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Tweaking: Fase, Polarità e Accoppiamento Fisico

Alcuni tweaks facili ma funzionali

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Introduzione

Quest'articolo delinea alcuni aspetti di base che possono influenzare il suono del vostro impianto, alcune volte piuttosto drammaticamente, e offre alcuni consigli e suggerimenti per effettuare alcuni tweak a riguardo. I benefici potenziali di tutto ciò non sono limitati alle apparecchiature hi end ma possono avere effetti apprezzabili anche su impianti economici e di medio livello.
Comunque, si presume che usiate interconnessioni di qualità ragionevole e che il vostro impianto sia connesso ad una rete di una qualità accettabile. Quest'ultimo punto è oggi abbastanza importante e forse ne parleremo in un prossimo articolo.

Polarità

Naturalmente ci riferiamo alla polarità dell'alimentazione principale che connette i singoli componenti dell'impianto. Quando ci sono variazioni di polarità tra i componenti dell'intero impianto, questo può comportare un peggioramento della qualità sul suono risultante. In particolare, nell'immagine, nella solidità, nella pulizia. Colleghiamo il nostro impianto in maniera appropriata facendo le operazioni seguenti. Prima di ogni altra cosa, scollegate tutti i componenti gli uni dagli altri e dalla rete elettrica.
Questa rappresenta una buona occasione per controllare e pulire tutti i contatti delle vostre apparecchiature e anche le interconnessioni dei componenti. Quindi collegate i diffusori all'amplificatore (supponendo che sia un integrato - altrimenti guardate la nota alla fine di questa sezione) e collegate l'amplificatore alla rete elettrica utilizzando i settaggi convenzionali della polarità per la fase e il neutro. Se la spina dell'ampli è a due poli (invece di 3), segnate uno dei poli in modo da riconoscerlo. Posizionate i vostri diffusori uno vicino all'altro equidistanti da punto di ascolto oppure, se l'avete a disposizione, collegate una cuffia di buona qualità.

Adesso, collegate la prima sorgente, ad esempio il lettore di Compact Disc (sto supponendo sia un integrato meccanica + DAC). Mettete su un Cd ben registrato con un'acustica molto definita. Una ripresa dal vivo di un coro, un'opera o un ensemble jazz potrebbero rappresentare una buona scelta. Ascoltate attentamente entrambi i suoni ed il loro posizionamento all'interno dello spazio acustico generale.
Quindi, invertite la polarità della spina e ascoltate di nuovo lo stesso brano. Ci SARÀ una differenza. Un tipo di collegamento restituirà una immagine migliore dei singoli strumenti e delle voci con un registro basso più solido. L'altro restituisce un suono leggermente più confuso con una perdita del fuoco e una minor presenza alle basse frequenze. Una volta identificata la posizione corretta segnatela sulla spina.
Quindi collegate il componente successivo, il vostro registratore o forse il tuner, e ripetete nuovamente il procedimento, identificando e segnando la polarità corretta per QUEL componente. Ripetete tutte le operazioni per ogni componente fino a quando non completate il settaggio dell'intero impianto. Nel caso di componenti costituiti da due parti, se ognuna presenta una presa di alimentazione dedicata, allora trattateli come componenti individuali.

Fase

Con il termine fase, non ci riferiamo alle distorsioni evidenti riconoscibili immediatamente quando uno dei vostri diffusori è collegato in controfase, ma alla fase assoluta. Perché questa è così importante? Bene, non tutti i componenti hi-fi conserva la polarità della fase per tutto il percorso del segnale.
In effetti, alcuni componenti invertono la fase dall'ingresso all'uscita. Se volete essere pignoli potreste analizzare ogni apparecchiatura separatamente e se necessario effettuare modifiche interne in modo da assicurare la coerenza di fase. Comunque, un approccio più semplice, in particolare se ascoltate principalmente una sorgente come il CD o il vinile ad esempio, potreste sperimentare quanto segue.

Dopo aver regolato il vostro impianto in modo che vi restituisca il miglior suono possibile, incluse le prove sulla polarità riportate in precedenza, effettuate il seguente test. Ascoltate una registrazione a voi nota di buona qualità che abbia un buon senso della profondità ed un'acustica definita. Adesso invertite il positivo con il negativo per ENTRAMBI i diffusori e ascoltate di nuovo. C'è una differenza? Una posizione fornisce un'acustica più definita con un'immagine più dettagliata?
Allora questa è la posizione corretta. Attenzione! Questa è una prova abbastanza soggettiva e non definitiva in quanto possono esistere ancora inconsistenze di fase tra i singoli componenti. Inoltre, a volte ci sono inconsistenze di fase tra gli altoparlanti in diffusori multivia. Questo è un argomento molto soggettivo al quale POTRESTE dedicare la maggior parte del tempo che riservate al tweaking. Comunque, la semplice prova proposta potrebbe esservi utile.

