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Orchid Audio PLL1 Phase Linked Loudspeaker

[English version]

Prodotto: Orchid Audio PLL1
Produttore: Orchid Precision Audio - UK
E-mail: Per richieste alla Orchid Precision Audio
Prezzo: da 5970 sterline in su (dipende dalla finitura)

[Orchid Audio PLL1 Picture]

Introduzione

Questa recensione ha le sue origini in un lontano passato. Incontrai il progettista Orchid Audio Dave Mate all'Heathrow Hi-Fi Show del 1998 dove presentava questo diffusore insieme ad un oggetto dal look poco rassicurante con tonnellate di valvole all'interno che doveva essere il "Natural Force" Valve Amplifier.
Entrambi diffusori e ampli sembravano molto ben ingegnerizzati e suonavano piuttosto bene, specialmente considerando le condizioni della mostra. Dave suonava molto vinile, ciò mi faceva sentire a mio agio.... inoltre il background audio di Dave, come il mio, era dalla parte "pro audio", quindi potemmo spettegolare allegramente sui vari produttori "Hi-Fi".

Dopo di ciò allentai i contatti con Dave. Quando ebbi l'occasione di provare un paio di PLL1 non me la lasciai scappare. ci volle un po' di tempo per i vari accordi, ma alla fine un giorno di Marzo i diffusori arrivarono portati proprio da Dave. Tirar fuori i diffusori dal furgone e sistemarli nell'ambiente d'ascolto è un compito gravoso, direi per due persone (e anche grandi e grossi).
Questi aggeggi sono PESANTI.

Nel mio sistema le PLL1 hanno sostituito le Hoerning Perikles, un diffusore molto più economico basato su altoparlanti Lowther, ma di sensibilità più alta. Connettere le PLL1 al mio ampli Legacy che all'epoca utilizzava le 2A3, per giunta utilizzate a bassa potenza, mi ha fatto subito rendere conto che un ampli con solo 2 Watt non riusciva a raggiungere quello che io considero un adeguato volume sonoro. Piazzammo i diffusori su alcuni stand bassi che avevo a portata di mano, Orchid fornisce uno stand Slate dedicato per le PLL1, questo può dare un "quid" in più alle prestazioni del diffusore. Non era disponibile in tempo per la mia prova, quindi non ho potuto provarlo.

Dopo aver ritarato l'ampli per le 300B e averne inserito un paio (di 300B Svetlana) la potenza fu sufficiente. Dopo aver giocato un po' con il posizionamento Dave ed io ci sedemmo per qualche assaggio di musica. Le PLL1 mostrarono sicuramente alcune prestazioni eccellenti. Dave rimarcava il fatto che l'ampli SE era soprendentemente capace di pilotarle e che offriva una prontezza e fluidità sentite raramente. Ma io divagai. Dave ripartì e io mi misi all'ascolto. Feci questo per molte ore, fino alla sera e più.

La Tecnologia

Il PLL1 è un diffusore a 6 vie "vere". Usa solo filtri del primo ordine che, con il resto della costruzione, permettono di ottenere un vero diffusore a fase lineare. Il concetto di "PhaseLink" che dà al PLL1 il suo nome assicura che, oltre la fase, sia molto lineare anche la risposta in frequenza, qualcosa che normalmente è difficile trovare.

Gli altoparlanti usati sono di alta qualità e di differenti produttori, ciò fa pensare ad una notevole selezione nella scelta. Le frequenze di Crossover sono state scelte in modo da permettere agli altoparlanti di operare principalmente nel range a loro più congeniale.

Sotto i 300Hz viene utilizzato un woofer Volt da 25 cm con membrana in carta operante in un reflex posteriore. In ambiente la risposta è estesa fino a 25Hz.

Sopra i 300Hz e fino a 5KHz opera un Audax HDA da 10 cm, da 5KHz in su c'è un tweeter a cupola Morel da un pollice. Un altro tweeter e un driver Morel da 5 pollici sono usati come "PhaseLink" Drivers. Il tweeter opera solo fino a 10kHz, sopra viene utilizzato un grosso tweeter "true Ribbon".

Considero la scelta del midrange Audax HDA leggermente discutibile. Ho più volte notato che, a dispetto di misure abbastanza buone questi driver presentano, principalmente per colpa del materiale con cui è realizzata la membrana, una gamma media spesso aggressiva e affaticante. Ciò può spiegare la leggera aggressività notata dagli ascoltatori e da me.

