Prodotto: diffusore Elipson Planet L
Produttore: Elipson, Francia
Distributore italiano: Eurosell
Costo: € 399 ciascuno, supporti € 199 la coppia
Recensore: Maarten van Casteren - TNT UK
Traduzione: Enzo De Sanctis
Recensione: Luglio 2012
La frase "la forma segue la funzione" è probabilmente un po' abusata, ma personalmente ritengo che si applichi ancora oggi come in passato. Mi è tornata in mente mentre ascoltavo i diffusori Elipson Planet L. Sarebbe molto facile liquidarli semplicemente come un articolo di design, in virtù della loro forma elegante e attraente, ma personalmente credo ci sia qualcosa in più oltre all'aspetto esteriore, e che la forma possa essere ben spiegata dalla funzione.
Cominciamo guardando con attenzione questi diffusori. Hanno la forma di una sfera di 30 cm di diametro con un altoparlante concentrico, o coassiale, che consiste in un midwoofer in carta da 6,5 pollici con al centro un tweeter a cupola morbida da 1 pollice. Le casse sono fatte con una qualche resina, ed hanno un condotto reflex posteriore. Esibiscono dei bei connettori marchiati Elipson, che permettono soltanto il monowiring (e questo mi piace). Gli altoparlanti sono protetti da una griglia elegante in metallo e spugna che aderisce magneticamente alla cassa. Possono essere posizionati su stand o qualsiasi altra superficie stabile per mezzo di un set di anelli dati in dotazione. In alternativa è possibile montarli a parete o addirittura anche sul soffitto, tramite fili d'acciaio, ma a me sono stati forniti insieme a dei supporti belli solidi, che si accoppiano molto bene con lo stile di questi diffusori. Naturalmente i supporti rendono il tutto molto stabile, soprattutto perché la base è davvero pesante. Il cavo del diffusore può essere persino fatto passare all'interno del tubo dello stand, così da renderlo quasi invisibile. La coppia da recensire mi è arrivata di un bel colore rosso brillante, ma è possibile averli anche bianchi oppure neri.
Sembrano un prodotto di tendenza? Probabilmente sì, ma ciò non significa che non siano anche dei diffusori decenti. Il fatto è che tutte le loro caratteristiche hanno perfettamente senso, dal punto di vista della qualità del suono. Una cassa sferica impedisce le risonanze interne ed è robusta e resistente alle vibrazioni. Si tratta anche della forma ideale per non avere riflessioni dovute agli spigoli delle casse più convenzionali. Ed un altoparlante concentrico, oltre ad essere di bell'aspetto, minimizza gli errori di fase e distribuisce uniformemente il suono in tutte le direzioni, aiutato senz'altro in questo dalla forma sferica del diffusore. Anche i supporti, pesanti e robusti, contribuiscono a prevenire le vibrazioni e migliorano l'accoppiamento al pavimento.
Ed è questo il vero significato dell'espressione "la forma segue la funzione": un progetto ottimizzato solo per fare meglio possibile ciò che gli è richiesto, finirà spesso anche con l'avere un bell'aspetto. Aiuta anche il fatto che questi diffusori sono fatti con un materiale molto bello e perfettamente rifiniti, ma oggettivamente non c'è nulla di puramente ornamentale in loro e tutto è fondamentalmente asservito ad un unico scopo: riprodurre la musica. Ho già detto che sono francesi? Effettivamente mi ricordano le migliori auto francesi: eleganti, eccentriche e sorprendentemente pratiche, il tutto ad un prezzo ragionevole. Vive la France!
Per quel che può valere: le ho trovate davvero sorprendenti, così come pure la maggior parte dei miei ospiti. E non si può negare il fatto che lavorano anche molto bene: sono facili da mettere insieme, facili da collegare, facili da posizionare, e non rubano nemmeno molto spazio. Ogni cosa in loro sembra essere davvero bene ingegnerizzata e realizzata splendidamente. La qualità costruttiva è esemplare, soprattutto per il loro prezzo. Anche altri costruttori realizzano casse sferiche e/o altoparlanti coassiali, ma la maggior parte sono più costose oppure più piccole delle Planet L, per non parlare del fatto che sono meno belle all'aspetto. In definitiva tutto fa sì che queste Elipson valgano davvero molto al confronto.
Dapprima le ho provate con le griglie montate, e di certo così hanno un gran bell'aspetto, ma in tal caso il mantra del design che ho recitato prima sembra trovare il suo limite, datosi che le Planet L suonano meglio senza protezioni. Il motivo diventa subito chiaro osservandole con attenzione, dal momento che le griglie creano un bordo alto e spigoloso intorno agli altoparlanti, andando sostanzialmente a rovinare i vantaggi potenziali di queste meravigliose casse sferiche. Per fortuna gli attacchi magnetici sono molto efficaci, e rimuovere o riposizionare le griglie è un gioco da ragazzi. Per molti l'aspetto senza griglie era addirittura preferibile, sebbene le opinioni fossero molto varie al riguardo.
