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Non mi spezzo ma mi s-piego: il riscaldamento dei componenti HiFi

È più o meno un fatto assodato che tutti gli apparecchi, elettrici o meccanici che siano, abbiano bisogno di un certo periodo di pre-riscladamento per poter fornire il massimo delle prestazioni.
E non parlo solo di HiFi ma di automobili, TV, fotocopiatrici, stampanti, gomme per auto da corsa e...ferri da stiro :-)

Il riscaldamento è dunque una pratica comune con tante *macchine* di uso comune e diventa un obbligo imprescindibile per ogni apparecchio HiFi che si rispetti.

Il pre-riscaldamento dei diffusori

Se ne parla poco, anzi, forse non ne avete mai sentito parlare però anche i diffusori hanno bisogno di un certo pre-riscaldamento.
Oltre alla presenza di componenti passivi nel crossover che evidentemente funzionano al top delle prestazioni entro un certo range *termico* sono gli altoparlanti ad aver bisogno di funzionare per un po' prima di fornire il massimo delle prestazioni.
Infatti, come tutti gli organi meccanici in movimento, gli altoparlanti risentono della cedevolezza delle loro sospensioni.
Bastano un paio di giorni di inattività, magari in un ambiente non proprio caldissimo, perchè la gomma o comunque i vari materiali elastici che concorrono alla sospensione delle masse mobili, perdano di elasticità, compromettendo, seppur in piccola parte, le prestazioni cinematiche e quindi sonore degli altoparlanti stessi.
Basta un po' di Musica per farli tornare elastici come prima.
L'effetto che molti notano di miglioramento sensibile del suono dopo un periodo di pre-riscladamento è sicuramente dovuto alle elettroniche (vedi sotto) ma anche agli altoparlanti.
Per convincervene provate a lasciare una seconda coppia di altoparlanti inattivi per qualche giorno, eseguite il tipico pre-riscaldamento dell'impianto con un'altra coppia di diffusori e poi, arrivati a *temperatura di regime* collegate i diffusori *freddi*.
Vedrete che dopo un po' di tempo il suono continuerà a migliorare, segno evidente dell'assestamento delle sospensioni dei diffusori, dei componenti passivi dei crossovers e, perchè no, del riscaldamento del ferrofluido dentro i tweeters.
L'effetto del fenomeno dipende da così tante variabili che è impossibile trarne delle regole valide sempre: basti pensare allo stato d'uso degli altoparlanti ed ai materiali usati per le loro sospensioni.
Sia chiaro che stiamo parlando di sottili sfumature, non di differenze tra il giorno e la notte.

Il pre-riscaldamento delle sorgenti

Nel caso del giradischi analogico dovrebbe essere chiaro che il pre-riscaldamento produce degli effetti molto sensibili. Basta pensare alla sospensione del cantilever della testina di lettura per farsi un'idea dell'entità dell'influenza di un buon riscaldamento sul suono complessivo.
La testina di lettura è un componente che deve essere sensibile alle micro variazioni presenti nei solchi di un LP. Immaginate quanto diventa sensibile il suono riprodotto alle variazioni di cedevolezza dell'equipaggio mobile (magnete o bobina che sia) a seconda della temperatura e dell'uso stesso.
Tempo fa alcuni audiofili amavano illuminare la zona di lettura della testina con una lampadina ad incandescenza da 25 Watts in modo tale che il calore prodotto ricreasse rapidamente e stabilmente le condizioni ideali per il miglior *tracking*.
C'è da tener conto poi della base giradischi: oltre alle sospensioni, per le quali in qualche modo valgono le considerazioni fatte sopra per gli altoparlanti, c'è il gruppo motore + cinghia + perno ad essere estremamente sensibile all'uso ed alla temperatura.
Basta pensare alle proprietà elastiche della cinghia o alla temperatura ideale d'esercizio del motore e dell'eventuale elettronica di controllo. Tanto per citare un esempio, l'elettronica di controllo del giradischi Linn Axis resta perennemente accesa e piuttosto calda, per poter sempre fornire il massimo delle prestazioni.
Se non credete all'influenza che può avere l'elettronica e l'alimentazione sulle prestazioni di un giradischi pensate che i più importanti *upgrade* di tutti i più famosi produttori constistono proprio di sezioni elettroniche e d'alimentazione migliorate.
Ho volontariamente lasciato per ultimo il perno, vero cuore del giradischi analogico e responsabile di una larga parte delle prestazioni sonore.
Il perno di un giradischi è un meccanismo di altissima precisione, lavorato con tolleranze strettissime e, se avete mai provato a sfilarne uno, saprete quanto tempo ci vuole per rimetterlo in sede.
L'olio che lubrifica il perno, diverso a seconda del Costruttore, ha delle caratteristiche che variano molto al variare della temperatura: in particolare la sua viscosità raggiunge le specifiche di utilizzo solo a certe temperature. Il fenomeno non è affatto diverso da quello che succede coi motori a scoppio: è buona norma far raggiungere una certa temperatura di esercizio prima di ottenere (e poter chiedere) le massime prestazioni. Uno dei motivi più tipici di testate incrinate e valvole piegate è proprio dovuto a sollecitazioni fuori dalle normali temperature d'esercizio.
Molti costruttori di giradischi consigliano persino di lasciare il piatto sempre in movimento se si è soliti ascoltare l'impianto abbastanza spesso.
Si evitano così lo stress dell'avvio sia al motore che alla cinghia e la tempreratura di tutte le componenti del giradischi rimane stabilizzata ed ideale. Inevitabile tuttavia, a meno di non ricorrere al trucco della lampadina da 25 Watts, il pre-riscaldamento della testina.

