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Pure Acoustics PRO-838

X-Factor? No, Fun Factor!

[Pure Acoustics 838 - finitura nera][Pure Acoustics 838 - finitura ciliegio chiaro]
[English version]

Prodotto: Pure Acoustics Pro838 - diffusore da supporto, con tweeter a cupola e woofer da 21 cm
Costruttore: Pure Acoustics - USA
Distribuito in Italia da: PureSound
Prezzo di listino: 199 €
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Recensito: Dicembre, 2011

Premessa

Giusto la settimana scorsa ho recensito un diffusore bookshelf 3 vie, il Dynavoice DM5, dotato di controlli di livello per la gamma medio-alta, che sembrava appena sbucato da una discontinuità nello spazio-tempo, visto che ricordava molto da vicino una tipologia tipica degli anni '70/'80. Il viaggio nel tempo prosegue con quest'altro bookshelf americano (ma con forte accento cinese), un due vie di generoso litraggio e, udite udite, un woofer da ben 21 cm, un componente tanto in voga 30 o 40 anni fa e poi dimenticato dai progettisti, perché troppo ingombrante. Si tratta del Pure Acoustics PRO838, un diffusore che, per quanto mi riguarda, ha una lunga storia alle spalle.

Conobbi questo prodotto nel lontano 2005, quando recensii i diffusori US Blaster USB-4011, modello da pavimento di prezzo estremamente contenuto. Quando nel catalogo di questo Costruttore vidi un bookshelf di buone dimensioni e dotato di un woofer da 21 cm lo chiesi immediatamente in prova. Prima che potessi pubblicare la recensione, la distribuzione italiana cessò e non ne seppi più nulla. Decisi di non pubblicare l'articolo per evitare di parlare (benissimo!) di un prodotto di fatto introvabile anche nel resto del mondo.
Non potei però tenere la notizia per me e iniziai a parlarne con amici e appassionati, prestando la mia coppia a diversi curiosi. E così, di tastiera in tastiera, la voce si sparse sul web fino a quando il prodotto non fu nuovamente disponibile, regolarmente importato in Europa dalla Pure Sound Spain, e marchiato Pure Acoustics, un'Azienda americana che fa realizzare i suoi diffusori in Cina.

La rivista italiana AV Magazine lo recensì con esiti positivi, specie in termini di rapporto qualità/prezzo, nel Febbraio del 2010. Fu così che, tra una lungaggine e l'altra, decisi di rimettere mano alla mia vecchia recensione del 2005, premurandomi però di testare una seconda coppia di PRO838, giusto per evitare l'eventuale abbaglio causato dalla mia coppia che poteva essere venuta particolarmente bene per puro caso. Quando la PureSound Spain aprì, pochi mesi fa, una filiale a Roma, decisi di rompere gli indugi ed...eccoci qua.

Caratteristiche tecniche e costruttive

I Pure Acoustics PRO838 sono dei diffusori da supporto di dimensioni molto generose (41 x 25.5 x 30), un po' come i vecchi buoni bookshelf di una volta. Si tratta di un semplicissimo progetto due vie e due altoparlanti, con tweeter a cupola morbida da 1 pollice in seta trattata e woofer da ben 21 cm, una misura introvabile su diffusori di questa tipologia. Il caricamento avviene per mezzo di un bass reflex che respira dal pannello posteriore. Lo sbocco reflex contiene al suo interno una piccola griglia protettiva per evitare che manine esploratrici possano infilarci dentro oggetti di ogni sorta. Ancora nel retro, la semplice vaschetta dei contatti ospita morsetti dorati che consentono solo il monowiring ma accettano ogni tipo di terminazione.
Le finiture disponibili sono nero satinato e ciliegio. Il cabinet in MDF è sufficientemente ben costruito, data la fascia di prezzo, e non è particolarmente risonante. Il crossover è semplicissimo: un'induttanza e un condensatore per il taglio del woofer e del tweeter. All'interno è posizionato un piccolo foglio in acrilico con funzioni fonoassorbenti. Il cablaggio è realizzato con il solito cavetto bipolare di sezione sufficiente.
Le caratteristiche tecniche dichiarate non sono dettagliatissime e riferiscono di una risposta in frequenza estesa fino a 42 Hz (abbastanza realistici anche a -3 dB) e una sensibilità di 89 dB, anche questa assolutamente in linea con quanto da me riscontrato.

