli alti.

Perciò, se avete delle elettroniche di qualità commerciale standard, un cavo con un diametro generoso costruito con un rame OFC di qualità ragionevolmente buona sarà sufficiente; tuttavia, se avete un'apparecchiatura economicamente più impegnativa (l'H/K 680 costa estattamente il doppio dello Yamaha AX592), sarebbe una buona idea investire del denaro in un buon cavo di un produttore con una buona reputazione - questi diffusori vi faranno sentire la differenza.

Microdinamica

Lasciatele suonare a livelli da sussurro e le 601 vi sembreranno nitide come un fischio. Senza dubbio, mancano i bassi, che poi è normale data la taglia piccola del mobile, ma quelli che hanno, li suonano senza protestare su niente.

Tanto per cambiare, ho cominciato con le "Quattro stagioni" di Vivaldi. Poi ho messo Pavarotti, Pavarotti con Zucchero e ho progredito lentamente e senza riserve verso Enigma, Hevia e, sì, persino Billy Idol. Ehi, volete sentire come suona il rock? mettete su "Rebel Yell" o "White Wedding" di Billy e ne avrete una buona idea.

Le 601 suonano molto composte, completamente senza sbavature, ma quello che non ho potuto fare a meno di notare subito è stata la straordinaria quantità di dettagli dell'ambiente. A me piace tantissimo l'ambienza, ma devo dire che non riesco a sentirla spesso, e/o così chiaramente come con questi diffusori. La loro gamma media è insolitamente buona, molto pulita, quasi "trasparente". Molto raro per questo prezzo.

Ma c'è un prezzo da pagare per questo. Secondo me, alla parte più alta dello spettro, anche se chiaramente presente e completamente senza acutezza, effervescenza, ... (mettete voi il vostro sinonimo preferito), manca anche un po' di mordente, di quel pungolo che ogni tanto bisogna riprodurre. I piatti sono infatti molto puliti, ma mancano solo di quell'acuto necessario per renderli veramente credibili. Ok, provate ad alzare un po' il volume...

Macrodinamica

Bene, io l'ho fatto, ma non è servito. Le 601 hanno cambiato un pochettino il loro tono complessivo, non molto, giusto quel pochino per essere notato. Niente da preoccuparsi, altri fanno di molto peggio.
Naturalmente, il fatto di aver alzato il volume ha migliorato un po' i bassi, anche solo per obbedire alle curve di loudness di Fletcher-Munson dell'orecchio umano.

Il midrange era chiaro come sempre, e, se mai, migliorato durante l'ascolto a volume più alto tanto da permettermi di ascoltare ancora più dettagli. Il suono era ancora molto composto, senza sbavature, ripulito, quasi signorile. Non che il suono mancasse di dinamica - no, sono ben lontani dall'essere dei diffusori "pigri" o "difficili da muovere". Proprio al contrario, casomai, tendevano a fare il loro lavoro senza lamentarsi, quasi appassionatamente.

I bassi erano decisi e ben definiti, senza essere confusi e con una velocità pregevole. Il midrange era molto coerente e molto dettagliato. è il range più alto che ancora falliva a produrre il mordente giusto.
Effettivamente, se potessi misurare l'effettivo livello di pressione sonora, penso che troverei la risposta tutta lì - penso che sia una questione di "colore" piuttosto che di una reale presenza fisica.

Provate a togliere le griglie frontali - il suono migliorerà, e nemmeno poco. Sia la qualità sia la quantità (ad un grado inferiore) del range di alti diffusi. Anche l'immagine sonora si allargherà un po'.

Suono complessivo

Rimuovere le griglie migliorerà il suono di questi diffusori, avvenimento in generale abbastanza comune, un po' meno nella classe economica a cui essi appartengono. Inoltre, se avete delle buone elettroniche, spendete un po' di soldi in un buon cavo, vi mostreranno che questo fa la differenza.

Questi sono diffusori molto composti, completamente senza sbavature, non c'è niente che spicca e sono poche le cose che mancano, tranne un basso veramente profondo, che d'altra parte sarebbe irragionevole aspettarsi da un mobile di queste misure (e, oserei dire, prezzo).

Il loro punto di forza è la quantità di dettagli ambientali che possono riprodurre, dato il materiale di buona qualità e naturalmente le elettroniche a monte di buona qualità. Oltretutto, producono questo dettaglio in un modo lodevolmente lineare, niente disturbi di fase, né ostacoli o colpi.

Il loro punto più debole è una certa mancanza di mordente nella parte più alta dello spettro. è come se i progettisti avessero addomesticato il tweeter un po' troppo, per paura che diventasse aggressivo - "il troppo stroppia".

Non ho potuto fare a meno di confrontarli con i miei diffusori di riferimento di classe economica della JBL, i Control Monitor CM62. Questi sono diffusori un po' più economici, e costruiti con uno stampo plastico, pessimo per l'inerzia che è insignificante, ottimo per dissipare le onde interne inattive, poichè la costruzione non ha lati paralleli né angoli.
La differenza di efficienza è abbastanza piccola, solo 1dB in favore delle JBL, e dubito che qualcuno possa sentirne la differenza.