Per i lettori CD oltre al riscaldamento delle sospensioni della meccanica è la sezione elettronica ad aver bisogno di una certa temperatura d'esercizio per poter fornire le prestazioni ideali.
Molti lettori CD hanno la sezione d'alimentazione sempre sotto tensione proprio per minimizzare i tempi di pre-riscaldamento.
Ancora piu' evidente il fenomeno se si tratta di lettori CD con stadi d'uscita valvolari.
Questi aspetti, comuni a quelli delle altre elettroniche, li analizziamo nel successivo paragrafo.

Il pre-riscaldamento delle elettroniche

Dovrebbe essere noto a tutti che le elttroniche HiFi, sia a valvole che a transistors, hanno bisogno di un certo periodo di riscaldamento prima di funzionare al meglio. Anche in un impianto economico il fenomeno è piuttosto evidente ed avvertibile anche dai meno esperti.
I motivi per cui ciò è necessario sono da ricercare evidentemente nelle caratteristiche elettriche dei componenti che li compongono, che forniscono le prestazioni *di targa* solo oltre una certa temperatura d'esercizio. Negli apparecchi a valvole questo fenomeno è ancora più evidente.
Molti costruttori di amplificatori decidono di obbligare l'utente a lasciare l'apparecchio sempre acceso o eliminando del tutto l'interruttore d'accensione oppure ponendolo in una posizione difficile da raggiungere, nel retro dell'apparecchio o persino sotto di esso (YBA, per fare un esempio).
Altri ancora optano per lasciare l'apparecchio permanentemente in stand-by onde lasciare i circuiti sempre in posizione di attesa, pronti per dare *quasi* il massimo (Audio Analogue).
Il vantaggio dei componenti sempre sotto tensione, oltre che sonoro, è anche *economico*. Infatti non è tanto l'uso a deteriorare i componenti elettronici quanto gli shock causati dai transienti d'accensione.
In sostanza, per un utilizzo quotidiano di un'elettronica HiFi, si può tranquillamente asserire che la vita media dei componenti aumenta col diminuire del numero delle accensioni e che, quindi, lasciando gli apparecchi sempre accesi, contrariamente a quanto comunemente si è portati a pensare, essi dureranno più a lungo presentando un numero minore di guasti.
Non è un caso che nelle ultime generazioni di computers si sia pensato ad un loro funzionamento continuo.

Il tempo necessario per un buon pre-riscaldamento varia da apparecchio ad apparecchio: si va dal quarto d'ora fino alle due ore ed anche più. Esso varia anche, seppur in minima parte, a seconda della temperatura ambientale.
Cercate di capire, con esperimenti successivi, quale sia il tempo minimo necessario e programmate gli ascolti in funzione di questo.

Conclusioni

Tutti i componenti HiFi traggono beneficio da un buon periodo di pre-riscaldamento e, se si usa l'impianto ogni giorno o quasi, è bene cominciare a pensare di lasciarlo sempre acceso.
Due consigli per finire:

© Copyright 1997 Lucio Cadeddu - http://www.tnt-audio.com

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