Sulla carta le Planet L sono un carico facile, con 8 ohm di impedenza e 90 dB/watt di sensibilità nominali. Inizialmente le ho utilizzate col mio amplificatore valvolare Icon Audio Stereo 40 mk3, che ha funzionato molto bene in gamma media e alta, ma con le basse frequenze che suonavano un pochino soffici e ovattate. Non era spiacevole, ma di certo mancava un po' di impatto e di spinta. Ho pertanto inserito l'amplificatore a transistor Usher R1.5, che ha migliorato di molto le cose. Le gamme media ed alta hanno perso un po' della loro magia, ma i medio-bassi ed i bassi sono migliorati in modo spaventoso. Di conseguenza c'era molta più spinta ed anche come ritmo le cose sono migliorate di parecchio. Adesso erano in grado di suonare molto più forte prima che le cose cominciassero a decadere, il che è sempre una gran bella cosa. Attenzione, non sto dicendo che in questo modo le Planet L diventino dei diffusori per feste: permangono evidenti limitazioni al volume, ma per l'uso normale in una stanza media sono ora in grado di fornire un volume più che sufficiente. Appare semmai evidente come questi diffusori richiedano elettroniche di buon livello.
Ci si aspetta che diffusori sferici e concentrici tirino fuori un palcoscenico di grande livello, ed è certamente quel che si ottiene, a patto che rimuoviate quelle griglie. Il suono è aperto e completamente scollegato dalle casse, con larghezza e profondità meravigliose ed un'eccellente focalizzazione. È anche completamente naturale e senza sforzo, e la riproduzione spaziale è praticamente al livello di un 3D pieno. Con le buone registrazioni dal vivo l'illusione è completa e le piccole Elipson non hanno problemi nel farvi sentire lì dove la registrazione ha avuto luogo: limitatevi a chiudere gli occhi e ci sarete. Naturalmente per ottenere ciò avrete dovuto distanziarle adeguatamente dalle pareti, ma a parte ciò non sono affatto esigenti in materia di posizionamento. Sono anche comode per l'ascolto in gruppo, dal momento che la posizione ideale si estende in modo lussurioso, e anche un gruppo nutrito di ascoltatori riuscirà agevolmente a trovare la propria sistemazione.
Continuando con gli ascolti questi diffusori evidenziano subito un'altra dote: sono fantastici con le voci. E intendo dire che sono veramente fantastici. In parte aiuta la resa del palcoscenico di cui ho già parlato, ma contribuiscono anche la tonalità in gamma media meravigliosamente ricca, la mancanza di una qualsiasi aggressività sugli alti e l'eccellente trasparenza sui medi. Non ha importanza quali siano le cause, con le Elipson le voci sono estremamente seducenti, soprattutto le voci femminili. Naturalmente una purezza tonale così ricca funziona molto bene anche con gli altri strumenti, ed in generale rende l'ascolto molto rilassante - ve ne accorgerete soprattutto con le voci. Significa anche che per il possessore di una coppia di Planet L la fatica d'ascolto sia un concetto completamente sconosciuto. E, ancora meglio, tutto ciò accade senza che risultino noiose. Al contrario, in realtà, poiché possono essere molto coinvolgenti, non tanto per il loro essere dirette, veloci o capaci di volumi elevati, ma più per il fatto che mettono in mostra le qualità intime di una performance.
C'è poi la coerenza. Una cosa è realizzare un diffusore in grado di produrre bassi, medi e alti decenti, ma far sì che essi lavorino insieme in modo unitario è una sfida completamente diversa. Sotto questo punto di vista le piccole Elipson brillano e danno origine ad un suono che è estremamente naturale e non artificioso. Si tratta di diffusori che non attirano l'attenzione su di sé, ma fanno invece in modo che ci si concentri sulla musica.
Anche come risoluzione vanno bene, soprattutto per quell'aspetto cruciale che è la gamma media. Gli estremi di banda sono un tantino meno definiti, con gli alti non così netti come potrebbero, ed i bassi un po' carenti in quanto a spinta, tessitura ed estensione, ma nessuno di questi è un vero problema. C'è anche un limite ben chiaro sul volume massimo. Ovviamente, sono tutte caratteristiche che vi aspettereste da un diffusore di queste dimensioni e questo prezzo: anche la Elison deve rispettare le leggi della fisica. Ma non è nulla di veramente importante, fin quando le utilizzate in piccoli o medi ambienti o non vi attendete che rendano bene giustizia all'heavy metal. Gli manca anche un pochino di peso, ma basta un buon subwoofer per porvi rimedio.
È vero che queste Elipson non riescono ad eguagliare l'ampiezza di banda e l'impatto di un diffusore più grande, ma è anche vero che la maggior parte di questi diffusori più grandi, nella stessa fascia di prezzo, nemmeno si avvicineranno alla raffinatezza ed alla estensione spaziale delle Elipson. Come al solito, è una questione di compromessi, e le Elipson rappresentano una via di mezzo con la quale, personalmente, sarei più che lieto di convivere. Oltre a ciò, il loro bell'aspetto e la facilità di sistemazione in ambiente rappresentano dei fantastici punti a favore.
Sarebbe un grosso errore liquidarle come meri articoli di design per interni. D'accordo, sono belle a vedersi, ma suonano anche tanto bene come vi aspettereste da diffusori delle stesse dimensioni a questo prezzo. Gli appassionati di hard rock o chi possiede ambienti d'ascolto enormi ha bisogno di cercare altrove, ma per tutti noialtri si tratta davvero di diffusori meravigliosi e coinvolgenti. Vanno bene soprattutto per la riproduzione di un palcoscenico realistico, e sono semplicemente straordinarie con le voci. Nascono per essere raffinate e rilassanti più che per suonare forte e imponente, ma ascoltarle (e osservarle) è pura gioia, ed è facile per me raccomandarvele fortemente.
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