Diffusori RMB modello 12/3

[I diffusori RMB 12/3 nel mio ambiente di ascolto]

Diffusori olografici?

[English version here]

Prodotto: diffusori RMB 12/3
Produttore: RMB Loudspeakers - UK
Prezzo: 1.200 sterline - Convertitore di valuta - il prezzo può variare
Recensore: Mike Cox - TNT UK
Pubblicato: Dicembre, 2017
Traduttore: Roberto Felletti

Introduzione

Se siete lettori abituali di TNT-Audio, ricorderete la mia recensione dei diffusori 40/4 di RMB Loudspeakers. Successivamente, il mio collega Andy Norman ha scritto una recensione del modello più piccolo, i diffusori 22/3. Si tratta di diffusori raffinati, con uno stile particolare, e i piccoli 22/3 ricordano un po' i vecchi Naim SBL.

Questa volta abbiamo un nuovo modello dell'azienda RMB, il più piccolo della famiglia, finora. Ciononostante, i diffusori 12/3 non sono piccoli se confrontati con altri diffusori, quali i classici LS3/5A. I 12/3 sono arrivati molto ben imballati, e bisogna fare molta attenzione quando li si disimballa, per evitare di infilare le dita dentro una delle membrane. L'imballo è ben realizzato e ci sono molte indicazioni su qual è il lato da aprire e dove fare pressione, per evitare qualsiasi problema. Una volta disimballati, dovrete imbullonare i supporti alla base dei diffusori. Diversamente dal modello 22/3, questi diffusori utilizzano un'unica colonna come supporto, e per i miei gusti sono anche più belli esteticamente.

[Diffusori RMB 12/3 - vista frontale]

Le finiture di questi diffusori sono superbe. Mi piacciono molto le macchie nere di inchiostro e lo smalto lucido. La posizione consigliata è vicino alla parete di fondo e almeno 60 cm dalle pareti laterali. Nel mio caso non è stato possibile collocare i diffusori vicino alla parete di fondo, a causa della struttura della stanza; però c'erano più di 60 cm di distanza dalle pareti laterali.

I diffusori

Questi diffusori hanno un'efficienza pari a 87 dB / 1 W / 1 m e la potenza minima consigliata è 30 W/canale. Impaziente di ascoltare i diffusori e per evitare di trafficare troppo, ho collegato il mio amplificatore integrato a valvole 2A3 con i suoi potenti 3,5 W/canale; un abbinamento sbagliato, potreste pensare. Il resto dell'impianto comprende un DAC Chord Hugo TT, alimentato da un PC con Audiophile Linux, e un disco di rete contenente tutti i file audio. Sul versante analogico, dispongo di un giradischi Pre-Audio, con testina Benz Micro Wood, che alimenta uno stadio phono Whest PS30R. Sempre per l'analogico, ho un Revox A77, risistemato, che fa girare alcuni meravigliosi nastri di prima generazione della Analogy Records (segue recensione).

Il progetto è un bass reflex a sbocco posteriore e la RMB consiglia 4 Ω per l'uscita degli amplificatori valvolari, con l'utilizzo di cavi di potenza DNM single core; gli esemplari oggetto della recensione erano provvisti dei cavi DNM consigliati. I woofer sono da 120 mm, con coni in fibra di carta, bobine da 25 mm ed espansioni polari ventilate. I tweeter sono da 26 mm, a cupola, in tessuto trattato; hanno una camera di smorzamento posteriore, un corto profilo della tromba e un'intelaiatura metallica.

I cabinet sono realizzati con multistrato di betulla ad elevata densità da 18 mm, con multipli rinforzi interni e imbottiture in feltro nei punti critici. Per me, la realizzazione e le finiture sono molto buone, con la struttura in multistrato utilizzata come elemento di design. I diffusori sono imbullonati ai supporti, e questi sono forniti di punte per la sistemazione su tappeti o pavimenti in legno. Se i diffusori vengono utilizzati su superfici dure, allora, anziché le punte, si consiglia l'uso di feltrini. Per rendere giustizia ai diffusori, ho sostituito l'amplificatore valvolare 2A3 con il pre-amplificatore a trasformatori MFA Classic che alimentava un amplificatore in classe D fai-da-te, assemblato con moduli che utilizzano i chipset International Rectifier.

Gli amplificatori erogano circa 200 W/canale e, in base alla mia esperienza, rappresentano una soluzione in classe D molto valida. Ho provato i diffusori anche con altri apparecchi, valvolari e a stato solido, e tutti hanno funzionato bene.

[Diffusori RMB 12/3 - vista posteriore]

Come suonano?

Le caratteristiche più evidenti dei diffusori RMB 12/3 sono l'elevato livello di dettaglio e il palcoscenico tridimensionale, al cui confronto il suono di altri diffusori che ho provato nel mio ambiente di ascolto sembra piuttosto vago e confuso. Un'altra caratteristica è l'assenza di coloriture; il suono dei 12/3 è molto neutro, essi aggiungono molto poco del loro carattere e si riesce ad ascoltare la musica così come il tecnico del suono l'ha intesa. Per me, nel mio ambiente, i 12/3 mi sono piaciuti di più abbinati agli amplificatori valvolari anziché a quelli a stato solido; il suono era più morbido, con tonalità più piene.

