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Autore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Pubblicato: Marzo, 2022
Il consueto report RIAA di metà anno rappresenta lo stato delle tendenze dei consumatori sul mercato USA dei media musicali. Mentre attendiamo il report annuale relativo a tutto il 2021, già quello di metà anno, pubblicato di recente, mostra alcuni aspetti particolarmente interessanti.
Prima di tutto, ed è un fatto positivo, si registra l'aumento delle vendite di musica, con un incremento di +27% nella prima metà del 2021, rispetto all'anno precedente, passando da 5.6 miliardi di dollari a 7.1 miliardi. In sostanza, i consumatori americani hanno speso di più per ascoltare sempre più musica. Di questa cifra totale, naturalmente, il 66% è rappresentato dalle cosiddette “subscriptions”, ossia servizi di streaming a pagamento, servizi con inserzioni pubblicitarie, radio a pagamento, licenze per l'utilizzo di musica su social media e app per il fitness. C'è da ricordare che l'anno precedente tanti negozi fisici erano chiusi per via della situazione pandemica, che causava anche un certo timore economico per l'incertezza sui guadagni futuri.
Lo streaming da solo ha rappresentato l'84% degli incassi totali del periodo, più o meno attestandosi su valori simili all'anno precedente. Tutto ciò non è particolarmente sorprendente. Ciò che sorprende, semmai, è il piccolo mercato dei supporti fisici! Il vinile continua la sua corsa, coi profitti che sono cresciuti fino a 467 milioni di dollari (ricordo che questi dati sono relativi al solo mercato USA). Incredibilmente, i profitti da vendite di CD sono cresciuti anch'essi, del 44%, pur restando in assoluto ancora sotto i livelli del 2019. Tuttavia, nel 2020 erano stati venduti 10.7 milioni di CD che sono diventati 16.1 milioni nel 2021. È vero che i negozi fisici sono rimasti chiusi nel 2020, ma quanti consumatori acquistano ancora CD nei negozi fisici? Il grosso delle vendite avviene comunque online.
Nonostante questa inaspettata ripresa dei CD, gli LP fanno ancora la parte del leone, con 17 milioni di unità vendute e guadagni per 467.4 milioni contro i 205 milioni fatturati dai CD. Quest'ultimo confronto è abbastanza ovvio, visto che il prezzo di un LP in generale è circa il doppio di quello di un CD.
Mi chiedo: come mai le vendite di CD sono in risalita? Si tratta di un fatto temporaneo post-pandemico e c'è dell'altro? Difficile da dire. Di sicuro, si tratta del supporto fisico più a buon mercato, e in un momento d'incertezza economica come questo, chi desidera acquistare musica su supporto fisico, prova a spendere il meno possibile. In più, il CD sta acquisendo lo status di supporto del passato, come è successo a suo tempo al vinile. Teniamo conto che molti giovani sono nati in un periodo nel quale i CD stavano ormai sparendo. Una sorta di bizzarro interesse per un media del passato, di fatto l'ultimo supporto fisico in ordine di tempo!
Il futuro ci dirà cosa sta effettivamente succedendo, però restiamo ottimisti perché, nonostante tutto, le persone continuano ad acquistare musica - su supporto fisico e non - forse in risposta a un desiderio di evasione da una realtà che ci sta presentando scenari sempre più preoccupanti.
N.B. Immagini prese dal documento ufficiale RIAA.
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