Jurassic (S)park! Diffusori vintage Stax ELS F-81

Leggende elettrostatiche degli anni '80

Impianto della sala da pranzo di Maxson

[English version here]

Prodotto: diffusori vintage elettrostatici da pavimento Stax ELS-81
Produttore: Stax - Giappone
Prezzo (indicativo): estremamente variabile, da 2.000 a 7.000 €/coppia, secondo le condizioni
Recensore: Jeff Maxson - TNT USA
Pubblicato: Giugno, 2022
Traduttore: Roberto Felletti

I know I'll never lose affection
For people and things that went before
				--Lennon/McCartney

Quando parliamo di hi-fi vintage, spesso facciamo riferimento a prodotti audio degli anni '60 e precedenti, anche fino agli anni '30, e ai SET e alle trombe usate per riprodurre le colonne sonore dei primi “parlati”. Ma la nostalgia non deve arrivare così lontano - oggi, anche gli anni '10 del 2000 sono rétro. Quindi, lasciate che vi riporti ai primi anni '80, in particolare a questi diffusori elettrostatici giapponesi che prendono il nome dall'anno della loro prima commercializzazione: gli Stax ELS F-81.

A dire il vero ho seguito un percorso SET/tromba per gran parte della mia carriera audiofila, usando per anni amplificatori Decware e Lowther con caricamento a tromba. Ma alcuni anni fa ho sentito l'impulso di provare le cuffie Stax, le quali mi hanno portato ad avere, ora, quattro cuffie elettrostatiche e tre amplificatori dedicati. E questo mi ha riportato alle sedute d'ascolto a tarda sera - non come musica di sottofondo, bensì proprio per sedermi e ascoltare, specialmente Laura Nyro, Joni Mitchell, Sandy Denny, Rickie Lee Jones.

Quindi, è stato con interesse che mi sono imbattuto in un annuncio di una coppia di Stax usati, messi in vendita da un negoziante di elettrostatici/valvole/testine esotiche/altro molto conosciuto. Essi sono stati ricondizionati dalla Electrostatic Solutions di Kansas City (Missouri, USA) e riportati alle specifiche di fabbrica. Mi è piaciuta l'estetica delle loro pulite linee moderne di metà secolo, e poiché abito a un'ora di distanza, ho potuto ascoltarli e se mi fossero piaciuti avrei evitato le spese di spedizione. Quello che ho sentito è stato un suono cristallino, immediato, coinvolgente con i miei cantanti-cantautori preferiti e anche una musica che faceva scuotere la testa un po' di più. Non c'è bisogno di dire che li ho portati a casa con me.

Storia della Stax

I primi prodotti Stax videro la luce in Giappone negli anni '50. L'azienda è meglio nota per le cuffie, sia elettrostatiche sia ad elettrete (quelle che non hanno bisogno di carica esterna), nonché per gli amplificatori dedicati e gli accessori, ma la Stax ha prodotto anche bracci e testine, finali, lettori CD e DAC, e diffusori elettrostatici. Questi ultimi furono prodotti a partire dal 1964 e la produzione continuò fino ai primi anni '90. Nel 2011 la Stax fu acquisita dal produttore cinese di diffusori Edifier; sebbene da allora la Stax si sia focalizzata sulle cuffie e relativi amplificatori, la Edifier sembra avere concesso allo staff Stax carta bianca nella progettazione di prodotti che essa ritiene appropriati.

Installazione

Ho deciso di allestire un nuovo impianto nella zona pranzo/soggiorno anziché inserire gli Stax nell'impianto che ho nel mio studio, al piano superiore. Ero un tantino preoccupato per lo spazio, però. Gli Stax sono pensati per funzionare bene in stanze più piccole; la zona pranzo/soggiorno è circa 120 m3, con due stanze adiacenti senza porte. E i diffusori hanno una curva d'impedenza strana: «Gli Stax ELS F-81 sono uno dei carichi più difficili che si possano trovare. Da 40 Hz a 800 Hz l'impedenza è ben al di sopra dei 100 Ω. Intorno a 180 Hz i picchi dell'impedenza si aggirano sui 512 Ω!» (kentaja su Audiogon).

Fortunatamente, il negoziante era disposto a separarsi dalla coppia di Emotiva XPA-HC1 che usava per pilotare gli Stax. Questi amplificatori a stato solido ad “Alta Corrente”, dotati di alimentatore a commutazione, erogano 300 W RMS su 8 Ω e, apparentemente, sono perfetti per pilotare un carico da 512 Ω. E gli Emotiva funzionano bene nella stanza; riesco ad alzare il volume del mio pre-amplificatore Audio Tekne (non uno dei modelli con tanti zeri) fino a ore 12 per l'ascolto a tarda sera e fino a ore 3-5 quando in casa non c'è nessuno.