Accoppiamento Fisico

Adesso, potremmo scombussolare tutto quello che convenzionalmente si pensa a riguardo dell'accoppiamento fisico! Sembra esserci una regola, in special modo tra le principali testate hi-fi, che qualsiasi cosa debba essere accoppiata rigidamente con quanto la circonda tramite punte o dispositivi simili. Comunque, se ci pensate un po', questa filosofia non è molto convincente. Sicuramente, in alcuni casi, l'utilizzo di punte può fornire un miglioramento soggettivo, ma questo non si verifica necessariamente in tutti i casi. Questo accade in particolare per i diffusori, ma potrebbe verificarsi anche con le sorgenti, a seconda dell'ambiente.

Pensiamo per un attimo ai diffusori. Questi producono energia e vibrazioni. Parte di tale energia è trasformata in onde sonore tramite il movimento del pistone degli altoparlanti. Questa rappresenta la principale sorgente sonora di quanto ascoltiamo (o, per essere precisi, di quello che pensiamo di ascoltare). Comunque, parte di questa energia viene persa all'interno dei diffusori nella forma di vibrazioni. Quando le vibrazioni meccaniche viaggiano attraverso un mezzo e incontrano altre superfici nei punti di contatto, ci saranno sicuramente frequenze naturali di risonanza nella superficie adiacente le quali possono essere eccitate o meno dalle vibrazioni. Un diapason rappresenta un buon esempio di tale principio.
Eccitate il diapason, posizionatelo su una superficie risonante e osservate cosa accade.

Accoppiando rigidamente la sorgente di vibrazioni con la superficie adiacente, fornirete alle vibrazioni un percorso più efficiente per trasmettersi. Quando sono coinvolte diverse superfici, ci possono essere diverse frequenze di risonanza naturali che possono essere eccitate oppure no dalle vibrazioni della sorgente. Prendete ad esempio in considerazione un diffusore installato su una mensola e fissato al muro mediante delle staffe (non sghignazzate, questo è un metodo d'impiego perfettamente valido, nonostante quello che dicono i puristi, e potrebbe essere l'unica soluzione in alcuni casi).
In tal caso l'energia viene trasmessa dal cabinet del diffusore verso la mensola. Dalla mensola alle staffe, che a loro volta forniscono l'accoppiamento effettivo con il muro. Potreste pensare che l'energia indesiderata diminuisca durante i passaggi in tale percorso e, in molti casi, accade proprio questo. Ma non sempre. Alcune volte possono venire eccitate le proprietà risonanti delle altre superfici (proprio come per il principio del diapason) producendo un effetto additivo per alcuni valori di frequenza.
Questo in sé rappresenta una distorsione indesiderata che può essere abbastanza avvertibile, anche se molte persone potrebbero non notarla fin quando la eliminerete.

Da quanto detto avrete capito che l'accoppiamento rigido non è necessariamente una buona idea. Alcune volte è necessario un disaccoppiamento tra le superfici al fine di eliminare le risonanze e le distorsioni indesiderate. Nel caso di diffusori posizionati in una libreria, potrebbe essere necessario andare in direzione completamente contraria a quanto comunemente si pensa e quindi disaccoppiare i diffusori con qualcosa di morbido e molto cedevole in maniera da assorbire l'energia indesiderata e rompere la catena di trasmissione.
Avendo condotto alcune prove in questa direzione, posso assicurarvi che questo approccio può rivelarsi a volte molto efficiente. Ma c'è da considerare un altro fattore. Alcune volte l'accoppiamento rigido può provocare effettivamente la cancellazione a certe frequenze a causa delle interazioni tra le due superfici. E questo è giusto.
Potreste pensare di aver "snellito" il suono, mentre potreste aver tolto definitivamente qualcosa al suono originale. Comunque, anche senza complicati strumenti e una ottima conoscenza della fisica, dovrete lasciare alle vostre orecchie il compito di stabilire quale sia il giusto approccio a queste cose. Se siete abbastanza fortunati da possedere da lungo tempo una buona registrazione dal vivo che conoscete alla perfezione, questo potrebbe essere un buon punto di partenza. Analogamente, se EFFETTIVAMENTE conoscete il suono degli strumenti (molti appassionati di hi-fi non li conoscono) la registrazione di un piccolo ensemble che suona un pezzo a voi ben noto sarà utile come brano test.

La morale di quanto precedentemente raccontato è quella di non aver paura di sperimentare. Dimenticate quello che dicono gli esperti e le riviste (se proprio dovete dare ascolto a qualcuno, fidatevi di un ingegnere edile). Provate qualche tecnica di accoppiamento con i vostri componenti hi-fi e utilizzate le vostre orecchie per valutare il risultato senza pregiudizi dettati dalle mode del momento. Potreste restare piacevolmente sorpresi.

© 2002 Copyright Julian Ashbourn - http://www.tnt-audio.com

Traduzione italiana: Fabio Egizi

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