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Quanto tempo è passato? Qualche anno, direi. E ora ci riprovano. Chi? Cosa? Le case discografiche tentano di proporre l'ennesimo disco ottico più bianco del bianco, ad alta, altissima, purissima...risoluzione, come la famosa acqua minerale. Prima ci fu il DVD, che poteva contenere audio ad alta risoluzione, ma senza immagini. Poi fu la volta del SACD e del DVD-Audio. Adesso è il turno del Blu-ray. Siccome le vendite di lettori Blu-ray stanno vivendo un buon momento di crescita, perché non sfruttare l'occasione e proporre la stessa, solita minestra riscaldata? E così, eccola servita e scodellata: un disco Blu-Ray ma senza video, solo immagine statiche, in grado di contenere audio 2-canali (stereo) ad alta risoluzione e audio a 5.1 canali. Ero incredulo, ma la notizia è dannatamente vera.
Così, il 29 Giugno uscirà il nuovo disco di Tom Petty (and the Heartbreakers) in Blu-ray e conterrà tutte le tracce del suo nuovo album (Mojo) sia in stereo a 24 bit/48 kHz sia in 5.1 DTS-HD surround.
Il lancio della notizia, in inglese, lo potete leggere direttamente sul sito Blu-ray.com.
A dire il vero qualcosa del genere esisteva già, si tratta di un pacchetto con Blu-Ray e SACD ibrido (2 dischi in un'unica confezione) contenenti audio DSD (per il SACD) e LPCM 24/192 per il Blu-Ray: il sampler è stato messo in commercio ai primi di maggio dall'etichetta audiophile 2L Audiophile Reference Recordings. In sostanza è una sorta di sampler delle cose migliori dell'etichetta norvegese 2L che dovrebbe aprire le porte delle nostre case all'invasione dei BD solo audio.
Mi nasce spontanea una domanda: ma non si tratta di un brutto film già visto? Quando uscì il DVD non ci fu una corsa allo sfruttamento del maggiore spazio a disposizione - rispetto al CD - per metterci audio a 24bit/96kHz? Che fine fece quell'idea?
Ancora, per quanto trovi lodevole che un artista come Tom Petty si preoccupi di offrire un prodotto qualitativamente migliore, mi chiedo perché fermarsi a 24 bit/48 kHz? Già che c'era, poteva spingersi un po' più in là.
Inoltre, per quanto a Mr. Petty sembri interessare davvero molto la qualità delle sue incisioni, chiediamoci anche a quanti artisti possa servire la possibilità di distribuire i propri dischi in standard 24/192. E già, perché la maggior parte di essi è ancora preoccupata di far suonare i propri dischi non BENE, ma FORTE, il più forte possibile.
Questo fenomeno, come sapete ne abbiamo parlato tante volte su queste pagine, va sotto il nome di loudness war: si tirano su tutti i livelli di registrazione fino alla soglia massima possibile, appiattendo la dinamica e facendo suonare tutto il disco uniformemente forte, uccidendo tutte le variazioni dinamiche che sono l'essenza stessa dell'emozione musicale.
Sarebbe sufficiente tornare ad incidere dischi con un po' di dinamica, visto che quella che è consentita dallo standard Red Book (quello del vecchio CD) è già sovrabbondante per gli impieghi domestici.
Perché non fare PRIMA il passo più logico (registrare bene) e POI quello secondario (offrire un supporto più capiente)? Mettere un segnale dinamicamente compresso all'interno di un disco potenzialmente capace di immagazzinare file ad altissima risoluzione è un nonsenso. Si vuole forse provare a mungere ancora il mercato? Benissimo, che ci si provi pure, a patto di offrire davvero qualità superiore, non un supporto semplicemente più capiente. Il vino di scarsa qualità, che sta benissimo dentro ai brik da 1 litro, non diventa automaticamente Amarone o Bordeaux d'annata semplicemente mettendolo dentro bottiglioni da 5 litri!
A mio modo di vedere l'unica logica nel continuare a proporre dischi ottici dovrebbe stare nella possibilità di offrire qualcosa di altrimenti non disponibile, ad esempio files ad altissima risoluzione (e quindi molto grossi) che difficilmente si potrebbero vendere online in download. Fintanto che online si potranno scaricare files di dimensioni ragionevoli di Musica registrata come i master da studio (24/96, ad esempio) il disco ottico è inevitabilmente destinato a perdere appeal.
Proviamoci, un'altra volta, se volete, ma evitiamo di commettere gli errori del passato. In definitiva: si abbandoni definitivamente la corsa ai dischi compressi dinamicamente e si offra, ad un costo ragionevole, qualcosa che non posso scaricare online (files studio master quality). E, ovviamente, si eviti accuratamente di farla diventare un'altra occasione per ripubblicare l'ennesima verione di The Dark Side of the Moon :-)
Ogni altra mossa che non tenga conto di questi ingredienti fondamentali, utilizzati con la corretta cronologia (prima qualità, poi alta risoluzione), è destinata al completo fallimento, fatto accaduto già col SACD, come avevamo ampiamente previsto in anni non sospetti.
Mentre invito tutti a ragionare su queste semplici riflessioni mi lascio cullare dai suoni della splendida Wonderwall degli Oasis, con un video che si apre con una vecchia puntina che scende sui solchi di un altrettanto vecchio vinile. Che abbia ragione il cucciolone nella foto?
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