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Editoriale di Marzo: spezzami le ossa...

ovvero: Sanremo 99

Inutile negarlo: l'happening musicale dell'anno, volenti o nolenti, è il Festival dei Fiori. Non per qualità ne' per rilevanza musicale quanto perchè è un evento di costume seguito da milioni di persone e poichè si tratta di uno spettacolo che coinvolge la nostra comune Passione, cioè la Musica, è impossibile non parlarne.
Il problema è COME parlarne. Ormai che tutti fanno a gara per parlarne male a me verrebbe la forte tentazione di spezzare una lancia a favore di questa grande kermesse musicale.
Ma non lo farò, seppure fossi partito con tutte le buoni intenzioni.
Tante, troppe le cose che non mi sono piaciute e che mi hanno disgustato, troppo elevato lo sperpero di denaro pubblico per una manifestazione che chiaramente da anni annaspa nel cercare di svolgere correttamente il suo ruolo, quello di lanciare un "giovane" o far vendere più dischi ad un "big".
Mi chiedo: i Jalisse che fine hanno fatto? E Ron, quanti dischi ha venduto dopo la vittoria? L'elenco dei flop è tanto lungo che è perfettamente legittimo chiedersi il senso dell'esistenza di questo grande baraccone canoro.

Resta da constatare, amaramente, che la giuria di "esperti" era al solito composta da una tale varietà di personaggi estranei al mondo della Musica leggera (e non, in certi casi) da invalidare completamente qualsivoglia giudizio essa abbia espresso. Per non parlare poi delle giurie "popolari"...ho conosciuto varie persone che hanno fatto parte di tali giurie, ahimè. Ebbene si trattava di persone che non hanno MAI acquistato un disco in vita loro se non per fare un regalo di compleanno e che ascoltano Musica come "sottofondo" quando va bene. Un paio di casi tra tanti. Può essere, però il dubbio sul metodo di scelta rimane forte. Perchè non selezionare la gente in base al numero di dischi che acquistano in un anno? Basterebbe una semplice indagine di mercato, tra le tante che si fanno.
Fareste mai giudicare un vino ad un astemio? Un libro ad un analfabeta? Un quadro ad un non vedente? Io no.

I risultati di tanta "approssimazione" si sono rivelati subito con una graduatoria, sia parziale che finale, che grida vendetta da qualunque punto la si guardi.
Così, una canzone bellissima, originale per testo e musiche (sebbene con qualche reminescenza a cavallo tra Cure e Lloyd Cole...ma le altre non erano da meno in quanto a "somiglianze") come quella di Nada è finita nelle ultime posizioni della classifica. Persino quella di Marina Rei non ha figurato come avrebbe meritato.
Gusti personali? Certamente. Come quelli dei giurati? Forse. O forse no.
Guarda caso, un paio di giorni prima della fine del festival Fabio Fazio ha rilasciato una intervista al TG3 dove alla curiosa domanda "Questo festival bisogna guardarlo con buon cuore o senza pietà?" rispondeva "Senza pietà, certamente senza pietà...". Toh, guarda caso, è proprio il titolo della canzone che ha vinto il festival, quella di Anna Oxa. Mah.

Umile scopo di questo editoriale è dunque quello di invitare ad una riflessione, neppure troppo profonda chè sarebbe immeritata, sull'utilità di questa manifestazione.
Inoltre, vuole essere un invito, come dico sempre, ad ascoltare con le proprie orecchie, non lasciandosi influenzare dai giudizi di presunti "esperti".
Ma soprattutto, voglio ringraziare pubblicamente Nada, brava e coraggiosa autrice (quante lo sono?) ed inteprete, per averci regalato questa bellissima canzone (Guardami negli occhi, album "Dove sei sei") che io vedrei bene anche con un arrangiamento ancora più "duro".
Nada compone da sè le sue canzoni, le canta col suo stile unico ed inconfondibile, non mostra slips ne' seni (come alcune sue più fortunate colleghe hanno fatto in quel di Sanremo) e regala belle canzoni semplici ma che lasciano un segno indelebile, anzichè svanire nell'oblio collettivo dopo che i riflettori si sono spenti.

Grazie per il coraggio, l'intelligenza e la dignità con la quale hai accolto un giudizio severo e profondamente ingiusto. Non servirà a molto, però sappi che tanti ti hanno apprezzato per tutto questo.

Infine, permettetemi un po' di propaganda gratuita: esiste una pagina web ufficiale dedicata a questa grande artista, la trovate su Nada Official Web page. È ricca di tutte le informazioni utili, biografia, foto, discografia completa, date di concerti etc.
Ricordo inoltre che in edicola dovrebbe essere ancora reperibile all'incredibile prezzo di 19.500 lirette un disco "unplugged" di Nada insieme con due musicisti degli Avion Travel.
Il disco del cosiddetto Nada Trio si intitola "Musica leggera da camera" e raccoglie pezzi della cantautrice livornese eseguiti con strumenti classici (contrabbasso etc.) e registrato in modo particolarmente "curato" (audiophile, direi).
Appena potrò ve lo racconterò sulla nostra rivista Music on TNT.
Pubblicità? No, semplice e dovuto apprezzamento per chi mostra di saper fare il suo mestiere con tanta intelligenza ed umiltà. Due doti che mi hanno sempre affascinato.

© Copyright 1999 Lucio Cadeddu

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