In realtà, avrei reso meglio l'idea di quello che sto per raccontarvi intitolando l'articolo "Ma guarda un po' quali risultati si possono ottenere vivacchiando di espedienti ....", ma procediamo con ordine.
Il punto è che non sono poi molti gli appassionati di alta fedeltà
che hanno la possibilità di installare il loro beneamato impianto
utilizzando un supporto specifico e di qualità.
Vuoi per mancanza di quattrini (i supporti per elettroniche realmente
di qualità non sono propriamente economici, e ben pochi audiofili
sono dotati di adeguata cognizione di causa, relativamente a problematiche
di controllo dei moti vibrazionali e lavori di falegnameria, per
potersi cimentare nell'autocostruzione), vuoi per la mancanza
di spazio nel proprio ambiente di ascolto (emmo' dove lo piazzo
sto' coso?), il più delle volte le elettroniche trovano posto
un po' dove capita, meglio se un po' nascoste (chi ha moglie mi
capisce ...).
Il brutto è che, così facendo, si rischia, anzi è certo che le potenzialità del nostro impianto non potranno essere realmente espresse.
"Vabbè, e allora che si fa?" Mi sembra già di sentirvi, per cui taglio corto e vi racconto delle soluzioni che ho personalmente sperimentato e che mi hanno fornito, in alcuni casi, eccellenti risultati!
L'oggetto dei nostri interventi di ottimizzazione è, per questa volta, il CD Player, e non perché non siano applicabili ad altri tipi di elettroniche/meccaniche (tuttaltro!), ma solamente perché è su tale apparecchiatura che li ho personalmente sperimentati in maniera approfondita.
Innanzitutto una premessa, magari per qualcuno ovvia, ma necessaria: l'entità dei miglioramenti è direttamente proporzionale all'accuratezza della collocazione in ambiente dei diffusori, che deve essere ottimizzata in funzione del raggiungimento del miglior compromesso tra risposta in frequenza e ricreazione dell'olografia, dando per scontato che l'impianto, nel complesso, raggiunga un soddisfacente livello qualitativo, realizzi una discreta sinergia tra le varie componenti e che non si stia utilizzando la vetusta piattina bipolare rosso/nera per le connessioni elettriche.
è mia convinzione che a beneficiare maggiormente degli interventi in oggetto siano i CD Player di classe media, che spesso dispongono di notevoli potenzialità;, meccaniche ed elettroniche, ma, per limiti di budget, non sempre sono dotati degli accorgimenti più idonei perché queste vengano espresse (ad esempio, a volte, per contenere i costi di produzione, preamplificatori, finali, integrati, CD Player e chissà che altro utilizzano lo stesso telaio ...).
Bene, tutti gli interventi tendono ad evitare l'apertura del CD Player, così da evitare di invalidare l'eventuale forma di garanzia (anche se a volte, per quello che vale ...) ed invogliare anche chi non ha dimestichezza con il cacciavite a sperimentare gli interventi.
Per la cronaca, anche se ho sperimentato alcune soluzioni su altri
apparecchi, il CD Player di riferimento è lo Yamaha CDX 1030
(11 Kg di solido alluminio!).
Semplicemente ottimo! Il suono, inizialmente, sembra meno contrastato, ma bastano pochi istanti per rendersi conto di come, invece, acquisti calore, dettaglio, omogeneità tonale e articolazione sulle basse frequenze. L'immagine, poi, risulta notevolmente più profonda, plastica e focalizzata, consentendo di individuare con certezza i vari piani sonori. In sostanza, il suono viene ad essere, concedetemi il termine, in qualche modo "analogizzato".
C'è da dire che i risultati variano anche di molto tra i vari CD. Voglio dire che certamente l'utilizzo dello stabilizzatore consente, eliminando le oscillazioni e le vibrazioni del CD, una lettura più accurata delle tracce in esso contenute, però solamente se determinate informazioni sono effettivamente presenti sul CD queste vengono poi estratte. Tipicamente, si tratta di quelle microinformazioni che, una volta perse, non è possibile ricostruire e che sono determinanti per una corretta riproduzione dell'evento sonoro.