[Pure Acoustics 838 - tweeter]
Tweeter in seta trattata e relativa griglia protettiva a prova di bambino

[Pure Acoustics 838 - woofer]
Il woofer in polipropilene da 21 cm di diametro, una vera rarità!

Caratteristiche tecniche dichiarate

Disponibilità

Acquistare questi diffusori, ora che è attiva la distribuzione ufficiale in Italia, è estremamente semplice. Si possono acquistare online oppure valutare e provare nella sede romana del distributore (Via delle Mimose, 58 - Roma, Tel. 3334821867). Il prezzo attuale, in promozione per l'Italia, è di 199 € comprese le spese di spedizione. Il personale è estremamente gentile e disponibile, nonché, per quanto ho potuto constatare, appassionato di Musica. Nell'imballo dei diffusori, infatti, mi hanno fatto omaggio di un bel CD (Vicente Amigo, un virtuoso chitarrista di flamenco), un fatto inconsueto che testimonia la grande passione per la Musica.

I diffusori sembrano esistere ancora con il vecchio marchio US Blaster, modello USB 4014. Con questo marchio non mi risultano disponibili in Italia (una volta lo erano).

[Pure Acoustics 838 - vista posteriore]

X-Factor? No, Fun Factor!

Ho avuto modo di ascoltare questi diffusori nell'arco di ben 6 anni, utilizzandoli sempre per prove a confronto con altri prodotti di classe analoga (o superiore!), posso pertanto dire di conoscerli a fondo. La nuova coppia che mi è stata recapitata l'ho confrontata anche coi Dynavoice DM5, i bookshelf economici che ho recensito la settimana scorsa, di prezzo quasi analogo.

Questi Pure Acoustics PRO838 sono diffusori che non lasciano indifferenti, nel bene e nel male: la loro impostazione timbrica è abbastanza caratterizzata da un andamento di tipo loudness con gamma bassa e gamma alta in evidenza sulla gamma media. Non fanno niente per nasconderlo, sono stati pensati così. Questo, se da un lato potrà scontentare gli audiofili più smaliziati che prediligono impostazioni più neutre, dall'altro non potrà non far piacere ai tanti principianti che fanno fatica ad abituarsi al suono audiophile, spesso tutto perfettino ma incapace di emozionare. Specie coi generi musicali più moderni (pop, rock) queste PRO838 si esaltano ed esaltano chi le ascolta, con una performance scoppiettante, vivace e coinvolgente.
Basso e batteria vengono riprodotti con vigore e impatto e così pure piatti, chitarre elettriche e sintetizzatori. Il basso, già un po' gonfio per progetto, è sostenuto dalla voluminosa massa d'aria spostata dal grande woofer, che conferisce qualcosa di veramente fisico alla riproduzione. La sensazione è quella di trovarsi non di fronte a un bookshelf ma a un diffusore da pavimento di dimensioni ben più generose. La risposta in frequenza è dichiarata estesa fino a 42 Hz (e questo dovrebbe essere il punto a -3dB) e diciamo che il dato sembra corretto e non ottimistico come spesso accade. Per capirci, da un confronto diretto con le Dynavoice DM5, dichiarate per 40 Hz, si evince come queste PRO838 scendano realmente di più e con maggior vigore. D'altra parte stiamo parlando di un woofer da 21 cm contro uno da 13,5, in un volume di carico ben maggiore.
Insomma, se vi piacciono le basse frequenze, a patto di non pretendere i 30 Hz flat, queste PRO838 non vi deluderanno. La gamma bassa è potente, veloce e articolata.

