Le Indiana Line 0.32 sono dei diffusori da scaffale di dimensioni medio piccole
(40 x 21 x 21) a tre vie in sospensione pneumatica. Woofer da 17 cm, mid da 9
e tweeter ad emicupola.
La ragione di questa prova è verificare se, anche spendendo molto poco (siamo
intorno alle 300.000 la coppia!) si può ottenere ancora un ascolto
definibile HiFi.
Per una volta consentitemi un breve ma importantissimo cappello alle impressioni
d'ascolto.
Il prezzo davvero basso, tenendo conto che si tratta di un tre vie con dei
buoni altoparlanti, non deve trarre in inganno. Se queste casse fossero
costruite in Inghilterra, se avessero un nome ben suonante ed una
sostanziosa campagna pubblicitaria alle spalle costerebbero
molto molto di più.
La Indiana Line è una grande Ditta piemontese
che da sempre ha prodotto casse con un rapporto qualità prezzo
sbalorditivo grazie alle dimensioni dell'Azienda stessa ed al fatto che
spende poco (zero, direi) in pubblicità.
Per contro, nonostante l'elevato
numero di prodotti in catalogo, alcuni validissimi come i nuovi diffusori
surround TH210 con cabinet in alluminio, le Indiana Line si vedono davvero
poco spesso sulle riviste.
I motivi possono essere tanti, forse perchè
suonano male o forse perchè non comprano spazi pubblicitari,
chissà.
Certo è che, comunque, a fronte di una produzione così varia ed
affordable, lo spazio concesso loro dalle riviste specializzate è sempre
stato ingiustamente limitato.
Si parla di 7 prove in 25 anni per Suono e 7 in 15 anni per Audioreview.
E non bisogna dimenticare che negli anni '70 le Indiana Line 3x erano tra le
casse più vendute in assoluto.
Dopo questa difesa d'ufficio di un marchio che si difende da solo con la serietà dei suoi prodotti, garantiti a vita e per un anno dopo il primo guasto, passiamo alle nostre 0.32.
L'impianto dove sono state inserite è ovviamente sproporzionato nel senso che solo i cavi costano molto di più delle casse. Normalmente questo tipo di casse andrà in impianti economici davvero entry-level.
Il posizionamento in ambiente
Questi diffusori sono da scaffale ma, ovviamente, traggono grande beneficio
dall'essere posizionati su stand metallici con punte (altezza 50-60 cm).
Disporli sopra un mobile ad ante e cassetti è molto dannoso
perchè può innescare risonanze e coloriture che queste 0.32
davvero non meritano. Se proprio non volete comprare degli stand, che potrebbero
costare quanto le stesse casse, cercate di autocostruirveli. In alternativa
un robusto scaffale può servire all'uopo.
La distanza dalle pareti deve essere di almeno 50 cm da quelle laterali mentre
per quella di fondo occorrerà valutare caso per caso, a seconda
dell'ambiente, dei gusti e dei compromessi che si ritiene tollerabile
accettare in termini di appiattimento dell'immagine sonora.
La vicinanza della parete di fondo aumenta
il peso della gamma bassa ma per contro sporca e colora il medio alto ed
appiattisce l'immagine.
La timbrica
Le 0.32 sono asciutte ed un po' fredde. L'equilibrio timbrico è spostato verso
l'alto, con il tweeter sempre piuttosto in evidenza. Questo fornisce la
sensazione di un suono molto preciso e dettagliato anche se, a questo livello
di prezzo, l'aggettivo analitico è davvero fuori luogo.
Il tweeter suona un po' monocorde, soprattutto sui piatti della batteria
dove fornisce una suono molto scintillante e splashy ma poco incline
a riprodurre tutti gli armonici del segnale.
Il midrange sembra fornire una buona prestazione anche se l'incrocio col
tweeter non sembra riuscitissimo, anzi direi che il difetto timbrico più
evidente è proprio quello di un certo scollamento tra il lavoro del mid e quello
del tweeter.
Il woofer contribuisce alla sensazione generale di rappresentazione asciutta
e precisa del messaggio sonoro, riproducendo una gamma bassa non molto profonda
ma ancora piuttosto articolata.
La dinamica.
Uno dei punti deboli dei diffusori economici. Le 0.32 non fanno eccezione
e di certo fanno del loro meglio nel seguire le escursioni dinamiche a cui
vengono sottoposte. Da questo punto di vista forse il woofer si comporta meglio
del mid e del tweeter ma non aspettatevi attacchi e rilasci mozzafiato.
Questo, naturalmente, non significa affatto che queste casse non possano suonare
forte...tutt'altro! La tenuta in potenza è infatti davvero notevole anche se i 92 bB di efficienza
dichiarati mi sono parsi un po' ottimistici.
Con programmi sonori semplici il comportamento dinamico torna ad essere
notevole a testimonianza del fatto che riprodurre senza compressioni la
dinamica di grandi masse sonore e strumentali è compito molto difficile
per dei diffusori economici.
L'immagine
Con l'impostazione timbrica di cui abbiamo parlato è naturale un certo
sfalsamento dei piani sonori ed una tendenza a portare tutto piuttosto
in avanti, percussioni in particolare. L'immagine è molto stabile al
centro della scena ed i contorni laterali sono piuttosto sfumati.
Spesso si ha la sensazione di una riduzione in scala degli strumenti.
La risposta al nostro interrogativo iniziale è dunque SI,
queste casse possono riprodurre la Musica in modo dignitoso ed apprezzabile
anche per chi è abituato a sentire diffusori di altra classe di prezzo.
Con un buon amplificatore economico tipo i piccoli NAD o Rotel ed un lettore
CD entry-level costituiscono una vera alternativa ai compatti monomarca che
tanto vanno di moda.
Le 0.32, pur costando così poco, si permettono persino il lusso di
esibire una personalità sonora decisa, ben caratterizata e
senza incertezze, cosa che non sempre riesce a diffusori ben più costosi
che riproducono la Musica senza anima e coinvolgimento.
In definitiva, a questo prezzo, sarà davvero difficile trovare dei concorrenti
validi alle 0.32. Nella fascia di prezzo intorno alle 400.000 lire, (100.000 in
più rispetto alle 0.32) la concorrenza si fa molto più agguerrita
ma sarebbe interessante sentire cosa la Indiana Line ha da proporre in questa
classe.
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