Sono convinto che, disponendo di un contatore che totalizzi il numero degli interventi da parte del sistema di correzione degli errori interno al CD, durante la lettura di una traccia, sarebbe possibile apprezzare una notevole riduzione nel numero degli interventi del correttore stesso utilizzando lo stabilizzatore.
Per la cronaca, quello che utilizzo ormai da tempo con soddisfazione è il Monster Cable Discus+, che costa circa 100.000 lire, ma determina miglioramenti sonori ai quali attribuisco, personalmente, un valore molto superiore, e non escludo che, in commercio, ne esistano altri che forniscono prestazioni migliori.
Alcuni espedienti, come l'utilizzo di due CD sovrapposti, possono, in qualche caso, fornire risultati apprezzabili, ma comunque lontani da quelli ottenibili utilizzando uno strumento specifico. Altri, come anelli adesivi o pellicole da applicare sulla parte superiore del CD, sono da consigliarsi solo in quei malaugurati casi in cui il CD Player non accetti alcun tipo di stabilizzatore.
Da notare come alcuni CD Player di classe superiore, come il Teac VRDS25 o il California Audio Labs Icon MK2, dispongano di una meccanica che, in modo nativo, integra un platorello stabilizzatore/smorzatore di risonanze, mentre la maggior parte delle meccaniche Pioneer, utilizza un vero e proprio "piatto" sul quale porre il CD (rovesciato).
Ovviamente, disponendo di macchine di questo tipo, conviene utilizzare
le 100.000 lirette per l'acquisto di un paio (sic!) di CD!
è bene utilizzarle in ogni caso, in quanto realizzano un eccellente
sistema di disaccoppiamento meccanico ad un costo ridicolo.
Semplicemente eccellenti sotto i diffusori, fanno sentire i loro
benefici effetti anche con il CD Player, minimizzando i disturbi
che, sotto forma di vibrazioni, vanno a "sporcare" il suono della
sorgente.
I miglioramenti più evidenti si riscontrano nella focalizzazione
dell'immagine e nel microcontrasto generale, con la sensazione
di un suono più asciutto e definito.
C'è da dire, però, che in taluni casi, per un eccesso di definizione
del suono, si può avere la sensazione che il suono risulti un
po' più esile e meno "musicale". Questo avviene laddove non sussista
una buona sinergia tra le varie componenti dell'impianto e ci
sia, invece, in qualche modo uno sbilanciamento tonale verso il
registro medio-acuto.
I risultati dipendono, ovviamente, anche dalla solidità della base di appoggio, dalla sua capacità di smorzare le vibrazioni e (perché no?) anche dall'entità e dalla quantità di basse frequenze che se ne vanno a spasso per il vostro ambiente di ascolto (se vibra il vostro stomaco ...).
Una raccomandazione: se trovate punte coniche con la base di appoggio dotata di vite filettata compatibile con la sede alla quale sono avvitati i piedini originali, sostituite senz'altro questi con le punte, diversamente evitate di svitare i piedini originali. Serrati a fondo, infatti, questi contribuiscono ad irrigidire la struttura del telaio stesso. In alcuni casi, però, questi sono suddivisi in due componenti e risulta possibile separare la parte esterna (generalmente un basso cilindro in plastica) dalla parte fissata al telaio. In tal modo si ricava più spazio per la collocazione delle punte coniche.
Rappresentano, sostanzialmente, una alternativa
alle punte coniche. I risultati sonici de derivano dal loro utilizzo,
infatti, non sono molto dissimili da quelli prodotti dall'uso
delle punte, pertanto, grosso modo, valgono le stesse considerazioni
effettuate per queste.
Il principale vantaggio consiste nello scongiurare a priori i
"pericoli" derivanti dall'uso delle punte, che, essendo acuminate,
possono danneggiare la base di appoggio.
Lo svantaggio principale, invece, è dato dal costo che, a fronte
di quello pressoché irrisorio delle punte, qui raggiunge anche
cifre considerevoli.
In sostanza, se il vostro CD Player poggia su di uno splendido
mobile inglese dell'ottocento, per favore, dimenticate l'esistenza
delle punte! Diversamente, valutate un po' voi ...
Per la cronaca, nel mio caso, pur non possedendo mobili pregiati, ho ottenuto ottimi risultati adottando tre punte coniche (due avanti ed una dietro) ed utilizzando, sotto le stesse, tre piedini in grafite della ART.