In gamma alta, come già detto, ritroviamo la stessa esuberanza, che conferisce brillantezza e definizione a ogni genere musicale. Con certi dischi, ovviamente, l'effetto è eccessivo e spesso si percepisce una certa mancanza di energia in gamma media. Ricordo che a suo tempo (6 anni fa) le confrontai anche con delle Thiel CS 1.2 che utilizzavo nell'impianto secondario e passare da queste PRO838 alle più calde e compassate Thiel fu uno shock...sembrava mancasse qualcosa! Questo è l'effetto che un diffusore con questa impostazione loudness genera in confronti diretti. Alla lunga, certo, i nodi vengono al pettine, nel senso che un po' di fatica d'ascolto viene fuori, specie a volumi elevati, ma già il fatto che ci si meravigli, positivamente, dopo un confronto con le Thiel CS 1.2, significa che tanto male questi diffusori non vanno, anzi!

Le voci - specie quelle femminili - soffrono un po' della caratterizzazione in gamma alta ma - a parte questo aspetto - mi son sempre apparse sostanzialmente pulite e precise. Anche nei cori, comunque, è abbastanza facile seguire i singoli gruppi vocali. Ogni tanto, per colpa dell'impostazione, potrebbe evidenziarsi qualche sibilante di troppo. Anche sui piatti della batteria, talvolta, avrei gradito meno generosità. Non è escluso che questa brillantezza non possa essere leggermente addomesticata attenuando il livello di emissione del tweeter tramite una piccola resistenza da calibrare ad hoc.

Ascoltate a confronto sia con le Norh 4.0 che con le Dynavoice DM5, queste PRO838 appaiono di impostazione quasi complementare: più calde e dolci, a tratti chiuse, le altre due casse, più aperte, brillanti e vivaci queste. Sono diffusori sorprendentemente divertenti, coi quali non si corre certo il rischio di annoiarsi.

Dinamica

La sensibilità di questi diffusori, buona anche se non elevatissima, unita alla loro impostazione vivace, regala sempre ascolti coinvolgenti. Le escursioni dinamiche, specie in gamma bassa, sono riprodotte con ottima energia e senso del ritmo. Non si tireranno indietro neppure coi generi più impegnativi dal punto di vista dinamico: digeriscono grandi quantità di watt senza scomporsi (merito di un woofer di dimensioni finalmente umane), suonano forte e senza evidenti compressioni. È molto difficile mandare a fondo corsa il woofer, sono dichiarati per 180 watt di potenza massima sopportata, non so quanto sia realistico il dato ma una cosa è certa: non sono mai riuscito a trovarne i limiti fisici. Certo, la gamma media potrebbe essere più presente, ma almeno coi generi moderni è un difetto che si perdona senza troppi sforzi.
Rispetto alle Dynavoice DM5, tranquille e rilassate, queste PRO838 tendono a colpire l'ascoltatore con un suono sempre dinamicamente vivace e urgente. Non sono fatte per ascolti in completo relax! Persino l'impegnativo primo disco dei Rage against the machine, vero campo di tortura per tanti diffusori, viene riprodotto con verve ed energia in quantità industriali: cassa della batteria e basso elettrico vengono restituiti con tutta la cattiveria necessaria, con tempi di attacco veramente molto, molto buoni, degni di diffusori di ben altra categoria. Anche la microdinamica, grazie a un tweeter sempre ben presente, si attesta su livelli buoni.

