In ogni caso, questi sono momenti preziosi, assolutamente da utilizzare ed in nessun caso da lasciar scorrere via con un approccio di sufficienza!
Approfondendo le problematiche relative ai cavi di alimentazione, ad alcuni miei dubbi non ho trovato tutte le risposte, tuttavia non ho desistito ed ho comunque agito, sperimentando in modo pratico.
Ebbene, i risultati che ho ottenuto sono andati ben oltre ogni mia più rosea aspettativa!
Per altre cose, posso magari formulare delle ipotesi, certamente basate su ragionamenti. Ragionamenti empirici, però, in quanto non dispongo di tutte le conoscenze tecniche necessarie per valutarli alla luce di nozioni scientifiche.
Comunque, quello che a noi preme maggiormente, in questo caso, è raggiungere il nostro obiettivo dichiarato: migliorare il suono del nostro impianto!
Il modo in cui ci si arriva, alla fine, diventa un fatto per certi aspetti marginale (ohè, intendiamoci, non sto istigando nessuno alla delinquenza!).
Dunque, considerato il deciso salto di qualità che il nostro cavo *Merlino* consente di ottenere, utilizzato in sostituzione dell'economico cavo in dotazione alle apparecchiature audio, ho pensato a come sublimarne, in qualche modo, le caratteristiche tecniche e musicali, al fine di ottenere risultati ancora migliori...
Ecco quindi che la schermatura, elemento di particolare importanza in queste applicazioni, avrebbe dovuto risultare dedicata per ogni conduttore all'interno del cavo di alimentazione.
I conduttori singoli, avrebbero poi dovuto essere raddoppiati. In pratica, ogni singolo polo avrebbe dovuto essere in configurazione ridondante, alimentato da una coppia di cavi.
I conduttori, poi, andavano intrecciati tra loro.
La lunghezza del cavo, non andava
troppo contenuta.
Per quanto riguarda la realizzazione dei
cavi di segnale e potenza, si tende in genere a conseguire risultati che
ne sottolineino l'assenza.
Sappiamo infatti dove inizia il segnale
e dove finisce, sostanzialmente secondo una logica punto-punto.
Il discorso sui cavi di alimentazione è, forse, un po' diverso. Non sappiamo da dove proviene il segnale originario, ne' quanti punti attraversa. Tanto vale considerare come punto sorgente la presa elettrica.
Il problema è che sappiamo che lì il segnale è già inquinato, e che altre forme di inquinamento provengono dall'esterno e dall'interno del cavo stesso.
Quindi, forse non è conveniente tendere alla soppressione del cavo, ma piuttosto mirare ad un suo ruolo attivo (assieme al filtro di rete), per conseguire una sorta di purificazione del segnale.
La schermatura protegge il cavo più a lungo, dando modo ai disturbi di attenuarsi maggiormente?
La schermatura capta maggiore immondizia (è un'antenna più lunga...) e pertanto ne scarica a terra di più?
Ammetto proprio di non avere la risposta.
Se magari c'è qualche tecnico in "ascolto", prego, si faccia avanti!
Dovevano poi essere utilizzate le ferriti, poste alle estremità del cavo, per una ulteriore riduzione dei disturbi elettromagnetici.
Terminazioni: da una parte IEC femmina, dall'altra una spina italiana a tre poli.
Bene, questi erano i requisiti di base. E ora che fare?
1) Tagliate il cavo di alimentazione in tre sezioni di uguale lunghezza
2) Segnate ogni sezione con del nastro (o pennarello) di differente colore per poterle poi riconoscere
3) Disponeteli affiancati avendo cura di rispettare per tutti la stessa direzionalità (osservate le scritte stampate sulla guaina)
4) Fissateli con un paio di giri di nastro isolante una ventina di cm al di sotto di una estremità
5) Ponete la parte fissata dal nastro sotto una poltrona o qualcosa di pesante (oppure fatela tenere da qualcuno)
6) Iniziate l'opera di intrecciatura dei
tre cavi, con lo stesso amore che usereste se doveste fare una treccia
ai capelli della vostra donna (o del vostro uomo :-).
Non sapete come fare? rivolgetevi pure
alla nonna, certamente lei saprà consigliarvi per il meglio!
7) Completata l'opera, a circa venti cm dalla fine fissate il tutto con un paio di giri di nastro adesivo. Il vostro Serpente Intrecciato è pronto per essere terminato.
8) Togliete ora la guaina da entrambe le estremità con attenzione, durante questa fase abbiate cura di:
10) Inserite ora il cilindro di ferrite attorno alle tre coppie di conduttori privi di guaina (avete contrassegnato le coppie?) . Personalmente, prima di inserire le ferriti ho provveduto alla schermatura dei conduttori tramite nastro di alluminio adesivo. In alternativa, potete usare la carta di alluminio da cucina (magari con un po di colla, altrimenti si accartoccia quando inserite i cilindri di ferrite, se sono stretti).
11) Regolate ora la lunghezza dei conduttori
quanto basta per inserirli nella spina di collegamento e, una volta spellati
e accoppiati (occhio, mi raccomando! Le coppie da unire devono far parte
dello stesso spezzone di cavo), fissateli alla spina stringendo a fondo
le vitine oppure saldandoli ai connettori.
Visto lo spessore in gioco (sei conduttori,
pur privi di guaina), potreste aver necessità di *lavorare* un po' la
spina. Personalmente, avendo scelto una spina a passo *piccolo*, ho dovuto
eliminare una parte di plastica dalla stessa, lato cavo. Collegato il tutto,
prima di chiudere ho colato all'interno della spina del silicone che, indurito,
ha limitato le possibilità di *stress* delle connessioni.
