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Editoriale di Febbraio 2001

Sesso ed Hi-Fi

Autore: Geoff Husband

La famiglia di mia moglie è venuta a passare il Natale da noi ed uno dei miei nipoti (il tesoro) mi ha portato in regalo una copia di "What hi-fi".   Per quanto il pensiero sia stato carino non ho potuto fare a meno di leggere la suddetta rivista con una sensazione di crescente sbalordimento.

E ciò a causa del numero di inserzioni pubblicitarie di apparecchi hi-fi che mostravano belle ragazze spesso solo parzialmente vestite. Sennheiser aveva scelto una magra sedicenne vestita da prostituta fotografata nell'atto di togliersi un paio di cuffie sotto la didascalia "Per lunghe notti in".

Altre gemme nello stesso numero della rivista includevano una ragazza in tenuta da combattimento e mitra con la giacca aperta sino alla vita e i pantaloni sbottonati "Davvero ben equipaggiata" - Teac. Poi, un'altra sedicenne mezza svestita fotografata nell'atto di accarezzare il petto del virile amante "Preparati per quando ti prende la voglia" - Sharp. La bella con aria imbronciata in reggiseno e calzoncini "Elementi di desiderio" - Webelectrics - e l'impareggiabile "Goditi il sesso in tutta comodità" di - oops scusate - Durex (in What hi-fi?????).   Altri marchi più o meno sulla stessa linea erano AE, Bose e Jamo.

Ragazzi, la cosa è preoccupante! In primo luogo mi fa pensare che ci siano davvero uomini ridotti così male da credere che alla semplice vista del loro impianto qualsiasi donna desiderabile sia disposta a strapparsi i vestiti e a saltare loro addosso.
Bè, mi spiace dovervi disilludere ragazzi, ma io possiedo l'impianto in assoluto più sexy sulla terra - giradischi Michell, un Audion tutto valvole scintillanti, cromature e legno, e casse di una bellezza strepitosa, ma non mi sono mai accorto che abbia un potere simile.   Al più, una ragazza sarà disposta a massaggiare il vostro ego facendovi i complimenti per il vostro gusto (pensando nel frattempo quanto siete stupidi) ma se volete sesso spendete i vostri soldi in una bella automobile o in una cena fuori (oppure in una chirurgia plastica come nel mio caso).

Ma quello che è MOLTO più importante è che i costruttori sopra citati hanno stabilito che, per quanto insultante ed arrogante un'inserzione pubblicitaria possa essere nei confronti della donna, la cosa non ha alcuna importanza perchè le donne non sono assolutamente interessate all'alta fedeltà ed aprono una rivista di hi-fi con la stessa probababilità con cui leggono "Playboy".
E anche le riviste devono avere raggiunto evidentemente la stessa conclusione.

Mettiamo le cose in chiaro. La musica piace alle donne quanto agli uomini. L'udito di una donna è sensibile quanto quello di un uomo, se non di più. Le musiciste sono altrettanto dotate delle loro controparti maschili. Le donne, quanto meno nell'occidente, guadagnano quasi quanto gli uomini e spesso gestiscono le finanze di casa. Le donne stanno anche diventando più colte degli uomini, a giudicare almeno dai risultati negli esami. E la cosa che forse conta di più è che le donne acquistano molta musica.

Allora, perchè l'industria pubblicitaria (che è il punto nodale del mercato audio) le tratta con tanto disprezzo?
Perchè le donne non acquistano impianti hi-fi. L'alta fedeltà è considerata un giocattolo da maschietti, non un vero bene di lusso.

Kate (la madre dei miei figli) è molto più sensibile al suono del mio impianto di quanto non lo sia io. Spesso porto a casa apparecchi da recensire e lei li liquida in due parole: "troppo metallico", "ha un suono torbido" e così via, e in quelle due parole è capace di riassumere la montagna di str***ate che scriverei io - ma a lei non glie ne frega nulla dell'alta fedeltà fine a se stessa.

È triste constatare che dei molti email che ricevo ogni settimana non uno è scritto da una donna e scommetto che lo stesso vale anche per gli altri redattori di TNT.

Per quello che importa all'industria, l'unico aspetto di qualche rilievo sul piano del marketing che riguarda le donne è il WAF (Wife Acceptance Factor), definizione orribile di un concetto altrettanto orribile.

Allora qual'è il punto?

Noi - costruttori, media, pubblicitari, ecc. - stiamo facendo qualcosa di profondamente sbagliato. Abbiamo perso il filo.

Le donne contano e hanno la capacità di portare nelle case musica di qualità, ma l'industria, dominata come è dal sesso maschile, considera la donna unicamente come oggetto sessuale per catturare l'attenzione dell'acquirente maschile. È davvero patetico e penso che stiamo facendo un GROSSO errore.

A coloro che non fossero daccordo ho una piccola storia da raccontare che li dovrebbe fare riflettere. Per 50 anni l'industria delle riviste ha dato per scontato che gli uomini non acquistano riviste di interesse generale. Certo, compriamo auto, hi-fi e materiale pornografico ma mai un equivalente maschile di "Cosmopolitan" o "Bella".
Indovinate un po'?   Negli ultimi 10 anni il mercato deve essersi svegliato, dal momento che gli uomini oggi comprano milioni di copie di riviste di "moda" maschile.

Dunque, pensateci... e se nei prossimi 10 anni qualche costruttore decidesse di usare la testa e di riaccendere l'attenzione delle donne (il 51% della popolazione) nei confronti dell'hi-fi?

Alcuni costruttori, come TAG, ci stanno provando, ma con scarsa convinzione - andiamo ragazzi, nessun altro settore industriale sarebbe così miope da scoraggiare volutamente la metà della popolazione dall'acquistare i propri prodotti.

Che diavolo! Persino il bastione della virilità - l'industria dell'auto - si è reso conto che le donne guidano e qualche volta incredibilmente acquistano automobili.

Ecco la mia proposta:   entrate nei programmi radio-televisivi femminili.   Finanziate qualche studio sull'importanza della musica per le donne.   Riconoscete il ruolo femminile nella musica.   Esaltate l'aspetto emozionale e spirituale della musica, invece del numero di watt.   Trasformate l'high-end nel rituale della musica, smettete quel linquaggio tecnicistico, esclusivo e da magia nera e fate che le donne si avvicinino all'ascolto...

Allora, e solo allora, le donne riconosceranno che l'alta fedeltà appartiene anche a loro, l'industria ne trarrà evidente giovamento e tutti noi potremo acquistare impianti di buona qualità a prezzi più contenuti.

Dunque, per voi costruttori che vi trovate oggi a competere in un mercato sempre più competitivo, ho un'idea gratis (anzi, ripensandoci, voglio il 10% sui profitti):   inserzioni a tutta pagina nelle riviste femminili + blitz nei vari talk show televisivi - l'effetto è assicurato.

Fate inserzioni pubblicitarie con donne intelligenti (non ragazzine con seni al silicone) all'ascolto di un hi-fi sotto lo slogan "Le donne hanno un udito più sensibile alle alte frequenze degli uomini, è per questo che abbiamo sviluppato la linea "Venus" - per la musica che è in te." -   Ma attenzione, mi raccomando: fatela in rosa!

© Copyright 2001 Geoff Husband - http://www.tnt-audio.com

Traduzione: Aldo Polettini - HTML editing: Paolo Saggese

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