Immagine e soundstage

L'impostazione generale del diffusore è generosa, con basse e alte frequenze abbastanza avanti rispetto alla gamma media. Questa impostazione si riflette anche sull'immagine, naturalmente. Quindi, ad esempio, le voci femminili appaiono abbastanza avanti sulla scena, mentre quelle maschili sono decisamente più indietro. Il senso della profondità c'è ed è abbastanza marcato, probabilmente anche a causa di una risposta in frequenza un po' timida in gamma media. Il risultato finale non è sgradevole e certamente ben al di là di ogni aspettativa considerando mole e prezzo di questo diffusore.
Il mobile, di generose dimensioni e non completamente privo di risonanze proprie, non aiuta certo a far sparire i diffusori dalla sala d'ascolto. Tuttavia, questi PRO838 riescono a mimetizzarsi abbastanza bene, persino meglio delle Dynavoice DM5. La messa a fuoco, grazie alle capacità del tweeter, è molto precisa e stabile e non ho notato particolari fluttuazioni. Probabilmente le cose potrebbero migliorare notevolmente con una buona e attenta insonorizzazione del cabinet.
In generale, comunque, reputo la prestazione prospettica ben al di là delle mie più rosee aspettative, probabilmente il crossover minimale aiuta un po', ma la sensazione è che siano gli altoparlanti a regalare performance inaspettate. Il tweeter, per quanto possa essere esuberante, probabilmente a causa dell'arretratezza della gamma media, non porta tutto in primo piano, con il classico suono tutto in faccia di diffusori economici che condividono impostazioni timbriche simili. Qui, invece, e quasi sorprendentemente, c'è persino una buona scansione di diversi piani sonori nello sviluppo orizzontale dell'immagine (fronte/retro, per capirci). Probabilmente la gamma bassa generosa e profonda aiuta molto in questo senso.
La messa a fuoco è ottima, così come la stabilità dell'immagine stereofonica. L'altezza della scena mi è sembrata la parte più migliorabile della performance prospettica di questi diffusori.
Sto comunque parlando di un prodotto che offre molto (in termini quantitativi) per meno di 200 € la coppia. Non si può certo pretendere anche un'immagine tridimensionale da primato. Il tipico acquirente medio di questi diffusori non avrà la ricostruzione dell'immagine tridimensionale tra le sue priorità! Tuttavia, potrà imparare e riconoscerla senza grossi sforzi. Le Norh 4.0, dal punto di vista dell'immagine 3D, fanno meglio, certo, ma il confronto non è imbarazzante.

Qualche consiglio

Questi diffusori necessitano di un po' di rodaggio, per consentire al tweeter di addolcirsi un po'. Il manuale, in inglese, consiglia 15 ore. Io direi qualcuna in più. L'impostazione loudness consiglierebbe partner il più possibile neutri, onde evitare caratterizzazioni ancora più marcate. In particolare, sceglierei elettroniche tendenzialmente morbide e calde ed eviterei abbinamenti con apparecchi troppo brillanti e vivaci (per capirci, meglio NAD che Rotel, tanto per citare due esempi classici e diffusi).
Si possono utilizzare anche piccoli amplificatori di potenza contenuta, tipo i soliti in classe D, la sensibilità non consente grandi pressioni sonore in ambienti vasti, ma ampiamente sufficienti negli usuali contesti condominiali.
I diffusori vanno posizionati su supporti che sollevino i tweeter ad altezza di ascoltatore seduto. Magari angolerei maggiormente i diffusori verso il punto d'ascolto, in questo modo un po' di esuberanza in gamma alta si attenua e si ottiene un allineamento migliore con la gamma media. Per mitigare eventuali eccessi in gamma medio bassa terrei i diffusori lontani dalle pareti laterali e posteriore. Infine, è meglio controllare che le viti che fissano gli altoparlanti al mobile siano ben serrate: stringere, eventualmente, ma senza esagerare!

Sono convinto che con qualche intervento di insonorizzazione e irrigidimento del cabinet, con un ricablaggio interno e l'utilizzo di componentistica migliore nel crossover, questi diffusori potrebbero fare un passo avanti sensibile. Li ritengo pertanto, oltre che un eccellente punto di partenza, anche un'ottima palestra per il tweaking.

