La diatriba tra sostenitori della superiorità delle valvole e gli amanti dei transistors va avanti ormai da decenni, ovvero da quando le valvole, dopo un breve periodo di oblio (anni '70) hanno fatto il loro rientro nel mercato dell'HiFi imponendosi all'attenzione degli audiofili non più come un fenomeno di moda passeggera ma come vera e propria alternativa alle elettroniche a stato solido.
E' curioso osservare come tra il popolo audiofilo si vada sempre a cercare lo scontro frontale tra fazioni opposte: valvole contro transistors, minidiffusori contro megadiffusori, bassa efficienza contro alta efficienza, elettrostatici contro dinamici, analogico contro digitale e così via.
E' curioso, davvero. Ed ancora più curiose sono le motivazioni che spesso sostengono l'una o l'altra tesi: la maggior parte delle volte sono convinzioni per partito preso, mai sostenute da lunga e seria esperienza sul campo.
Io da tempo mi sforzo di dire che in HiFi non si giudicano le teorie ma I RISULTATI ma sembra che la maggior parte degli audiofili debba per forza schierarsi con una certa fazione...
Forse che appartenere ad una fazione rinforzi ed avvalori le proprie convinzioni?
Il fatto che TNT abbia un'intera sezione denominata Termoionica Applicata non significa in alcun modo che noi siamo schierati a favore delle valvole contro i transistors.
Più semplicemente, avendo gli apparecchi a valvole degli innegabili vantaggi legati alla loro semplicità realizzativa è naturale che una sezione dedicata all'autocostruzione sia dedicata alle valvole.
In futuro avremo progetti di apparecchi anche a stato solido e/o ibridi.
E' molto più facile realizzare un apparecchio a valvole anche con poca esperienza e magari tirarne fuori pure un suono decente piuttosto che progettare e realizzare un apparecchio a transistors, molto più complesso e difficile da far suonare bene.
Quindi, tra le motivazioni a favore dell'autocostruzione valvolare c'è innanzittutto la semplicità intrinseca in ogni apparecchio a valvole (con le ovvie eccezioni): questo tuttavia non significa affatto che progettare un buon valvolare sia facile, banale ed alla portata di tutti! Anzi!
Diciamo che, se si vuole mettere insieme un aggeggio che funziona la valvola si presta molto bene, tutto qua. Realizzare apparecchi di livello elevato è tutta un'altra storia, evidentemente.
Un altro fattore da tenere ben presente è l'enorme quantità di letteratura e di schemi di apparecchi oggi reperibile sia in forma cartacea che elettronica (in Rete).
Conoscete molti siti dedicati all'autocostruzione a stato solido? Io pochissimi ed invece un numero incalcolabile dedicati alle valvole: vi consiglio un giro presso alcuni siti giapponesi per farvi un'idea della quantità di materiale disponibile.
C'è anche da fare il discorso dell'affidabilità e della durata nel tempo delle valvole, discorso al quale probabilmente dedicheremo un articolo separato.
Non è vero che le valvole siano intrinsecamente fragili e di vita breve: tutto dipende dalla valvola e, soprattutto dal come viene utilizzata dentro un circuito. La si può sfruttare allo spasimo accorciandone la vita o la si può lasciar lavorare tranquilla per farla campare chissà per quanti anni di ascolto normale.
Poi, in ultimo, c'è l'innegabile fascino emanato dalle valvole: è facile innamorarsi a prima vista di un apparecchio a tubi ed anche questo incide molto sulla loro popolarità.
Infine il suono. Non vi dirò che le valvole suonano meglio dei transistors ne' viceversa. Vi consiglio invece di ascoltare senza pregiudizi: ci sono ottimi apparecchi a valvole ed ottimi transistors, ci sono valvolari che suonano come trasistors (un mio amico ne ha realizzato uno piuttosto incredibile) e transistors che suonano come valvolari e, infine, ci sono pessimi esempi di una e dell'altra tecnologia.
Per fare un paragone automobilistico che mi sta particolarmente a cuore: sono meglio i motori sedici valvole o quelli turbo compressi, è meglio una turbina o un compressore volumetrico?
Ognuna di queste soluzioni presenta vantaggi/svantaggi e deve essere l'utente finale a decidere in base alle proprie esigenze, allo stile di guida e, perchè no, al proprio gusto.
Tradotto in termini audiofili ciò impone una riflessione: ci sono tanti modi per avvicinarsi alla Musica, l'Assoluto che molti audiofili cercano o, peggio, credono di aver trovato, non esiste.
Tutto dipende dall'idea che il nostro cervello si è fatto della realtà. Ognuno di noi sente in modo diverso e cerca nell'impianto HiFi qualcosa di diverso, anche condizionatamente alla Musica che si ascolta.