D'altro canto la scelta di far scendere presto il tweeter a cupola è ottima perchè annulla i fenomeni di breakup della cupola che spesso accadono rovinando la gamma alta. Il Tweeter Ribbon è costruito in UK e basato sul progetto originale Kelly, uno dei migliori mai realizzati.

Il mobile è in MDF impiallicciata. Il lavoro è molto ben fatto. il mobile è molto pesante e inerte. Qualsiasi vibrazione delle pareti è minimizzata.

Tutti i principali Midrange sono raggruppati in uno stretto array, cosa che, da una certa distanza(> 2m), farà acusticamente apparire il tutto come un'unità singola. Ciononostante questo diffusore necessita di una certa distanza per amalgamare al meglio i singoli altoparlanti, 2m sembrano il minimo indispensabile, sarebbe meglio qualcosa in più. Per fare in modo che l'array principale degli altoparlanti sia a circa l'altezza dell'orecchio, come dovrebbe, il PLL1, per ottenere le migliori prestazioni, deve essere piazzato su degli stands bassi.

È da notare che un crossover attivo è disponibile per il PLL1; questo permette il singolo pilotaggio di ognuna delle 6 vie con, ovviamente, 12 ampli mono o 6 stereo. A parte tutti gli inconvenienti di questa soluzione penso che scegliendo gli ampli giusti si avrebbe un risultato stupefacente.

Test tecnici e risultati delle misure

Durante i test ho notato che entrambi i midrange erano soggetti ad escursioni del cono abbastanza accentuate duranti alti livelli di basse frequenze. Questo porterà facilmente a un livello di distorsione d'intermodulazione maggiore del desiderato, io comunque soggettivamente non l'ho rilevato molto.

Usando il mio ampli non ho notato alcun problema anche con i test con onda sinusoidale a piena potenza, a conferma dell'eccellente capacità di digerire potenza e in piena conformità con le specifiche

Usando il mio metodo per stimare la sensibilità dei diffusori ho misurato 86db per 2.83V di Rumore Rosa (dal CD Test di Stereophile) in ambiente, ad 1m di distanza sull'asse del Tweeter. È abbastanza basso, 3db sotto gli 89db/2.83V/1m specificati.

Comunque la mia misura usa un metodo leggermente più "stringente" dello standard quindi non può essere strettamente usato per verificare la rispondenza delle specifiche del produttore.

Comunque, dato che è anche un diffusore da 4 Ohm non è molto facile da pilotare. Un minimo di 25 - 30W RMS servono, sebbene io abbia avuto un buon successo con un Single Ended di bassa potenza.

In ambiente ho misurato (usando i toni del CD Stereophile) un basso molto dolce ed esteso, con i 20Hz a -4db. Questo è uno dei migliori risultati mai avuti in quest'ambito e fa supporre che nel progetto si sia tenuto ben conto delle interazioni dell'ambiente.

Tutto sommato le misure prese e la costruzione sono encomiabili. Allo stesso tempo devo dire che a questo prezzo non mi sarei aspettato nulla di meno.

Bassi da bomba!

Questa è stata la prima cosa che ho notato. Il PLL1 ha un basso estremamente profondo e autorevole. Ho provato alcuni dei miei CD "specializzati" sul basso. Dopo Grandmaster Flash, Sugarhill Gang, The Funky Four e un po' di Trance Samplers una cosa era chiara. I bassi erano profondi. Veramente profondi. Finito l'ascolto di tutti questi pezzi la mia più forte impressione era di aver ascoltato in uno studio un paio di grandi ed ottimi monitor da studio. Davvero, con il setup LEDE modificato nel mio ambiente d'ascolto (pareti con pannelli assorbenti dietro il divano, mensole per libri e video tra i diffusori e una grande TV nel mezzo della stanza) il mio ambiente rassomigliava per certi versi a un setup da studio.

Tutta la musica ascoltata fino ad allora era prodotta elettronicamente e assemblata in Studio da una macchina multitraccia, quindi decisi di provare qualche vinile con vari pezzi di Jazz acustico, includendo alcuni pezzi cardine come "Kind of Blue" e "Sketches of Spain" di Miles Davis. Quindi qualcosa dall'album live dei Chicago Transit Authority. Poi un po' di Fleetwood Mac "Rumors" e ancora non ero sicuro di quello che dovevo pensare dei diffusori.