Quanto a dettaglio dell'ambiente, sono risultate simili, con forse un piccolo e dubbio vantaggio per le 601. Comunque, e lo devo dire - se le JBL riuscivano a tenere il ritmo in dettaglio, riuscivano a farlo con una linearità inferiore rispetto alle B&W. I CM62 hanno i loro ostacoli e sobbalzi e non c'è fuga se non la semplice realtà. Certo, suonano molto bene, persino in maniera affascinante, ma il suono non è lineare.

Le JBL avevano anche un basso più profondo, piccola meraviglia dato il loro volume effettivo più grande, oltre alla leggendaria inclinazione del produttore per dei bassi di qualità.
Oltretutto, le CM62 avevano quel mordente che le 601 non riuscivano a raggiungere abbastanza, ma devo fare un appunto qui - le JBL hanno lavorato per giorni e giorni in oltre 5 mesi fino ad oggi, mentre le B&W hanno suonato per circa un quinto di quel tempo. Questo può avere o no significato, non ho modo di saperlo. L'unico modo per saperlo veramente sarebbe quello di comprarne una coppia e farla andare per 5 mesi, cosa che non posso fare - potrei sopravvivere all'impegno finanziario della faccenda, ma sicuramente non sopravviverei all'impegno coniugale :-)

Ma le 601 mi sono piaciute? Oh, sì, eccome!

Conclusione

La mia solita domanda finale - io li comprerei questi diffusori?

La mia insolita risposta - sì, probabilmente lo farei. Forse non subito, ma certamente li metterei molto vicino al top della mia lista acquisti per questa classe di diffusori. Li devo biasimare per questa mancanza nel pungere verso l'alto, ma ammiro ed apprezzo fortemente le capacità "ambience". E garantisco che non troverete molto in questa fascia di prezzo con delle capacità simili. Certo, mi tornano in mente le mie JBL CM62, ma anche se sono molto godibili e hanno un basso migliore, tuttavia non sono così lineari come le 601.

Per quanto riguarda i bassi, in tutta sincerità, tutto quello che dico sulle 601 si può più o meno applicare ad ogni diffusore di taglia simile che ho sentito in oltre 36 significativi (per l'audio) anni della mia vita (sono stato colpito dal virus dell'hi-fi quando avevo solo 11 anni, e non ne sono più guarito), tenendo presente la sua classe di prezzo. Ho sostituito le CM62 con le 601 sul JBL Sub10 e, come al solito, i bassi sono migliorati infinitamente.

Questo è l'unico suggerimento ai potenziali acquirenti - comprateli e considerate un subwoofer per un prossimo futuro. I diffusori piccoli permettono un'estrema libertà di posizionamento, ed un sub vi libererà dei loro potenziali pseudo-bassi, offrendovi l'impatto e la sensazione di scuotimento intestinale da potenza "selvaggia" di cui potreste aver bisogno qua e là.
Io considerei dei subwoofers B&W semplicemente col pretesto di un'uguale impronta e filosofia sonora (questo è il motivo per cui abbino le JBL CM62 con un JBL Sub10), ma voi potreste anche non essere d'accordo.

Con ogni probabilità, questo non è un diffusore che amerete al primo ascolto; ha bisogno infatti di un po' di tempo per farsi apprezzare, cosa che, nella mia esperienza, succede quasi sempre con prodotti neutri. Vi costringerà a chiedervi come mai non li avete comprati prima, ma per questo ci vorrà non meno di una settimana (bisogna pur sistemarli!), e probabilmente forse un mese o due. Sicuramente richiede un cavo di potenza almeno di buona qualità, preferibilmente di ottima qualità per mostrarvi tutto quello di cui è capace, perciò non negategli questo cavo - quale cavo, poi, è naturalmente questione di gusti personali.

Un prodotto affascinante, quindi, ed una insolita miscela di qualità e assenza completa di difetti non spesso sentita in questa classe di prezzo. Merita di diventare un bestseller.

Sistema usato

  • Sorgenti digitali: Harman/Kardon HD 730, Philips CD 721 (completamente ricostruito, toroidi addizionali, fast outputs, ecc), Panasonic A160 DVD player
  • Amplificazione: Yamaha AX592 (2x100W/8 Ohms, classe budget), Harman/Kardon HK 6550 (2x50W/8 Ohms, classe economica), Harman/Kardon HK 680 (2x85W/8 Ohms, classe economica superiore), Electrocompaniet EC-1 (2x100W/8 Ohms, high-end inferiore)
  • Diffusori: JBL CM62 + Sub10 (classe economica, il sub ha un ampli da 100W interno), JBL Ti600 (da pavimento, classe economica superiore), AR94 (ricostruiti con cavi in puro argento, condensatori di qualità, nuove sospensioni, ecc)
  • Interconnessioni: un Van den Hul MCD 102 con plugs Neutrik, MIT Terminator 4
  • Cavi di potenza: Jamo OFC 2x5mm, van den Hul 356 Hybrid (senza capicorda!!!)


© 2000 Copyright Dejan Veselinovic - http://www.tnt-audio.com
Traduzione: Gianluca Lozza

DuPont and KEVLAR® are registered trademarks or trademarks of DuPont or its affiliates.

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