Lamentele

Costruzione e finitura.
Si tratta di un bookshelf di dimensioni generose che costa meno di 200 € (la coppia), è ovvio che la costruzione non possa essere impeccabile. I materiali sono adeguati al prezzo e così il livello di finitura. Mi piace la soluzione della griglia protettiva sul tweeter e sullo sbocco reflex, veramente a prova di bambino. I morsetti per i cavi sono un po' troppo vicini l'uno all'altro e non mi hanno mai dato la sensazione di essere solidi. Nella mia coppia personale, quando serrati su cavi o forcelle, avevano la fastidiosa tendenza ruotare un po' sul loro asse. Manca la possibilità del biwiring, per qualcuno potrebbe essere un difetto (per me non lo è).
Il mobile non è privo di risonanze, le Dynavoice DM5 facevano meglio, da questo punto di vista.
Suono.
L'equilibrio timbrico è quello, decisamente loudness. In questa fascia di prezzo è abbastanza naturale che sia così. Più che un vero difetto, è una scelta: il prodotto è pensato per un pubblico di non esperti o di giovani al primo impianto. In particolare per questi ultimi un'impostazione così carica e generosa potrebbe essere un'ottima soluzione per entrare nel mondo della vera alta fedeltà. Avranno tempo per affinare il gusto, ma intanto questo sarebbe già un ottimo inizio. Certo, la gamma media è un po' indietro e quella bassa e alta sono in evidenza ma non si tratta di una caratterizzazione fastidiosa all'ascolto, grazie a una buona dose di trasparenza, pulizia e di precisione. Un mobile più sordo avrebbe aiutato ad avere una gamma bassa più pulita. Con certi generi musicali (vivaci), in determinati ambienti (riflettenti) e ad alto volume la fatica d'ascolto può essere sempre in agguato.

[Pure Acoustics 838 crossover]
Il crossover minimale delle PRO838, solo induttanza e condensatore

Conclusioni

Sarà la nostalgia per i grossi bookshelf del passato, sarà il ricordo dei miei amati Linn Index Plus (anch'essi bookshelf con woofer da 8"), sarà l'insolito woofer da 21 cm, sarà che costano veramente pochissimo...ma a me queste PRO838 continuano a piacere davvero tanto. Sono generosissime, solide, concrete, e così poco audiophile! Ebbene sì...è un pregio. Sono stanco di diffusori che suonano tutti perfettini ma senza anima, senza impatto, senza coinvolgimento emotivo.
Questi PRO838 sono ben lontani dalla perfezione e dal perfetto equilibrio, sono abbastanza enfatizzati agli estremi della gamma audio, sono chiassosi e guasconi ma ci mettono la faccia, non si nascondono, sanno suonare in maniera forte e coinvolgente, dinamica, mai ruffiana e...non annoiano mai. Probabilmente gli appassionati di classica e acustica li troveranno un po' caratterizzati...può darsi, ma chi ha il rock nelle vene non può non restare piacevolmente colpito.

Se state cercando un diffusore di sostanza, lontano anni luce dalle atmosfere serie e compassate di certi minidiffusori audiophil-chic, provate a dare una chance a questi bookshelf, per questo prezzo sono sicuro riusciranno a meravigliare anche voi così come hanno fatto con me. Per quanto mi riguarda, la mia coppia personale di PRO838 me la tengo ben stretta, li possiedo da quasi 6 anni e mi divertono ancora! Inoltre, funzionano egregiamente come riferimento e come confronto, spesso impietoso, per diffusori di fascia entry-level. Per questo prezzo si trovano soltanto bookshelf di dimensioni contenute, con wooferini che vanno a fondo corsa solo a guardarli, assolutamente incapaci di ricreare un suono grande e d'impatto come questo delle PRO838.
Rapporto qualità/prezzo? Alle stelle. Fun factor? Irresistibile!

© Copyright 2011 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com

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