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Squeezebox: € 250,00
Behringer Ultramatch Pro SRC2496: € 175,00
Mini server HP Proliant più due hard disk aggiuntivi da 2 TB: € 430,00
(il prezzo può variare)
Recensore: Chris Templer - TNT Sud Africa
Data della recensione: Dicembre, 2014
Traduttore: Roberto Felletti
Sempre più audiofili oggi apprezzano i vantaggi derivanti da un impianto per lo streaming audio e quanto segue testimonia il percorso che ho intrapreso in tal senso. Poiché il mio approccio nei confronti dell'audio è sempre stato quello di costruire quello che potevo o, almeno, di assemblare qualcosa, mi sono guardato intorno per vedere cosa offrisse il mercato. Inizialmente, ho cominciato con uno Squeezebox Touch che controllava direttamente un hard disk, collegato tramite l'uscita line out passando dal DAC integrato; lo Squeezebox può gestire campionamenti fino a 24 bit - 96 kHz e, tra gli altri, formati audio quali WAV, FLAC e MP3. Relativamente all'estrazione di tracce da CD o a digitalizzazioni di LP, la scelta era caduta sul formato FLAC, con la dovuta cura affinché il risultato finale fosse fedele, bit perfect. Tra i prodotti open source uno dei migliori è Foobar 2000, mentre tra quelli proprietari troviamo Sound Forge e Adobe Audition.
Le mie impressioni sullo Squeezebox rispecchiano quanto riportato in altre recensioni, ma presumo di essere andato oltre, con l'archiviazione su disco connesso via USB, rispetto alla maggior parte degli utilizzatori. Poiché la quantità di musica immagazzinata sull'hard disk aumentava, aumentava anche il tempo per rigenerare il database, di circa 800 GB; l'operazione era diventata troppo pesante da gestire per lo Squeezebox e quindi, evidentemente, si doveva fare qualcosa al riguardo.
La soluzione al mio problema è stata un HP Proliant Micro Server. All'interno è possibile ospitare quattro hard disk, ciascuno da 2 TB oltre a un disco più piccolo, da 250 GB, per il sistema operativo e altri programmi che si rendano necessari. In tutto ci sono: sei porte USB, una scheda video, una porta Ethernet e un vano per inserire un masterizzatore, per estrarre le tracce dai CD o trasferirle su CDR. Al momento il Proliant ospita due dischi da 2 TB ciascuno in configurazione RAID 1.0 (un disco è la copia esatta dell'altro a scopo di backup), con uno spazio utile di 2 TB che permette un'ampia possibilità di upgrade. Attualmente lo spazio occupato è poco più di 900 GB, pari a più di 3.900 ore di musica, per la maggior parte in formato FLAC o WAV a 16 bit - 44 kHz. Possiedo anche alcuni file con campionamenti superiori, dei quali parlerò più avanti.
Lo Squeezebox è dotato di un DAC integrato abbastanza buono, usato inizialmente prima di aggiungere alla catena un Behringer Ultramatch Pro SRC2496 insieme con un access point wireless. La sezione DAC del Behringer ha ottenuto recensioni molto positive, grazie anche a una sua importante funzione di sicuro richiamo: la capacità di sovracampionare fino a un massimo di 24 bit - 96 kHz. Tra le altre caratteristiche, sono presenti una miriade di ingressi/uscite, il dithering e un DAC raffinato; tuttavia ci sono alcuni aspetti negativi, uno dei quali è la presenza di tredici spie LED, oltre a una coppia di indicatori VU LED, che luccicano nella stanza. L'unica altra vera criticità è data dai controlli del campionamento che producono un click, percepibile attraverso l'impianto audio. Un aspetto molto positivo è che il suo uso è facile e intuitivo.
L'alimentatore standard dello Squeezebox è stato modificato per integrare una batteria da 5 V, collegata in parallelo all'alimentatore stesso, con la funzione di buffer per qualsiasi rumore e per aumentare ogni incremento temporaneo nell'assorbimento di energia; un beneficio aggiunto è la protezione da momentanee interruzioni di energia. L'operazione si è rivelata un successo, con un aumento evidente della qualità sonora; l'introduzione del server ha determinato un ulteriore miglioramento. Quest'ultimo è stato dovuto, probabilmente, al software gratuito del server Squeezebox che gestiva l'elaborazione del database, divenuta un problema per lo Squeezebox di base.