Poiché questi diffusori non richiedono grandi potenze, qualcosa tipo il DMID PP10 (recensito recentemente) può rappresentare un abbinamento elegante; è un peccato che non abbia avuto questo amplificatore a disposizione per questa recensione.

Rispetto ai miei diffusori di riferimento attuali (dipoli con woofer da 38 cm), gli RMB 12/3 non sono mai riusciti a tirare fuori un peso analogo, sia come suono sia come impatto. Ciononostante, i risultati sono stati decisamente accettabili, con le due coppie di altoparlanti da 120 mm che offrivano una buona estensione, grazie anche all'aiuto del reflex posteriore.

Ascoltando il brano di Gregory Porter che preferisco, Liquid Spirit, dall'album omonimo, i diffusori RMB 12/3 hanno mostrato un'estensione rispettabile sul basso acustico mentre il ritmo incalzava; ovviamente, il reflex posteriore non era d'intralcio.

Un altro tra i miei brani preferiti è il Miserere di Allegri, cantato dai The Tallis Scholars; la capacità dei 12/3 di riprodurre dettaglio e tridimensionalità giova davvero molto all'esecuzione, donando grande precisione e stabilità al palcoscenico.

Altri diffusori offrono un palcoscenico leggermente meno preciso, che sembra oscillare un pochino, come quell'effetto ottico di certe giornate estive, quando la foschia prodotta dal calore eccessivo sembra far ondeggiare ciò che vedete davanti a voi.

A conclusione della recensione, ho sostituito l'amplificatore in classe D con il mio 300B; come il 2A3, è di produzione cinese ed è anche molto ben realizzato. Ho apportato qualche modifica all'amplificatore 300B, sostituendo i condensatori di accoppiamento con dei Mundorf, sostituendo anche i condensatori elettrolitici di alimentazione e aggiungendo, in parallelo, un condensatore in polipropilene Clarity. Come risultato, l'alimentazione è molto più robusta, il basso è meno confuso, la gamma media è più chiara e quella alta un po' più delicata. Con il 300B che alimentava i diffusori 12/3, il risultato è stato quello che ho preferito, una piacevole gamma alta, delicata e ariosa, sulle percussioni; l'album Blue Sun, di Mark Isham, era una delizia. In questo disco c'è un profondo basso elettrico, che i woofer hanno riprodotto con un duro lavoro, senza eccedere troppo ma con una buona articolazione.

Concludendo con Mary Black, la voce femminile che preferisco, gli elevati livelli di dettaglio e le ridotte coloriture hanno permesso ai diffusori di riprodurre un'esibizione davvero d'atmosfera. L'album di Mary che preferisco particolarmente è Collected, del 1982. Questo disco può suonare un po' confuso e morbido con alcuni impianti, ma i diffusori 12/3 hanno affrontato la sfida un passo alla volta, specialmente con il brano My youngest son came home today. Questo pezzo inizia in maniera molto semplice e, a mano a mano che il brano va avanti, si aggiungono altri strumenti; in particolare, il Bodhran può essere difficile da ascoltare. I diffusori 12/3 lasciano che la musica cresca in complessità, permettendo di individuare chiaramente tutti gli strumenti. L'album Mary Black Live contiene alcuni brani favolosi, soprattutto Katie e The Crow on the Cradle; queste esibizioni dal vivo, con la partecipazione del pubblico, facevano venire i brividi, specialmente l'assolo di chitarra sul finale di Katie.

Conclusioni

Pur sapendo che la potenza consigliata per questi diffusori è 30 W, e presumo che in una stanza più grande della mia (4 m x 5 m) siano necessari, nel mio caso non ce n'è stato bisogno. Ciò che conta di più è la qualità della potenza; credo che sia stato Nelson Pass ad affermare «Il primo watt è il più importante», e con questi diffusori è proprio così. Di sicuro, se vi piace il basso profondo e teso dovete scegliere un amplificatore a stato solido, ma poi il modello 12/3 di RMB non andrà bene; il 40/4 potrebbe essere una scelta migliore.

Se siete sostenitori dei venerabili diffusori LS3/5A, allora i 12/3 potrebbero piacervi; esteticamente sono molto diversi dagli LS3/5A, ma aprono una finestra più grande sul palcoscenico, hanno più dettaglio e una maggiore estensione in gamma bassa.

Per quanto riguarda l'aspetto estetico dei diffusori 12/3, essi seguono la tradizione di famiglia, che può non incontrare i gusti di tutti. Ma mettete da parte i pregiudizi e ascoltate almeno una volta questi diffusori, poiché potreste restare sorpresi e l'estetica potrebbe piacervi sempre di più, come è successo a me. La realizzazione e le finiture sono davvero molto belle e, se posti a ridosso della parete di fondo, questi diffusori occupano poco spazio in ambiente.

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