Così chi ascolta quartetti d'archi cercherà caratteristiche sonore diverse da colui che ama il rock a 110 dB. Non si può avere tutto? No. Almeno a prezzi umani.
Se si ascolta un po' di tutto, come faccio io ad esempio, allora si cerca un compromesso che ci consenta di ascoltare i vari generi musicali nel modo migliore possibile.
E' anche vero che un buon apparecchio HiFi dovrebbe essere in grado di suonar bene un po' tutta la Musica, senza preferenze od idiosincrasie troppo spiccate.
Non capisco quindi perchè accanirsi contro chi ama amplificatori da 1,5 Watts e diffusori da 100 dB di efficienza o, mutatis mutandis, chi preferisce diffusori di efficienza bassa pilotati da finali mostruosi. Quel che conta è il risultato, al di là di tutte le teorie ed i dogmi.
Provate a sgombrare la mente da pregiudizi, convinzioni più o meno scientifiche ed idee inculcatevi dalla lettura di qualche rivista del settore: usate le vostre orecchie ed il vostro cervello ed ascoltate, ascoltate ed ascoltate: solo così sarete in grado di farvi un'idea di come stanno in realtà le cose.
Ed anche dopo che vi sarete chiariti le idee questo non dovrà significare per forza far parte di una parrocchia piuttosto che di un'altra...mantenete una certa flessibilità di giudizi perchè non riuscirete mai e provare ed ascoltare tutto ciò che il mercato ha da offrire.
Anche per quest'ultima ragione i giudizi di apparecchio del mese, della settimana o degli ultimi 45 minuti non servono assolutamente a niente ed anzi sono persino fuorvianti, visto che, al di là delle motivazioni, spesso onestissime, che portano un apparecchio ad essere eletto, nella mente dell'audiofilo resta il titolo, non la motivazione e si pensa che acquistando quell'apparecchio certo non si può sbagliare, quando invece molto del risultato in casa propria dipende dall'abbinamento con gli altri apparecchi, col proprio ambiente e col proprio orecchio e gusto.
Quindi le vostre eventuali convinzioni saranno limitate al numero di apparecchi ascoltati, al numero di prove fatte ed alle condizioni nelle quali tali prove sono state eseguite.
Certo è rassicurante avere alcune certezze, basta che non diventino dogmi di fede irremovibili anche di fronte all'evidenza dei fatti.
Più si impara è più aumentano i dubbi, non viceversa.
Purtroppo coloro che conoscono poco preferiscono aggrapparsi a certezze incrollabili, nate o da ragionamenti pseudo-scientifici appresi sui libri di scuola o da affermazioni dogmatiche lette riviste di grido.
Io preferisco tenere un'atteggiamento aperto: prima ascolto il risultato, poi semmai si vanno a verificare le idee.
Ho sentito troppi impianti pluri-deca-milionari suonare come radioline a transistors per poter ancora credere ciecamente in qualcosa.
In conclusione quindi, meglio valvole o transistors? Io direi entrambi. Nel senso che va valutato l'apparecchio, non la teoria che ci sta dietro.
Mi è capitato tempo fa un autocostruttore di elettroniche valvolari che, estasiato dalle sue creature (in particolar modo dai bassi esagerati), ha voluto farmele provare nel mio impianto principale.
Collegato il tutto ho dovuto ammettere che effettivamente si trattava di realizzazioni di ottimo livello e lui, già gongolante, ha voluto sentire la differenza con la mia amplificazione a transistors, già certo di poter affermare che il transistor fa schifo a confronto con la valvola.
I bassi esagerati (come li chiamava lui) del suo valvolare erano invece niente rispetto alla potenza ed al controllo dell'amplificazione a stato solido e, a malincuore, ha dovuto ridimensionare il giudizio estasiato verso le sue creature, in quanto anche tutto il resto della performance era maggiore o al peggio uguale a quello che avevamo sentito prima coi suoi tubi.
Questo aneddoto per farvi capire che non c'è niente di assolutamente certo e che i nostri giudizi si basano sempre su termini di paragone limitati e relativi.
Quindi attenti ai santoni che, spesso con l'ausilio di dimostrazioni pseudo-scientifiche, dichiarano di conoscere la Verità.
Il bello dell'HiFi è anche questo: tutto si riconduce ad un piano più umano, dove la sensibilità di ognuno, più che la conoscenza di formule magiche, può davvero fare la differenza.
Noi, su TNT, non vi diamo certezze: solo spunti di riflessione in modo tale che possiate formarvi con l'esperienza vostra personale, una capacità di giudizio indipendente e basata sui fatti piuttosto che sui dogmi.
Mettiamo a vostra disposizione la nostra piccola esperienza e la possibilità di provare in condizioni controllate più apparecchi di quanto non potreste fare voi.
Ma non vendiamo certezze.
© Copyright 1998 Lucio Cadeddu