Ho suonato musica che mi aiutasse a capire come realmente andassero quesi diffusori, provando alcune cose da "Commotion" un Sampler della Windham Hill Jazz, quindi "Companeros" da Working Week and Bruce Cockburns 1989 Live Album. Quindi ho optato per la classica, includendo il dinamicissimo "Pictures at an Exhibition" con Abbado e la Chicago Symphonics su CBS e "Fanfare for the Common Man" di Copeland & "Rodeo" con la Dallas Symphonic Orchestra su Decca/Turnabout.

Il diffusore ha mostrato un'ottima articolazione, districando spesso le difficoltà di comprensione delle voci (per esempio le masse vocali su "Gloria in D-Minor" di Vivaldi o nel "Messiah" di Haendels). Gli alti erano splendidamente dolci ma molto estesi e con una grande definizione, qualcosa spesso perso dai moderni diffusori equipaggiati con tweeter a cupola. Percussioni e piatti acquisivano aria e brillantezza e il PLL1 ha passato il mio test favorito "Posso dire di quale marca sono i piatti di questa batteria?" facilmente.

Forse il solo tallone d'Achille era nella gamma media. qui c'era una certa tendenza ad una durezza che poteva rendere alcune registrazioni (alcune con un effetto presenza un po' enfatizzato) un po' sgradevoli da ascoltare. Questa potrebbe essere stata una caratteristica del mio sistema o delle registrazioni, ma persisteva con tutti gli ampli che ho provato. Inoltre, con altri diffusori conosciuti per problemi simili in gamma media (tipo i Lowthers) non ho mai percepito questo effetto in modo così marcato con le stesse registrazioni.

Devo ammettere che ciò era notabile con ben poche registrazioni e probabilmente le Orchid rivelavano solo quello che c'era nella registrazione e che gli altri diffusori provati prima, non facevano. Certamente questo è un effetto molto curioso.

Ad ogni modo, con un ottimo equilibrio ed una buona assenza di colorazione il PLL1 offre uno standard di prestazioni molto alto con i bassi più profondi che io abbia mai sentito da un diffusore di "taglia" non poi così grande. La coerenza era molto buona, non ho mai avuto l'impressione di ascoltare una serie di altoparlanti distinti. Continuando, ho notato che il PLL1 non ha mai raggiunto il tipo di solidità d'immagine alla quale sono abituato. Questo è vero normalmente con i diffusori basati sugli antichi largabanda o banda intera (Notate, anche i Lowthers dovrebbero essere considerati antichi, dato che molti loro aspetti fondamentali sono rimasti gli stessi dagli anni '30) che, in questo, possono assolutamente eccellere.

Palcoscenico e immagine non erano assolutamente male, probabilmente solo poco meno di quelli che possono essere forniti da un sistema Wilson Audio WITT o WATT/PUPPY. Forse il problema è che sono abituato a standard più alti. Riguardo il palcoscenico e l'immagine, se piazzati in un ambiente corretto alcuni elettrostatici o comunque diffusori a pannello possono agevolmente superare le PLL1. Comunque sospetto che non molti diffusori standard multivia lo possano fare. Alla fin fine una performance "tecnica" che potrei classificare da eccellente a impeccabile.

Quindi avevo nelle mie mani dei diffusori con delle eccellenti, in alcuni casi anche eccezionali, prestazioni. Avevo questi diffusori che mi piacevano, anzi quasi volevo che mi piacessero, eppure sentivo che qualcosa non andava. Forse volevo solo essere cattivo. Quindi per qualche giorno ho sospeso gli ascolti critici, utilizzando i diffusori per sentire la TV, la musica e quant'altro. Dopodichè ho speso un po' di tempo per provare ad ottimizzare il posizionamento e il tutto dava un suono ottimo, ma di un tipo che ultimamente mi lascia meno coinvolto nella musica rispetto a quello a cui sono abituato.

Sentivo che durante l'ascolto con le PLL1 un effetto "Studio" persisteva, rendendomi un osservatore più passivo che coinvolto. mi sono sempre sentito "dall'altra parte del vetro". Ciò può avere a che fare con il bilanciamento tonale del diffusore, che mira più verso un'impronta Monitor di alta qualità piuttosto che all'Hi-Fi, o potrebbe essere solo una piccola pecca nel seguire il ritmo, non sono sicuro. Certamente mi sono accorto di muovermi e dondolarmi meno del solito.

Ok Corral!