Il server alimentava lo Squeezebox tramite l'access point wireless, il quale era collegato con un cavo Ethernet standard. La connessione tra lo Squeezebox e il Behringer avveniva con un cavo coassiale RCA, di buona qualità, da 75 ohm, mentre quella tra il Behringer e l'amplificatore TacT 2175 SADI era bilanciata, con connettori XLR. Devo aggiungere che il TacT pilotava una coppia di trombe Tannoy da 15" e quando sentivo il bisogno di "scendere in basso" il preamplificatore Tact pilotava una coppia di monoblocco a triodi con diffusori Goodmans Axiom da 12". Il motivo della presenza dell'access point wireless era unicamente quello di permettermi di telecomandare lo Squeezebox con un tablet Samsung.
La catena sopra descritta si è rivelata, senza sovracampionamento, buona come il mio lettore Jolida CD100, sebbene abbia presentato un minor calore artificiale, caratteristica dell'uscita valvolare del lettore CD. È possibile selezionare la profondità in bit (16, 20 e 24) e senza indugi la scelta è stata 24 bit. La frequenza di sovracampionamento è un discorso a parte: nonostante il Behringer disponga di un valore massimo pari a 96 kHz, io l'ho impostato a 88,2 kHz. Questa decisione può sembrare un controsenso ma, stando a quanto scritto da altri in merito, è un'impostazione abbastanza comune.
Leggendo questo articolo, la scelta assume maggior senso; cito testualmente: «Non è accertato che l'intermodulazione ultrasonica sia avvertibile in un determinato impianto. La distorsione introdotta potrebbe essere insignificante oppure evidente. Comunque sia, il contenuto ultrasonico non è mai un beneficio e in molti impianti potrebbe danneggiare in modo percepibile la fedeltà. Invece, con impianti che non ne risentono si potrebbero risparmiare il costo e la complessità per la gestione degli ultrasuoni investendo sul miglioramento di prestazioni rientranti nello spettro udibile». Di sicuro è presente una perdita timbrica, che si nota maggiormente negli accordi; suppongo che un altro termine da usare possa essere "durezza".
Un'ulteriore funzione del Behringer è il dithering (tipo di rumore con un'opportuna distribuzione, volontariamente aggiunto ai campioni con l'obiettivo di minimizzare la distorsione introdotta dal troncamento nel caso in cui si riquantizzino i campioni stessi; il dithering viene usato abitualmente nell'elaborazione di segnali video e audio campionati e quantizzati - NdT), il cui uso dipende dalla registrazione; le incisioni ADD suonano bene senza, ma in tutti i casi quelle DDD ne beneficiano. È altresì disponibile un controllo di pre-enfasi/de-enfasi, il quale serve per ridurre il rapporto segnale/rumore e, in linea generale, per smussare le alte frequenze; anche il suo utilizzo dipende dalla registrazione.
Ho letto alcune recensioni del Behringer in cui lo si confronta con un sistema completo dCS e i commenti sostengono che il primo non sia abbastanza valido quanto il più ampiamente costoso secondo. Anche se questa sembra essere un po' un'esagerazione, la verità è che il Behringer è un prodotto molto valido. Il sito Lampizator riporta, in dettaglio, modifiche da apportare per migliorarlo e renderlo un oggetto da considerare.
L'impianto con server, sopra descritto, è molto buono e con l'abilitazione del sovracampionamento migliora sia il lettore CD Jolida 100 che il giradischi EMT 948 / Audio Technica / Benz Micro Silver. In pratica, il sistema produce un ascolto soddisfacente con una definizione superba. È interessante trasferire un CD sul server e confrontare direttamente la riproduzione, ricavandone che in modalità 16 bit - 44 kHz il risultato è leggermente migliore; tuttavia, sovracampionando a 24 bit - 88 kHz si percepisce una notevole differenza in realismo e qualità. Applicando il dithering, di solito, il suono migliora. È pressoché privo di senso cercare di descrivere il suono di un impianto menzionando solo alcuni aspetti. L'immagine è focalizzata, senza oscillazioni. L'identificazione dei vari ambienti di registrazione è buona, come sul CD, e molto migliore degli LP. Per la prima volta in assoluto sono stato in grado di distinguere la struttura armonica del basso di un organo a canne, percependo i registri multipli come canne separate anziché come un'accozzaglia di suoni. Una separazione simile coinvolge tutta l'estensione dello spettro udibile e rende l'ascolto un'esperienza molto più gratificante.
