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Prodotto: TMIOTT, tappetino in acrilico fai-da-te per giradischi, di TNT-Audio
Produttore: non in commercio, è un progetto fai-da-te di TNT-Audio
Autore: Roger McCuaig - TNT Canada
Pubblicato: Dicembre, 2017
Traduttore: Roberto Felletti
Tempo fa ho iniziato a provare vari tappetini per giradischi, allo scopo di esaminare le potenzialità di miglioramento di quello che uso. Fino a quel momento, avevo usato semplicemente qualunque tappetino fosse fornito con il giradischi. Consideravo questo aspetto una priorità minore delle mie sperimentazioni audiofile. Nel corso degli anni ho posseduto molti giradischi, principalmente dei Lenco con trazione a puleggia, dotati di tappetini in gomma di vario spessore e forma. I miei esperimenti con i tappetini per giradischi comprendevano progetti fai-da-te in feltro, sughero e schiuma morbida, e tappetini Lenco in gomma, anch'essi di vario spessore e forma. Ben presto, avevo scoperto che alcuni tappetini per giradischi agivano come le manopole dei controlli di tono comunemente usate negli amplificatori e sinto-amplificatori prima degli anni '80; alcuni agivano sui bassi, altri sulla gamma alta e altri ancora sulla gamma media. Certi modelli rendevano la gamma bassa un po' sgonfia, altri toglievano ariosità; la musica suonava leggermente piatta o meno vivace.
Ne parlavo via email con un mio amico audiofilo, il quale mi aveva detto che, da un po', usava un tappetino in acrilico che gli dava i risultati migliori che avesse mai sperimentato. Così, sono andato in cerca di questo materiale. Il mio primo tentativo è stato abbastanza semplice. Ho sostituito, semplicemente, il tappetino in gomma che usavo con il disco stroboscopico/di allineamento testina in acrilico (vedere la prima foto). Sono rimasto abbastanza soddisfatto del risultato. Mi sembrava che questo materiale fosse quello che faceva meno danni alla musica. Basandomi su questo risultato, mi sono messo a progettare e costruire (in realtà l'ho fatto fare in un'officina) un tappetino in acrilico.
Perché mi serve un tappetino? Perché non toglierlo del tutto?
Questo approccio comporta qualche problema:
I problemi del disco test erano che non aveva il diametro giusto e che era perfettamente piatto su entrambi i lati, che non ritengo essere il profilo ottimale. Questo progetto prevede che il tappetino sia piatto sotto e sagomato sopra. Dovrebbe andare bene su qualsiasi giradischi con il piatto in piano. Nel mio caso, uso questo tappetino su un Lenco L75, il cui piatto è in realtà più basso al centro che sul perimetro. Ho risolto il problema mettendo due dischi stroboscopici Lenco sotto il tappetino. Questi dischi hanno uno spessore pari a 0,5 mm e un diametro pari a 90 mm (ciascuno), che è leggermente inferiore al diametro dell'etichetta del disco. In questo modo, il centro del piatto si trova alla stessa altezza del perimetro (vedere foto).
L'obiettivo del profilo base del tappetino era assicurare, per quanto possibile, che l'area del disco dove ci sono i solchi facesse un buon contatto con il tappetino stesso nel maggior numero di punti. Inoltre, sapevo da subito che avrei usato tutte le volte un peso o un pressadischi (clamp). Ritengo che questo sia essenziale allo scopo di eliminare le possibilità di slittamento e per aiutare nel caso di dischi leggermente ondulati. Le foto sotto mostrano il progetto finale, costruito.
L'idea alla base dell'assottigliamento è aiutare a tenere il disco a contatto con il tappetino, dal perimetro esterno fino all'ultimo solco interno. Ho scoperto che un tappetino piatto lascia dei vuoti dove il disco è leggermente ondulato. Inoltre, quando si usa un tappetino piatto con un pressadischi, se il tappetino è semplicemente più basso al centro che al perimetro, esso tende a sollevare il disco lungo il perimetro, con il risultato che il disco non poggia affatto sul tappetino. L'assottigliamento è stato fatto a passi perché, per l'officina, è stato più facile realizzarlo così che non uniforme. Volevo contenere i costi.