Tranquillizzatevi! Non si tratta di un errore di composizione. Alcuni oggetti, con i quali abbiamo a che fare un po' tutti ogni giorno, possono a volte rivelarsi di indubbia utilità anche per applicazioni per le quali non sono stati espressamente concepiti.
Parliamo del pennarello. Anche ad un occhio poco esperto appare chiaro come l'"oggetto" CD non sia particolarmente qualitativo, costruttivamente parlando: massa eccessivamente ridotta, imperfezioni di lavorazione con sbavature varie, bilanciamento tutto da verificare, e se andassimo ad analizzare il lato inciso, con un fattore di ingrandimento neanche troppo elevato, sicuramente potremmo rilevare non poche imperfezioni sulla superfice dello stesso.
Tutte queste imperfezioni determinano, durante la fase di lettura
da parte del raggio (o, peggio ancora, dei raggi) laser, una serie
di errori dovuti essenzialmente a problemi di diffrazione, rifrazione,
riflessione e chissà che altro ...
Quello che è certo, è che utilizzando un buon pennarellone nero,
di quelli con la punta a scalpello (facilita enormemente l'operazione),
per "annerire" il bordo esterno del CD (quello spesso circa 1mm,
tanto per essere chiari), si ottengono significativi miglioramenti
all'ascolto, con un non disprezzabile "ammorbidimento" del suono
nei registri medio-acuti.
Qualcuno, tempo addietro, sperimentando questa tecnica con vari
tipi di pennarello, affermava che i colori "suonano". In realtà,
con il colore utilizzato cambia, evidentemente, l'indice di "assorbimento"
della luce (per illuminare una stanza verniciata di nero, rispetto
ad una totalmente bianca, ci vuole una lampadina decisamente più
potente), quindi, per i nostri scopi, un pennarello scuro è la
scelta migliore.
Tra i vari pennarelli che ho provato, vi segnalo il "Marker",
in quanto mi è sembrato il migliore (punta a scalpello per una
pratica applicazione, inchiostro denso, alta capacità di aderire
alle superfici lisce, indelebile, asciuga rapidamente).
Un'ultima segnalazione: ho provato anche ad annerire il bordino circolare interno al CD e la parte superiore, non incisa e trasparente, che lo circonda, ma senza ottenere alcun tipo di miglioramento, quindi vi consiglio di limitarvi a trattare solamente il bordo esterno (ne guadagna anche l'"estetica" del CD ...).
In taluni (rari) casi il CD risulta di qualità costruttiva superiore allo standard, con un peso lievemente maggiore, superfice superiore liscia e bordo esterno smussato, privo di sbavature e opacizzato. In tali casi si può tranquillamente risparmiare l'inchiostro del pennarello.
E veniamo al tappetino per il mouse. Chiariamo subito che, per
sortire effetti benefici, deve essere del tipo alto e pesante;
evitate quindi quelli leggeri e "curvilinei".
Adagiato sul coperchio superiore del CD Player, il tappetino contribuisce
allo smorzamento delle vibrazioni, migliorando apprezzabilmente
la qualità del suono in termini di pulizia, focalizzazione ed
articolazione del registro medio-basso nonché la trasparenza
generale.
Ho rilevato personalmente tali benefici effetti, nonostante lo
Yamaha CDX 1030 disponga di un doppio coperchio piuttosto pesante.
Se dunque il vostro lettore è particolarmente "leggerino", potrebbe rappresentare un vero toccasana ad un costo ridicolo.
Curate la pulizia dei contatti elettrici, tramite alcool etilico o soluzione apposita.
Eliminate di tanto in tanto la polvere che si deposita sulla lente del raggio laser di lettura del vostro CD Player tramite l'uso di un apposito CD pulitore.
Prima di estrarre il CD dal lettore, premete sempre il tasto "STOP" e aspettate 4/5 secondi. Il CD avrà così il tempo di terminare il movimento di rotazione in modo normale e non sfregando sulla superfice del cassettino. Alla lunga, potrebbero insorgere problemi di lettura del CD stesso.
Buon ascolto a tutti!
© Copyright 1996 Stefano Monteferri - www.tnt-audio.com