Durante il tempo che ho trascorso con le PLL1 ho organizzato un "piccolo incontro" del nostro Audio Club locale a casa mia. Sebbene non utilizzi le opinioni di altri per la stesura delle mie recensioni, queste mi forniscono un utile e reale riscontro.

Ero abbastanza interessato alle reazioni dei partecipanti. Dovrei dire che molti dei presenti non erano "Audiofili" nel senso comune della parola, in realtà c'era un solo vero Audiofilo. Il resto erano più normali amanti della musica, gente che chiaramente non spenderebbe grandi cifre su qualsiasi paio di diffusori. Inoltre di tutte le persone presenti solo io e il mio amico audiofilo ascoltavamo regolarmente classica e jazz, gli altri erano maggiormente indirizzati verso pop e rock.

La selezione musicale è stata varia e gli ampli utilizzati parecchi. I commenti formali e non sono stati molto intriganti e rivelatori. Il mio amico "Audiofilo" notava il buon bilanciamento e gli alti delicati ma si lamentava dell'immagine (egli usa delle elettrostatiche in un ambiente grande). Qualcuno si è anche lamentato per la "mancanza del basso profondo", qualcosa che è chiaramente in contrasto con il fatto che il diffusore può riprodurre frequenze molto basse ad un livello molto alto. La mia interpretazione è semplicemente che questa persona è abituata a sentire diffusori che hanno una risposta piatta in camera anecoica e che in ambiente hanno un rigonfiamento di 10db a 30Hz. Con il rigonfiamento tolto, immediatamente per lui non c'era più "basso profondo". Ancora, molti ascoltatori notavano l'occasionale ruvidità del medio.

Le conclusioni generali della folla (fra cui molti autocostruttori) era che essi sentivano le PLL1 molto compromesse, anche se poi ognuno aveva lamentele diverse. Non c'era tema comune (a parte l'occasionale durezza) nella critica. Ciò mi fa pensare non tanto al fatto che sia "solo un diffusore sbagliato" ma piuttosto al fatto che il diffusore presentava la musica in modo molto differente da come gli astanti erano abituati.

È stato anche spesso detto "Non vale 6000 sterline". Devo dire che riguardo ciò non sono affatto d'accordo. La qualità di costruzione, il numero di altoparlanti e la loro qualità uniti al fatto che le PLL1 sono un prodotto commerciale con i margini e i profitti del venditore e costruttore, giustificano pienamente il prezzo. Alla fin fine il PLL1 è un diffusore che dice la verità. Non altera la verità per "vestirsi" di una certa musicalità. Questa è una qualità rara, ma che porta a non essere in sintonia con molti ascoltatori (forse me compreso).

Comunque se normalmente associate la quantità dei bassi con la loro profondità(cioè pensate che il basso è profondo se ce n'è tanto), diffusori come le PLL1 non fanno per voi. Se volete l'affettuoso calore e l'approssimazione offerti da molti dei diffusori ritenuti "musicali", nuovamente guardate altrove. Per molti aspetti le PPL1 mi ricordano i più grandi PMC Studio Monitors, ma con una gamma alta e una coerenza molto migliori. Conoscendo da tanto tempo i predecessori dei ME Gaithain Monitor che Werner Ogier ha recensito tempo fa mi sembra di trovare forti analogie. Ancora, le PLL1 hanno più che una forte impronta del comportamento delle prime (MK III e anteriori) Wilson Audio WATT/PUPPIES, che ammetto essere ancora uno dei miei favoriti diffusori "normali". Confrontato al Wilson il PLL1 è comunque imparziale nelle Virtù con il suo più grande difetto nella mancanza di coinvolgimento.

E quindi!?

Le PPL1 sono diffusori con grandi meriti. In un gruppo che includesse le più grandi Thiel e le Hales, Avalon e Wilson Audio di basso e medio livello e progetti simili le PPL1's offrirebbero una performance probabilmente uguale a quelli dei migliori ad un prezzo che, seppur alto, è ancora ragionevole. E con i vostri soldi vi comprereste un solido e valido diffusore. Davvero, se uno somma il costo degli altoparlanti con quello del mobile il prezzo deve essere considerato abbastanza ragionevole.