Ad esempio, ho confrontato una traccia estratta da un CD Mercury con un file in "alta risoluzione" scaricato a pagamento; l'ascolto tramite server non ha rivelato alcuna differenza. Poi ho preso la traccia estratta, l'ho sovracampionata via software e l'ho riascoltata, sempre confrontandola con il file in alta risoluzione (ed escludendo il Behringer dalla catena); anche in questa circostanza non ho riscontrato differenze. Anche il sovracampionamento a 192 kHz non ha prodotto differenze percepibili, tranne una certa "spigolosità"; probabilmente si tratta di rumore ultrasonico.
Recentemente, la Consumer Electronics Association, il Digital Entertainment Group e la National Academy of Recording Arts and Sciences hanno formulato una definizione in merito, che riporto: «l'audio in alta risoluzione è definito come audio senza perdita di informazioni, in grado di riprodurre l'intero intervallo sonoro di una registrazione la cui sorgente abbia una qualità superiore a quella CD. In aggiunta a questa definizione, sono state istituite quattro categorie definite "Master Quality Recording"; ognuna di esse descrive una registrazione effettuata utilizzando la migliore sorgente di qualità al momento disponibile. Tutte le registrazioni di questo tipo suoneranno come gli artisti, i produttori e i tecnici del suono avevano, in origine, concepito».
Le sorgenti di riferimento per le categorie Master Quality Recording sono le seguenti:
Un altro aspetto da considerare è l'intervallo dinamico richiesto per riprodurre le registrazioni in alta risoluzione. Nel grafico soprastante viene indicato che un campionamento a 24 bit - 48 kHz comporta un intervallo di 144 dB. Se si vuole ascoltare a livelli realistici, allora occorre applicare quanto esposto nel diagramma a destra. L'orchestra qui rappresentata non si avvicina nemmeno alla dimensione di un'orchestra completa con coro e organo ed è usata solo a scopo dimostrativo.
Se si pensa all'impianto di diffusione richiesto, la questione si complica. È ovvio che bisogna scendere a compromessi, ma bisogna partire da un punto da cui si notino le trappole. Ricordandosi che qualunque registrazione su nastro ha un intervallo dinamico pari a 75 dB, una word (un gruppo di bit di una determinata dimensione che sono gestiti come unità da un microprocessore - NdT) di lunghezza pari a 12 bit (PCM) è sufficiente.Utilizzare un server per la musica oggi "va di moda" e non lo si può nemmeno mettere in discussione. È necessario adottare le dovute misure affinché il trasferimento su hard disk sia bit perfect, oltre a mantenerlo quando il segnale viene inviato al resto della catena audio. Il sovracampionamento, applicato con apparecchiature quali il Behringer o tramite appositi software, produce il medesimo effetto (non può essere altrimenti) ed è auspicabile fino al punto in cui, e con qualsiasi metodo utilizzato, produca buoni risultati. Ho effettuato varie prove, alcune delle quali sono state LP contro CD contro CD con uscite XLR contro server, e ogni volta il server ha prevalso, con la funzione di sovracampionamento attiva. Le prove condotte con file sovracampionati contro il sovracampionamento eseguito dal Behringer hanno dato esiti identici, giudicando dal punto d'ascolto. Logitech non produce più lo Squeezebox, però i prodotti di Sonos, Olive, Naim e altri, oppure l'uso diretto di un computer, svolgono la stessa funzione; l'unica condizione è che ciò che viene inviato al DAC sia bit perfect. Ulteriori proposte di Behringer sono i modelli Ultracurve Pro DEQ2496 e DSP8024, entrambi i quali svolgono lo stesso compito con in più la funzione di correzione ambientale.
© Copyright 2014 Chris Templer - chris@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
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