Bene, so che tutti starete pensando “E per l'azimuth?”. Ho fatto i calcoli e il mio azimuth ha uno scostamento di 0,6°. Comunque, non sono certo di riuscire a regolare la testina meglio di così! Tra l'altro, alcuni bracci non permettono nemmeno la regolazione dell'azimuth. Se possedete un braccio unipivot, non avrete mai davvero la certezza che la puntina sia perpendicolare al solco. Ciò premesso, per il mio prossimo piatto fai-da-te potrei ridurre l'assottigliamento da 1 mm a circa 0,5 - 0,6 mm.
Il risultato è stato piuttosto soddisfacente. Non posso dirlo con certezza senza tagliare una sezione di disco, cosa che un giorno potrei anche fare, ma sembra che il disco faccia un buon contatto su tutta l'area dei solchi. C'è un problema che, auspicabilmente, potrà essere risolto nella prossima versione; la lavorazione della superficie superiore di un disco di acrilico tende a farlo incurvare, così il perimetro esterno è leggermente più alto e quindi è circa 1 mm sollevato dal piatto. L'operaio con cui ho lavorato ritiene che sia possibile risolvere il problema praticando un incavo poco profondo, largo circa 20 mm, sotto il disco. In altre parole, basta incurvarlo nel senso opposto.
La teoria è questa: la musica viene estratta dai solchi di un disco in vinile tramite la conversione delle informazioni contenute nei solchi in vibrazioni nello stilo che, a loro volta, sono convertite in segnali elettrici nella testina. Idealmente, tutte le vibrazioni vengono trasmesse attraverso lo stilo alla testina, venendo poi convertite in segnali elettrici; nulla va perduto. Nel mondo reale non funziona così. Parte dell'energia prodotta dalle vibrazioni viene trasferita al disco e da esso può trasmettersi al piatto, ai cuscinetti, alla base del giradischi, alla base del braccio per poi, alla fine, ritornare allo stilo. L'energia prodotta dalle vibrazioni può anche essere trasmessa dallo stilo al corpo della testina, al porta-testina e al braccio. È molto importante ricordare che il trasduttore della testina raccoglie le vibrazioni e le converte in elettricità, indipendentemente dalla loro provenienza. Le vibrazioni del braccio o quelle del disco saranno convertite in suono, proprio come le vibrazioni dello stilo.
Bene, e allora cosa si può fare? Un modo per smorzare queste vibrazioni erratiche è ridurre la quantità di vibrazioni inizialmente indotte nel disco. Ora, pensate ai dischi in vinile “audiofili”. La caratteristica che tutti hanno in comune è lo spessore del vinile. Un disco normale pesa 120 g; le registrazioni audiofile, solitamente, pesano tra 150 g e oltre 200 g. Uno dei benefici dei dischi più pesanti, ma sicuramente non l'unico motivo per cui vengono adottati, è essere meno sensibili alle vibrazioni.
Ma tutto questo cosa c'entra con i tappetini in acrilico? Le caratteristiche acustiche dell'acrilico sono simili a quelle del vinile, mentre le caratteristiche acustiche di altri popolari materiali per tappetini, quali il sughero o il feltro oppure la gomma, non lo sono. Quindi, con un tappetino in acrilico progettato in modo tale da garantire uno stretto contatto con il disco in tutti i punti giusti, sarà come se i vostri dischi fossero spessi il doppio!
L'acrilico si è dimostrato il materiale meno dannoso per il suono tra tutti i tappetini che ho usato, e non ho riscontrato coloriture né squilibri tonali. Il profilo utilizzato per questo progetto è stato una prima idea di cosa fare con un blocco di acrilico. Non può essere modellato come la gomma, tuttavia può essere lavorato a macchina, con tipi differenti di solchi o coste per riprodurre la struttura di vari tipi di tappetini in gomma. Sicuramente, questo ha comunque un impatto sulla fattura che vi presenterà chi vi fa il lavoro! Per favore, fateci sapere se vi vengono in mente altri progetti per tappetini in acrilico.
© Copyright 2017 Roger McCuaig - roger@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
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