Ancora, è un diffusore che non piacerà a tutti e molti potranno non apprezzare il modo in cui il PPL1 presenta il messaggio musicale, forse un po' troppo neutro, ma lo stesso potrebbe esser detto di Thiel, Hales, Avalon e i recenti Wilson Audio. Se state cercando dei diffusori da 6000 - 10000 sterline (9 - 30 milioni) del tipo Thiel, Hales, Wilson Audio e Avalon, dovreste sentire approfonditamente le PLL1. Accoppiandole all'ampli giusto si potrebbero probabilmente anche eliminare i problemi riportati.

I miei ampli sono MOLTO MOLTO neutri, non i soliti caldi, colorati e molli ampli SE tanto di moda al giorno d'oggi. Potrei non aver ottenuto il meglio dal PLL1 sia con il mio ampli a stato solido da 50W per canale (un Marantz pesantemente modificato) sia dal valvolare basato sulle 300B. Penso di poter dare una buona idea di che tipo di ampli potrebbero andar bene con le PLL1 per un risultato piacevole. Il mio gusto personale eviterebbe ampli troppo brillanti e incisivi, come certi Krell, Mark Levinson e Spectral, per me, sono. Se dovete usare un ampli a stato solido propenderei verso qualcosa come Jeff Rowland Model 2 o superiori, forse anche alcuni Pass.

Comunque, una miglior sinergia si potrebbe avere, per me, con un buon push-pull valvolare di media/alta potenza. Per esperienza, cose tipo Conrad Johnson Premier Series, Jadis e (il mio favorito fra questi) Quicksilver M135 Monoblocks potrebbero dare la musicalità a volte mancante alle PLL1. Certo, quello che fa di questi amplificatori dei buoni compagni per le nostre sono proprio le loro piccole colorazioni eufoniche, ma è il risultato quello che conta. Evitate ampli valvolari molto brillanti.

Se dovessi dare un giudizio sintetico direi: "Se stessi mettendo su uno studio di registrazione le prenderei in seria considerazione come monitor principali, perchè dicono la verità. Ma per ascoltare la musica a casa e come secondo monitor in Studio mi piacerebbe orientarmi verso qualche vecchio Goodmans a banda intera."

Quindi, se il vostro gusto è "Audiofilo classico" e volete uno dei migliori diffusori disponibili, provate il PLL1. A suo modo è molto buono. Purtroppo, devo riportare una frase spesso usata nelle recensioni dei diffusori: "Il PLL1 rimarrà un diffusore che rispetto più che amo".

Il Sistema

Le PLL1 sono state ascoltate nel mio sistema composto da:

  • Giradischi Oracle Delphi MK 3 (upgradato a MK4 e in alcuni particolari MK5)
  • Braccio Rega RB250 modificato Origin Live
  • Testina Goldring Elite
  • collegati al mio pre Toccata MK II hybrid Valve connesso con un cavo DIY al mio
  • amplificatore Legacy 300B Svetlana )
  • a sua volta collegato con cavo UBYTE-2 ai diffusori
  • Per i confronti erano disponibili le "Hoerning Perikles" e le mie "Magnificat" DIY basate su un antico altoparlante Goodmans
  • Alimentazione "UBYTE-M" e una coppia di Megamanga Mains Line cleaners
  • Inoltre è stato usato un Steinmusic "Clear" Mains isolation filter (prova in corso)

Commento del costruttore

È una buona recensione. Sfortunatamente ho qualcosa da obiettare riguardo l'ultima frase "Il PLL1 rimarrà un diffusore che rispetto più che amo". Questa personale conclusione di Thorsten è scontata - Thorsten ama l'antiquariato audio, e su questa base la prova di un prodotto che non ha quelle caratteristiche non dovrebbe essere conclusa con l'attacco finale "Userei un gamma intera Goodmans". Ciò rappresenta una visione dell'hi-fi che non è così comune e certe frasi dovrebbero almeno essere racchiuse in quel contesto. Sarebbe ugualmente ingannevole, per esempio, provare un SE di 300B, capace di circa 9 watts, collegato ad un paio di Sonus Faber Extrema, e poi lamentarsi per la poca potenza dell'amplificatore. La branca dell'antiquariato audio dell'hi-fi deve esser vista come un caso speciale, qualcosa che non dovrebbe distorcere la visione generale.
Ancora, Il PLL1 è un diffusore per alte potenze, un aspetto delle sue prestazioni che non può essere capito con un ampli da 9 watt.
David Mate - Orchid Precision Audio

© Copyright 2000 Thorsten Loesch - http://www.tnt-audio.com

Traduzione: Giovanni Aste

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