12) Ripetete ora i punti dal 9 all'11 applicandoli
all'estremità opposta del vostro TNT-TTS (lato connessione IEC), fatta
eccezione per l'innesto delle calze con il conduttore di terra (tale operazione,
ricordo, va fatta solo lato spina di rete).
La calza, cioè, va lasciata *volante*.
Fatto! Il vostro Serpente Intrecciato è pronto per funzionare. Qui sotto trovate la realizzazione di un nostro affezionato lettore, Lorenzo Roncoroni.
Lo dico chiaramente: nel mio ambiente, con la mia rete elettrica e con i componenti che utilizzo (Marantz CD17, Spendor SP2/2 modificate, Suono Riferimento, cablaggio Esoteric Audio in un ambiente medio-grande), l'utilizzo del TTS ha determinato miglioramenti incredibili.
L'impressione di ampliamento della scatola
sonora è impressionante, l'aria attorno agli esecutori è aumentata di
parecchio, la lucidità del suono ne ha tratto un grande beneficio.
La profondità aumenta notevolmente, assieme alla focalizzazione, ma è nelle due dimensioni piane che l'effetto è maggiormente impressionante. Sembra che gli esecutori suonino in una sala molto più grande, decisamente più distanziati gli uni dagli altri.
La sensazione più particolare è che sembra
di essersi avvicinati ai diffusori pur essendosi allontanati dagli stessi!
Voglio dire che aumenta notevolmente la percezione del dettaglio, della sfumatura, del micro-contrasto. Però il contesto è più ampio, più grandioso, più musicale...
Sembra che sia stata rimossa una tenda
che, in un qualche modo, divideva l'ascoltatore dagli esecutori.
Naturalmente, migliorano un po' tutti gli altri parametri acustici, con una generale sensazione di pulizia che, in prima battuta, porta quasi a percepire, a parità di regolazione del volume, un minore livello di emissione.
L'utilizzo del "The Twisted Snake" collegato al Marantz CD17, ha invece sortito si effetti migliorativi, ma in misura decisamente più contenuta. Si tratta di risultati apprezzabili, ma non sconvolgenti (tutto sommato del tipo che, a scatola chiusa, in generale mi sarei aspettato rispetto al Merlino tradizionale).
Però, per il momento, dispongo di un
solo cavo TTS.
Quindi, per poterne valutare correttamente
gli effetti sul CD, dovrei costruirne un secondo, in modo che l'amplificatore
non alimentato tramite il TTS non venga a costituire un *collo di bottiglia*
che, in sostanza, non lascia passare gli intervenuti miglioramenti a monte.
Mi riservo di tornare sulla questione
ad avvenuta realizzazione dell'esemplare numero 2!
Però, allora, la cifra necessaria è risultata
ben più elevata rispetto alle 14.900 lire spese in questa
occasione, stagno compreso (se non ci credete vi scannerizzo lo scontrino
fiscale!!! 10 metri di cavo di alimentazione Pirelli schermato e due spine
per le connessioni.
Le ferriti, però, le avevo già: si tratta di aggiungete 8-10.000 lire...).
A tutti coloro che dispongono di un impianto di sufficiente qualità (non necessariamente costoso ;-), ben ottimizzato e disposto in ambiente (sensibile, cioè, agli interventi di *upgrading*), consiglio vivamente la realizzazione del TTS. Se il suo utilizzo consente di ottenere anche solo la metà dei miglioramenti da me riscontrati, ne sarà valsa abbondantemente la pena!
Certo il Serpentone non passa inosservato, viste le dimensioni e l'architettura costruttiva (però so di un progetto *top-secret*, che sta curando personalmente il nostro Direttore, del tipo *no-compromise* che, in tal senso, potrebbe dire la sua...).
Chi, invece, pur essendo attento alla qualità acustica, preferisce oggetti più discreti e semplici da costruire e rifugge, in qualche modo, le esasperazioni, troverà la soluzione ideale nel tradizionale Merlino.
Se però tenete l'impianto con i componenti impilati uno sull'altro ed i diffusori addossati alla parete di fondo, lasciate perdere sia l'uno che l'altro e, con i quattrini risparmiati, andatevi a mangiare una bella pizza napoletana (o del tipo che preferite :-).
A tutti coloro che decidano di cimentarsi nell'impresa, auguro di conseguire i medesimi miei risultati!
Buona realizzazione e buon ascolto a tutti e, come al solito, fateci sapere!
Anche la stampa specializzata si è occupata del nostro progetto. La "storica" rivista cartacea SUONO, tramite l’arguta penna del proprio collaboratore Roberto Rocchi, ha infatti verificato nel numero 325 di Ottobre 2000 le prestazioni del TNT-TTS (che, vi ricordo, essendo una realizzazione DIY può avere prestazioni differenti in funzione della qualità dei materiali utilizzati e delle modalità realizzative adottate) a confronto con alcuni cavi commerciali di costo anche piuttosto elevato.
Dopo aver provato nel proprio impianto un TNT-TTS, Roberto racconta: "La cosa mi ha talmente convinto che ho provato ad affrontare anch’io le pene e le gioie dell’autocostruzione arrivando persino a modificare il cavo delle ciabatte elettriche.".
Prosegue poi con la prova raccontando: "…la scena si è illuminata di una luce chiara che ha reso fresco e dinamico l’evento musicale aumentando in modo evidente quell’effetto che spesso viene descritto come 'aria attorno ai diffusori'.", per finire con "Insomma, l’intervento del TNT-TTS è così evidente che lo definirei quasi scioccante, ma non per questo deleterio anzi completamente positivo ai fini del piacevole ascolto.".
A Roberto Rocchi e Mario Berlinguer, direttore di SUONO, va il nostro personale ringraziamento.
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