[Diffusore Stax visto da dietro]
Il retro di uno Stax (notate la scatoletta arancione di cibo per gatti), gli Emotiva sotto il tavolo Ikea Lack, il pre Audio Tekne rosso

Ho collocato gli Stax alle estremità del tavolo da pranzo (bisogna convivere con il mobilio esistente). Essi sono a un metro di distanza dalla lunga parete della stanza, angolati di 20°, e io sono seduto a 2-3 metri da essi. I pannelli possono essere inclinati verticalmente e tenuti in posizione con dadi Allen che però sono duri da stringere, per cui ho fatto come il negoziante, ho inserito una scatoletta di cibo per gatti (4 cm di altezza) tra i pannelli e le basi per dare ad essi un'inclinazione di 6 cm all'indietro. Sempre su consiglio del negoziante, ho messo tre Herbie's Soft Fat Dots (misura grande) sotto ciascun diffusore.

Uso cavi di alimentazione generici per alimentare i pannelli e ottimi cavi di potenza Western Electric 16 awg trovati sulla “baia”. Poiché il basso di questi diffusori non è così potente come potrebbe essere, specialmente nella mia grande stanza, lo aumento con un Nola Thunderbolt, con il crossover intorno a 60 Hz e il volume a ore 8.

Tra l'altro, a mia moglie gli Stax piacciono anche esteticamente - da quando li ho portati a casa, spesso commenta dicendo quanto sono carini.

Il suono

Anch'esso è carino. Piuttosto fantastico, direi. La coerenza dall'alto in basso mi ricorda i miei Lowther mono-altoparlante. Questo ha senso, perché una membrana elettrostatica è un singolo altoparlante molto grande. Entrambi i diffusori hanno una natura aperta, tranquilla, come se non avessero quasi difficoltà a convogliare il suono. Il basso è raffinato e ben integrato con il veloce Nola. Qualcuno potrebbe dire che mi servono due subwoofer, ma per me uno è sufficiente.

Come ho detto, sono le voci femminili, principalmente degli anni '60 e '70, che fanno per me. L'ossessione audiofila è sempre stata il mezzo per raggiungere un fine: percepire l'emozione, profondamente sentita, di Joni Mitchell o di Sandy Denny trasmessa direttamente a me. È come avere un'esperienza fuori dal corpo in cui io sono nello spazio-mente degli artisti. E questo è ciò che gli Stax fanno; è inspiegabile come ci riescano, sebbene possa dire che pur non ascoltando musica dal vivo, posso sentire la gioia dei cantanti e il loro dolore, e provarlo anche. Questo è ciò che in primo luogo mi ha portato all'accoppiata SET/tromba, che sicuramente riesce nell'impresa. Ma non è grandioso avere due impianti di tipo diverso da alternare?

Naturalmente, ascolto anche molta musica diversa dal genere strappalacrime. Da quando ho gli Stax, compro più voci jazz: Billie Holiday, Sarah Vaughan, Ethel Ennis, Helen Merril, Cassandra Wilson, anche Chet Baker. (Ho detto che ascolto quasi esclusivamente vinili? Niente streaming per me e non molti CD, rip o download.) Ma anche la musica rumorosa suona alla grande con gli Stax: The Band, Björk, Beach Boys, Beatles, Animal Collective, Japanese Breakfast. Come ho sottinteso, ciò che fa per me è la microdinamica, il dettaglio interiore - non che gli Stax non riproducano la macro, lo fanno, ma non a spese della micro. Ascolto soul e R&B principalmente con l'impianto SET/tromba, comunque. Potreste ballare con gli Stax, ma suonano meglio se state seduti.

Quella è l'unica condizione, in effetti. Sposto spesso la sedia avanti e indietro per centrare l'immagine stereo. Senza controllo del bilanciamento sul pre-amplificatore, è un po' come l'effetto testa-nella-morsa. Quattro metri davanti agli Stax c'è un divano, ma sedendocisi sopra si perde la magia. D'altra parte, sedersi sul pavimento con la schiena contro il divano funziona bene. Dovrò sperimentare con gli amici quando la pandemia finalmente (incrociamo le dita) ci lascerà.

Conclusioni

Quindi, gli F81 (insieme agli amplificatori Emotiva, naturalmente) offrono una finestra chiara e coinvolgente sulla musica. E proprio come una finestra (vintage), quando ci si avvicina d'angolo anziché dritti, la chiarezza ne risente. Non ho menzionato il palcoscenico, e anche questo è spettacolare con gli Stax rispetto all'impianto SET/tromba. Forse dipende dalla stanza più grande, ma so che è merito anche del (nuovo per me) braccio Sperling, oggetto di una futura recensione. Oh, sì, e anche del giradischi JVC TT-81. Indovinate in che anno è stato messo in commercio per la prima volta? (D'accordo, era il 1976, ma siamo lì.)

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