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Magari non ce ne rendiamo conto, ma le vibrazioni hanno su di noi un'influenza maggiore di quanto non possa apparire di primo acchitto. Quando si parla di vibrazioni, la maggior parte degli audiofili pensa ai giradischi ed ai diffusori, il che non è di per sè sbagliato, solo che il problema va ben oltre.
Lasciamo da parte i giradischi: la maggior parte di quelli che ancora ne possiedono uno conoscono già abbastanza bene i problemi ad essi collegati. Diamo uno sguardo a certi aspetti spesso trascurati relativi ad altri apparecchi.
Sappiamo tutti che i diffusori devono essere disaccoppiati dal
pavimento o dai loro supporti, cosa più o meno giusta. Ma tendiamo a dimenticare che
quegli stessi diffusori sono a loro volta oggetti composti, fatti di mobile, altoparlanti,
crossover e connessioni posteriori. Ora, se pensiamo che il disaccoppiamento sia una cosa
buona perchè l'intero diffusore vibra, perchè ci dimentichiamo degli altoparlanti?
Sono loro la prima fonte di vibrazione, e perciò tendono a lasciare il loro posto. Non in
senso letterale, naturalmente, ma dopo un certo periodo di tempo, diciamo da 6 a 12 mesi,
mi sento di scommettere che scoprireste che le viti di fissaggio degli altoparlanti al
mobile possono essere girate in senso orario, qualcuna di più, qualcuna di meno. Il mero
fatto che possono essere girate è prova sufficiente dell'efficiente lavoro delle
vibrazioni, che i vostri altoparlanti ora vibrano più e differentemente da quanto
previsto, e che, conseguentemente, il suono che voi ascoltate è peggiore di quello
che potreste ascoltare.
Circa un'ora fa ho serrato per due volte 16 viti sui miei diffusori JBL
Ti600, e per due volte altre quattro viti sul retro. In tutta franchezza, sono stato
spiacevolmente sorpreso di quanto ho dovuto girare per serrarle di nuovo.
Sono anche stato sorpreso sia spiacevolmente che piacevolmente della differenza di suono, cosa che mi ha spinto a sedermi per scrivere questo pezzo.
La spiegazione è abbastanza semplice. Rispetto a quelli ben serrati, gli altoparlanti laschi tendono a vibrare molto di più semplicmente perchè incontrano meno resistenza. Se si sono allascati a sufficienza, attorno al loro perimetro si iniziano a verificare delle perdite di aria, il che rovina il progetto di ogni diffusore, sia esso accordato o in sospensione pneumatica, semplicemente perchè entrambe le tipologie non prevedono alcuna perdita d'aria in assoluto (sospensione pneumatica) o diversa da quella che sia prevista verificarsi attraverso porte e condotti precisamente calcolati e realizzati (diffusore accordato).
Altoparlanti laschi danno origine ad un suono sporco, i bassi tendono a perdere definizione e ad invadere incontrollatamente
l'ambiente, perdendo anche la loro capacità di scendere in profondità. Al contrario,
quando ben serrati, gli altoparlanti per i bassi tornano a comportarsi come erano stati
progettati, con una generale pulizia delle loro prestazoni globali.
Gli altoparlanti dei medi sono pressappoco simili. Laschi, perdono definizione ed il suono è sfocato. Serrateli, e tutto andrà di nuovo bene, o comunque secondo le possibilità dell'altoparlante. Vi potreste sorprendere nell'apprendere che ciò accade più o meno anche con gli altoparlanti per gli alti: le mie JBL sembravano avere perso un po' di estensione in alto, ma dopo il serraggio l'estremo alto è stato recuperato. Come detto, è sorprendente la differenza che può fare una semplice serrata delle viti degli altparlanti.
I lettori di CD non sono troppo diversi. Ne debbo ancora aprire uno, non importa quanto costi, che non necessita di una serrata della meccanica. E si tratta dell'unica parte mobile del lettore, dunque la sorgente primaria delle vibrazioni interne. Se vibra, è probabile che vi ritroviate con un palcoscenico confuso e con possibli slittamenti, quantunque ciò dipenda anche dalla costruzione della meccanica.
La cosa può essere davvero fastidiosa: ho avuto in prova lettori di CD
che semplicemente non hanno superato il test. Dal momento che li dovevo comunque aprire per scattare le foto dell'interno, non mi sono mai lasciato sfuggire l'opportunità di
controllare lo stato di serraggio con un cacciavite. E deve ancora succedere che non c'è
nessun serraggio da fare.
A volte di più, a volte di meno, ma sempre con benefici
risultati, anche questi a volte maggiori e a volte minori. Il lettore di CD 951
della Rotel ha avuto particolarmente bisogno di questo serraggio, ed era nuovo, appena
disimballato. Per non parlare dei lettori più vechi, con qualche anno di servizio sulle
spalle: se la devono passare proprio brutta.
Continuando il discorso, anche molti moderni registratori, come
registratori a cassette, Minidisc e masterizzatori, trarrebbero sicuro giovamento da un
serraggio delle loro viti. La cosa mi fa spesso chiedere come mai il problema non è
affrontato allo stesso modo col quale i produttori erano soliti affrontarlo per i vecchi
registratori a bobine.
In quegli apparecchi il blocco testine era serrato tanto quanto
nessuno avrebbe potuto senza l'ausilio di seri attrezzi automatici, e poi era sigillato,
così da ridurre le probabilità che si spostasse, cosa che avrebbe avto un effetto
disastroso sulla registrazione. Tutti sapevano come si faceva: Revox, Telefunken, Philips,
Uher, Tandberg, Ferrograph, Sony, TEAC, per non parlare del settore professionale, con
nomi come Studer, Ampex, MCI, ecc.
La sola risposta che ho saputo trovare è: il prezzo;
tutto quel lavoro era fatto molto bene, ma costava, più di quanto i produttori non siano
oggi disposti a spendere. Un vero peccato.
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Traduzione: Carlo Iaccarino - HTML: Scott Faller